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Autore: Iron Sara    30/10/2015    2 recensioni
Courtney scopre di essere una strega e come tutti i maghi e le streghe dovrà andare alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - L'isola
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~~Angolo autrice
Ok non lo so in quanti ti voi hanno apprezzato questa storia o se qualcuno l’ha letta. Comunque ho deciso di continuare lo stesso perché ho un sacco di idee :D. Spero che questo capitolo non sia troppo corto ma ci metto molto a scrivere, alla fine di questo capitolo finisce il flashback e inizia la storia vera e propria con i personaggi al quinto anno (nel capitolo precedente ho scritto tre anni prima ma ho cambiato idea e la ambiento al quinto anno ) Ok se vi piace ma anche se non vi piace per favore  lasciatemi una recensioncina.


Continuo flashback
Mi facevo largo tra la il via vai di persone nella stazione di King’Cross spintonando qua e là chi mi stava tra i piedi. Con tutto il carrello e la gabbia di Pip (che stava frullando le ali a tutto spiano) riuscii finalmente ad arrivare tra i binari nove e dieci. Secondo il mio libro di storia di Hogwarts era lì il posto per entrare al binario nove e tre quarti. Mi guardai intorno per vedere se c’erano dei babbani (a parte i miei che mi seguivano) che stavano guardando nella mia direzione ma erano tutti fin troppo presi dalle loro faccende per fare caso a me (anche se avevo la gabbia di un gufo che strideva). L’entusiasmo aumentava man mano che mi avvicinavo al muro. Una volta di fronte mi riguardai intorno.

-Pronta? –

Mia madre mi poggiò una mano sulla spalla.

-Sì-

Ero decisa, non vedevo l’ora di entrare nel treno che mi avrebbe verso nuove avventure insieme a quelli come me. Abbracciai i miei genitori e dopo mille raccomandazioni riguardanti anche cose inutili finalmente riuscii a staccarmi da loro con la promessa che gli avrei scritto spesso.
                                                                                                                                             ***
C’era un sacco di gente simile a quelli che avevo visto al paiolo magico: con mantelli e cappelli, ma soprattutto era pieno di ragazzi e ragazze di tutte le età. Notai una ragazza più o meno del primo anno con i capelli a caschetto neri che litigava con la madre strega perché il suo gatto nero aveva stracciato il suo mantello, ridacchiai tra me e me vedendo la ragazza sbuffare vistosamente difendendo il gatto dicendo che era semplicemente vivace. Vidi poi anche un ragazzino sempre del primo anno che cercava di mettere nel cappuccio della felpa di una ragazza bionda un grosso ragno peloso.

-Hey tu! Fermo lì!-

Il ragazzo mi guardò frastornato e si bloccò col ragno a mezz’aria mentre la ragazza cacciava un urlo a vedere l’animale che si contorceva tra le dita del padrone.

-Guastafeste! Sarebbe stato lo scherzo del secolo! –

Mi guardò in cagnesco mentre io gli lanciavo sguardi di fuoco. Però subito dopo la sua espressione si trasformò in un ghigno strafottente.

-Pazienza, evidentemente è il destino, vorrà dire che la prossima vittima sarà un’altra-

Proclamò ciò con finta aria saccente, ammiccò alla mia direzione e voltò le spalle prima che io potessi ribattere. Stavo per andargli addosso a sputargli tutta la mia rabbia ma la bionda mi trattenne.

-Grazie! Non avrei voluto iniziare l’anno con un ragno nel cappuccio! –

-Figurati, odio le persone come quello, cosa ci provano a infastidire gli altri? –

-Bè, non so…, comunque io sono Bridgette Fairlie–

Mi allungò la mano.

-Courtney Barlow-

La strinsi. Poi tra la folla ci perdemmo di vista: il treno stava per partire.
Entrai in uno scompartimento vuoto e mi misi subito la divisa nuova e incominciai a leggere il libro di storia di Hogwarts. Ormai sapevo un sacco di cose riguardanti il mondo dei maghi, avevo letto tutti i libri che avevo comprato. Dopo alcuni minuti il treno cominciò a muoversi. Smisi di leggere e mi misi a guardare il finestrino, non mi dispiaceva troppo stare sola, in fondo non avevo avuto tantissimi amici alle elementari ed ero abbastanza solitaria di mio, ma questa poteva essere anche una nuova opportunità per fare nuove amicizie. Ad un certo punto la porta si spalancò ed entrò un ragazzino moro con gli occhi azzurri.

