Chocolate-sama’s
corner:
Noto con piacere che nel capitolo precedente abbiamo raggiunto ben 4 recensioni! Che record!
Sono molto entusiasta che abbiate lasciato le vostre opinioni e vi prego di continuare così. Devo dire che l'angolino della mia collega nonché miglior consigliera del mondo Peanuts-senpai ha avuto un notevole successo! Vuol dire che glielo dovrò far fare più spesso.
Non vi faccio anticipazioni di nessun genere, vi lascio alla lettura e spero che possa essere di vostro gradimento.
Capitolo
6: Revenge
Summer
era sdraiata sul suo letto, beandosi del silenzio che aleggiava in
tutta la
casa. I Kamishiro erano rimasti a scuola per concludere i corsi della
giornata:
normalmente sarebbe rimasta a scuola ad aspettarli, magari passando
un’oretta a
studiare o a leggere qualcosa in biblioteca, ma dato che erano passati
otto
giorni da quell’avvenimento ancora non se la sentiva di
rimanere
nell’Accademia.
Solo
quella mattina l’Arclight aveva avuto il coraggio di tornare
a frequentare le
lezioni, sotto lo sguardo rammaricato di qualche studente. La ragazza
aveva
persino avuto l’onore di parlare con il presidente del
comitato studentesco,
Jinguji Mamoru, che teatralmente si era inchinato, scusandosi con lei
per
quello che le era successo in sua assenza. “Se quel giorno
fossi rimasto a
scuola, invece di tornare a casa a studiare, sarei intervenuto per
difenderla…”
Aveva spiegato, mostrando una notevole espressione corrucciata.
“Non si
angosci, Presidente. Ormai è una cosa passata e mi auguro
che non accada a
nessun’altra un’umiliazione del genere.”
Rispose con maturità la bluette
“Suvvia, Arclight-sama, mi conosce fin dall’anno
scorso e mi chiama ancora
presidente?!” “È vero, ma come la dovrei
chiamare? Comunque Arclight-sama è un
po’ troppo formale, che ne dice di chiamarmi semplicemente
Summer?” “Solo se
avrò il piacere di essere chiamato Mamoru-kun.”
aveva dichiarato, facendole
l’occhiolino. Le altre ragazze sarebbero state colte dalla
sindrome di Stendhal
per un atteggiamento così raro di Mamoru, ma la ragazza
dagli occhi color miele
si limitò a sorridergli e ad augurargli buona giornata,
sperando in cuor suo
che la sua sarebbe finita presto.
I suoi
occhi vagarono per la camera, fissando spesso il deck appoggiato sul
comodino.
Fino a qualche minuto prima era rimasto nella cartella e in tutta la
mattinata
scolastica era stato mostrato solo a Fuya, con il quale aveva pranzato
e
passato insieme le due ore di buca, facendosi dare vari consigli che la
ragazza
aveva ritenuto preziosi.
Il
ricordo di quello che le era successo poco più di una
settimana fa era ancora
vivo nella sua mente. Nuove lacrime si formarono quando
sentì le sue stesse
grida, mischiate alle risatine maligne di Viper e delle altre arpie. A
tratti
credette di non potersi muovere, credendo di avere la stretta presa di
quelle
ragazze.
“Sono
davvero pronta a guardarla negli occhi senza che perda l’uso
della ragione per
la rabbia? Sono davvero pronta a utilizzare la mia intelligenza per
umiliarla?
Sono davvero pronta ad affrontare la mia paura di fallire? Quando
l’affronterò,
so che non sarò sola. Fuya-kun mi ha promesso che sarebbe
venuto ad assistermi
e a supportarmi se avessi avuto bisogno…So che in una lotta
corpo a corpo non
avrei nessuna speranza, allora perché mi sono appesa
all’idea di sconfiggerla
in un Duel Monster? Se era amica di Shark, doveva essere molto brava
nei
duelli. Dovrei quindi tirarmi indietro e aspettare?” La
risata dell’albina, che
riecheggiava da tempo nella sua mente, vennero interrotti da una
chiamata sul
suo D-Gazer. “Summer?” proferì lui
appena udì la voce della ragazza. “Volevo
avvisarti che sto uscendo ora di casa e che sto andando a prendere la
moto che
è in garage. Dammi le coordinate e passo a prenderti. So che
non sei molto
lontano da dove abito io, quindi dovrei arrivare nell’arco di
5-10 minuti
massimo.” L’Arclight fece come le era stato detto,
chiuse poi la telefonata e
prese tutte le sue cose. Il momento era giunto. Tirarsi indietro non
era più
presente tra le sue opzioni.
