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Autore: Kuji13_musicaddict    22/02/2009    1 recensioni
Una collaborazione inusuale fra tre artisti diversissimi tra loro, un video e la preparazione di un festival metal...cosa attende Ville Valo, Alexi Laiho e Tuomas Holopainen? A voi scoprirlo!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 26: SOLO SESSO?

 

Thabita si aprì una birra e sbuffò, Meredith stava lavorando, scattando foto su foto in giro  e lei stava da sola seduta nel backstage a bere birra e ad aspettare… cosa? Non lo sapeva nemmeno lei.

Aveva terminato tutte le interviste e la fotografa l’aveva praticamente supplicata di aspettarla, ma senza scendere nei dettagli.

Giuro che se c’entra quel deficiente di Laiho la uccido… foto o non foto… Farò pubblicare le interviste senza uno straccio d’immagine! pensò irritata, aprendo un’altra birra. Aveva progettato ogni intervista in modo da non dover per forza vedere il leader dei Bodom, se non da lontano.

Per la prima volta Thabita non riusciva a gestire la situazione con l’abituale freddezza… Quando c’entrava Alexi, le cose e gli eventi le scappavano di mano.

Qualche minuto dopo, l’oggetto dei suoi pensieri, spalancò la porta, entrando e  afferrando al volo la birra che lei teneva in mano e buttandone giù metà. Thabita lo fissò ad occhi sgranati.

Io ammazzo Meredith.

-La mia birra- disse tentando di recuperare la lattina, Alexi l’allontanò.

-Prima dimmi se ti siamo piaciuti?-

-Abbastanza- rispose lei alzando gli occhi in quelli azzurri di lui. Alexi era sudato, a torso nudo con la maglietta nera arrotolata attorno al collo, aveva bagnato i capelli che gocciolavano a terra e la matita nera era appena sbiadita sotto gli occhi. La ragazza si morse un labbro, incapace di distogliere lo sguardo.

Smettila Thab, che cazzo ti prende? Ha pure due anni meno… si disse abbassando gli occhi, ma rialzandoli poco dopo.

-Cos’hai da fissare?- sibilò al leader dei Bodom che la stava guardando con un mezzo sorriso dipinto sulle labbra.

-Sei fottutamente bella- Thabita corrucciò le sopracciglia, stupita.

-Non dire stronzate- il sorrisetto di lui si aprì, diventando malizioso -Non le dico- lasciò cadere la maglietta a terra e rapido le passò un braccio attorno alla vita. Lui sapeva di sudore e birra, normalmente Thabita non ci avrebbe messo più di due secondi a rifilargli un calcio in mezzo alle gambe… invece rimase immobile per un secondo, abbassò lo sguardo, lo rialzò e incollò le labbra a quelle di lui.

Alexi ricambiò il bacio, era troppo che aspettava di farlo. La strinse a sé anche con l’altro braccio, incurante di rovesciare a terra il resto della birra e approfondì il contatto, pensando che lei lo avrebbe evitato, invece Thabita non si tirò indietro. Gli passò le braccia attorno al collo, premendo il corpo sul suo mentre le lingue danzavano quasi con rabbia e le mani cominciavano a scorrere sulla pelle.

Quando si divisero, Alexi vide per la prima volta un’espressione diversa sul viso di lei… fondamentalmente era piuttosto fredda, ma gli occhi grigi luccicavano. Sorrise. Dio, se gli piaceva.

-Andiamo- ordinò lei afferrandolo per una mano e cominciando a tirarlo, camminando come una furia. Senza nemmeno preoccuparsi di avvertire gli altri, lui la seguì. Uscirono, Thabita fermò al volo un taxi, trascinò Alexi con sé e disse all’autista di partire.

Poco dopo saltarono giù, lei lanciò una banconota al tassista e Alexi riconobbe l’insegna di un albergo a ore sul marciapiede di fronte.

Thabita non sapeva nemmeno cosa le fosse preso, ma quel bacio aveva acceso qualcosa dentro di lei, qualcosa che non si spegneva, che voleva essere appagato. Andava avanti con Alexi per mano, senza riuscire a connettere un pensiero logico, si fermò soltanto quando lui si chiuse alle spalle la porta di legno di una delle stanze dell’albergo, e la guardò, prendendola tra le braccia.

Oh, al diavolo pensò lei, fermandogli le mani e cominciando a slacciargli la cintura dei jeans. Lui la lasciò fare, aveva sempre immaginato che una come Thabita volesse avere il controllo della situazione e la cosa non gli dispiaceva.