-Oh no! Ancora tu? –

Lui sobbalzò visto che stava guardando dietro di sé ma non badò al mio tono di rimprovero.

-Ti prego posso restare qua qualche minuto? Ho lanciato un incantesimo ad uno dell’ultimo anno però mi ha visto e adesso mi insegue ha detto che mi vuole lanciare un incantesimo! –

Lo guardai con aria di superiorità.

-Ed io che ti avevo detto? A non rispettare le regole si finisce nei gua…-

Mi tappò la bocca con una mano mentre continuava a guardare di nascosto fuori dalla porta.

-Eccolo! –

Sussurrò e si arrampicò sopra le grate dove stavano i bagagli.

-Ti prego puoi dire che non sono qui? –

Mi fece una faccia supplichevole mentre io sbuffavo. Dopo pochi secondi come previsto un ragazzo di circa 17 anni aprì di scatto la porta dello scompartimento e si rivolse a me con una faccia furiosa.

-Hai visto per caso passare di qui un teppista del primo anno con i capelli neri? –

-No, mi dispiace-


Feci la faccia innocente, e notai che aveva delle orecchie enormi nascoste dal cappello che portava calato sul naso. Mi guardò per un attimo dubbioso e poi si allontanò richiudendosi la porta alle spalle.
Il moro sporse la testa dalla grata e scese rimettendosi seduto e tirando un sospiro di sollievo.

-Grazie, non pensavo che lo avrei mai detto ad una come te-

-In che senso una come me? Non sarai mica fissato anche tu con quella roba dei mezzosangue spero!?-

-Cosa? No! Intendevo una così rigida-


Ridacchiò alla mia espressione contrariata ma non fece commenti.
Passarono alcuni secondi di silenzio imbarazzante prima che lui proferisse parola:

-Sono Duncan Nelson-

-Courtney Barlow-


Tutto sommato il viaggio con Duncan non fu troppo spiacevole, a parte il fatto che lui mi stuzzicava continuamente e che mi faceva venire i nervi a fior di pelle, ma forse non avevo mai riso tanto quando la cioccorana (dolce animato a forma di rana) gli saltò addosso. Parlammo un po’ di noi, soprattutto della nostre famiglie, lui era di una famiglia di maghi ricca e prestigiosa ed era la cosiddetta pecora nera che portava “disonore” a tutti quanti. Parlando di questo lo vidi piuttosto infelice anche se poi subito dopo trasformava la malinconia nell’ennesimo ghigno strafottente.
Il paesaggio dal finestrino mutava continuamente dai boschi alle sterminate campagne pianeggianti o collinari. Arrivammo finalmente sulla riva di un grande lago dove su un’altura sorgeva un castello enorme tutto illuminato. Il cielo era buio e le luci si riflettevano sull’acqua facendo giochi di luce spettacolari. Rimasi a bocca aperta, era incredibile che quella sarebbe stata la mia scuola. Anche Duncan era meravigliato e guardava il castello quasi fosse suo.
Scendemmo e un omone alto circa due metri di colore, molto simile ad un armadio e con una divisa da chef che gridava “primo anno! Da questa parte!” ci accolse. Notai Duncan che si metteva il cappuccio per non essere riconosciuto da quello del settimo anno che vidi mentre si guardava intorno sospetto.
L’omone ci portò in riva al lago dove c’erano delle barchette. Io salii in una e Duncan mi seguì sedendosi dietro di me. Notai in un’altra barchetta Bridgette insieme a quella con il caschetto nero che avevo visto alla stazione. Lo chef ci fece attraversare il lago sulle barchette e dopo alcuni minuti arrivammo all’ingresso di Hogwarts. Ci accolse una donna ossuta vestita con un mantello verde e un cappello nero con i capelli legati in uno stretto chignon castano scuro, ci guardò uno per uno prima di parlare:

-Salve ragazzi io sono la professoressa Smith, sarò la vostra insegnante di trasfigurazione per tutto l’anno. Fra alcuni minuti apriremo questa porta che vi porterà alla Sala Grande dove si comincerà lo smistamento-

Un parlottare di voci sommesse esplose tra i miei compagni. C’è chi sbuffava, chi rideva e anche chi stava impazzendo dall’ansia come due ragazzine praticamente identiche tranne per la carnagione e per la massa corporea, che si stavano abbracciando con sguardo disperato. Mi girai verso Duncan che come se niente fosse stava ghignando.

