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Autore: Hunnie_94    27/10/2015    1 recensioni
Essere innamorata del tuo migliore amico non è una cosa facile da nascondere.
Soprattutto se il tuo migliore amico è Kim Jongin, l'unica persona che ti conosce meglio di quanto tu conosca te stessa.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Traduzione | Avvertimenti: Triangolo
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 Note:
Eccovi il capitolo :)
Ricordo che questa è una traduzione dall'inglese, potete trovare il link nel prologo.
Enjoy!






 
♦   Minhee POV
 
Ero stesa sul letto e guardavo il soffitto. Mi ero svegliata appena un’ora prima e, conoscendomi, una volta svegliata mi era impossibile ritornare a dormire. Non sapevo esattamente che ora fosse perché la stanza era buia e il sole non si era ancora svegliato, quindi probabilmente erano ancora le 3 o le 4 del mattino.
Avevo troppa paura per alzarmi ed accendere la luce, quindi praticamente stavo solo sul letto a fissare quelle stelle fluorescenti che mia madre attaccò sul soffitto quando avevo solo cinque anni. Ricordo quando me le ritrovai nelle mani per la prima volta e pregai mia madre che le attaccasse lì, così le avrei potute vedere illuminarsi di notte. Dopo una settimana di preghiere, finalmente acconsentì ed io fui più felice che mai. Qualcosa in quelle stelle fluorescenti conciliò più facilmente il mio sonno, anche perché non mi svegliai più piangendo e gridando. Dev’essere stato un miracolo per lei.
 
Mi guardai intorno, era tutto buio. Completamente nero. Con una fantasia come la mia, avrei potuto immaginarmi le cose più strane, orribili e spaventose del mondo, avendo ancora più paura del buio.
Lentamente mi lasciai cadere nei miei pensieri, cercando di distrarmi dalle cose paurose che stavano attendendo di uscire dalla mia immaginazione.
 
La prima cosa a cui pensai fu, naturalmente, Jongin. Oh, come mi mancava. Non avrei mai potuto sapere che tornare a Pechino me lo facesse desiderare di più, pensavo invece che mi avrebbe aiutato a dimenticarlo, ma mi ero sbagliata di grosso.
La seconda cosa a cui pensai fi Yixing. Mi sentivo abbastanza triste, sapendo che ancora gli piacevo e tutto. Non ero stupida, capivo quando piacevo ad un ragazzo e quando invece no. Ma quando si trattava di Jongin, era difficile da dire. Mi ricordai di quel giorno in macchina con Jongin, dopo la festa di Jonghyun, quando discutemmo dei nostri primi amori. Pensavo che Jongin fosse il mio primo amore, ma in realtà non era così. C’era Yixing prima di lui.
Ero troppo presa da Jongin in quel momento per rendermi conto che non era lui il mio primo amore. In verità era il secondo. Yixing… Beh, anche se eravamo solo dei bambini, provavamo un grande affetto reciproco. Ecco perché mia nonna voleva che lo sposassi a tutti i costi. Non era perché lei e la nonna di Yixing erano amiche e sognavano che i loro nipoti crescessero e maturassero insieme; era perché si era accorta che tra noi c’era qualcosa di grande.
Ma quando mi trasferì a Seul, tutti i miei ricordi scivolarono fuori dalla mia testa, e non pensai più di tanto a Yixing. Fino ad ora. Tutto il senso di colpa iniziò a divorarmi dall’interno, mi sentivo orribile. E mi tornò in mente il giorno prima della mia partenza da Pechino, nel giardino insieme a Yixing. Facemmo una promessa l’un l’altra, ma io l’ho rotta. Ho rotto quella promessa, e non di poco. L’avevo rotta e mi sentivo terribilmente in colpa.
 