Non gli dispiacque nemmeno quando si ritrovò nudo, con lei completamente vestita a guardarlo. Thabita gli rivolse un sorrisetto a metà, che contrastò con l’espressione solitamente cupa e si spogliò, da sola, impedendogli di toccarla anche solo con un dito.

Alexi finalmente la strinse ancora a sé, facendola stendere sul letto, mentre le loro labbra si univano nuovamente. Non avrebbe voluto fare tutto di fretta, erano giorni e giorni che sognava di stare con lei… ma non riuscivano a fermarsi.

-Fermo- disse Thabita, lo afferrò per i fianchi e con uno scatto invertì le posizioni -Nessuno può starmi sopra…- aggiunse mettendosi a cavalcioni su di lui.

-Come vuoi- mormorò Alexi socchiudendo gli occhi, mentre si baciavano ancora e ancora e si univano con rabbia, passione e un pizzico di disperazione.

 

-Buon… Merda!- esordì Alexi qualche ora dopo, risvegliandosi e trovando l’altra metà del letto vuota. Si tirò a sedere, lasciando scivolare il lenzuolo fino alla vita. Fuori era ormai buio pesto. Si appoggiò con la schiena al muro, guardando quella parte del letto dove si era aspettato di trovare Thabita e invece… Sbuffò. Avrebbe voluto svegliarsi con lei, darle un bacio, farsi una doccia e magari andare a cena da qualche parte… non importava dove, l’importante era stare con lei.

Avrebbe voluto comportarsi come due che si piacevano e uscivano insieme, invece Thabita se n’era andata senza dirgli niente. Il leader dei Bodom scansò le coperte e notò che i suoi abiti non erano sparsi in giro, ma erano stati raccolti e messi su una sedia lì accanto, piegati. Un sorrisino si fece strada sul suo volto.  Allora non era certo tutto perso con lei.

Con calma si rivestì, ricordando di essere a torso nudo e tornò di sotto, scoprendo che la stanza era stata pagata da Thabita, dalla tasca dei jeans ripescò il cellulare. Meredith rispose quasi subito.

-Ehi, Alexi! Dove sei? Sono ore che ti cerchiamo, sei scomparso!-

-Ti spiego dopo, dovresti venire a prendermi…- silenzio e poi un lungo sospiro.

-Si arrivo, dimmi dove sei- lui le diede la via e le disse di sbrigarsi perché stava a torso nudo -Tu non sei normale- fu la risposta della rossa, prima di riagganciare.

La fotografa arrivò meno di dieci minuti dopo, in macchina, si fermò e lo fece salire, lanciò un’occhiata all’insegna dell’albergo a ore e una a lui, che rispose con un’alzata di spalle.

-Io e Thabita…- cominciò Alexi accendendo il riscaldamento -Siamo finiti a letto insieme.- Meredith quasi inchiodò al semaforo.

-Voi cosa?-

-Già, ti risparmio i dettagli… La prossima gira a destra-  lei eseguì –E’ successo così in fretta che… Cazzo lo sai che lei mi piace, lo sa anche lei… lo sa meglio di chiunque altro… e se n’è andata mente dormivo, senza una fottuta parola di merda. Come una ladra.-

-Stiamo parlando di Miss Iceberg- disse la rossa -Che ti aspettavi?-

-Non lo so, ma non ho la minima intenzione di mollare tutto così a cazzo, sta cosa non finirà nel dimenticatoio come una grandiosa scopata e basta-

-Armati di pazienza, allora-

-Senti, c’è stato un momento in cui… in cui ho pensato che anche lei… capisci? Non se n’è andata subito, è rimasta abbracciata a me, stretta a me, merda mi teneva come se dovessi scomparire. Non fai così se non te ne frega un cazzo-

-Si, può darsi- ammise la ragazza fermando la macchina sotto casa di lui -Adesso datti una calmata e pensaci bene sopra, se credi ne valga la pena allora buttati, ma Thabita non ha un carattere facile, sarà dura per te…-

-Lo so, grazie del passaggio-

-La tua roba è dietro-

-Grazie ancora- lui scese e recuperò le cose che aveva lasciato nel backstage ore prima, comprese le chiavi di casa. Salutò Meredith ed entrò dal portone.

 

ok, forse riusciremo a riprendere a postare con una continuità decente, prima o poi... comunque speriamo sempre che questa storia sia letta, almeno un po'. =) keep on enjoying us! Kuji&musicaddict

  
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