-Secondo te dove andrai? –

-Ah non lo so-


Ma capii che stava mentendo. E io? In che casa sarei andata? Che prove avrei dovuto affrontare? L’ansia avvolse anche me ma dopo pochi minuti le porte si aprirono mostrandomi un’enorme sala con quattro tavoli disposti parallelamente gremiti di ragazzi. Il soffitto era un cielo stellato e tantissime candele fluttuavano per tutta la sala. Mi guardai intorno meravigliata e notai, in fondo, davanti al tavolo dei professori, uno sgabello con appoggiato sopra un cappello lercio e rattoppato. Noi ci compattammo alcuni intimiditi dallo sguardo di quelli più grandi. Subito dopo quello che doveva essere il preside, un uomo alto, vecchio con degli occhiali a mezzaluna e una lunga barba bianca si alzò dalla sedia e attirò subito l’attenzione di tutti, e nella sala, piombò il silenzio.

-Benvenuti studenti vecchi, e nuovi. Per chi non mi conoscesse ancora io sono il professor Gambon e sono il preside di questa scuola. Un altro anno ad Hogwarts sta per iniziare e vi auguro di passarlo al meglio! -

Da qui prese a fare un lungo e bellissimo discorso che si concluse con un applauso.

-Ed ora, che cominci lo smistamento! –

Subito dopo la professoressa Smith prese una lista lunghissima e il cappello sullo sgabello prese a muoversi finché una piega divenne la bocca e cominciò a parlare.

Dopo l’ennesimo applauso alla fine in questo caso della filastrocca recitata dal cappello parlante la Smith lesse il primo nome della lista:

-Barlow Courtney-

A sentire il mio nome mi irrigidii un attimo, possibile che non ci fosse nessuno con un cognome con la a? Mi avvicinai lentamente verso lo sgabello e mi sedetti e la Smith mi mise il cappello che mi scese fino al naso. Improvvisamente sentii la voce del cappello rimbombarmi nella testa.

-Ah bene, vedo tante cose in questa testolina, direi che sei decisamente determinata e orgogliosa, staresti bene Serpeverde, però sei più adatta a Corvonero! –

Gridò a tutta la sala la mia casa e quando la prof mi tolse il cappello il penultimo tavolo a destra cominciò ad applaudire prima che mi sedessi.
Seguirono:
Beth Gadon una ragazzina castana e occhialuta, Tassorosso;
Bridgette Fairlie, Tassorosso;
Devon Joseph Pompidou, un ragazzone di colore sempre Tassorosso;
Gwendolyn Fahlenbock, la ragazza col caschetto nero che mi raggiunse tra i Corvonero;
Heather Wilson, una bella ragazza con i capelli neri e i tratti asiatici che fu mandata subito tra i Serpeverde;
Geoff Petronijevic un ragazzo biondo con un cappello da cowboy, Grifondoro;
Katie Mills e Sadie Lipson, le due ragazze uguali entrambe a Tassorosso;
Izzy Crown una rossa con la faccia pazza, Grifondoro;
Harold Froud un nerd con i capelli rossi, Corvonero;
Quando arrivò il turno di Duncan mi sporsi per vederlo meglio. Il cappello parlante restò sulla sua testa alcuni secondi prima di gridare:

-Serpeverde! –

Duncan ghignò compiaciuto e si avviò al suo tavolo.

