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Autore: Pina981330    26/10/2015    0 recensioni
Emi e Giada, sono amiche per la pelle e non possono fare a meno di aiutarsi reciprocamente ad affrontare le avventure della vita.
Questa storia è divisa fra il punto di vista di Emi, che dovrà fare i conti con l'attrazione che prova per il suo nuovo professore d'inglese , ma allo stesso tempo con Raffaele, il ragazzo di cui é certa essere innamorata dai tempi della scuola media, e quello di Giada che dopo essersi lasciata alle spalle i vecchi amori infatili,capisce di essersi innamorata del suo migliore amico.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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La mattina seguente decido di vestirmi più carina del solito, nella speranza di essere notata. << Buongiorno a tutti! >> esclamo con le braccia al cielo entrando in classe, con un sorriso che mi copre buona parte del viso. << Che hai? Che è successo? >> mi chiede Chiara sorridendo << Nulla! Deve essere successo qualcosa per essere felici la mattina? È solo una bellissima giornata, il sole è alto nel cielo e il freddo comincia a farsi sentire, direi proprio che oggi è una bellissima giornata ragazze! >> Dico raggiante alle mie amiche che mi guardano divertite. << Sicura che non ti è successo niente di particolarmente bello? Magari un certo Raffaele... >> interviene Martina in buona fede ma con quella sua immancabile nota di acidità nella voce. << Sicura al cento per cento! Non mi è successo nulla, men che meno si tratta di Raffaele! È solo una bellissima giornata che avrebbe potuto raggiungere il culmine se ci fosse stato inglese oggi invece che due ore di matematica. >> dico tranquilla << Si hai ragione, che palle! >> concorda Andrea. Quando la professoressa di matematica e fisica entra, non una mosca si sente all'interno della classe e tutti ci sediamo pronti per cominciare la lezione. << Allora ragazzi, oggi riprendiamo l'argomento che stavamo trattando l'ultima volta, qualcuno si ricorda? >> dice la prof Alzo la mano velocissima e rispondo << Le proprietà delle funzioni. >> << Benissimo, quindi oggi ampliamo il discorso sullo studio di una funzione, avvicinandoci sempre di più al nostro traguardo che sono gli esami di maturità. >> dice. Cerco di ascoltare, ma nella mia testa sovvengono continui flash di Raffaele che mi guarda con aria triste e indifferente, sussurrandomi di averlo abbandonato per fantasticare su un uomo più grande. No! Perché?! Perché questi pensieri? Sono solo frutto della mia immaginazione non è vero? È il Raffele di cui mi sono innamorata. È quello che ho creato nella mia testa il ragazzo ferito che mi si pone davanti quando chiudo gli occhi. Ma se è solo finzione, allora perché mi sento così turbata? Vengo riportata alla realtà dallo schiocco di dita che mi volge la professoressa chiedendomi << Tutto chiaro Mancini? >> << No, mi scusi, mi sono persa >> dico inumidendo le labbra e ritornando finalmente alla matematica. << Secondo me dovresti cercarlo e chiedere spiegazioni. >> mi consiglia Giada. << Si, lo penso anche io.. ma, mi vergogno.>> dico sorridendo imbarazzata << Dai! Dov'è finita la ragazza coraggiosa che non aveva paura di niente e non si faceva problemi? >> << Mmmh.. e se si scopre che è un maniaco? Di solito quelli così belli sono insospettabili >> dico sospettosa facendo finta di contemplare seriamente quell'ipotesi. << Ma smettila cretina! >> dice ridendo << Ora muoviti, alza il culo e vai a cercarlo. >> << Tu vieni con me? >> dico con un filo di speranza nella voce. << No, se poi dovete parlare io non posso stare li con te. >> << VABENE! Si va’! >> dico sbattendo i pugni sul banco decisa e battagliera. Svolto l'angolo del corridoio e comincio a cercarlo. Incontro il signor Donati che mi chiede dove