Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Windstorm96    26/10/2015    4 recensioni
La serie di avvenimenti che potrebbe aver portato il nostro Mika a diventare quello che viene definito ancora da troppi uno 'sbagliato'. La storia di Michael e del suo cuore, calpestato da Julia, raccolto ed aggiustato da Andreas..
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Dermanis
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Non ce la faceva più. Ogni volta che chiudeva gli occhi gli compariva davanti il suo sorriso, che sapeva non avrebbe più rivisto.
Piangeva nel sonno. Troppa stanchezza per svegliarsi, troppo dolore per tirare avanti come se niente fosse.
La mattina si svegliava solo, in quel letto troppo grande e freddo, con gli occhi appesantiti e impastati dal pianto e un'angoscia paralizzante al solo pensiero di affrontare un'altra giornata.
Con uno sforzo sovrumano si mise in piedi, trascinandosi fino al bagno. Si guardò allo specchio. Sembrava uno zombie. Aveva gli occhi gonfi e arrossati, scure occhiaie pesanti che lo segnavano come un marchio, capelli meno puliti e più scompigliati del solito.
Ma non gliene importava nulla. Non si sarebbe curato di darsi una sistemata, non ne aveva semplicemente alcun motivo. Tanto avrebbe trascorso un'altra giornata chiuso in casa a deprimersi ancora di più.
Lo sapeva che uscire e prendere un po' di aria e sole avrebbe fatto bene al suo morale, ma c'era una sorta di tendenza malinconica, annichilente e autodistruttiva che nei momenti più bui suscitava in lui una felicità perversa e insensata.
Si sedette al pianoforte, e le sue dita cominciarono a suonare una malinconica melodia di.. Nina Simone? Boh, era la prima che gli era venuta in mente, e nello stato in cui si trovava non ricordava nemmeno chi l'avesse scritta.
Trasportato dalle note, non appena aprì la bocca per iniziare a cantare, il trillo acuto del cellulare lo scosse da quello stato di trance. Guardò lo schermo illuminato; era Andreas. Senza pensarci due volte aprì un cassetto e vi lanciò dentro l'apparecchio che continuava a squillare. Non aveva affatto voglia di sentire altri suoi 'amici'.
Li aveva cercati, sì, disperando per un po' di sincera comprensione e vicinanza consolatoria - in fondo è a questo che dovrebbero servire gli amici, no? Invece erano state solo parole, vuote e banali parole e stupide frasi di circostanza.
"Andrà tutto bene amico", "valle a capire le donne", "si vede che non era destino"...
Si era stufato e aveva deciso che si sarebbe trovato meglio da solo. Beh, meglio.. almeno non rischiava di perdere le staffe e spaccare il naso a qualcuno..
Ecco, finalmente quel suono insopportabilmente insistente aveva deciso di cessare.
Cercò di tornare nuovamente al suo lucido pianoforte nero, ma venne disturbato da un altro suono: un messaggio. Sbuffando svogliatamente recuperò il cellulare e lesse:
"Mika!! Ho sentito la notizia, come stai?? Che fine hai fatto, sono così preoccupato.. perché non mi hai detto niente? Ti prego, richiamami"
Quelle parole lo fecero solo alterare. 'Come stai?'? Come diavolo sarebbe dovuto stare?!
Lanciò lontano il cellulare dopo averlo silenziato e tornò a passo deciso verso il suo amato piano. Lì trascorse tutto il pomeriggio, senza nemmeno accorgersi della fame e delle ore che correvano veloci. Cantava e suonava, senza pensare a nulla.. era l'unica cosa che sapeva aver il potere di farlo stare un po' meglio; neppure le lacrime scendevano più mentre cantava, era come se avesse la consapevolezza di non essere l'unico a soffrire, poiché qualcun altro prima di lui aveva espresso quegli stessi sentimenti che ora provava nelle parole che sgorgavano come un fiume in piena dalla sua bocca. Tuttavia sentiva che la sua testa era come 'bloccata' sugli stessi pensieri, sulle stesse immagini, sulle stesse parole...
Un altro suono inatteso lo interruppe nel tardo pomeriggio; era il campanello.
Maledizione. Non poteva fare finta di non essere in casa, lo si sarebbe sentito suonare a chilometri di distanza.. che fossero i vicini che venivano a lamentarsi? Di malavoglia di alzò dallo sgabello e si diresse verso la porta, non curandosi minimamente di darsi una sistemata. Aprì, e senza preavviso si ritrovò le braccia di qualcuno attorno al collo.
"Mika!!! Sei vivo!! Ma perché non mi hai risposto?? Ero così in agitazione per te, non devi stare da solo neanche per un'ora quando sei in questo stato!!"
Ripresosi dalla sorpresa, Michael tentò di recuperare l'udito dall'orecchio destro, nel quale Andreas aveva appena urlato. Poi si sforzò di esibire un sorriso che sembrasse il più spontaneo possibile, perché in fondo quel ragazzo era stato gentile.
"Io.. non trovo più il cellulare, mi hai chiamato?"
"Sì, ti ho lasciato anche un messaggio, ero preoccupato!!"
"E perché mai? Sto bene"
Andreas lo squadrò da capo a piedi.
"Bene? No, tu non stai bene Michael"
"Wow, così sì che mi aiuti" sbuffò quello roteando gli occhi.
Senza attendere un invito più esplicito e non smettendo un attimo di parlare, Andreas lo scansò ed entrò in casa sua come un archeologo che per primo dopo secoli metta piede in un'antica tomba egizia.
"Da quant'è che non esci di qui? E le tapparelle, ancora abbassate? C'è bisogno di luce in questo posto!" disse andando alle finestre per far entrare un po' di raggi di sole.
Michael sbuffò, ma non ebbe il tempo di replicare.
"Hai mangiato? No, ovviamente non hai mangiato.. ora vedo di prepararti qualcosa, mentre tu ti darai una sistemata, ok? Dai, corri a farti una doccia, vedrai che poi starai meglio"
Frastornato da quel fiume di parole, il ragazzo era consapevole di non avere le forze per contrastare gli ordini; così mormorò un 'va bene' e si diresse verso il bagno.
Rimasto solo, Andreas prese a mettere un po' d'ordine tra le mille cose sparpagliate in giro per il soggiorno; il suo sguardo cadde sul divano, su cui giaceva abbandonato un cellulare spento.
Allora decise che non avrebbe più lasciato l'amico.







Eccomi qua.. di nuovo.. con un altro racconto incentrato su Mika e Andy, stavolta in chiave più malinconica. In fondo scrivere è un po' un modo per esprimere se stessi e i propri momenti..
In ogni caso riprende abbastanza da vicino la canzone Ordinary man (come avrete intuito dal titolo), e per certi aspetti anche Good wife..
Spero non vi annoi troppo, in caso scusate per il tempo rubato 
   
 
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