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Autore: violaserena    29/10/2015    1 recensioni
Seguito de “La Rivincita dei Lupi”.
Dopo due anni di pace e prosperità, dal Continente Orientale arriva una nuova minaccia.
Un uomo ha riunito un imponente esercito e intende marciare a occidente per vendicare la sua regina e conquistare i Sette Regni.
Una nuova guerra si profila all’orizzonte.
Riusciranno gli Stark e le altre famiglie a vincere e a ristabilire l’armonia? O soccomberanno di fronte a questo nuovo nemico?
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Bran Stark, Jon Snow, Tyrion Lannister, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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IL CAPITANO DELLE GUARDIE

 

Era una limpida e serena giornata a Lancia del Sole.
La calma e la tranquillità erano interrotte solo dalle grida di combattimento delle Serpi delle Sabbie che si stavano allenando.
Areo Hotah e il re Doran Martell stavano assistendo a quella solita tenzone.
Obara agitò nell’aria la sua frusta cercando di colpire Nymeria e Tyene, ma queste ultime si spostarono in tempo.
«Diventano sempre più agili e forti» sorrise il capitano delle guardie.
«Temo che presto avranno la possibilità di mostrare il loro valore in battaglia» sussurrò cupo il sovrano di Dorne.
«Non è detto. Nonostante la lettera che avete ricevuto da vostra figlia non porti le migliori notizie, una guerra può sempre essere scongiurata».
«No. Tutto quello che sta accadendo, sta succedendo per un unico motivo: per il dominio dei Sette Regni. I nostri nuovi nemici vogliono la guerra e non dubito che l’avranno».
«Non possono vincere contro tutti noi».
«Normalmente no, ma hanno degli ostaggi importanti. E poi, per quanto ne sappiamo, potrebbero avere un esercito più forte e numeroso del nostro».
Doran sospirò.
«Sono stanco Areo, stanco. Ho passato la mia vita a progettare la vendetta per Elia. Tutti mi hanno sempre considerato debole, spaventato, fragile. Mio fratello Oberyn era una vipera in tutto e per tutto: letale, pericoloso, imprevedibile. Nessuno osava calpestarlo. Io ero l'erba: piacevole, compiacente, odorosa, ondeggiante a ogni soffio di vento. Chi mai ha timore di camminare sull'erba? Mentre è l'erba che nasconde la vipera ai suoi nemici e le offre rifugio fino al momento di colpire. E io ho colpito. Mi sono alleato con gli Stark, ho ottenuto il trono di Dorne e la morte del carnefice di mia sorella. Desidero vivere i miei ultimi anni in pace. Sono stanco di guerre e massacri».
Il capitano delle guardie rimase in silenzio.
Per un momento si udì solo il rumore prodotto dallo scontro delle lance delle Serpi delle Sabbie.
«Ciononostante farò il mio dovere. Se ci sarà una guerra, manderò i miei uomini a combattere» concluse il re.
«Sono sicuro che agirete in modo giusto» disse Areo Hotah.
Doran Martell si sfregò il mento e poi gli ordinò: «Riunisci l’esercito e di’ loro di tenersi pronti. La guerra potrebbe iniziare da un momento all’altro».
«Il re ordina, Hotah obbedisce».
Fece un inchino e poi si inoltrò nelle vie di Lancia del Sole per adempiere al suo compito.
“Servire. Obbedire. Proteggere”. Era quello che aveva sempre fatto da quando era arrivato a Dorne ed era quello che avrebbe continuato a fare.
Delle urla attirarono la sua attenzione.
Areo seguì la folla per capire quello che stava succedendo.
Nonostante la calca, riuscì a scorgere un uomo a terra gemente accanto a una bancarella di tessuti.
«Che cosa è successo?» gli domandò.
«Due uomini hanno rubato alcuni miei tessuti! Ho tentato di fermarli, ma mi hanno tirato un pugno e spinto a terra».
«Da che parte sono andati?».
«Da quella parte» gli spiegò il mercante indicandogli una stretta via sulla destra.
Hotah cominciò a correre sperando di raggiungere i criminali.
Si guardò intorno con la speranza di individuare qualcuno di sospetto, ma non vide nulla di strano.
Si ritrovò in un vicolo senza uscita e si domandò se l’uomo derubato non gli avesse indicato la strada sbagliata.
Stava per tornare indietro quando sentì un rumore alle sue spalle.
Si voltò e vide due uomini con i baffi tinti e in mano dei tessuti pregiati.
Non c’era dubbio, erano loro i ladri. Ma come avevano fatto a comparire all’improvviso considerando che un attimo prima non c’era nessuno? E poi quello era un vicolo cieco, per cui non potevano essere arrivati da un’altra via. Dovevano essere lì già da prima. Allora perché non li aveva notati?
Uno degli uomini parlò.
Areo Hotah impallidì. Istintivamente si portò la mano sul petto.
I due individui annuirono sorridendo.
Avevano commesso un errore. Un grosso errore.
Il capitano della guardia sarebbe voluto correre ad avvertire Doran Martell, ma non ne ebbe il tempo.
I due uomini lo assalirono all’improvviso e lo colpirono alla testa.
Areo cadde per terra. Il suo sangue cominciò a scendere sul suo volto.
Cercò di rialzarsi, ma non ci riuscì.
Le forze lo stavano abbandonando.
Prima di perdere i sensi udì dei passi in avvicinamento e una voce.
Una voce che non conosceva.

 



Angolo Autrice.
Ciao a tutti! :)
Prima di tutto mi scuso se questo capitolo non è particolarmente lungo, ma mi serviva per inquadrare la situazione e per introdurre un nuovo “scenario”.
Venendo alla storia, chi sono gli uomini che incontra Areo Hotah? Perché si porta la mano sul petto? Che cosa vorrebbe correre a dire al re di Dorne?
Con queste domande vi saluto.
Alla prossima! :)
Violaserena.

  
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