Quando Michael uscì dalla doccia, il suo olfatto fu colpito da un forte profumo. Diede una sbirciata in cucina; Andy, che non l'aveva notato, era impegnato a mescolare energicamente qualcosa in una terrina. Rimase a guardarlo con aria interrogativa; che cosa spingeva l'amico a comportarsi così? Non poteva negare che gli facesse piacere che qualcuno si preoccupasse per lui.. tuttavia nessun altro aveva mai avuto tutte quelle attenzioni nei suoi confronti..
'Ce ne sta mettendo di impegno' pensò mentre un lieve sorriso, stavolta estremamente e piacevolmente sincero, gli increspava le labbra per la prima volta da diversi giorni.
Tornò silenziosamente in camera e cercò dei vestiti puliti.
"È pronto in tavola! Ci sei Mika?"
"Arrivo, dammi un minuto"
Toltosi l'asciugamano che teneva attorno alla vita, il ragazzo ricciolino si rivestì velocemente e lo usò per frizionarsi i capelli, scompigliandoli ulteriormente. Quando entrò in cucina, un ragazzo sorridente lo attendeva seduto ad una tavola apparecchiata per due su cui fumavano due piatti di cibo.
"Oh, guardati ora, molto meglio! Siediti, ho preparato il mio piatto forte, una specialità italiana: spaghetti alla carbonara"
Michael non se lo fece ripetere due volte; in effetti si era appena accorto di avere una gran fame. Si accomodò di fronte all'amico, e i due iniziarono a mangiare con gusto.
"È davvero squisito Andy, dove hai imparato a cucinare così?"
"Oh, beh.. sai com'è, vivendo da solo.. certe cose le impari se vuoi sopravvivere decentemente"
"Ti ringrazio, ne avevo bisogno"
Gli sorrise teneramente, con atteggiamento quasi paterno.
"Lo so"
Dopo qualche istante di silenzio, mentre finivano ciò che rimaneva nel piatto, distrattamente il biondo iniziò a parlare.
"Allora.. perché non mi hai detto niente di quello che è successo? Sono venuto a saperlo solo stamattina da Sam.. caspita, l'avessi saputo prima mi sarei precipitato subito da te"
"Veramente avevo voglia di stare un po' da solo.. e poi non mi sembrava una cosa tanto importante da dover informare tutti"
"Vuoi dire che per te non è importante?"
"Per me sì, ma.."
"E allora lo dovrebbe essere anche per chi ti vuol bene! E poi, stare da solo.. pensi davvero che ti possa aiutare in qualche modo? Per venirne fuori intendo"
"Beh, no, forse no, ma.."
"Questa è l'unica cosa a cui devi pensare ora! Venirne fuori! Fidati, isolarsi è un pessimo modo per affrontare una situazione del genere"
Il riccio gli rivolse uno sguardo interrogativo, esitante.
"Tu.. parli così perché l'hai provato sulla tua pelle?"
Allora fu Andy ad abbassare lo sguardo sul piatto, e per la prima volta da quando era arrivato il suo sorriso svanì.
"Sì, più o meno.. diciamo di sì"
Calò un silenzio carico di troppe cose non dette.. finché Andreas si decise:
"Ti va di parlarne con me? Fa bene sfogarsi con qualcuno in questi frangenti.. se te la senti"
"Scusami Andy, ma non sono in vena.. davvero, apprezzo quello che hai fatto per me.. sei l'unico che abbia tentato di farmi star meglio"
"Tu sei molto sensibile Mika.. l'ho capito subito che una cosa del genere ti avrebbe distrutto. Anche io sono così, e avrei tanto voluto avere qualcuno vicino che dimostrasse di tenere a me.. per questo ora ti voglio aiutare, perché io tengo a te"
In un repentino cambio d'umore che sorprese l'amico gli occhi di Andreas divennero lucidi.. spontaneamente Michael posò una mano sulla sua, sorridendogli con sincera gratitudine.
"Hey, guardami; sei riuscito a farmi rimettere in sesto, a farmi sorridere, e quando solo stamattina pensavo che non avrei rivisto il sole per tanto tempo tu ne hai fatto entrare un po' nella mia vita.. sei un vero amico Andy.. l'unico, a quanto pare"
Gli occhi sempre più lucidi di Andreas si fissarono in quelli dell'amico mentre due lacrime cominciarono a scendergli lungo le guance.. allora Michael si andò a sedere di fianco a lui, gli passò un braccio attorno alle spalle, poggiando la testa sui suoi capelli e stringendolo a sé per consolarlo e fargli capire che gli era vicino, dal momento che entrambi stavano soffrendo profondamente a causa di quel sentimento meraviglioso che è l'amore.
Improvvisamente senza rendersene conto si ritrovò le braccia di Andy attorno al collo.. il ragazzo lo fissava negli occhi con uno sguardo strano, surreale.. gli si avvicinò; Mika rimase paralizzato per la sorpresa, i suoi occhi spontaneamente si chiusero, come se si aspettasse di ricevere uno schiaffo, e poi successe una cosa che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato.
Quando i loro occhi si riaprirono, un sentimento di stupefatto terrore si poteva leggere in quelli azzurri di Andreas non meno che in quelli castani di Michael.
"... oddio... M-Mika, scusami.. io.."
Il biondo si coprì il volto con le mani in un raptus di disperazione, si alzò di scatto dalla sedia e a grandi falcate si precipitò fuori; Michael sentì la porta sbattere, ma non poté far altro che rimanere immobile, nel tentativo di riprendersi dallo choc.
Perché non era affatto uno schiaffo quello che aveva ricevuto, ma qualcosa di più doloroso e complicato.. Andy lo aveva baciato.












Ciao a tutti e grazie di cuore a chiunque abbia speso un po' del proprio tempo per leggere e commentare questa storia (che temo non vi avrà esattamente allietato la giornata..)
Vorrei solo chiedervi una cosina.. preferireste che prosegua su questa linea malinconica o che tenti di risollevare un po' gli animi e rischiarare l'atmosfera? Tanto per conoscere un po' i vostri gusti, perché in effetti temo che così sia parecchio pesante...
In ogni caso non esitate a lasciarmi i vostri commenti (anche negativi, please!) che spero possano aiutarmi a migliorare ;)