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Autore: NarumiKiryuu    31/10/2015    1 recensioni
Benvenuta all'Eerycamp, un posto dove il mondo che conosci non esiste, e tutto quello che pensavi solo frutto dell'immaginazione in realtà è più vero di quanto tu pensi!
- Gwen parte per un misterioso campo estivo, e si troverà ad affrontare un mondo totalmente diverso dal suo.
(È la mia primissima fanficton, per favore siate clementi :D)
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duncan, Gwen, Trent, Un po' tutti | Coppie: Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
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Salve a tutti...*sbuca una testolina in lontananza* scusate il terribile ritardo...

"No! Non sei scusata!" Direte.

Imperdonabile ritardo, avete ragione, soprattutto se torno con questo piccolissimo capitolo!

Io non mi perdonerei!

Intanto vi auguro buona lettura!

 

 

-Burns
 

Il collo gli pesava sulle spalle, e le gambe erano tutte indolenzite.

Forse sarebbe stato meglio se ad una certa ora si spostava a dormire nei sedili posteriori dell'auto. Si era coperta con un maglione che teneva sempre di scorta nel bagagliaio e aveva continuato a scarabocchiare il suo diario, riempendo quattro pagine di inutili schizzi, finché la stanchezza non aveva preso il sopravvento.

Duncan non si era presentato. Si sentiva...triste, abbandonata, aveva aspettato tanto l'arrivo del vampiro. Forse anche troppo. Stupidamente aveva pensato che vedendolo avrebbe fatto chiarezza nella sua testa. Si aspettava delle risposte da lui. 

-forse non dovevo fidarmi tanto- sbuffò. Scese lentamente dalla macchina, e si diresse verso il suo bungalow. Non gli importava se era lunedì. Avrebbe trascorso tutta la giornata a letto, e se voleva, anche il giorno dopo, e quello dopo ancora. Non gli importava di niente, anche se fosse crollato il mondo, lei non si sarebbe spostata da quel letto!

Finalmente infilò la chiave nella toppa, le sue compagne stavano ancora dormendo. Lanciò la borsa sul letto, si sfilò il reggiseno del costume e si distese nel letto. In un'attimo crollò in un sonno profondo.

 

"Gwen" Duncan la stava chiamando. Lo vedeva lontanissimo da lei, ma la voce sembrava vicina. L'inconfondibile cresta verde spiccava dalle ombre.

"Gwen" 

"Trent" bisbigliò, girando le spalle al punk

Anche lui era molto lontano, nonostante la voce sembrasse così vicina. 

"Gwen" qualcosa la scosse. Ma non nel sogno, ma nella realtà. 

Aprì lentamente gli occhi, Bridgette era seduta sul suo letto e la guardava preoccupata.

"Che ore sono?" Disse, allungando la mano verso il comodino dove solitamente teneva il telefono. Ma si arrese subito, era troppo stanca.

"Sono le otto, è ora di svegliarsi" rispose la bionda preoccupata. 

"Non ci riesco! Sono troppo stanca!" Cercò di coprirsi la faccia con la coperta, ma la fata la bloccò subito.

"Ho visto cosa è successo con Trent. Ne vuoi parlare?"

"Tranquilla, non è per quello" si schiarì la voce "non mi sento molto bene, ho solo voglia di dormire" la fata le poggiò la mano sulla fronte.

"Ok" Bridgette si alzò dal letto, forse un po' delusa "se hai bisogno di qualsiasi cosa sappi che ci sono" poi andò verso la porta e la richiuse piano dietro di sé.

Gwen chiuse gli occhi, e in un lampo dormiva già profondamente. 

Si risvegliò verso le quattro, grazie a Down e i suoi strani rituali di meditazione. -prima o poi arriverà al nirvana- penso, iniziando a stiracchiarsi tutta. Ora stava molto meglio.

"Buon pomeriggio"  disse la fata, aprendo un'occhio.

"Giorno" bisbigliò Gwen, infilandosi in bagno.

Si buttò nella doccia con ancora i vestiti addosso. Gli serviva una gettata di acqua gelida sulla testa.

 

------------

 

Duncan si svegliò di soprassalto. Qualcuno gli aveva tirato un calcio nella schiena, facendolo cadere dal letto.

"Muoviti! È tardi!" Urlo l'ispanica tirandosi tutte le coperte a se e lasciando il ragazzo nudo come un verme sul pavimento.

"Buongiorno anche a te! Vedo che anche oggi sei di buon umore come sempre!" 

"Non ho tempo per te!" Disse la ragazza iniziando a vestirsi a tutta velocità. "Ho delle cose da fare! Corsi da seguire! Mi hai fatto perdere un sacco di tempo sulla mia tabella di marcia!"

"Stanotte non sembrava la pensassi così!" Scherzò maliziosamente. Ma in un'attimo torno alla realtà. 

Era nuovamente finito a letto con la sua ex...che cosa patetica.

Raccolse a tutta velocità la sua roba, e si rivestì prima che Courtney avesse tempo di ribattere. Uscì in fretta, sperando che nessuno lo notasse e soprattutto per la prima volta non voleva che delle voci arrivassero a Gwen. 