sto andando. << Sto cercando il professor Harris, il lettore d'inglese, lo ha visto? >> << No, non credo... prova a cercarlo nella sala professori. >> mi dice << Si, grazie mille. >> lo ringrazio e mi incammino verso la sala professori posta di fronte alla saletta dei bidelli. Eccolo, lo vedo. Mi si contorce lo stomaco a guardarlo. È così bello, sempre con il sorriso sulle labbra.. quel sorriso abbagliante. Non può essere reale! Quando si accorge di me, spalanca per un millesimo di secondo gli occhi, sorpreso di vedermi li e si mette a parlare con una professoressa. Sembra proprio mi voglia ignorare. "Decisamente si è pentito". Forse mi ha vista fragile la volta scorsa dopo l'incontro con Raffaele e ha voluto, non so, aumentare l' autostima facendomi credere di essere desiderata da un uomo più grande? E magari ora ha capito che dandomi delle speranze ha sbagliato e vuole ignorarmi... << Professore posso parlarle un minuto? >> gli chiedo avvicinandomi. Lui chiude gli occhi per un momento, si passa una mano sulla corta barba scura e annuisce. Esco dall’ aula piena zeppa di professori tallonata da Gabriel e mi dirigo verso il corridoio del bagno. << Volevo ehm.. capire.. dell'altra volta ..in classe, non so se ricorda. >> cerco di dire balbettando nervosamente. << Well, certo che ricordo... >> si guarda intorno ansioso e sospirando dice << Non è successo nulla in classe l'altra volta. Eri li, tutta sola e mi sei sembrata vulnerabile. Ho sbagliato. Sono un uomo, è stato un momento di debolezza... >> << Mi sono molto infastidito quando quel ragazzo ti ha trattata a quel modo. Sei molto carina, non lo meritavi. È per questo che.. >> lascia intendere che la mia ipotesi sulla compassione fosse giusta. << Non risuccederà, mi dispiace >> dice con lo sguardo colpevole, e non riesco a capire se quel 'mi dispiace' lo abbia detto per scusarsi di ciò che ha fatto o perché ha capito che in quel bacio ci speravo . << Certo, mi.. ehm.. scusi per averla disturbata >> rispondo senza tralasciare qualche nota di delusione che lui coglie immediatamente. Mentre mi giro per andarmene, lui scatta in avanti afferrando il mio braccio e facendomi girare ottenendo l'attenzione indesiderata dei pochi che si aggiravano per quel corridoio. A quel contatto una scossa elettrica mi trapassa lo stomaco facendomi sussultare. Lui mi lascia immediatamente il braccio come scosso e aggrotta la fronte. "L'ha sentita anche lui" realizzo. << Non può esserci niente tra noi due, lo capisci questo vero? You're still a child. >> mi dice. Lo sguardo penetrante delle sue iridi cristalline mi stordisce, così come quelle piccole rughette che gli si formano sulla fronte mentre mi guarda con espressione confusa. << No, certo.. lo so >> dico amareggiata e forzando un sorriso << Ma non sono una bambina, se lo ricordi. >> affermo con un tono di voce decisamente più acuto. Che mi aspettavo? Sul serio pensavo di piacergli? Almeno ha detto che sono carina, ma non è proprio quello che mi aspettavo. Mi sento confusa e presa in giro. Non avrebbe dovuto illudermi. Sono arrabbiata. Gliela farò vedere io, sarò pure piccola, ma il carattere non mi manca. Cerco di svincolare dallo sguardo cupo che sento alle mie spalle e giro immediatamente l'angolo imbarazzata. << Allora? Che ha detto? >> urla Giada non appena mi vede sulla soglia della porta. << Ha detto che sono una bambina e che non può esserci niente tra di noi. >> dico canzonando le sue parole. << Sul serio? E allora che senso ha avuto quella sceneggiata in classe la volta scorsa? >> << Ma che ne so, ha detto che vedendomi lì sola ha avuto un momento di debolezza. >> << Che stupidaggine. Mentre c' era allora poteva direttamente baciarti per bene! >> esclama Giada furente e rammaricata. << Tutti uguali questi maschi! >> << Ehmm non proprio. >> ammette timidamente