Iniziai a sudare appena riuscì a ricordarmi di quel giorno, Yixing, la promessa, tutto. Iniziava a tornare tutto, combinato con i ricordi che avevo con Jongin. Stavo andando in iperventilazione, volevo gridare e rompere ogni cosa che mi stava intorno. Probabilmente mi meritavo tutto quello. Ho rotto una promessa, una promessa che significava molto per Yixing, molto più di quanto significasse per me. Ero una persona egoista, e non potevo far altro che sentirmi giù.
Mi scostai violentemente la coperta che avevo addosso e mi misi a sedere. Quei pensieri spaventosi che prima avevo represso, si fecero di nuovo vivi; presi la coperta e mi coprii la testa. Per un secondo l’aria fresca intrappolata nella coperta mi diede sollievo, ma poi fu subito rimpiazzata dall’aria calda del mio respiro. Tolsi di nuovo il lenzuolo, lasciando però ancora il mio corpo coperto; dovevo pur sempre respirare, non potevo soffocare. Certo, in quel momento mi sentivo orribile, ma non avevo intenzione di suicidarmi.
Chiusi di nuovo gli occhi, sperando di addormentarmi di nuovo. Giurai fosse passata almeno un’ora da quando chiusi gli occhi, perché quando li riaprii fui accolta da un raggio di sole che entrava timido dalla mia finestra. Spalancai del tutto gli occhi e il mio cuore quasi scoppiò per la gioia. Mai nella mia vita ero felice di vedere la luce del sole come quel giorno.
Guardai fuori dalla finestra: c’erano degli uccelli in un nido sull’albero, e una figura vicino a quell’albero. Strizzai gli occhi e, anche se avevo alcuni problemi a vedere bene in lontananza, non riuscivo a distinguere chi fosse. Sapevo che era una persona, ma non sapevo chi. Prima che potessi lasciar perdere e sdraiarmi di nuovo, quella persona mi salutò ed iniziò ad avvicinarsi alla finestra.
Il mio cuore saltò un battito appena vidi quella persona farsi sempre più vicina. Non sapevo chi fosse; e se si trattava di un assassino o qualcosa del genere? No, non ci poteva essere un assassino in quel quartiere. Luhan mi aveva detto che era sicuro al 100%. Guardai di nuovo quella figura prima di chiudere gli occhi e pregare Dio. Okay, fa’ che sia qualcuno che conosco, non un serial killer.
Quando guardai di nuovo, ci vollero alcuni secondi prima che la mia vista annebbiata si schiarì, così potei finalmente vedere chi fosse. Fissai quella persona e si fermò proprio sotto la mia finestra. La fissai per un po’. Yixing?
 
<< Hey! Che ci fai sveglia a quest’ora? >>, lo sentii gridare. Dopo aver sentito quella voce non avevo più dubbi. Era lui.
<< Sono solo- sai, io- >>, non riuscivo a trovare una scusa per rispondere a quella domanda. Non potevo dire ‘Oh, sai, ho paura del buio e sono sveglia da quasi due ore. E tu invece?
<< Non riuscivi a dormire? >>, Yixing sollevò un sopracciglio. Non lo vidi proprio perfettamente, ma potevo immaginarlo.
Annuii. << Qualcosa del genere. >>
<< Vieni qui, parliamone >>, sorrise lui.
Io annuii di nuovo.
 
Speravo che mia nonna non fosse già sveglia, perché in caso contrario mi avrebbe fatto tonnellate di domande, chiedendo perché ero già in piedi, dove stavo andando, e cosa credevo di fare uscendo fuori a quell’ora.
Scesi al piano di sotto e nel soggiorno non c’era nessuno. Sospirai di sollievo. Anche se fuori c’era già il sole, nel soggiorno non c’erano molte finestre, quindi era ancora un po’ buio. Mi tornarono in mente tutte le cose spaventose che avrei potuto immaginarmi, ma le spazzai via velocemente e mi diressi verso quella che credevo fosse la porta d’ingresso.
Afferrai la maniglia e aprii la porta. Fui accolta dalla luce del sole e da uno Yixing eccessivamente felice. Gli sorrisi e lo salutai. Cercai di aggiustarmi i capelli con le dita, pettinandoli alla bell’e meglio, e di non stargli troppo vicino in modo che non potesse sentire la puzza di sudore che emanavo. Dopo tutto, ero stata sul letto per quasi due ore, nella più completa oscurità, sentendo di essere trasformata in stufato o qualcosa del genere da un momento all’altro.
 