-Un altro Serpeverde, quelli non mi convincono per niente-

Commentò Gwen guardando storto Heather che era seduta tra i Serpeverde che intanto accoglievano Duncan. Guardai Duncan di sottecchi e lui intercettò il mio sguardo e per un attimo perse il suo ghigno prima di riprendere a parlare con i suoi compagni, ma forse era stata solo una mia impressione.
Owen McCord, un bambinone biondo e paffuto venne spedito tra i Tassorosso;
Tyler Oldring un castano che inciampò mentre andava allo sgabello fu mandato tra i Grifondoro;
LeShauna Edwards una ragazza corpulenta di colore fu mandata nella stessa casa;
Cody Bennet un bassottino con i denti davanti mancanti idem;
Lindasy Lewis una bellissima ragazza bionda con gli occhi azzurri ed una faccia alquanto ingenua sempre Grifondoro;
Trent Robinson un grazioso ragazzo moro con gli occhi verdi fu mandato tra i Corvonero e si sedette affianco a Gwen con la quale si mise a parlottare;
Justin Reid un belloccio abbronzato che portò su di sé gli occhi di innumerevoli ragazze, Serpeverde;
Alejandro Burromuerto, un altro belloccio dai tratti latini, Serpeverde;
Sierra Obonsawin, una strana ragazza con i capelli viola, Grifondoro. Appena seduta al tavolo la ragazza cominciò a guardare Cody con occhi sognanti.
Noah Hayden un ragazzo dallo sguardo distaccato e annoiato, Corvonero;
Ezekiel Anderson un ragazzino un po’ soggetto finì Tassorosso;
L’ultima fu Eva Chantrey, una muscolosa ragazza con i capelli neri andò tra i Serpeverde.
Alla fine dello smistamento le tavole si riempirono di cibo e incominciò il banchetto. Parlando e scherzando il tempo passò veloce e già prima del dolce eravamo stanchi e sazi. I prefetti del quinto anno poi ci portarono nella sala comune, nella torre ovest della scuola dove io e le altre ragazze ci sistemammo nel dormitorio femminile. Ero stanca ma entusiasta, fino a qualche settimana prima ero destinata a fare una scuola media come tanti altri ma di punto in bianco la mia vita era cambiata. Il giorno dopo sarebbe stato il primo di una lunghissima serie.
Fine flashback

Mi sveglio sul divanetto di fronte al camino della sala comune dei Corvonero. E’ appena iniziato l’anno e ci sono già un sacco di compiti da fare e io mi sono addormentata mentre studiavo storia della magia. Quest anno ci saranno i G.U.F.O. e dati i miei voti alti e la mia nomina a prefetto non potevo deludere né i miei genitori né i professori. Guardai l’orologio, erano circa le quattro del pomeriggio. Mi sedetti in un banchetto affianco ad un arazzo blu e ricominciai a fare i compiti ma neanche il tempo di prendere la pergamena che mi accorsi che mancava un libro. Sbuffai, potevo trovare il quarto volume di Bathilda Bath solo nella biblioteca. Per fortuna era domenica e avevo tutto il tempo per studiare.

-Hey Court! Ancora studio? –

Gwen mi si avvicinò e mi richiuse il libro che stavo leggendo.

-Gwen! Sì sto studiando e se non ti dispiace togli la mano dal mio libro-

-Ma Court sei impegnata da stamattina, siamo solo al terzo giorno di scuola e tu stai già studiando? Mi stai prendendo in giro? Goditi gli ultimi giorni di caldo estivo prima che arrivi l’autunno, e poi ti prego non voglio andare al lago da sola! –


Sbuffo, però non posso darle torto sono distrutta e durante l’anno avrò tutto il tempo di studiare per il G.U.F.O.

-Ok Gwen però prima mi devi accompagnare in biblioteca devo prendere un libro-

Gwen fa un segno d’assenso col capo e si scosta una ciocca color petrolio dal viso e mi aiuta a rimettere i libri in borsa. Cinque minuti dopo siamo già nel corridoio che porta alla biblioteca.

-Pistaaaaaaaa! –

Una ragazza riccia e rossa con la divisa da Grifondoro sfreccia nell’andito a cavallo della sua scopa urlando a tutto spiano e lancia mini fuochi d’artificio e bombe puzzolenti nei corridoi facendosi largo tra gli studenti che vengono travolti all’improvviso, intanto un ragazzone biondo decisamente in sovrappeso di Tassorosso la segue col fiatone gridando il suo nome al vento:

-Izzy! Fermati ti prego, non ti convien…-

Ma prima che potesse continuare si accasciò a terra a pancia in giù semisvenuto. Il tutto accade in pochi attimi, il tempo di mettere bene in vista la mia spilla da prefetto e inseguire la riccia con Gwen alle calcagna.