Gwen.

Si fermò di scatto. Era quasi arrivato alla sua capanna. 

Probabilmente anche lei si stava risvegliando  dopo aver passato la notte con Trent.

Il suo pugno colpì un'albero affianco sradicandolo leggermente dalla sua sede.

Doveva calmarsi. Gwen non era di sua proprietà.

Continuò il percorso con molta calma, pensando a tutto tranne che a Gwen.

Arrivò al portico della sua baracca, si sedette sui gradini e accese una sigaretta. 

Presto avrebbe dovuto dire la verità alla ragazza. Questo é quello che aveva detto Noah, o meglio Izzy.

Spense la sigaretta sui gradini, bruciando leggermente il legno. Guardò per qualche secondo la piccola chiazza nera che aveva provocato, come incantato. Si sentiva stupido ad essersi illuso che Gwen potesse essere qualcosa di più che un'amica.

Ripenso al suo incontro con la ragazza. Lei che lo guardava con quei occhioni spaventati, talmente scuri che potevano quasi sembrare tutt'uno con le pupille, e poi il contrasto con la sua pelle bianchissima. Una bambola di porcellana... A questo pensò subito. Sentiva il bisogno di proteggerla, e di stargli accanto. Ma ovviamente lui aveva i suoi limiti. Desiderava poterla toccare senza aver paura di se' stesso. Erano mesi che non beveva sangue umano, e doveva ammettere che ne sentiva la mancanza.

Scosse la testa, come per emergere dai suoi pensieri ed entrò nella sua stanza. 

I suoi compagni di stanza erano già usciti per la colazione lasciando la camera nella confusione più totale come al solito. Non che fosse uno precisino che rifà il letto tutte le mattine, ma di certo preferiva non vedere le mutande lerce degli altri.

Decise di farsi una doccia veloce, correre a lezione, trovare Gwen e parlargli. 

Avrebbe detto ciò che doveva dire e poi se ne sarebbe andato. Sarebbe scappato come suo solito.

Arrivò a storia in ritardo, e subito quell'imbecille di Chris lo fece notare con una delle sue stupide battutine.

Un ragazzetto mingherlino alto quanto un cacio si era seduto al suo posto, ma a lui bastò solo piazzarsi davanti e guardarlo per farlo spostare.

Oggi gli schiavetti del "boss" avevano preparato la lezione sul perché le streghe si erano estinte. 

Si guardò in giro per vedere se c'era Gwen, ma non notò da nessuna parte la sua chioma corvina striata di blu, ma notò Bridgette tre file più avanti che scambiava bigliettini con Trent. Appena uscito avrebbe chiesto spiegazioni a Geoff.

Alla fine decise che la cosa meno noiosa da fare era giocare a "Snake" col telefono, ormai lui si era abituato ad una certa routine, grazie a Gwen. Bastava un cenno tra i due, e iniziavano a prendere in giro qualcuno, solitamente era Heather, la preferita della ragazza, e poi ad arte commentavano a parole. 

Alzò la testa per qualche secondo per controllare meglio l'aula, poi torno subito al suo gioco.

Finita la lezione si stiracchiò per qualche secondo sul banco, attese Geoff e insieme uscirono dal l'aula. 

"Cos'è adesso la tua ragazza se la fa' con l'elfo?"

"Non dire cazzate amico!" 

"E allora perché si sono scambiati tutti quei messaggini?"

"Oh niente! Erano preoccupati per Gwen, la compagna di stanza di Bridgette"

"E cosa c'entra Trent?" 

"Ehi amico! Non sapevo di dovermi sottoporre ad un terzo grado" scherzò il biondo "comunque penso che sia per quello che è  successo ieri...boh, valle a capire le donne!"

"Cosa è successo ieri?" Stava iniziando a diventare insistente, e perdendo quel leggero fascino da menefreghista che tanto vantava.

"Non ne sono molto sicuro, ma da quello che ho capito il tuo amichetto era arrivato quasi in terza base con la ragazza"

Si bloccò qualche secondo come allarmato. 

1,2,3. Ripenso alle famosi basi. 1,2,3. 

Doveva calmarsi. Gwen si era fermata, poi come si era ripetuto un milione di volte lei non era sua!

"Ehi amico, non è che ti sei preso una cotta per quella ragazza?" Geoff si mise a ridere, come se gli avessero raccontato una barzelletta divertentissima.

"Non dire cazzate!"

"Da tutte le domande che mi stai facendo potrebbe quasi sembrare...a meno che..." Fece una pausa per pensare "oh mio dio! Ti piace Trent!"

"Non urlare! Non voglio che lo sappiano tutti" per una volta stette al gioco. 

"Lo sapevo! Ultimamente sei sempre strano!" Continuò l'amico "sparisci tutto il pomeriggio, puzzi sempre di fumo...DILLO CHE STAI REPRIMENDO LA TUA OMOSESSUALITÀ!!!" Urlò, additandolo come in qualche film comico.

"Hai ragione...adoro guardarti dormire la notte..."

"Sei una troia! Cambi ragazzi più delle mutande!" 