<< Manteniamo le distanze? >>, mi chiese, quasi come se avesse letto nella mia mente.
<< No! E’ solo che, io ero- uh- mi sono appena svegliata, e io- >>, non potevo fare a meno di balbettare. Non ero molto brava a mentire, soprattutto di mattina presto.
Yixing ridacchiò. << Hey, stavo scherzando. Non la prendere troppo sul serio. >>
Annuii. << Quindi, perché sei sveglio a quest’ora? >>, gli chiesi, cercando di cambiare argomento.
<< Sono sempre sveglio a quest’ora >>, Yixing si strinse nelle spalle.
Presi una nota mentale di quel dettaglio. Faceva lunghe passeggiate a tarda notte, ed ora sapevo che faceva lunghe passeggiate anche di mattina presto. Ma questo ragazzo dorme almeno qualche ora? << Non sei stanco? Sai, andare a dormire tardi e svegliarsi presto… >>
Lui scosse la testa. << Ci sono abituato. >>
<< Oh >>, fu tutto quello che mi uscì di bocca appena realizzai che ero molto rilassata.
 
Il quartiere era estremamente tranquillo, e nessuna macchina viaggiava a velocità elevata. Era un piccolo, tranquillo e veramente calmo quartiere, che quasi dava la sensazione di essere troppo al sicuro. Troppo sicuro per me non andava bene, perché se mi ci abituavo, un giorno, se sarebbe accaduto qualcosa di brutto, sarei stata ricoperta dalla merda più totale.
 
<< Hai fame? >>, mi chiese Yixing, appoggiando la schiena al garage.
Guardai il mio stomaco. Avrei voluto dire di no, ma non c’era praticamente nulla dentro. Finii per annuire.
Yixing rise. << Annuirai solamente con la testa a tutto quello che dico e mi darai solamente risposte secche? >>
Stetti in silenzio prima di rispondere. << No. >>
<< Lo stai facendo, di nuovo >>, Yixing cantilenava prima di iniziare a camminare.
<< H-hey! Dove stai andando? >>, lo chiamai.
<< A fare colazione, dove se no? >>, disse lui.
<< Non hai intenzione di farmi cambiare? >>, chiesi, riferendomi al pigiama che avevo ancora addosso e ai miei capelli incasinati, per non parlare del mio alito.
<< No, stai bene >>, disse invece lui, prima di venire verso di me e afferrarmi la mano con un movimento rapido. Non mi piaceva il contatto a pelle, ma lasciai che accadesse. Era anche troppo presto perché me ne importasse seriamente.
<< Dove mi porti? >>, gli domandai.
<< Te l’ho detto, a fare colazione. >>
<< E dove? >>
<< In un posto. Stai tranquilla finché non ci arriviamo, okay? >>, mi sorrise. Mi offesi, ma annuii comunque.
 
Dopo circa cinque minuti di cammino, arrivammo in un posto carino. Era piccolo, e le pareti erano color verde menta a pois.
 
