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Autore: Nathly    27/10/2015    2 recensioni
Non so voi ma la morte di Ace è stata un duro colpo da mandar giù per me. Così ho pensato di scrivere una storia in cui non succede. Forse ad altri è venuto in mente però boh... ho deciso di pubblicarla lo stesso. Questa è la mia prima FF che pubblico quindi siate clementi
Dalla storia
"Come un lampo vide un’ombra rossa comparirgli davanti e un calore diverso espandersi dalla parte inversa del pugno di magma. Ace aprì un occhio tentennante e una macchia rosso-dorato turbinante comparve davanti al suo viso. Aprì anche l’altro per mettere a fuoco e si accorse che erano capelli che mulinavano in aria."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Marienford.

Rufy e Ace stanno correndo verso le navi con gli altri pirati grazie a Barbabianca, che copre la ritirata avendo dato l’ultimo ordine. Akainu li deride insultando il loro capitano e Babbo. Ace non riesce a tollerare che qualcuno insulti l’uomo che si è sempre preso cura di lui e dei suoi compagni dando un padre a tutti loro. Arrabbiato ferma la corsa per fronteggiare l’ammiraglio. Lo scontro va subito a sfavore di Ace che viene aiutato da un Rufy stremato. Akainu prende la mira contro quest’ultimo e Ace si mette in mezzo alla traiettoria per salvare il fratellino piazzandosi di schiena. Un dolore accecante lo attraversa tutto e tutto rallenta. Ace ha la precisa cognizione di tutto quello che lo circonda mentre il fuoco dell’ammiraglio lo brucia dall’interno; i marin, i pirati suoi compagni, la piazza, le rovine, il frastuono, l’odore della carne bruciata e suo fratello, con gli occhi sbarrati e terrorizzati puntati nei suoi. Chiude gli occhi come per trattenere quanto più possibile del mondo, di quegli ultimi ricordi, sentendo il fuoco bruciarlo sempre più a fondo.

Come un lampo vede un’ombra rossa comparirgli davanti e un calore diverso espandersi dalla parte inversa del pugno di magma. Ace apre un occhio tentennante e una macchia rosso-dorato turbinante compare davanti al suo viso. Apre anche l’altro per mettere a fuoco e si accorge che sono capelli che mulinano all’aria. Una luce, questa volta bianco-azzurrina, si espande e copre il suo campo visivo e il fuoco che lo sta bruciando da dentro si allontana dai suoi organi. Dietro la luce scorge la proprietaria della chioma rossa, una ragazza con un ginocchio a terra, i palmi appoggiati al suo costato e un’espressione concentrata. Ace respira, smettendo finalmente di bruciare, quando il pugno dell’ammiraglio si allontana dalla sua schiena. In un’attimo la ragazza salta sopra a Ace, aiutandosi con le mani sopra le sue spalle, e sferra un calcio laterale ad Akainu, il quale vola a qualche metro di distanza. Mollando la presa su Ace, la rossa lo scavalca per atterragli dietro rivolta nella direzione presa dall'ammiraglio. Ace barcolla in avanti dalla spinta che ha sostenuto, rischiando di cadere su suo fratello, e si volta sgomento verso la figura alle sue spalle.

Silenzio.

Tutti hanno interrotto il combattimento e osservano, sgranando gli occhi, la nuova arrivata. I capelli rosso-dorato le svolazzano a casaccio nascondendole il viso, vestita semplicemente con una canotta gialla e shorts jeans che lasciano intravedere una muscolatura assolutamente insufficiente a far anche solo spostare un uomo delle dimensioni dell’ammiraglio anche solo di un passo.

Tutti immobili.

Akainu si alza malconcio e furioso verso la rossa scuotendo quel momento di immobilità generale. La ragazza si volta di scatto verso Ace, fulminandolo con lo sguardo, come se non esistesse altro. Ace sente un brivido lungo la schiene e prova a deglutire; è furiosa. Involontariamente fa un passo indietro per sfuggire a quello sguardo di ghiaccio,: gli occhi che lo stavano fulminando spariscono, dopo essersi spalancati per un secondo, lasciando spazio a un pugno che lo colpisce in piena faccia. Ace si ritrova di schianto a terra vicino a Rufy, il sangue che gli inonda la bocca e il naso.

Tutti si guardano confusi, marin e pirati, come a domandare all’altra parte se ci capiscono qualcosa, se sanno da che parte sta e chi è quella ragazza. Ace cerca di mettere a fuoco mentre sputa il sangue dalla bocca e si pulisce il naso sfregandolo contro il braccio. Appena riesce ad allontanare i puntini neri dalla vista la vede avvicinarsi a passo deciso verso di lui, con le spalle che le tremano e il viso ancora in ombra. Appena Ace riesce ad alzarsi lei gli è davanti e, nonostante sia una buona spanna più bassa di lui, lo guarda minacciosa con gli stessi occhi di prima.