Finalmente riuscirono ad arrivare alla mensa, continuando a ridere come dei matti. 

Diede un'attenta occhiata a tutti i tavoli, ma anche lì nessuna traccia di Gwen. 

"Stai forse cercando la tua prossima vittima?" Domandò ironicamente il biondo, ma decise di non dargli corda. 

Per la prima volta dall'inizio del campeggio si sedette nel tavolo insieme a Geoff e a tutta la combriccola. Per sua sfortuna si ritrovò vicino a quella montagna di Owen, che si era già spazzolato tutto il suo cibo e ora cercava tra i vassoi degli altri. Ma almeno riusciva a sentire cosa avevano da dirsi Trent e Bridgette.

"È strana, è tornata in camera questa mattina presto, poi stamattina quando l'ho provata a svegliare diceva di stare poco bene"

"Ma ti ha detto cosa aveva?" Domandò l'elfo.

"No, ha detto solo così, poi è tornata a dormire" Bridgette fece una pausa per scambiarsi un leggero bacio con Geoff. "Prima sono tornata in camera a vedere se si era svegliata, ma ancora dormiva, pensa che non mi ha neanche sentito, eppure non ho fatto piano"

"Ma ha mangiato qualcosa?" 

"Che io sappia no, ieri non è neanche venuta a cena"

"Down invece ci ha parlato?"

"Non credo, si parlano poco tra loro, massimo che fanno è dirsi buongiorno"

"Ehi! Lo mangi quello?" S'intromise Owen, fregando dal vassoio del ragazzo ancora prima di domandare.

"Prendilo tutto!" Rispose scocciato Trent, per poi tornare subito al suo discorso il quale aveva iniziato ad essere ripetitivo, quindi abbandonò quello che rimaneva del suo cibo ad Owen e uscì dalla mensa.

Si accese una sigaretta, e iniziò a camminare verso il lago. 

Odiava la sua stupidità. Si sentiva come un'idiota! 

Si mise a sonnecchiare sul molo, con le cuffie a tutto volume. Si risvegliò che ormai era troppo tardi per la lezione di arte, così decise di andare per la prima volta in vita sua in camera di Gwen.

 

-----------

 

Si guardò allo specchio. Aveva tutto il trucco del giorno prima che gli colava dagli occhi, per non parlare delle occhiaie. Sembrava uno di quei vampiri di Anne Rice, solo che non era minimamente bella come loro. 

Si avvolse nell'asciugamano che aveva usato il giorno prima, e raccolse i vestiti bagnati dalla doccia per andare una volta per tutte a vestirsi e forse uscire. 

Cosa avrebbe detto a Trent? E a Duncan? 

Voleva solo avere la forza di potergli staccare la testa a quello stupido vampiro! 

Stava per aprire la porta del bagno, ma poi si arrese. 

Scivolò lentamente a terra, e iniziò a guardare le macchie del soffitto tinte di bianco. Ne contò sei solo nella prima trave.

Non sapeva, o forse era troppo stupida per capirlo, se i due ragazzi si aspettassero delle risposte da lei. A Trent qualche spiegazione di certo la doveva, anche se minima, mentre con Duncan voleva chiarire la situazione. Scoprire cosa gli nascondeva, e soprattutto perché? Ormai erano amici, a lui aveva raccontato cose di lei a cui non aveva mai rivelato a nessuno. In più ora era infuriata perché il giorno prima aveva una gran fretta di parlargli, mentre la sera che si dovevano vedere non si era neanche presentato.

Ne era rimasta profondamente delusa. Anche se doveva aspettarselo. Secondo gli altri campeggiatori Duncan non era uno di cui fidarsi, addirittura per spiegarsi meglio avevano detto che a lui non affiderebbero neanche un laccio delle scarpe rotto. Ma lei stranamente con lui si sentiva, strano a dire o a pensare, al sicuro. Come se accanto a lui  il mondo non fosse così pauroso. 

"Che stupida!" Sbuffò 

Decise finalmente di uscire dal bagno.

"Era ora!" Sobbalzò, facendo cadere l'asciugamano.

"D-Duncan" balbettò. Il ragazzo la guardò per un'attimo come rapito, non notando che il volto di Gwen si era trasformato da sorpreso a infuriato.

"Che cavolo ci fai qui! Anzi no, non voglio saperlo! Sei solo un'idiota"

"Gwen ti dispiacerebbe..." Iniziò il vampiro, riferendosi al corpo nudo della gotica.

Gwen guardò per un'attimo se Down era ancora lì, ma come si aspettava trovò il letto libero.

"Si mi dispiace!" Continuò "e ora vattene da camera mia!" 

"Ho bisogno di parlarti, è urgente!" 

Senti come una forte scossa nel braccio destro, poi un forte bruciore. "FUORI!" Urlò, e istintivamente puntò la mano verso il ragazzo. Come per lanciare una palla.

Duncan fece appena in tempo per schivare il globo arancione.

Si creò una macchia nera sul muro, grande come la testa del ragazzo.

Gwen gli aveva appena lanciato addosso una palla infuocata.

  
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