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Autore: Kano_chan    30/10/2015    2 recensioni
Dal primo capitolo:
Occhi scuri, capelli biondi, un bel viso… per dirla tutta, un viso famigliare.
Il ragazzo si chinò verso di me mettendomi una mano calda sulla spalla.
- Ehi, tutto bene? -
La sua voce me lo rese ancora più conosciuto…
Alzai un braccio tremante e appoggiai il palmo della mano sulla sua guancia.
Un’immagine si era formata nella mia mente, troppo sfocata perché riuscissi a decifrarla, troppo sfuggente perché la potessi afferrare. Ma d'altronde, si possono afferrare i sogni?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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8.
8. Lucciole


Il giorno seguente tornai nel Casolare per dare una mano ai Medicali.
Jeff mi spiegò come usare le medicine che gli venivano fornite regolarmente dalla scatola, o meglio, che fino a quel momento gli erano state fornite.
Mi fece vedere dove erano riposti i kit di emergenza e quali aghi usare per ricucire le ferite in base alla loro profondità. Dal canto mio, cercai di attingere alle mie spontanee conoscenze riguardo la medicina. A quanto pareva, sapevo molto sulle erbe e sui loro usi, cosa che si rivelò molto utile grazie alle coltivazioni della Radura.
Con i Medicali mi trovavo a mio agio, erano tutti ragazzi tranquilli e per niente avversi ad avere una ragazza tra di loro.
Non vidi Newt praticamente per tutto il giorno, nemmeno in mensa; Alby invece, se n’era andato di prima mattina per riprendere il suo ruolo di capo. Dovetti mio malgrado ammettere che c’era davvero qualcosa di diverso nel suo sguardo, anche se per il resto sembrava lo stesso di sempre.

Verso sera uscii a prendere una boccata d'aria e passeggiai per un po’ nella Radura. Mi fermai  vicino al laghetto a ridosso del bosco e lì mi sedetti sulla sponda, a pensare.
Il mio cervello, alla continua ricerca di un "perchè", non si fermava mai. Mi sentivo quasi consumata da tutti quei pensieri vorticosi che
incessantemente mi si affacciavano alla mente.  Il fatto, poi, che ogni ora che passava succedesse qualcosa di nuovo non aiutava di certo...
Per esempio ero venuta a sapere che Gally si era addentrato nel Labirinto ed era sparito. Le porte ormai erano in procinto di chiudersi, ma di lui nessuna traccia.
Quel ragazzo mi aveva sempre messo a disagio, ma di sicuro non gli auguravo di finire in pasto ai Dolenti. Thomas invece era stato portato in Gattabuia quel mattino, ma la sua punizione era quasi volta al termine. Alby era passato poco fa dirigendosi, appunto, verso la prigione. Quando mi aveva salutata, improvvisamente mi era venuto in mente quello che Newt mi aveva detto essergli successo. Come avesse detto di essere stato controllato da qualcosa…
A quel pensiero rabbrividii istintivamente.


-    Hai freddo? –

Sorpresa alzai lo sguardo, andando ad incrociare gli occhi scuri di Newt.

-    No, non era un brivido di freddo – risposi, senza riuscire a nascondere la preoccupazione.
-    Ehi, che ti succede? – mi domandò indovinando il mio stato d'animo e inginocchiandosi sui talloni.
-    Stavo pensando a quello che ha detto Alby riguardo all’essere controllato – dissi nervosamente.
-    Quindi? –
-    Stavo pensando… e se chiunque ci abbia messo qui ci stesse controllando sul serio? – dissi spiegando il mio pensiero.
-    Com’è che ti vengono queste belle idee di sploff? – ribattè lui sconcertato.
-    Non lo so!- esclamai io prendendomi la testa tra le mani – è che il mio cervello non riesce a smettere di pensare! Si aggiungono sempre più problemi e vorrei dare a ciascuno una soluzione, ma non ci riesco – dissi sconfortata – vorrei potermi scordare di tutto questo anche solo per un secondo – aggiunsi, per poi mettermi a ridere.
-    E adesso cosa c’è? – chiese stupito Newt.
-    Sembro una di quelli che voi chiamereste fagio piagnoni – dissi.