-Sa…?- cercò di dire  Ace ma viene interrotto da un calcio al costato di una velocità incredibile che gli toglie il fiato. Il moro si accascia di nuovo a terra, boccheggiando; la forza con cui l’ha colpito è molto maggiore che in allenamento quando facevano “sul serio”. Preme le mani dove ha subito il colpo, non sanguina ma la botta deve avergli rotto qualche costola perché gli fa male anche solo respirare. Alza gli occhi verso quelli di lei prendendo una boccata d’aria in modo meno doloroso possibile. La vede immobile che incombe su di lui, sempre tremante e con il viso nascosto dall’ombra dei capelli. Non l’aveva mai vista arrabbiata, anzi, non si ricordava di averle mai visto un’espressione diversa dal sorriso, neanche quando si parlava di cose serie era mai riuscita a perderlo del tutto. Non sembrava più lei e faceva paura. Di fianco a lui sentì Rufy che provava ad alzarsi per mettersi davanti al fratello. I Marin e i pirati si guardavano ancora esterefatti.

-Sawa smettila!- tuonò Barbabianca dall’altra parte della piazza smuovendo la situazione con il suo vocione. Molto lentamente, quasi riluttante, la ragazza distolse lo sguardo da Ace, liberandolo dal ghiaccio dei suoi occhi, e lo puntò sul vecchio.

- Tu! Sei morto!- anche se con tono basso, in quella situazione di silenzio, lo sentirono tutti, quasi avesse avuto un microfono. Il gelo delle sue parole schiodò definitivamente i pirati, e così facendo anche i Marin, dalla loro paralisi, che iniziarono ad inveire contro la nuova arrivata e a riprendere il combattimento. Sawa riabbassò lo sguardo su Ace, raggiunto da Rufy, ancora a terra come se non esistesse altro. Ace abbassò lo sguardo e prese di nuovo fiato, lentamente, appoggiandosi la mano alla costola rotta.

- Scusa S…- cercò di dire ma venne interrotto di nuovo da un altro calcio, stavolta che lo fece volare contro un Marin li vicino, atterrandolo. Tutti i pirati che stavano aiutando la fuga, quelli non impegnati in un duello, si scagliarono sulla rossa che, senza fare una piega, schivò tutti gli attacchi senza distogliere lo sguardo da Ace e continuando ad avanzare. Il moro si alzò a fatica e indietreggiò per la seconda volta vedendo i suoi compagni cercare di mettersi in mezzo senza successo. Barbabianca sbattè la lancia a terra creando degli scossoni che Sawa evitò, aiutandosi con una spinta da un pirata, per poi arrivare in volo da Ace con un calcio pronto a colpire. Il moro cerca di parare il colpo ma all’ultimo Sawa cambia traiettoia colpendolo di tacco. Ace venne scagliato in aria e atterrò in malo modo vicino a un Marin. Quest’ultimo ne approfitta per colpirlo a sua volta ma Sawa scatta subito in avanti e con una gomitata spedisce il poveretto lontano da loro. Sawa alza di nuovo il pugno contro Ace, che, invece che provare a difendersi, blocca i compagni che stanno accorrendo in suo aiuto con un gesto e abbassa il capo pronto a ricevere il colpo.

Non arriva.
Il moro alza lo sguardo per incontrare quello di lei, fissi su di lui. L’espressione della rossa è indecifrabile mentre tiene il pugno ancora alzato ad una spanna da lui, i muscoli tutti in tensione per lo sforzo.

- Sawa …- prova a dire lui e il pugno scatta. Non ha la stessa intensità dei precedenti, anzi, sebbene gli faccia voltare la testa e riempire la bocca di nuovo sangue, in confronto a quelli precedenti sembra una “carezza”. Ace sputa di nuovo il sangue e, confuso, si volta di nuovo verso di lei. Nota che, oltre alle spalle, le trema anche il labbro inferiore.

Rufi, che intanto era riuscito ad alzarsi e ad avvicinarsi scansando qualche Marin, scatta per proteggere il fratello. Quasi senza pensarci Sawa schiva il pugno e ricambia con un calcio dal basso verso l’alto, mandandolo distante. Ace si alza di scatto, scordandosi per un momento la costola che gli impedisce di respirare normalmente, mentre lei si gira di nuovo verso di lui. Non può scappare, non l’ha mai fatto e di certo non può abbandonare i suoi compagni adesso. Sawa lo guarda intensamente con la ferocia, ma non il gelo, di prima. La vede pronta a sferrare un’altro colpo e, senza pensarci, scatta verso di lei, già pronta a proteggersi, e l’abbraccia.

 

E salve a tutti!

Primo angolino dell'autrice per muà! Vediamo… che posso dire?

Ecco a voi il primo capitolo della storia, che non so ancora quanto farla lunga, questo dipende da quanto piace e da quello che mi consigliate.

Un grazie a tutti quelli che sono arrivati fin quì =) Spero che come inizio non vi dispiaccia

Fatemi sapere che ne pensate e, dato che questo è il mio primo esperimento, in particolar modo se è scritta male, se devo fare i capitoli più lunghi o più corti e chi più ne ha, più ne metta =D

Non si poteva certo finire il capitolo senza il "colpo di scena", giusto?

Spero che i personaggi non siano OOP

Detto questo vi saluto!

Nat
   
 
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