<< Lay! >>, una ragazza più o meno della nostra età uscì da alcune tende che io neanche avevo notato. Portava un grembiule, aveva i capelli raccolti ordinatamente in una coda alta ed ero abbastanza sicura non fosse truccata, tranne che per un lipgloss molto chiaro.
<< Huan! >>, chiamò Yixing. << Huan, lei è una mia amica d’infanzia, Minhee. E’ in visita da Seul. Minhee, lei è la mia amica Huan, la sua famiglia si trasferì in questo quartiere un po’ di tempo fa e hanno aperto questo posto >>, Yixing mi presentò a Huan.
Le sorrisi. << Ciao. >>
<< Ciao Minhee. Bontà divina, sei così bella >>, Huan si complimentò e mi sorrise timidamente. << Quindi, suppongo vogliate un tavolo, giusto? >>, chiese la ragazza.
Yixing scosse la testa. << No, siamo venuti qui per mangiare a terra. >>
Risi al suo sarcasmo e cercai di coprirlo con un colpo di finta tosse, sperando di non suonare scortese per aver riso su qualcosa che potesse aver offeso Huan oppure no. << Mi dispiace per il suo sarcasmo, è solo- beh, è Yixing >>, dissi mentre lei ci mostrava il tavolo.
Ci sedemmo e lo guardai. Non resistetti ed iniziai a prenderlo in giro. << Allora, vedo che ti sei fatto nuovi amici mentre ero via. >>
Si mise a ridere. << Gelosa? >>
<< No, anch’io ho stretto alcune amicizie >>, gli sorrisi.
Yixing ricambiò il sorriso. << Oh davvero? Ed hanno un nome? >>
<< Kim Jongin e Do Kyungsoo >>, sentii un po’ di rimpianto quando pronunciai i loro nomi.
<< Jongin e Kyungsoo? Hmm, sembrano interessanti. Dimmi di più >>, mi incoraggiò ad aggiungere qualcos’altro.
<< Siamo amici dalla terza elementare, questo è tutto. Hanno rimpiazzato la mia solitudine con la felicità >>, sorrisi.
<< Devono essere degli amici davvero speciali >>, sorrise di rimando lui.
Notai la sua piccola fossetta. Quand’ero piccola gli ficcavo dentro un dito ogni volta che compariva, era un’abitudine ormai. << E tu? Huan è l’unica con cui hai stretto amicizia? Sicuramente avrai incontrato una ragazza speciale mentre non c’ero. >>
L’espressione di Yixing divenne d’un tratto molto seria. << In realtà no. >>
Mi fermai per un secondo, per poi fissare le mie dita. << Mi dispiace. >>
<< No, no. Va bene così. E tu hai trovato qualcuno di speciale? >>, mi chiese.
Continuai a guardare le mie mani, avevo paura di alzare gli occhi e guardare quale espressione avesse sul viso. Ho rotto la promessa. L’ho rotta- male. << No. >>
<< No? >>, chiese lui.
<< N-No >>, risposi.
<< Allora guardami e ripetilo >>, ridacchiò un pochino. Non ero sicura se gli avevo fatto del male, o se era felice che avessi trovato qualcun altro.
Lentamente lo guardai negli occhi e, proprio in quel momento, volevo mettermi a piangere. << Se lo dicessi, mentirei. >>
<< Lo sapevo >>, mormorò Yixing. Sembrava ferito.
<< Scusa, Xing >>, mi accigliai.
<< Va tutto bene, dieci anni è molto tempo, Min. Non mi aspettavo comunque che ricordassi quella stupida promessa >>, rispose.
Il mio cuore si ruppe in mille pezzi. Come poteva dire una cosa del genere? << L’ho ricordata, è solo che pensavo non sarei più tornata qui, ecco quello che è successo >>. Abbassai lo sguardo verso il mio grembo. Sentì delle lacrime calde e fastidiose darmi fastidio agli occhi, cercavo di mandarle via, ma invece caddero. E una volta cadute, non si fermarono.
<< Minhee, stai piangendo? >>, chiese Yixing.
Scossi la testa quasi immediatamente.
<< Va tutto bene, Minhee. In realtà, ho trovato anch’io qualcuno >>, dichiarò lui.
 
Smisi di tirar su col naso, smisi di piangere, e lo guardai. Probabilmente avevo un aspetto orribile. Naso rosso, lacrime negli occhi, i capelli in disordine, finalmente realizzai perché non piacevo a Jongin. Probabilmente ero orribile.
 
<< Davvero? >>, chiesi.
Lui annuì. << Huan. >>
 
 
Mi cadde quasi la mascella. Fra tutte le persone, non mi sarei mai aspettata che fosse proprio Huan. Huan era stupenda, non fraintendetemi. Ma quando Yixing me la presentò, sembrava come se fossero solo amici intimi, non una coppia. Ma credo che le cose cambino, e non tutte le cose rimangono le stesse.
 
<< Complimenti >>, sorrisi, troppo sollevata. Il senso di colpa iniziò a svanire quando mi resi conto di non essere l’unica ad aver rotto quella promessa.
 
