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Autore: KH4    27/10/2015    1 recensioni
Sette colori. Sette significati. Sette one-shot semplici, per nulla pretenziose, ma cariche di piacere per chiunque voglia leggere.
Coppia: Spiritshipping.
Note: Gender Bender (JohanxFemJudai).
 
Rosso: Affection’s Heart.
Arancio: Peacefulness Smile.
Giallo: Calming Light.
Verde: Silent Envy.
Blu: Armony’s Rain.
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Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaden/Judai Yuki, Jesse/Johan Anderson
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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The Meanings Of The Raimbow.
Coppia: Spiritshipping/ JohanxFemJudai.
Guest Star: Yubel (YubelxFemJudai, non Yaoi).
 
Verde.
Silent Envy.
 
I ricordi feriscono. Cicatrizzare le reminescenze o spezzarne l’amarezza scoperchiata va oltre il comune sbucciarsi della pelle; evoca desideri impossibili, il potere di smettere di essere umano, di provare il calore e il gelo di mille emozioni una diversa dall’altra. Tanto controllo sul fisico non riusciva a compensare a quella mancanza, il dolore scivolava nell’inevitabilità di poter essere soltanto vissuto, consumato con la stessa intensità della passione ardente che ne aveva forgiato l’emozione originale. Come, era anche involontario, preferibilmente, sicché il silenzio assaporava l’interno logorarsi dell’anima con maggior gusto. Soltanto allora, Johan realizzava di essere una semplice marionetta nelle mani di un destino bruciante, vivace, nel dargli l’illusione di essere lui l’unico e vero padrone di se stesso. Ma non era così e l’impegnarsi ad accettarlo lo obbligava a ingoiare una verità scalciante il bisogno di solitudine, di non mostrare il proprio viso neppure allo specchio per timore di vedere negli occhi smeraldini un barlume sinistro che ne illuminasse gli oscuri pensieri.
 
“Riesci a sentirla, vero? Non devi fingere con me, non puoi.
Abbiamo condiviso molto più che il corpo e la mente.
Quanto tenti di contrastare, io l’ho vissuto per secoli, nella solitudine
e nella rabbia, senza potermene mai fare una ragione.”
 
Aveva preso atto dei propri sentimenti nei confronti di Judai entrando in simbiosi con le sensazioni di Yubel, ospitandone l’anima accanto alla propria prima che chiudesse la mente in una prigione di cristallo e il contatto si trasformasse in qualcosa di così radicato da risultare un peso. A quel tempo lei necessitava solo di un corpo che suscitasse nella ragazza il desiderio di continuare a cercare il volto dietro cui si era nascosta, nella speranza di ricucire lo strappo allargatosi dal tempo trascorso e ripristinare a tal modo un ordine che non includesse nessun’altro al dì fuori di loro due. Carpire il cuore di Johan, il suo cuore, e costringerla ai limiti delle proprie certezze, ne aveva esposto la totale trasparenza al cospetto di qualsiasi forma di luce esistente nell’universo.
Ma una promessa che trascendeva l’eternità e le sue soglie implacabili non poteva avere rivali con un affetto qualunque, di aspetto minuscolo, insignificante e acerbo. Da ovunque osservasse Judai, in qualunque situazione fosse immersa, constatava la presenza di Yubel al suo fianco, l’attenzione legata ai suoi occhi di tenebrosa apprensione, alla sua voce, alla sua coscienza felice di essersi riappropriata dei propri privilegi. Ogni respiro, movimento, le loro esistenze si appartenevano in una reciprocità incondizionata che scindeva leggi arcane, la regolarità del mondo stesso come se il suo peso fosse ancor meno del nulla. Tutto, di quella creatura, aveva la piena e totale dedizione di Judai, l’amore puro e ingenuo che invece Johan si limitava a toccare con mano amica, i sorrisi incondizionati e i timori che avrebbe raccolto e cullato con il proprio coraggio, se soltanto l’evidenza non fosse stata tanto impegnata a rimarcare un’altrettanta ineluttabile invidia per quel divario che Yubel rendeva e avrebbe continuato a rendere insormontabile d’innanzi all’intorpidirsi dei suoi occhi, amari di profonda gelosia.



Note di fine capitolo:
Quarto capitolo postato con successo. Ormai la regolarità è un pregio di cui non posso più vantarmi, ma presto o tardi, arrivo comunque a pubblicare qualcosa. Il colore di quest’oggi è il verde, riferito agli occhi di Johan e il significato l’invidia, inerente ai suoi pensieri frustrati. Preciso, qualora non l’avessi fatto, che conosco a grandissime linee la storia di questa saga, ma del personaggio di Yubel mi affascinava la devozione trasformata in follia quando è stata allontanata da Judai e la sua ossessione nel voler essere il suo unico centro (e se rammento bene, nella sua vita passata, Judai aveva per l’appunto che avrebbe sempre e solo amato lei). Qui ho cercato di far leva sull’intensità di questo rapporto, nel mio solito modo che a volte non comprendo, ma senza sforare nell’osceno (oserei dire che è semplice e malsana dipendenza l’una dall’altra, come due anime separate e che un tempo condividevano lo stesso corpo…Ok, forse è il caso che io mi cerchi hobby più costruttivi…). Prima di lasciarvi, vi ringrazio nuovamente, tutte o tutti che leggono e recensiscono, mi rendete sempre felice di tornare su questo sito! Un bacione a tutti!
 
 
  
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