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Autore: Shainareth    27/10/2015    1 recensioni
Dal 25 al 31 ottobre 2015 si celebra la settimana BBRae (anche se credo ce ne sia stata già un'altra, nei mesi scorsi), per cui eccomi qui a dare il mio contributo con una raccolta a parte, che segue i temi proposti in quest'occasione.
01. Lazy Day
02. Flu Season
03. Decorating
04. Hot Beverages
05. Sunset
06. Haunted House
07. Halloween
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DECORATING - 27 ottobre 2015




«Che ne dite di un bel rosa glorgbark?» propose Starfire, facendo gli occhioni alla ragazza che le stava di fronte, un enorme sorriso abbagliante sul volto roseo. Era una faticosa giornata di restauro, alla Torre, eppure lei pareva come al solito piena di energie. «Ci starebbe magnifico, qui!»
   Sorvolando sui suoi frequenti deficit grammaticali, Raven aggrottò la fronte. «Non sono sicura di voler sapere cosa sia un glorgbark, ma ti faccio divieto assoluto di avvicinare una qualsiasi tonalità di rosa alle pareti della mia camera da letto», l’avvertì. Non voleva essere scortese, ma era già abbastanza nervosa e giù di morale a causa dei recenti avvenimenti e della parziale distruzione della Torre a causa di Malchior, che lei stessa aveva risvegliato dopo essere stata raggirata da quel maledetto drago.
   «Oh, andiamo, amica mia!» insistette Starfire in tono suadente. «Servirà per ravvivare un po’ l’ambiente!»
   Che Raven stessa volesse dare l’idea di non essere tetra come sembrava era vero; però c’era un limite a tutto e di certo il rosa lo superava di parecchio. «Scordatelo», tagliò corto, voltandole le spalle per chiudere lì la questione.
   Non appena lo fece, si trovò davanti Beast Boy, che subito le allungò un barattolo di vernice appena aperto. «Guarda qua: verde fusto», cominciò allegro. Poi, a scanso di equivoci, aggiunse: «Ovviamente il fusto sono io.»
   La maga roteò le pupille verso l’alto con sopportazione. «Per quale motivo dovrei usare il verde moccio?»
   «Verde fusto!» strepitò lui, indignato per quella provocazione gratuita. «Sulle pareti della tua stanza ci starà benissimo», dichiarò deciso, già dimentico dell’insulto della compagna. «Così ti sembrerà di avermi sempre intorno.»
   «Intendi dire che, al contrario di ciò che accade adesso, finalmente avrò solo la sensazione di averti intorno?» volle sincerarsi Raven, fingendosi interessata. «Se servirà davvero a tenerti lontano da me, potrei anche prendere in seria considerazione la tua idea.»
   Beast Boy non se la prese e, anzi, sfoggiò un sorrisetto da schiaffi. «Se ci tieni tanto, che ti stia lontano, allora non abbracciarmi quando meno me lo aspetto», disse con apparente noncuranza, tanto per vendicarsi della sua faccia tosta.
   Gli occhi di lei saettarono d’orgoglio, mentre le sue guance si tingevano di rosso. «Non dire cose che potrebbero essere fraintese», lo avvertì. Quel dannato nanerottolo! Come osava rinfacciarle qualcosa che le era venuta dal cuore, qualcosa di così intenso che ancora adesso poteva sentirne il calore?!
   «Non c’è niente da fraintendere, Rae», continuò il mutaforma, gustandosi il sapore della rivincita. «Un abbraccio è un abbraccio.» E siccome quelli della maga erano più rari di un dodo, valevano persino molto più di quelli di chiunque altro. La cosa più bella, però, la cosa che lo inorgogliva non poco, era che lei aveva scelto di abbracciare proprio lui, a dispetto di tutti i loro screzi quotidiani. Seppur preso alla sprovvista da quel gesto carico di affetto, Beast Boy ne aveva fatto tesoro, comprendendo infine quanto fosse profondo, in realtà, il legame fra lui e Raven.
   «Amica Raven, hai davvero abbracciato B.B.?» domandò Starfire, gli occhi pieni di meraviglia per quella inaspettata scoperta. «Questo sì che è bellissimo!» esultò un istante dopo, senza neanche aspettare conferma. «Significa che hai finalmente capito quanto è bello scambiarsi le coccole!» esclamò, lanciando per aria il secchio di vernice rosa glorgbark e tuffandosi a pesce sulla ragazza, che non riuscì in alcun modo ad evitare di essere strizzata in una delle sue vigorose dimostrazioni di affetto.
   «Mollami immediatamente!» starnazzò la poveretta, cercando di liberarsi soprattutto perché temeva di ritrovarsi con tutte le ossa rotte. «Beast Boy, giuro che se ne esco viva, me la pagherai cara!» Lui finse di non sentirla e, fischiettando un motivetto allegro ed immergendo le setole di un grosso pennello nel secchio che aveva ancora in mano, iniziò il suo lavoro di ritinteggiatura. «Fermati, maledetto!» strillò Raven, inorridita al pensiero di ritrovarsi davvero del verde moccio sulle pareti della camera.
   Il giovane le lanciò uno sguardo dispettoso. «Solo se mi lascerete unire al vostro abbraccio coccoloso», stabilì.
   Una grossa vena iniziò a pulsare sulla tempia della maga, ma prima ancora che lei potesse maledirlo non solo a parole, Starfire saltò su tutta contenta. «Certo che puoi unirti al nostro abbraccio!»
   Un attimo dopo Raven ebbe la sensazione di essere diventata una sardina in mezzo a due pazzi scatenati, che l’arpionavano saldamente a loro. «Lasciatemi!» ringhiò, senza tuttavia riuscire a smuoverli di un millimetro.
   In suo soccorso arrivò inconsapevolmente Robin, che chiamò l’aliena dal fondo del corridoio. Quella mollò d’improvviso la presa per accorrere da lui e ciò fece sbilanciare gli altri due, che finirono con lo schizzare all’indietro, rotolando l’una sull’altro fino a che non urtarono il mobilio della stanza. A quel punto, la maga si sollevò di scatto sulle braccia, intenzionata a mettere il maggior numero di centimetri di distanza fra sé e il compagno; il quale, tuttavia, anziché temere per l’occhiataccia assassina che lei gli riservò, si lasciò andare ad una risata divertita. «Non è molto più bello, quando si è in tanti?» le domandò poi, facendole scemare di colpo l’ira. «Te l’avevo detto che non sei sola.»
   Odiava avere torto. Soprattutto, odiava quando Beast Boy aveva ragione. Eppure, non potendo controbattere in alcun modo, Raven si arrese a sorridergli con riconoscenza.












Gna, questa è proprio semplice e... gne. Non lo so, non mi piace. ;_; Va beh, ma tanto l'ho già detto che non sono capace di scrivere con dei temi ben definiti perché la mia è un'ispirazione ribelle, uno spirito libero che non si mette al soldo di nessuno. (Fa tanto fico, dovevo scriverlo.)
Cretinate a parte, vi auguro come sempre buona giornata e vi do appuntamento a domani, spero. :*
Shainareth





  
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