L’Okudaira
si levò il casco, osservando l’intermittenza delle
luci del
<
Lei
sorrise a Fuya: se avesse potuto, l’avrebbe abbracciato e gli
avrebbe
dimostrato come le sue parole avessero avuto effetto su di lei.
L’Okudaira
l’anticipò, facendola imbarazzare: le sue braccia
la strinsero a sé, facendole
avvertire il suo petto scolpito e passandole una mano tra i capelli.
“Se Yuma
fosse qui con noi, ti direbbe Kattobingu
da ore! Fai del tuo meglio, Summer-chan, e non avere
paura.” Le prese
dolcemente la mano, di cui Summer ricambiò lievemente la
stretta, ed entrambi
si diressero verso l’ingresso del
<
L’odore
acre del fumo e il sinistro rumore di bottiglie di vetro sbattere una
contro
l’altra attirò l’attenzione dei due
ragazzi. L’atrio era oscuro, di più
rispetto al vicolo nel quale Fuya aveva parcheggiato la sua moto, ma
non c’era
nessuno. Summer guardò confusa il compagno e, quando
l’altro le fece un cenno
con la testa, si schiarì la voce. “Viper! Vieni
fuori. Voglio affrontarti in un
duello.” Per una manciata di secondi la ragazza dai capelli
acquamarina udì
solamente la sua voce riecheggiare, per poi perdersi nel silenzio. Poco
dopo i
due udirono una risata sguaiata. La schiena dell’Arclight
venne attraversata da
un brivido: era lei!
Una
serie di passi rimbombarono a lungo, facendola agitare prima che
potesse vedere
l’albina e i suoi occhi gialli guizzare verso di lei
divertita. “Non mi sarei
mai aspettata che ti saresti fatta viva, cara la mia Summer. Ti vedo
fresca
come una rosa: mi domando se forse una settimana fa sono stata fin
troppo
gentile con te.” La ragazza rise, facendo deglutire
rumorosamente l’altra.
“Cosa sei venuta a fare qui, nel mio regno? Oggi non ho tempo
per giocare con
te, Summer-chan. Ho già un impegno. Non ci crederai mai, ma
Ryouga mi ha
chiesto di incontrarlo tra circa venti minuti. Si presenterà
qui e non voglio
averti tra i piedi. Devo farmi bella per lui, capisci?”
Intimorita dalla sua
figura e dalle sue parole Summer riuscì a prendere coraggio
a due mani,
fissandola negli occhi. “Ho un conto in sospeso con te. Se
sarai brava,
possiamo farlo in meno di venti minuti, forse anche solo in dieci.
Accetti?” Viper
la guardò, scoppiando a ridere. L’Arclight
trasalì, rendendosi conto che
l’altra non l’aveva presa abbastanza sul serio.
“Te
l’ho
già detto, Summer-chan. Giocherò con te
un’altra volta e quando ciò avverrà,
avremo tutto il tempo che vorremo. Ti insegnerò la lezione
che non hai imparato
la scorsa volta. E sarà molto crudele.” Il volto
di Summer divenne scuro come
udì ciò, mentre sulla palpebra comparve lo stemma
di Tron. Tempismo perfetto!
L’Okudaira attirò l’attenzione della
ragazza, notando come le braccia e le
gambe, oltre al viso e al collo, stessero diventando via via nere.
“Summer…che
cosa ti sta succedendo?” L’Arclight tacque per
qualche secondo, nel quale
decise di accettare, ma non di abbandonarsi del tutto, al potere di
quello
strano stemma. Non sapeva se poteva essere chiamato così
né si ricordava il
nome di chi glielo aveva fatto contrarre, ma si rese conto che quello
non era
che un escamotage per debellare quella timidezza e paura che la
ridicolizzava
agli occhi della vipera.