-Ragazzina! Non ti puoi permettere di andare sulla scopa nei corridoi e tanto meno a lanciare fuochi d’artificio e bombe puzzolenti, va contro le regole! Dieci punti in meno a Grifondoro! –

La ragazza si ferma a mezz’aria e scende dalla scopa con un sorriso enorme stampato in faccia.

-Davvero? Non lo sapevo! Pazienza, mi sono divertita! –

Rimasi spiazzata, certo non me lo aspettavo ma mantengo lo stesso un’aria autoritaria:

-Izzy vaaaa! –

La rossa si mette stavolta a correre verso il portone di ingresso, forse per andare nei campi di Quidditch.

-Vabbè Court, si è saltata la tua ramanzina-

Dice Gwen che nel frattempo mi ha raggiunto.

-Ma Gwen! Sono prefetto-

Mi indico il distintivo.

-Non posso permettere che qualcuno infranga le regole in questo modo! E’ inconcepibile! -

Gwen mi guarda quasi comprensiva e mi poggia una mano sulla spalla.

-Tu hai bisogno di riposarti! Sei troppo stressata! Ma ne hai fatto vacanze?

-Certo che ne ho fatto però ho anche studiato! –


Mi guarda di sottecchi ma non fa commenti.

-Comunque ora andiamo in biblioteca e poi vieni con me e Bridgette a fare una passeggiata nel parco ok? –

Odio quando usa un tono che non ammette repliche con me, però mi rimango zitta limitandomi a guardarla storto mentre lei sorride.
                                                                                                                                       ***
-Ma Court sicura che c’è? E’ da più di un quarto d’ora che cerchiamo qual dannato libro forse lo ha preso qualcuno! – 

-NO! Lo avevo visto ieri ne sono sicura-

-Court io vado a chiedere alla bibliotecaria-


Gwen si volta e io sono costretta a seguirla.

-Scusi sa dov’è il quarto volume di Bathilda Bath?

-La donna guarda Gwen da sopra gli occhiali e prende alcuni fogli di pergamena scorrendoli con il dito.

-Allora, il libro adesso ce l’ha il signor Nelson, Duncan Nelson-

Gwen mi guarda della serie “te lo avevo detto” ma io sono distratta da altro. Mi ricordai improvvisamente di quel ragazzino con cui avevo fatto il mio primo viaggio in treno verso Hogwarts, moro occhi azzurri, dal quando era stato smistato dai Serpeverde non ci avevo più parlato, forse perché i Serpeverde non hanno buoni rapporti con le altre case.

-Court tutto bene? –

La voce di Gwen mi riporta al presente e dico:

-Ok il libro mi serve andrò a cercare il signor Duncan-

-Non serve-


Una voce ci interrompe e un ragazzo moro con gli occhi azzurri, una cresta verde il brillante e il viso con diversi piercing entra in biblioteca e appoggia il libro sul bancone della bibliotecaria.
-Il libro è già qui-
Duncan mi guarda e spalanca gli occhi.

-Courtney? Certo che è da un bel po’ che non ci si sente e? –

-A quanto pare, ma cosa hai fatto hai capelli? –

-Aspetta Courtney tu lo conosci? –


Gwen spalanca gli occhi.

-Sì io e la perfettina qui davanti ci conosciamo dal primo anno ma poi non ci siamo più visti-

Duncan risponde al posto mio e mi rivolge un ghigno mentre Gwen afferra il libro sulla scrivania.

 

Angolo autrice
Ok non è il massimo finire il capitolo così di punto in bianco però almeno è finito il flashback! :D Per piacere lasciatemi una recensioncinainaina accetto anche quelle critiche basta che sappia che almeno qualcuno l’abbia letta. Se lo fate vi do tanti biscotti ;D Vabbè a parte gli scherzi spero che vi sia piaciuta.
Ciauuuuu    *sparisce in uno scoppio di bolla di sapone*

 

   
 
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