Sorry
seems to be the hardest word
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What
have I got to do to make you want me [Cosa devo fare per farmi desiderare da
te]
What
have I got to do to be heard [Cosa devo fare per farmi sentire]
What
do I say when it's all over [Cosa dico quando tutto è
finito]
And sorry seems
to be the hardest word [E scusa sembra essere la parola più difficile da
dire]
[Elton
John – Sorry seems to be the hardest word]
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Kiba guardò
distrattamente il cortile oltre la staccionata. Shino, al suo fianco, sbuffò,
battendo impaziente un piede a terra: non aveva mai sopportato
aspettare.
Hinata era in
ritardo per l’allenamento e, preoccupati, erano andati a prenderla a casa sua.
Erano sempre stati intimoriti da Villa Hyuuga: così grande, fredda e vuota come
quegli occhi che erano sempre stati il vanto e la persecuzione della
famiglia.
Videro Neji
affacciarsi alla finestra e scrutarli da capo a piedi. «Che ci fate qui?
Hinata-sama non c’è. È fuori con Naruto.» gridò loro il ragazzo, ritirandosi
nuovamente nella stanza, chiudendosi la finestra alle
spalle.
«Oh.» esclamò
Kiba, gli occhi un poco più aperti del solito. Abbassò il volto, osservando ogni
sassolino della ghiaia. Vide i suoi piedi coperti di polvere e terra, sporchi,
sudici.
Pensò che forse
anche i suoi piedi potevano essere più felici di lui in quel momento. Strizzò
gli occhi e strinse i pugni, deglutendo rumorosamente per scacciare il groppo in
gola e il peso che gli opprimeva il petto all’altezza del
cuore.
Anni. Erano anni
che aveva capito di essere innamorato di Hinata. Dalla semplice cotta da
dodicenne, il sentimento si era trasformato in qualcosa di schifosamente profondo. Un amore
doloroso, sempre segnato dalla tristezza del non essere
ricambiato.
Ricordava che un
paio di volte si era sentito quasi amato da lei. Alcuni sguardi che si
lanciavano sembravano lasciar intendere qualcosa e perfino lui, Kiba, aveva
creduto di poter piacere a Hinata. In realtà, l’immaturità della ragazza l’aveva
stregato; il suo rossore e imbarazzo lo accecavano come il sole d’estate, e la
freddezza del suo sguardo lo congelava, affascinato.
Quando, durante
l’allenamento, i loro corpi si scontravano, provava un piacere eccitante, dalle
sfumature quasi erotiche. Era tentato dal toccarla, sentire la consistenza di
quel seno che sembrava così morbido al tatto, annusare quei capelli che avevano
sempre un profumo così intrigante. L’impazienza che nasceva e il nervosismo del
non poterla avere stavano portando Kiba alla pazzia.
Era quello
l’amore tanto declamato? Quello che infiammava gli animi ed esplodeva nei
cuori?
In
quell’istante, Kiba sentì il rumore del passo di due persone che si stavano
avvicinando; voltò lo sguardo e li vide: Hinata e Naruto. Camminavano insieme,
si sorridevano, le loro braccia si sfioravano.
Kiba si sentì
morire. Provò un tale odio nei confronti di Naruto che dovette trattenersi dal
corrergli incontro e trafiggerlo col kunai che aveva in
tasca.
«Kiba-kun!
Shino-kun!»
Fu lui a
sentirsi trafitto da quel “Kiba-kun”, pronunciato con allegria, con un sorriso
sulle labbra e -l’aveva notato- prima del nome di Shino.
Hinata,
correndo, li raggiunse. Aveva il volto leggermente arrossato e gli occhi lucidi
di felicità per l’aver trascorso la mattinata con il suo amato Naruto. Kiba
abbassò ancora lo sguardo.
«Mi dispiace di
non avervi raggiunti! Stavo camminando verso il campo quando Naruto – » scoccò
un’occhiata dolcissima a Naruto, che ricambiò con un ghigno appena imbarazzato.
« – mi ha sorpresa, invitandomi a mangiare qualcosa…» aveva il fiatone per la
leggera corsa e perché aveva pronunciato quella parole tutte d’un fiato. I
capelli le coprivano parte del volto.
L’odio di Kiba
verso Naruto si riversò anche su Hinata. «Ora che sei contenta e soddisfatta di
avere la pancia piena mentre noi siamo rimasti come due ebeti ad aspettarti,
preferisco andare ad allenarmi da solo con Akamaru, sai? Tornatene pure con
Naruto, o già che ci sei – » alzò gli occhi da terra e trafisse la ragazza con
asprezza. « – perché non te ne vai ad allenarti con lui, eh? Tanto quanto
possono valere i tuoi compagni di squadra al suo confronto?» sbottò
rabbiosamente.
«Kiba-kun… io…
scusami. Non volevo di certo farvi arrabbiare…» la voce di Hinata tremò, mentre
dagli occhi sembravano scendere lacrime di rimorso.
Kiba strizzò
ancora di più gli occhi, incapace di vedere l’amata piangere per causa sua. «No,
Hinata, scusami tu. Oggi mi sono alzato con il piede sbagliato.» sorrise,
svuotandosi di tutta la gioia che gli era rimasta in corpo, e vide Hinata
tranquillizzarsi.
Non poteva certo
prendersela con lei per un suo errore: dopotutto era stato lui a tacere. Lui non
le aveva rivelato i suoi sentimenti. Era lui a dover chiedere scusa, non certo
Hinata.
«Scusami,
Hinata, se non ti ho detto che ti amavo.»
Ma quelle parole
rimasero soltanto uno spettro sulle labbra del ragazzo, mentre voltava la
schiena alla ragazza che amava e tornava al campo allenamento. Akamaru,
trotterellandogli dietro, guaì.
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Alla zia Ele...
perché è tornata!
Mi sei mancata!
T_T
A/N
Finalmente. Sono
fiera di me! Ho scritto la mia prima KibaHina (okay, brutto finale, ma un po’ di
KibaHina c’era… XD)
Sono secoli che
patteggio per questo pairing, ma non ci aveva mai scritto nulla. Ora, grazie al
mitico Elton John sono riuscita a scrivere su loro due! Mi inchino davanti a
lui! *si inchina*
Ringrazio la
mitica Sil perché mi beta sempre tutto, ed è sempre rigorosamente severa,
proprio come piace a me! XD
Me ne scappo a
fare i compiti! °°
Au
revoir!
XD
Akami