“Fuya-kun,
non è necessario preoccuparsi…sono molto
concentrata perché aspiro a dare IO
una lezione alla cara Viper. Non sei d’accordo?”
“Tch…”
“Allora…accetti la mia
proposta o preferisci ritirarti con la coda tra le gambe? Sappi che non
faresti
una bella figura con Ryouga-kun…”
L’albina nascose alla perfezione la sua
meraviglia: da quando quella smorfiosa aveva tutto quel coraggio?
“Come se lui
ti preferisse…” La bluette rise. “Vedo
che sei molto sicura, ma mi diverte di
più l’idea di dirti che io e lui siamo migliori
amici. Mi scuso, ma che
rapporto aveva con te? Dato che ti devi giustamente
far bella per lui, immagino che eravate molto di
più, allora…”
Quando
l’oscurità coprì persino la sua
uniforme e le punte dei capelli, la ragazza dai
capelli acquamarina sollevò il braccio, mostrando piccole
rune intrecciarsi tra
loro e diventare sempre più spesse. Con un rapido movimento
lo abbassò e
l’albina sentì il proprio polso avvolto in una
calda morsa. “Duel…anchor?!”
proferì quasi schifata, osservando la liana rossa che le
univa. “Risposta
giusta. Solo dopo il nostro duello potrai liberartene.”
Summer prese il suo
Duel Disk bianco e lo fece azionare, aggiungendo poi il suo deck. Non
ebbe il
tempo di afferrare il D-Gazer che un velo blu avvolse la palpebra
dell’occhio
sinistro, assumendo poi la forma di un fulmine. L’iride
divenne di un bel verde
smeraldo, senza nascondere lo stemma di Tron, che era inscritto al suo
interno.
“Duel
anchor e D-tatoo…Come può una sfigata come te
possederli?” Fuya fece per
ribattere, ma Summer fu più svelta di lui nel risponderle.
Avvolto come in una
fiamma, Summer avvertiva lontanamente il suo corpo affaticato. Cosa
poteva
significare ciò? “Per ottenerli sto pagando un
prezzo alto, ma se ciò mi
permetterà di essere superiore a te, allora ne è
valsa la pena.” Lo stemma
parlò al suo posto, mentre lei si sistemò,
levando gli occhi e posandoli sulla
sua avversaria.
L’attore
rimase stupefatto dall’atteggiamento diverso
dell’amica: che fosse dovuto a
quelle macchie color petrolio che ormai la coprivano interamente?
“Ma se ti
dichiarassi inferiore a me e mi permettessi di schiacciare la tua
dignità, ne
sarebbe valsa la pena lo stesso. Non voglio obbligarti a farlo. Voglio
sentirtelo dire dalle tue labbra, con un tono di supplica. Sarebbe
l’ideale.”
Fuya constatò che quelle parole non appartenevano affatto
alla sua amica.
“Summer-chan…non credi di star esagerando? Se vuoi
essere superiore a lei, lo
dimostri battendola. L’umiliazione non è un modo
per far crollare una persona
sulle proprie ginocchia.” L’Arclight si
voltò verso di lui, rivolgendogli, per
la prima volta, un’occhiata innervosita. “Stai
zitto! Tu non puoi capire come
mi sono sentita io…la vergogna che ho
provato…voglio farle provare la paura e
il dolore che io ho vissuto. Ha sminuito il mio essere, credendosi
superiore a
me…voglio schiacciarla come uno scarafaggio.”
Tornò a fissare Viper, la quale,
con un enorme ghigno, accettò la sua sfida, dichiarando che
le avrebbe
nuovamente mostrato la strada del vergogna.
DUEL!
“Se
permetti inizio io.” L’albina sorrise malignamente,
aggiungendo una carta tra
le cinque presenti nella sua mano. “Essendo il mio terreno
vuoto ed essendo il
primo turno di gioco, evoco Dendroaspis Polylepis in posizione di
attacco.”
“Dendro-che?” si chiese la ragazza dai capelli
acquamarina, osservando il
mostro schierarsi sul campo di Viper e spalancare la bocca, mostrando
l’interno
nero. “Immagino che non ne sai proprio niente di serpenti.
