Libri > Trilogia di Bartimeus
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Autore: Mayo Samurai    27/10/2015    1 recensioni
Raccolta di One shot tutte BartNat, seguendo la traccia amorevolmente offerta da internet, alias la "100 word challenge".
Cento capitoli per cento prompt.
Sperando di riuscire a completare la sfida, vediamo almeno di iniziarla!
Buona lettura!
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bartimeus, Nathaniel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mani
 
 
 
Che cosa si fa quando si vede un ragno?
Alcuni lo schiacciano, altri scappano terrorizzati altri ancora lo catturano e lo portano fuori.
Bartimeus optò per la prima opzione.
Certo, avere sei anni e vedersi una cosa bianca che s’avvicina al tuo braccio non aiuta, ma la rispondere:” Pensavo fosse un ragno enorme!” fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Dall’altro canto, Nathaniel se la prese a morte quando senza alcuna spiegazione se non, “pensavo fosse un ragno enorme!”, Bartimeus gli colpì con forza la mano, e non ci pensò due volte a chiedere il supporto della maestra.
E anche se entrambi erano ancora alle elementari e dotati quindi di un’empatia alquanto scarsa, non ci volle di certo un genio per capire che Bartimeus non si sentiva minimamente in colpa.
 
 
 
 
“Sei un imbecille!”
Tutta la classe alzò la testa, constatò che fossero ancora Bartimeus e Nathaniel e tornarono tutti a farsi gli affaracci propri, tranne Kitty e Tolomeo.
“Non l’ho fatto apposta!”
“Però ci sei riuscito lo stesso!”
Nathaniel si controllò per l’ennesima volta il dorso della mano, ora rosso.
“Cretino.”
Bartimeus sbuffò sonoramente, mentre Kitty s’avvicinava e afferrava con gentilezza la mano destra di Nathaniel.
“Fa vedere…”
Davanti all’espressione preoccupata di Kitty, Bartimeus roteò gli occhi e scosse la testa: che colpa ne aveva lui?
Quando qualcuno ti afferra per un braccio all’improvviso e con forza, l’unica cosa che ti viene in mente di fare è di far perdere la presa, no?
Di che si lamentava Nathaniel? Era lui quello traumatizzato, aveva sentito una presa sul braccio e aveva visto questo enorme ragno albino, che cosa poteva saperne lui che fosse la sua mano?
Stupido Nathaniel e le sue mani scheletriche.
 
 
 
 
Quando andava in fibrillazione, Nathaniel muoveva le mani tantissimo.
Cioè, tamburellava le dita ovunque e le intrecciava tra di loro, se le passava nei capelli e tornava a tamburellare il tavolo.
Era alquanto snervante.
Forse era la pubertà.
Più di una volta Bartimeus s’era immaginato di usare le mani di Nathaniel come le talpe del gioco “acchiappa la talpa”, e misurare i suoi riflessi e quelli dell’altro.
Ovviamente la volta che ci provò, non si ritrovò solamente Nathaniel a dirgliele dietro, ma anche Kitty e Tolomeo, sconcertati dalla sua mancanza di tatto.
Per tutta risposta, Bartimeus se ne uscì con un “Mancanza di tatto? Ma se l’ho preso in pieno!”
Non fu l’unico a colpire il bersaglio, e a memoria d’uomo, per la prima volta, Nathaniel gli centrò la faccia con uno schiaffone.
Incredibilmente, non riuscì a trovare nulla con cui controbattere.
 
 
 
 
Quando Nathaniel si ruppe il medio destro, aveva diciassette anni e la capacità innata di istigare la gente a colpirlo.
Nessuno riusciva a capire come fosse possibile, e anche Kitty confessò che ogni tanto lo stimolo a dargli qualcosa da tenere fosse molto forte.
Non che Nathaniel corresse a testa bassa nei guai, però era bravissimo a irritare le persone.
Spesso e volentieri più forti di lui.
E grossi.
Cioè, a nessuno verrebbe in mente di ribeccare di fronte a tutti il quarterback della squadra, soprattutto con epiteti come “demente cerebroleso”, seguiti anche dal dito medio.
Mettendo da parte il fatto che Nathaniel era sicuro che l’altro l’insulto non lo avesse capito nemmeno per sbaglio, l’interpellato non ci pensò due volte ad afferrare il dito incriminato e piegarlo oltre i limiti.
L’unica cosa positiva di ciò, fu che lo fece di fronte a tutti, e che in men che non si dica si ritrovò a terra col naso accartocciato come una pallina di carta, e con un Bartimeus alquanto irritato a cavalcioni su di lui.
Asmira e Kitty riuscirono a trascinare via Bartimeus, qualche ragazzo soccorse il giocatore di rugby e Tolomeo accompagnò Nathaniel in infermeria.
La seconda cosa positiva di quel giorno fu che Bartimeus e Nathaniel passarono la notte assieme, in ospedale, uno con dito medio spezzato, l’altro con fratture multiple alle nocche, trovando il tempo e il coraggio di ringraziarsi a vicenda e di farsi i complimenti.
 