Yixing mi rivolse un sorriso sincero prima che Huan arrivò con le nostre ordinazioni. Mangiammo e nessuno menzionò o disse una parola sulla conversazione avuta prima. Tornammo ad essere noi stessi, nel modo in cui lo eravamo tempo fa.
 
*** ¤ ***
 
♦   Yixing POV 

Sapevo che era stupido pensare che mantenere quella promessa sarebbe stato meglio per me stesso, quando invece non lo era. Avrei dovuto saperlo. Dopo dieci anni, perché avrei potuto immaginare che lei ricordasse quella stupida promessa fatta quasi dieci anni fa? Ero patetico.
La guardai. Poteva anche solo camminare, ma bastava perché il mio cuore balzasse fuori dal petto. Volevo con tutto me stesso soltanto abbracciarla forte e dirle che andava tutto bene.
 
La verità era che piacevo a Huan. Certo, anche lei mi piaceva, ma volevo mantenere quella promessa. Credo di essere stato l’unico a volerla mantenere, perché mi ero fermato prima di provare veramente qualcosa per Huan così sarei potuto stare con Minhee, che in quel momento fantasticava su quell’altro ragazzo di cui non sapevo nulla. Forse era davvero il caso di andare avanti, anche perché Minhee l’aveva fatto.
Cominciai a chiedermi, cosa esattamente mi piace ancora di Minhee? Ovviamente, non è più la stessa persona. Nel giro di dieci anni cambiano tutti. Forse, se avessi passato ogni singolo giorno con lei non avrei notato quei piccoli cambiamenti in lei. Ma dopo un decennio, quei cambiamenti erano talmente tanti che mi sembrava di stare con una sconosciuta.
 
Mi schiarii la gola. << Allora, chi è il fortunato? >>
 
Minhee rimase in silenzio. Lo faceva sempre. Credo stesse pensando a come rispondermi, se dovesse rispondermi in modo sincero oppure no. L’avevo capito.
<< Jongin >>, rispose, senza traccia di esitazione. Quasi mi accigliai, sapendo che non stava esitando. Sembrava le piacesse davvero quel ragazzo.
<< Il tuo migliore amico? Quello della terza elementare? >>, la guardai. Volevo vedere quello scintillio che aveva negli occhi ogni volta che stava con me. Non dovevo essere per forza la ragione di quella luce, ma sapere che era presente nei suoi occhi bastava a rendermi felice.
Minhee annuì. << Ha iniziato a piacermi dalla prima media. E tu e Huan? >>
Rimasi un attimo confuso prima di ricordarmi della mia stessa bugia. Mentire a Minhee era un po’ difficile. << In realtà non siamo- ufficiali. Io piaccio a lei, lei piace a me. Non mi sentivo di volere una relazione ancora, ma credo che la renderò ufficiale. >>
<< Va bene. Non lasciarla scappare, non aspetterà per molto >>, Minhee sospirò, sembrava un po’ depressa.
<< Qualcosa non va? >>, le domandai.
<< Sto bene. >>
<< Hey, possono anche essere passati dieci anni, ma capisco ancora quando qualcosa non va >>, dissi. << Puoi dirmi tutto. >>
Minhee annuì. << Sono venuta a Pechino perché volevo dimenticarmi di Jongin. Vedi, c’è una ragazza a Seul che ama Jongin e mi ha chiesto di darle una mano, sapendo che ero la sua migliore amica. Lei, però, non sapeva che Jongin piacesse anche a me. Credo che lui ricambi, perché quando lei gli si dichiarò, lui tornò a casa e disse a Kyungsoo che gli piaceva una persona. >>
Mi accigliai a quelle parole. << Mi dispiace, Minhee. >>
<< Va tutto bene >>, trattenne le lacrime. Potevo tranquillamente dire che amava davvero quel ragazzo.
<< Beh, spero che si renda conto che c’è una bellissima ragazza ad aspettarlo >>, dissi.
Lei sorrise. << Grazie. >>
 
Il resto del tragitto verso casa di Minhee passò in silenzio. Ogni tanto, gli davo qualche occhiata per guardarla meglio, ma finivo sempre con rimproverarmi da solo per essere così debole. Non avrei mai dovuto aspettarla.
  
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