Sarò così
gentile da spiegartelo: Dendroaspis
Polylepis è conosciuto come mamba nero, ma di certo
preferisco il suo
soprannome, che è ombra di morte.
Essendo presente Dendroaspis Polylepis sul mio terreno, posso evocare
specialmente Notechis scutatus, ignorando le condizioni di evocazione.
Notechis
scutatus è anche noto come serpente tigre ed è di
una bellezza rara che una
sciocca come te non può certo comprendere e apprezzare.
Attivo l’effetto
speciale di Notechis scutatus: abbassando i suoi punti attacco da 1200
a 0, mi
dà la possibilità di infliggere al mio avversario
i suoi punti originali.” Il
mostro di Viper balzò verso Summer, colpendole
l’addome con la coda. I Life Points
dell’Arclight crollarono a 2800 mentre la ragazza
riuscì a rimanere in piedi,
indietreggiando però di qualche metro. “Bel colpo,
non credi? Purtroppo per te
il mio turno non è ancora finito. Sovrappongo Notechis
scutatus e Dendroaspis
Polylepis di livello 6 e con questi due mostri costruisco la rete di
sovrapposizione. Xyz shōkan! Serpente fiero, mostrati a noi nella tua
forma
umana e inietta il veleno del terrore, Ma’am Oxyuranus
Microlepidotus.” Il
mostro xyz di quella vipera aveva le sembianze di una donna molto
pallida: metà
del viso era ricoperto da scaglie marrone scuro, evidenziando le iridi
nere,
che avevano ben poco di umano. Le braccia nude era avvolte da due
serpenti che
si intrecciavano fra loro, che erano due esemplari di Taipan
dell’interno,
mostrando la cavità orale alla loro preda, cioè
Summer. “Utilizzando una
Overlay Unit, attivo l’effetto di Oxyuranus. Una volta per
turno, alla fine
della Battle Phase, il mio mostro può aggiungere ai suoi
punti di attacco
quelli di un mostro utilizzato come materiale per
l’evocazione. Ai suoi 1800
punti aggiungerò…” Viper
osservò con un ghigno il mostro che aveva levato dal
suo asso della manica. “…i punti originali di
Notechis scutatus, raggiungendo
così i 3000 punti di attacco. Poison Charge Up! Posiziono
due carte coperte e
termino il mio turno.”
Summer
guardò le sei carte nella sua mano. “Ho due
mostri, due magia e due trappola.
Reverse Destiny, la prima carta trappola, posso posizionarla alla fine
del mio
turno. Last Rescue, l’altra, mi permette di difendere il mio
mostro e di
dimezzare il danno che potrei ricevere da Viper. Scommetto che
quest’ultima
vuole utilizzare la sua ultima Overlay Unit e dovrò quindi
aspettare che lo
faccia. Ma se sarà abbastanza furba, sarà capace
di mettermi con le spalle al
muro prima che utilizzi per la seconda volta il potere di
Ma’am Oxyuranus.
D’accordo…Reflection Shield, la carta magia, mi
sarà utile per il contrattacco.
Per evocare il mio mostro xyz ho bisogno di due mostri di livello
8…ce li ho!
Però…Bloody Ocean, l’ultima carta
magia, non può essere utilizzata al mio primo
turno di gioco.” Persa nel suo ragionamento Summer non si era
accorta
dell’espressione preoccupata comparsa sul volto
dell’Okudaira, il quale credeva
che la ragazza fosse entrata nel panico, ma dovette staccare gli occhi
a causa
delle parole canzonatorie della sua avversaria. “Che
c’è, Summer-chan? Prima ti
dimostri tutta altezzosa, non vedevi l’ora di prendere la tua
vendetta su di me
e poi hai paura? Poverina…” L’effetto
che Viper desiderava si verificò: la
bluette digrignò nuovamente, permettendo ad altre rune di
comparire e di rigare
il suo viso nero. L’occhio smeraldo, così come il
fulmine che divideva la
palpebra in due parti, brillò; Viper rilasciò un
gemito quando avvertì la presa
del Duel Anchor sul suo polso stringersi ancora di più.