Newt rimase a guardarmi dondolandosi per un attimo sui talloni.

-    Vieni con me, devo farti vedere una cosa – esordì di punto in bianco senza darmi la possibilità di replicare e dirigendosi verso sud.
-    Ehi aspetta!- esclamai affrettandomi a seguirlo.

Ci addentrammo in un campo di erba alta fin sopra la testa, seguendo uno stretto sentiero che sbucò in un piccolo spazio circolare dove l’erba era stata piegata a terra. Guardando il cielo scuro pensai che Thomas e Minho sarebbero stati di ritorno a breve. Sperai che fossero riusciti a trovare Gally; poi mi rivolsi a Newt fermo vicino a me.

-    Perché mi hai portato qui? - domandai curiosa.
-    Aspetta e vedrai – replicò lui misterioso.

Raccolse da terra una lunga canna e portandosela sopra la testa la fece roteare, passandola sulla cima delle piante intorno a noi. Non appena la punta le toccò facendole ondeggiare, una miriade di puntini luminosi si levò nel cielo e invase lo spiazzo dov’eravamo.
Erano lucciole.
Io le guardai affascinata circondarmi e inondare tutto di una calda luce intermittente. Mi misi a ridere; era uno spettacolo talmente bello da farmi salire le lacrime agli occhi. Newt mi guardava sorridendo roteare
con le braccia spalancate, finchè le lucciole non sparino nel cielo confondendosi con le prime stelle della sera.

-    Oh caspio – dissi con il fiato mozzo asciugandomi gli angoli degli occhi.
-    Ti è piaciuto? - domandò Newt.
-    È stato… incredibile! - esclamai estasiata.
-    Quindi ti sei dimenticata per un attimo dove fossi? –

Fissai interdetta il ragazzo davanti a me. Ora era chiaro… lo aveva fatto per distrarmi, per farmi stare bene.

-    Sì… mi sono dimenticata di tutto – risposi con tono dolce.
-    Ottimo! – replicò lui con un sorriso soddisfatto –  adesso però torniamo indietro; Thomas e Minho dovrebbero già essere qui – disse voltandosi per riprendere il sentiero.
-    Newt? –
-    Sì?-

Mentre il ragazzo si voltava nuovamente verso di me, io lo afferrai per una manica tirandolo più vicino. Mi alzai sulle punte dei piedi, accostai la mia bocca alla sua e lo baciai. Probabilmente, più per la sorpresa che per altro, l’altra sua mano corse alla mia vita stringendola.
Lo baciai una prima volta delicatamente, poi una seconda mentre la sua bocca si schiudeva e la mia mano correva alla sua guancia e infine una terza, profonda volta, dove le sue dita mi accarezzarono il collo.
Poi si staccò; rosso in viso, con il fiatone e le pupille leggermente dilatate. Mi guardò spaesato per un secondo prima di girarsi e incamminarsi.

Io gli andai dietro fiancheggiandolo.

-    Grazie… - mormorai incerta sul da farsi.

Per tutta risposta la mano di Newt trovò la mia, le nostre dita si intrecciarono e la sua presa si intensificò.



Stanza delle mappe:

Premetto, non ho idea se nella radura ci potessero essere delle lucciole, in realtà non mi ricordo nemmeno che fossero citati insetti di qualunque genere... se non erano vere, facciamo finta che fossero meccaniche! Tanto, se hanno inventato i Dolenti e un intero ecosistema possono aver fatto anche delle banali lucciole, no?
E voi mi direte "e chissene frega!" Avete ragione ma volevo puntualizzare ^^"
Chissà che il primo bacio non vi sia piaciuto =) spero di sì! Ditemi che Newt non è andato in OOC vi prego!
E con queste sconclusionate righe vi saluto e ringrazio tutti i miei lettori, recensori, preferitori con particolare menzione a Catnip Carstairs, ricordatari e seguitori!

Alla prossima,
Marta

  
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