 
 
 
Anche dopo tre anni il dito di Nathaniel non tornò mai più come prima.
Riprese a dipingere non appena gli steccarono il dito, per non perdere la mano, e quando tolse il gesso scoprì sollevato che la frattura non aveva intaccato le sue capacità.
Rimase leggermente storto verso destra, e si poteva intuire il punto in cui era stato spezzato.
Bartimeus si divertiva a scorgere il punto corretto, con una sola occhiata, ed osservare le strane angolature che assumeva quando Nathaniel stringeva la matita o il pennello.
Doveva ammettere che stonava con le altre dita: tutte belle e diritte e poi tak! Il medio leggermente storto sulla destra.
Questo però lo si notava solo quando Nathaniel poggiava la mano aperta sul piano, ad esempio quando si tendeva sulla tela o teneva ferma la squadra sul foglio.
Oppure quando prendeva le misure per un nuovo quadro.
Quindi raramente e solo se rimanevi lì a guardare, ovvio.
Più di una volta si chiese se faceva qualche effetto strano stringere una mano con un dito spezzato oppure mancante.
Ogni volta che immaginava di afferrare la mano di Nathaniel, ricordava a sé stesso che in realtà le mani di Nathaniel erano dei ragni, e che nessuno voleva stringere un ragno.
E in più Nathaniel aveva una cotta per Kitty, quindi cosa gliene fregava a lui?
 
 
 
 
“Ma perché le tue mani sono sempre così fredde?”
Nathaniel abbassò lo sguardo sulla mano sinistra, rigirandola:” Ho una circolazione più lenta, almeno, è quello che mi ha detto il medico.” Borbottò sfregando assieme entrambe le mani:” Quindi le mie mani e piedi sono più freddi del solito.”
“Mani fredde cuore caldo, tsè, come no.” Borbottò Bartimeus facendo un cenno con la testa.
Rigirò i pugni nella giacca: faceva troppo freddo per i suoi gusti, non capiva come Nathaniel facesse a non congelare con solo la giacca e una sciarpa leggera.
Non mancava molto a casa, ma ogni passo era una tortura, faceva troppo freddo.
“Una domanda, non rischi di congelare con la pressione così bassa?”
“Non è pressione bassa, è circolazione lenta, e no, non congelo, non ho freddo.
Tu stai congelando.”
Non era una domanda, e Bartimeus rabbrividì come se gli avessero cacciato una pallina di neve giù per il collo.
“Io non ho freddo, di solito, non mi accorgo della temperatura più bassa, però il medico dice che avrei bisogno di qualcosa che mi tenga caldo, di continuo, soprattutto d’inverno, perché da solo non me ne accorgo.”
Tenendo le mani nelle tasche, Bartimeus evitava gli imbarazzanti contatti casuali che capitavano invece d’estate, ma la mano sinistra di Nathaniel dondolava con nonchalance ad ogni passo, senza nessun guanto che la proteggesse.
“Hai una faccia di bronzo schifosa.”
Nathaniel non disse nulla, nemmeno quando si sentì tirare per la sinistra e quando Bartimeus si ficcò in tasca le loro mani intrecciate.
Gli lanciò una breve occhiata, e stoico come una statua Nathaniel continuava a fissare dritto di fronte a sé.
Sbuffò, e s’avvicinò quanto bastava per sfregare assieme le loro spalle, o più che altro il braccio di Nathaniel e la sua spalla, visto che mancavano venti centimetri buoni tra di loro.
Quasi quasi era l’altezza giusta per poggiare la testa.
Sfregò gentilmente il pollice contro il dorso della mano di Nathaniel, e sbirciandolo per un attimo si permise un sorriso beffardo.
“Davvero, hai una faccia di bronzo pessima.”
La sciarpa tirata fin sopra al naso non copriva molto, constatò felicemente Bartimeus.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Se avete notato, ho cambiato il nome della raccolta in Little Talks.
 
C’è un motivo dietro ciò, oltre che essere un titolo migliore, Little Talks è una delle canzoni che associo a sti due scemi.
 
Mi è venuto in mente tipo due settimane fa di cambiare il titolo, e lo faccio solo ora perché io mi dimentico ogni cosa.
 
Little Talks è dei Of Monster and Man, ed è tipo bellissima e mi riempie di feels  
 
 
Premettendo che visto che anche Dest conferma che le mani di Nathaniel sono in realtà dei ragni, possiamo andiamo avanti più tranquilli (???)
 
La circolazione più lenta di Nathaniel non è assolutamente citata nei libri, ed è più tipo una piccola soddisfazione che mi sono presa.
Per la differenza d’altezza… E’ una debolezza mia, e non riesco a farci nulla- Poi pensare a Bartimeus come un concentrato di cattiveria alta uno e uno sputo è bellissimo.
 
Poi bho, mani mi è tipo venuta in mente quest’estate e non ho mai buttato giù nulla se non una settimana fa.
 
Me ne vado, adieu-
 
 
 
 
 
Dimenticavo: NATHANIEL HA DELLE MANI BELLISSIME-
   
 
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