“Quando il mio terreno
è vuoto e in quello del mio avversario è presente
un mostro xyz, posso evocare
Infernal Armour Warrioress.” Una guerriera, il cui corpo era
avvolto da lingue
nere di fuoco, mostrò le sue iridi bianche, sfoderando una
katana. “Posiziono
due carte coperte. Il mio turno finisce qui.”
“Con
quel fenomeno da baraccone non potrai certamente difenderti da
Ma’am Oxyuranus.
In che modo i suoi 1500 punti potranno abbattere i 3000 del mio mostro?
Voglio
proprio vedere come farai…” Sicura di poter
gestire il duello a modo suo, Viper
rise malignamente. “Draw! Ma’am Oxyuranus, attacca
Infernal Armour Warrioress.”
Il mostro posizionato sul terreno di Summer venne facilmente eliminato
dal
mostro xyz dell’albina, infliggendole la differenza dei loro
punti d’attacco.
Summer sbatté la schiena contro il muro del vicolo, mentre i
suoi LF calarono a
1300. “Il tuo mostro si trova ora nel cimitero e non saranno
le due carte
coperte a proteggerti. Ma’am Oxyuranus, direct attack!
Sayonara, Summer-chan.”
“Attivo il potere speciale di Infernal Armour Warrioress.
Quando questo mostro
viene distrutto e sto per ricevere un attacco diretto, ritorna sul mio
terreno
e forza il mostro avversario a battersi con lei.” Viper rise.
“La matematica
non è il tuo forte, Summer-chan. Poco importa: la tua mossa
non ti ha
certamente salvato.” Sul volto nero dell’Arclight
comparve un ghigno. “Trap
card, open! Last rescue! Questa carta mi permette di proteggere il mio
mostro
dalla distruzione e dimezza il danno che dovrei ricevere. I calcoli li
ho fatti
bene.” L’albina si mostrò irritata, ma
sorrise vittoriosa alla vista dei LF
dell’avversaria scendere a 550. “Non potrai fare
niente per sconfiggere me.
Quando verrà il mio prossimo turno, sarai definitivamente
sconfitta. Attivo
l’effetto di Oxyuranus: una volta, al termine della Battle
Phase, il mio mostro
può aggiungere ai suoi punti di attacco quelli di un mostro
utilizzato come
materiale per l’evocazione. Utilizzo l’ultima
Overlay Unit in modo da alzare i
3000 punti d’attacco del mio mostro a 5000. Termino qui il
mio turno.”
Fuya
aveva osservato il duello con aria preoccupata: il potere speciale di
Ma’am
Oxyuranus Microlepidotus era molto interessante e Viper era consapevole
di
vincere con quel mostro senza dover usare una particolare combo.
“Summer-chan…posso sentire che i 5000 punti di
attacco ti spaventano e che
forse non hai niente che ti possa difendere dal suo attacco diretto.
È il tuo
primo duello e si è presentato ostile fin dal primo momento,
non solo
psicologicamente. Un vortice di sentimenti si muove dentro di te: sei
stata
spinta ad affrontarla a causa del tuo orgoglio e della tua rabbia.
L’umiliazione di essere stata trattata in quel modo ti ha
dato la forza di
farti avanti e di provare a ottenere la rivincita contro di lei. Anche
se
perderai, sappi che sono orgoglioso di te e che ti stimo per il tuo
coraggio.”
Fuya
abbassò la testa per poi rialzarla quando avvertì
il rumore di una moto
fermarsi nel vicolo posto dall’altra parte della piazzetta
dinanzi al
<
“Summer?!
Che diavolo ci fai qui?” Sbottò sorpreso,
aspettandosi che la ragazza si
voltasse verso di lui. Con voce spenta la bluette gli si rivolse, senza
guardarlo
negli occhi: “Ryouga…sei arrivato al
<
L’Arclight,
udite le parole di Viper, si arrabbiò ancora di
più: iniziò a tremare
convulsamente come le rune avvolsero il suo corpo completamente. La
scena di
quel pomeriggio si ripropose nella sua mente: le sue urla divennero
più forti,
così come le risate della ragazza che ancora le stava
dinzanzi. Digrignò
nuovamente i denti, mentre i suoi occhi ardevano a causa
dell’ira. “Non ti
lascerò in nessun modo umiliarmi di nuovo! È il
mio turno!!” Le rune
brillarono, dando a Summer un aspetto quasi demoniaco. Fuya
indietreggiò,
spaventato dalla sua modalità Berserk.
