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Autore: Danilibre    31/10/2015    1 recensioni
Seguito di " A million Little Pieces "
Dal testo :
" < Stai tranquillo, andrà tutto bene, e poi mica siamo da soli! C'è Gabriel,Balthazar,Sammy e Charlie! > Gli sorrise.
il suo sorriso non era cambiato con gli anni, gli faceva sempre perdere un battito, lo faceva innamorare sempre di più.
< Dai andiamo. > Dean lo spronò e scese dalla macchina.
Castiel lo seguì a ruota e si strinse nel Trech, Dean lo affiancò e gli prese la mano, per poi dirigersi lentamente verso il citofono del portone. "
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Claire Novak, Famiglia Winchester, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Erano passate ormai alcune settimane da quando Claire era entrata a far parte della loro piccola famiglia,ogni giorno imparavano sempre più cose: Che era brava nel disegno e nel canto, che i vestitini non le piacevano e che non aveva bisogno di aiuto a fare le piccole cose come, lavarsi i denti, pettinarsi i capelli o vestirsi.
Più imparavano a conoscerla più la amavano. La piccola stava instaurando un legame profondo col maggiore dei due uomini, mentre il minore era tenuto un po' in disparte. Quando Claire voleva parlare con qualcuno o semplicemente fargli vedere un disegno correva da Dean invece che da Castiel, logicamente lui ci rimaneva male, ma a detta del maggiore era solo una questione di quanto uno di loro passava più tempo con lei.
Ed era vero, il minore aveva ricominciato ad andare al lavoro e con le faccende domestiche non aveva molto tempo, però gli sarebbe piaciuto che lei l'abbracciasse quando tornava a casa o che solamente lo salutasse, ma invece no. Quella sera dopo cena si misero tutti a guardare un po' di Tv prima di andare a dormire, la piccola era seduta sulle gambe di Dean che le stava facendo e disfando una treccia, cosa che alla piccola piaceva, mentre Cas era dall'altro lato del divano con il suo solito album da disegno in mano.
Dean e Claire ridevano seguendo le avventure dello sfortunato protagonista mentre il minore era totalmente preso dal ritratto che stava disegnando. Non si accorse neanche che i due avevano spento la tv ed erano andati al pian di sopra finché non sentì chiudersi una porta. Il rumore lo catturò e lo fece tornare alla realtà, posò la matita e il blocco da disegno sul tavolino e si appoggiò allo schienale del divano portandosi le mani a coprirsi il volto. Era ferito, esausto e demoralizzato. Delle lacrime gli sfuggirono sulle guancie e gli inumidirono le mani, quelle lacrime le teneva dentro da un po', pensava di essere abbastanza forte da tenersi tutto per se. Si asciugò il volto con la camicia e si guardò intorno, Questo era il piccolo nido per lui e Dean. Quello che avevano sempre desiderato, quello che loro si meritavano. Non era geloso della piccola, ma si sentiva solo.
Perfino negli ultimi giorni Dean non gli dava più molte attenzioni, la sera si metteva a letto e si addormentava subito lasciando il minore nella tenenbrosa e angosciante notte. Sentiva la rabbia montargli dentro, partire dal cuore ed'espandersi in tutto il corpo.
Guardò il disegno di Dean che stava facendo, la disperazione prese il sopravvento. Prese il blocco da disegno e strappò il foglio in tanti piccoli pezzi, le lacrime non accennavano a fermarsi. Magari disegnare qualcosa lo avrebbe calmato, cosa che succedeva sempre, prese la matita e senza pensarci incominciò a scarabocchiare. Tentativo fallito, disegnò nuovamente gli occhi del maggiore. La frustrazione gli fece lanciare il blocco da disegno contro la libreria, facendo cadere dei soprammobili. Una statuetta raffigurante un'angelo si ruppe nell'impatto con pavimento, le ali si staccarono. Appoggiò i gomiti sulle gambe e si prese la testa tra le mani, ansimava, piangeva e tremava.
<  Cosa è successo...  > La voce spaventata del maggiore non gli era d'aiuto.
<  Cas... cosa succede?!  > Si faceva sempre più vicino, mentre il tremore del minore aumentava. Appena Dean gli appoggiò una mano sulla spalla non riuscì a controllarsi, lo scostò bruscamente e corse fuori di casa senza prendere il cappotto.
< CAS  > Gli urlò dietro il maggiore, ma lui non accennava a fermarsi.

Correva, Correva il più lontano possibile. Aveva bisogno di stare da solo, in quella fredda sera di Novembre. Non gli importava se faceva freddo, se la gola gli bruciava, se il suo fiatone stava diventando incontrollabile, lui correva. Non sentiva più le urla del maggiore, ormai era troppo lontano. Non sapeva nemmeno dove stava andando, lui assecondava le sue gambe, il suo cuore. Mente il suo cervello era preso in una furente guerra tra la ragione e il sentimento. Da un lato avrebbe dovuto tornare a casa e parlarne con lui, ma dal canto suo avrebbe voluto restare da solo, staccare e tornare dai suoi fratelli...almeno per un pò. Rallentò fino a fermarsi.
Era arrivato davanti alla sua vecchia casa, erano mesi che non ci veniva. Il freddo pungente lo investì facendolo tremare, si avviò camminando fino a sotto la veranda. Neanche il tempo di bussare che già Balthazar venne ad aprire la porta tenendo in braccio una coperta. La poso con cura sulle spalle del minore e lo accompagnò al divano, mentre lui andò a preparare una tazza di tè bollente per riscaldarlo, per poi sederglisi accanto. Restarono in silenzio per un tempo che sembrava interminabile. Gabriel gli avrebbe fatto domande, ma sapeva che il fratello più grande se aveva bisogno di parlare avrebbe dovuto iniziare lui il discorso.