la mia amica. << Cosa? >> chiedo sorridendole complice e dimenticando immediatamente il mio professore. << È da un po’ di tempo che parlo con Filippo. Abbiamo chiarito definitivamente, come hai detto tu, mi ha confermato che tornerà nel fine settimana e non si dimenticherà di noi. >> << E quindi? >> la esorto. << E quindi niente, è stato carino. >> dice imbarazzata. Ridacchio punzecchiandola con il gomito e scoppia a ridere. << Ora che ci penso, tra un momento all'altro arriverà sicuramente la Greco. Era incavolata nera ieri perché nessuno è andato al corso di pomeriggio. >> dico a voce alta informando la classe. E come se l'avessi chiamata, spunta proprio lei sulla porta, con le braccia conserte e con un'espressione contrariata sul viso. << Voglio proprio sapere perché ieri nessuno, a parte la vostra compagna, si è presentato al corso pomeridiano facendomi perdere un sacco di tempo! >> comincia. << Professoressa io non sono potuta venire perché mia nonna si è sentita male. >> dice Chiara inscenando un espressione colpevole e rammaricata. << Prof, io non sono venuto perché mio padre ha deciso all'ultimo momento di andare in campagna e aveva bisogno di una mano con la raccolta dell'uva, sa il vino che produciamo.. >> continua Francesco. << D’accordo, ma tutti gli altri? Che fine hanno fatto? >> chiede con sguardo acido. << Beh professoressa, non penserà mica che ci siamo messi tutti d’accordo, come facevamo a sapere chi sarebbe venuto e chi no? È capitato che tutti abbiamo avuto degli impedimenti. >> la interrompe Martina. Decido di smettere di ascoltare e mi perdo nei miei pensieri, mentre in classe infuria un acceso battibecco fra professoressa e alunni. Credo di essermi messa in un pasticcio, di nuovo. Ma questa volta sarà diverso, non mi lascerò manovrare. Sono io che comando. Dopo cena decido di sedermi al computer e guardare un film. "Mmmh" scelta ardua, io amo film e serie tv e avendo visto e rivisto quasi tutta la cinematografia classica e moderna, da quella italiana ad addirittura quella indiana, trovare film nuovi ed interessanti è difficile. Scorro la lista dei generi, e scelgo la visione di un vecchio film d'avventura, storico ed al contempo drammatico. Adoro i film drammatici. Sembra molto carino, è ambientato nella scozia del XIII secolo e parla di un contadino scozzese che dopo la morte del padre, del fratello e della propria amata, decide di prendere le redini un esercito formato da scozzesi e dare battaglia al fronte Inglese che a quei tempi razziava e regnava sui territori e villaggi scozzesi. La storia d'amore inziale, tra il protagonista e la futura moglie è molto romantica e coinvolgente, soprattutto nella scena in cui lei viene assassinata, mi sono sentita parte del protagonista ed è come se avessi provato gli stessi sentimenti di lui. Amo immedesimarmi in ciò che guardo o leggo, anche se ciò comporta qualche lacrima. Riesco a sentirmi davvero parte dell'opera letteraria o cinematografica che sia. Finito il film, la curiosità, mi spinge a cercare il mio bel professore sui social network. Digito "Gabriel Harris", e spuntano migliaia di risultati, ma nessuno di questi è la persona che cerco. Forse non ama stare su queste piattaforme...mmmh, meglio, preferisco la conversazione reale a quella cibernetica. Quando sto per uscire dal mio account, una notifica mi avverte di un messaggio. È Raffaele. :Ei, scusa se ti disturbo, ma volevo dirti che per me il discorso dell'altra volta è solo stato interrotto.. mi piacerebbe riprenderlo un giorno di questi, ti andrebbe? Magari ci vediamo al garage? ;) Fammi sapere : Rimango a guardare lo schermo per un paio di minuti ed alla fine decido eliminare il messaggio senza dare neanche una risposta, spengo tutto e mi metto a letto.
   
 
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