“Attivo
la carta magia Bloody Ocean. Mi permette di evocare un mostro di
livello 7 o superiore
ignorando le condizioni di evocazione. Vieni a me, Celestial Armour
Warrioress.
È giunto il momento del contrattacco!
Sovrappongo…” Il suo corpo iniziò a
brillare, facendola zittire per manciata di secondi. Lo stemma di Tron
ruggì,
facendo tremare il terreno. “…Infernal Armour
Warrioress e Celestial Armour
Warrioress di livello 8. Con questi due mostri costruisco la rete di
sovrapposizione! Xyz shōkan!” I suoi vestiti sparirono per
essere sostituiti da
fascia bianca, che proteggeva il suo petto, collegato a due nastri che
si
fermavano dietro il collo della ragazza, e da una minigonna dello
stesso
colore, dotata di spacchi laterali, che oscillò a causa
dell’esplosione
avvenuta vicino ai suoi piedi. Lungo le sue braccia nude comparvero dei
guanti
di un metallo, simile all’acciaio, che avvolsero le sue dita
e si fermarono ai
gomiti. Le sue scarpe vennero rimpiazzate da un paio di alti calzari
che si
annodarono all’altezza di metà coscia. Una
guerriera balzò dal buco nero,
facendo roteare agilmente la sua ascia dorata e ondeggiando la sua
lunga chioma
bionda. Fatta eccezione per l’arma, il mostro xyz
assomigliava molto a Summer.
“Giudice
dal potere paranormale, muovi la tua ascia e fa precipitare le anime
nella
dannazione! Combatti al mio fianco, Warrioress of Presage, Destined
Choise.”
Fuya sgranò gli occhi: Summer non si era arresa, non aveva
accettato la
possibilità di essere sconfitta. Summer si era rialzata e
avrebbe lottato fino
alla fine, fino alla vera fine. “Sto arrivando Viper! Attivo
il potere speciale
di Destined Choise. Utilizzando una Overlay Unit, il mio mostro xyz
dimezza
l’attacco del mostro avversario e lo distrugge. Ike, Destined
Choise!
Predestined Dance…”
“Come
se
potessi distruggere Oxyuranus! Trap card, open! Poisoned Overlay Unit.
Quando
un mostro xyz avversario utilizza una Overlay Unit e dichiara un
attacco,
questa trappola blocca il suo attacco e impedisce
l’attivazione del suo effetto
per tutta la durata del duello.” L’albina
scoppiò a ridere sguaiatamente. “Che
cosa farai, Summer? Arrenditi, non c’è alcuna
speranza per te di vincere.”
L’Arclight sollevò fieramente lo sguardo, facendo
tacere l’avversaria. “Dalla
mia mano attivo la carta equipaggiamento Reflection Shield: grazie al
suo
effetto un mostro xyz di tipo guerriera può aggiungere ai
suoi punti di attacco
quelli del suo avversario. Ai suoi punti di attacco, 2000, si
sommeranno quelli
di Oxyuranus, cioè 5000. La matematica non è
un’opinione, Viper! Destined
Choise, Brave Charge Up!” Il mostro xyz di Summer venne
avvolto da un’aura
luminosa, mentre i suoi punti di attacco salirono a 7000.
“Eh?
Nani? 7000?” Si lasciò scappare
l’albina, notando come la guerriera della
preveggenza nel terreno avversario fosse diventata più
grande. Alzò la sua
ascia d’oro e distrusse Ma’am Oxyuranus
Microlepidotus, facendo crollare a
terra la ragazza. “Pagando 400 LF e distruggendo questa carta
equipaggiamento,
posso effettuare un secondo attacco. Destined Choise, distruggi la
superbia di
Viper. Direct Attack!” Come la guerriera
l’attaccò nuovamente, Viper venne
scaraventata violentemente contro la parete del
<
Summer
tirò un sospiro di sollievo, incontrando lo sguardo di
Destined Choise e
sorridendole poco prima che quest’ultima sparisse. Con fatica
si incamminò
verso la ragazza che poco più di una settimana prima
l’aveva umiliata davanti a
quasi tutta la scuola. Il suo cuore era gonfio di odio, la rabbia non
era
ancora svanita del tutto, ma era contenta di aver dimostrato a lei e a
se
stessa cosa fosse in grado di fare. “Hai intenzione di
mettermi le mani
addosso?” mormorò flebilmente l’albina.
