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Autore: Iron Sara    27/10/2015    0 recensioni
Courtney scopre di essere una strega e come tutti i maghi e le streghe dovrà andare alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - L'isola
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~~Angolo autrice
Salve gente! Sì sono ritornata tra voi! :D  *palla di fieno rotola per la stanza*.
Siccome avevo voglia di scrivere ma l’ispirazione per l’altra mia fanfiction (una vera schifezza) è andata a farsi benedire ho deciso di pubblicare questa malsana ideache mi frullava nella testa da un bel pò. Non so se ci sono altre fanfiction sui personaggi di a tutto reality a Hogwarts, quindi se all’eventale autore può dar fastidio è pregato di scriverlo. Che dire, dopo un bel po’ di assenza mi sono accorta di avere alcuni messaggi non letti. Mi dispiace che non ho risposto o l’ho fatto troppo tardi ma ho capito solo ieri come funziona questo sito (sì lo so sono una tipa obsoleta)



Flashback
Me lo ricordo come se fosse ieri, quando mi è arrivata la lettera per Hogwarts.
Esattamente tre anni fa. Durante le vacanze estive prima delle scuole medie. Ero in camera mia che studiavo quando ad un certo punto mia madre mi chiamò dicendomi che era arrivata una lettera per me.
Quando aprii la busta non potei fare a meno di pensare quanto fosse strana quella calligrafia in verde e quel sigillo con un leone, un tasso, un corvo e un serpente. Quando finii di leggerla non ci credevo. Come poteva esistere una scuola per maghi? Non era possibile, la magia non esiste! Mi rigirai la lettera in mano più volte cercando qualche trucco o qualsiasi cosa che non andasse e la rilessi praticamente fino ad impararla a memoria, prima di farla vedere ai miei genitori. Anche loro erano totalmente sconcertati, la magia? Ma figuriamoci se per due avvocati una cosa così fantasiosa poteva esistere! Certo ogni tanto qualcosa di strano mi succedeva; (tipo quella volta che ero arrabbiatissima con un mia compagna di classe e mentre litigavo con lei le spuntarono improvvisamente un sacco di pustole verdi in faccia), ma a tutto eravamo sempre riusciti a dare una spiegazione più o meno logica. Comunque nel dubbio decidemmo di recarci nel posto dove diceva avrei trovato tutto ciò che mi sarebbe servito in quella scuola.
In una via della caotica Londra scorsi un’insegna a forma di calderone che nessuno pareva vedere.
Insieme ai miei genitori entrai in un locale piuttosto squallido dove ai tavolini in legno erano sedute la gamma di persone più strane che avessi mai visto. Gente con cappelli improbabili, mantelli, accessori delle più svariate forme, con la mia camicietta bianca sembravo un dottore in un circo. I miei genitori erano disorientati, strano per loro che avevano sempre un’aria autoritaria e un spiccato senso per le regole. Comunque non ci badai più di tanto perché in quel momento un uomo si stava avvicinando. Si parò davanti a noi e ci rivolse un sorriso di forse quattro denti in tutto e ci guardò quasi compiaciuto.

-Questa deve essere la prossima piccola strega vero?

Disse, scompigliandomi i capelli.

I miei lo guardarono interrogativi e lui rispose con aria di intesa:

-Seguitemi-

Ci portò nel retro della locanda in un terrazzino circondato da muretti di pietra, lui tirò fuori una bacchetta di legno e colpì alcuni mattoni in sequenza. Subito le pietre si animarono e si aprì un varco su un posto bellissimo ma strano…

-Benvenuti a Diagon Alley! –

Io e i miei spalancammo la bocca: su una stradina lastricata si affacciavano in negozi con le vetrine più strane e fantasiose. C’è chi aveva scope e divise colorate, caramelle mai viste prima, libri con le copertine animate e animali stridenti come gufi, topi e rospi. Tutta roba incredibile e indescrivibile. Dopo aver riacquistato un po’ di lucidità presi la lettera e incominciai a leggere la lista delle cose da comprare.
Dopo circa tre ore presi tutto: una divisa, i libri, e anche una buona dose di articoli riguardanti pozioni, quidditch (lo sport dei maghi di cui avevo letto le regole quando mi ero fermata ad una gelateria) e anche un sacchetto di caramelle. Mi mancavano solo un animale e una bacchetta.
Una volta entrata in un negozio dopo una lunga e attenta esaminazione scelsi un piccolo gufetto particolarmente buffo.

-Pip! –

Esclamai.

-Pip?

Chiese mia madre interrogativa.

-Sì, si chiamerà Pip!

Sorrisi al gufetto, mi ero già affezionata, gli grattai la testolina e lui mi mordicchiò leggermente il dito.

-Courtney!

Mio padre richiamò la mia attenzione.

-Ti manca ancora una bacchetta! Credo che il negozio sia quello-

Indicò un’insegna con su scritto a lettere dorate leggermente scrostate “Olivander”, entrai ma prima che potessi aprire bocca mi venne in contro un uomo con i capelli bianchi e gli occhi grigi molto penetranti.

-I genitori aspettano fuori!-

Proclamò deciso, i due interessati arretrarono riluttanti e si sedettero su una panchina all’esterno del negozio. Guardai incuriosita gli scaffali stracolmi di scatole lunghe e piatti e per un attimo persi la concezione del tempo per qualche secondo.

-Nata babbana vero?

L’uomo spezzò il silenzio e mi guardò intendendo la mia faccia interrogativa

-Vuol dire che i tuoi genitori non sono maghi, babbani li chiamiamo noi-

Riprese sorridendo.

-Bè io penso di sì,… d…dovrei prendere una bacchet…-

-CERTO! Non divaghiamo, deve solo sceglierti, te ne farò provare alcune-


Detto questo, prima che potessi aggiungere qualcosa mi porse una bacchetta leggermente curva di un legno scuro e proclamò:

-Legno di ebano con nucleo di piuma di fenice, agitala! –

Così feci ma ne esplose una nuvoletta verde acido che ci fece tossire entrambi.

-No, direi di no-

Rimasi zitta mentre mi porgeva una seconda bacchetta più chiara e affusolata che sembrava avvolta in un intrico di rami.

-Legno di betulla con nucleo di crini di unicorno-

-Unicorno? –

Spalancai gli occhi sorridendo impercettibilmente.

-Certo! Ti converrà leggere i libri che hai comprato per avere più idee chiare sul nostro mondo-

Detto questo mi fece capire che non era il momento giusto per parlarne e così mi zittii. Agitai la bacchetta e stavolta un alone bluastro mi circondò e un luccichio attraversò il mio braccio.

-Direi che abbiamo trovato la tua bacchetta cara! –

Tutto contento il signor Olivander me la prese di mano, la mise dentro una scatola verde foderata di velluto sempre verde e me la porse. Mi congedò mandandomi un sorriso sornione.

Esattamente due settimane dopo, era il 1 Settembre, il giorno della partenza.

 

Angolo autrice 2
Ok spero tantoooo tantoooo che il capitolo vi sia piaciuto e spero che Courtney non sia apparsa troppo OOC, ma penso che anche la persona con il carattere più duro del mondo possa rimanere un attimo frastornata dallo scoprire di avere poteri magici…
Che altro dire, ovviamente sarà una Duncney (la mia otp)
Perfavore fan della Gwencan non uccidetemi
Se il testo è disordinato me ne scuso ma non so molte cose di questo sito. (l’ho già detto che sono una tipa obsoleta?)…
Comunque, saluti da Iron Sara :D *prende lo scudo pronta per il lancio di pomodori*

   
 
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