< Come facevi... >  La sua voce tremava, bevve un altro sorso di tè.
<  Semplicemente : Mi ha chiamato Dean dicendo che eri scappato di casa. Dove altro potresti andare se non a casa TUA.  > Accentuò il " Tua " alzando leggermente la voce.
<  Non ti interessa il motivo... ?  > Lo guardò.
<  Me lo diresti?  > Lo fissò di rimando il maggiore. Si fissarono intensamente. Uno di quegli sguardi che non avevano bisogno di parole, bastava guardarsi negli occhi per capire tutto, e fu così.
<  Capisco.  > Disse piatto Balth.
<  Cas, devi capire una cosa.... Di sicuro Dean non lo fa apposta, per lui nato per fare il padre, è una cosa naturale. Invece per tu no, devi imparare pian piano. Il tuo carattere ed il suo sono molto diversi ed ora che c'è anche la piccola è normale avere degli alti e bassi... Quando sono morti i nostri genitori, quando siete venuti a stare con me... ti ricordi quanto litigavamo io e Gabe? Ti ricordi tutte le volte che tornava a casa la sera pieno di lividi ?  > Il maggiore fissava la tazza ancora piena che era stata appoggiata sul tavolino.
< Ci abbiamo messo un bel pò prima di trovare una sintonia e così farete voi. Non avere fretta, ma si paziente perché poi sarà una cosa meravigliosa.  >
Castiel non sapeva perché ma parlare con lui, ascoltarlo, lo faceva sentire bene. Era la loro roccia, se succedeva qualcosa sia lui che Gabriel andavano a sfogarsi da lui.
<  Capito... hem... forse è meglio che torni..  > Sussurrò il minore.
<  Mica vorrai andartene conciato così! Vai a farti una doccia intanto ti presto dei miei vestiti.  > Cas annuì e scappò nel bagno al pian di sopra, nella sua vecchia camera.
Si spogliò e mentre aspettava che l'acqua arrivasse alla temperatura giusta l'occhio gli cadde sullo specchio posto alla sua sinistra. Aveva un'aspetto patetico, gli occhi rossi e gonfi, i capelli piatti e bagnati. Da quella posizione si intravedeva il tatuaggio sulla sua schiena, si girò in modo da avere un visuale migliore e lo contemplò come poche volte aveva fatto. Aveva fatto aggiungere una scritta dopo il trapianto di midollo osseo, una piccola frase: " Always Keep Fighting " al centro della schiena, proprio tra le due ali. Si, era quello che doveva fare, Essere forte.
Aveva superato cose peggiori di un po' di depressione, non voleva rovinare tutto quello che aveva costruito con fatica e sangue. Si fece una doccia veloce, beandosi del calore dell'acqua contro il suo corpo, ma ogni pensiero era indirizzato a Dean.

Come avrà reagito?

 Cosa avrà pensato?

 Sarà arrabbiato?

 Impaurito?

 Perso?


 e la piccola?

 Avrà sentito?


Uscì di corsa dal Box doccia e si coprì con un asciugamano tornando della sua vecchia camera, sul letto erano apparsi alcuni indumenti casual. Si vestì in fretta e tornò al piano di sotto, Balthazar era accanto alla porta con una giacca di pelle in mano, gliela porse non appena fu abbastanza vicino da poterla prendere. Si guardarono per un istante, prima che il maggiore tornò alle sue faccende. Cas uscì e tornò sui suoi passi, non pensava a niente e forse era meglio così.
Non appena fu sotto la veranda di casa sua sbirciò dalla finestra e vi trovò Dean seduto sul divano con la statuetta dell'angelo tra le mani. Non si accorse che quando aveva gettato l'album da disegno aveva proprio rotto la statuetta che la madre di Dean gli aveva regalato da piccolo.Si sentì malissimo, ma si fece coraggiò ed entrò. Si aspettava di ricevere un pugno, di sentire la sua voce arrabbiata che lo rimproverava, invece l'unica cosa che sentì furono le sue braccia stringersi attorno al suo corpo.
<  Cas... DIO CAS.  > Gli sussurrò all'orecchio.
Il maggiore lo spinse contro il muro e lo baciò con brutalità, ma poi si addolcì. Una mano di Dean si aggrappò alla T-shirt del minore, mentre il braccio libero trovò posto dietro al suo collo. Lasciò penzolare la sua testa contro il petto di Cas. Erano singhiozzi quelli che sentiva? Stava veramente piangendo?
<  Non. Farlo. Più. Mi.Hai.Fatto.Spaventare.  > Disse senza alzare il volto. Le braccia del minore lo circondarono e lo strinserò più vicino.
<  No, mai più.  > Si sentiva completo. Non era più triste, nè solo.
Il minore gli alzò il volto e gli asciugò le lacrime prima di baciarlo nuovamente.
<  perché sei scappato?  > gli sussurrò il maggiore
<  avevo bisogno di star da solo...  > disse un mezza bugia.
<  pensavo di non rivederti più... Ho avuto paura che te ne andassi veramente.  >
<  non potrei mai lasciarti.  >
si baciarono di nuovo, le loro labbra, i loro corpi desideravano di più.
Il minore lo prese per mano e si avviarono al pian di sopra, nella loro camera.
la loro sete di inimità fu sazziata.
Le paure di Castiel attutite.
La disperazione di Dean annullata.
   
 
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