Summer, ancora avvolta nella sua
armatura, non diede troppo peso alle sue parole. “Non penso
sarò mai capace di
perdonarti.” L’Arclight la prese per il collo,
senza stringerglielo, e la
sollevò, schiacciandola al muro. “Non mi hai mai
chiesto scusa, né tu, né le
altre idiote tue amiche. La mia vendetta si è compiuta oggi,
battendoti nel mio
primo duello. Se mai avessi intenzione di farti viva per malmenarmi,
vedrò di
sapermi difendere anche con le cattive maniere. Sono stata abbastanza
chiara?”
Le sue parole era uscite dalla sua bocca impregnate di odio, il suo
sguardo
determinato e imperioso riuscì a metterla in soggezione,
facendola tremare. Il
suo viso era ancora nero e marchiato da varie rune arancioni, gli occhi
brillavano di una strana luce.
“Chi
sono io?” domandò l’Arclight,
costringendo l’altra a guardarla negli occhi.
Viper sgranò gli occhi, terrorizzata.
“S-Summer…” “Mancano un bel
po’ di cose,
non credi, Viper?” Summer avrebbe presto ringraziato la
modalità Berserk dovuto
allo stemma. Non si accorse che le sue iridi si tinsero di un brillante
rosso
sangue.
“A-Arclight…Summer-sama…”
“Vedo che un minimo di educazione ce l’hai.
Ma sai che non basta. Devi anche dire che io, Arclight Summer-sama,
sono
nettamente superiore a un verme viscido come te, che si fa chiamare
Viper. Hai
troppa paura per farlo, neh?” I due ragazzi, che si erano
fermati alle sue
spalle, rimasero paralizzati dal suo modo di fare: non era affatto la
dolce e
tenera Summer che entrambi conoscevano; era una ragazza aggressiva con
le
sembianze dell’Arclight.
“Hai
intenzione di dirlo o dovrò arrabbiarmi ancora di
più?” La sua voce era
minacciosa e come non sentì niente provenire dalle labbra di
Viper, la
schiacciò maggiormente al muro. “Ripeti, cara la
mia indifesa Viper, ripeti…”
L’albina dovette chiudere gli occhi, ormai completamente
spaventata dalla
presenza di quella che prima era diventata la sua preda.
“A-A-Arclight
Sum-Summer-sama è…è netta-nettamente
su-su-superiore a…a un verme viscido
come…come…come…”
“Dillo, Viper…dov’è ora tutta
la tua superbia e temerarietà?
Hai per caso paura? Non volevi così tanto
umiliarmi?” Chiese con voce
derisoria, sorridendo malignamente.
“Come…me…” Summer rise
maliziosamente,
mollando la presa sull’albina e lasciandola cadere al suolo.
“Vedo che forse
hai imparato la lezione…Spero di non vederti mai
più in tutta la mia vita.”
Detto ciò la ragazza fece retrofront e incontrò
gli sguardi dei due ragazzi. I
tratti del viso tornarono docili, gli occhi erano di nuovo color miele,
i
capelli color acquamarina sciolti in modo naturale. Fuya aveva sudato
freddo
tutto il tempo, ma decise di sorridere alla ragazza, proponendole di
accompagnarla a casa e sperando che non diventasse mai perfida nei suoi
confronti.
Summer,
ricordandosi di quello che le aveva detto Viper a proposito di Ryouga,
guardò
l’amico con aria ferita. “Mi hai
tradito…” pensò, distogliendo gli occhi
e
incamminandosi verso la moto dell’Okudaira.
“Summer…quella
eri veramente tu o eri controllata da quella forza che hai sprigionato
la notte
in cui venne a trovarti quel bambino inquietante?”