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Autore: Drops of Neverland    31/10/2015    3 recensioni
{ New Generation | ipotetic future | OneShot }
#ScorpiusxLily
Mentre accarezza il suo viso dormiente con una mano, con l'altra stringe la sua. L'infermiera dice che non può sentirlo, che Lily non sa che Scorpius è lì solo per lei, che torna tutti i giorni alla fine delle lezioni, che le racconta la sua giornata, che lacrime amare cadono ironiche sulla sua pelle lattea. E mentre lui si dispera, mentre lascia trasparire una parte di sé davanti a quello che sembra un cadavere, Lily non può far altro che dormire.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Amnesia


 

Scorre le dita sul suo viso pallido. Lo vede in quella posizione da troppo tempo, e gli sembra quasi di porcellana. Le labbra rosee appena schiuse, i capelli color melograno sparpagliati sul cuscino immacolato, gli occhi chiusi.
Li vorrebbe tanto vedere riaperti, di nuovo pieni di vita, di nuovo pieni d’amore. Lui li conosce quegl’occhi castani, impertinenti e scrutatori, e sa per certo che non sopporterebbe la vita senza i suoi occhi. Sono gli unici occhi di cui si sia mai innamorato.
Mentre accarezza il suo viso dormiente con una mano, con l'altra stringe la sua. L'infermiera dice che non può sentirlo, che Lily non sa che Scorpius è lì solo per lei, che torna tutti i giorni alla fine delle lezioni, che le racconta la sua giornata, che lacrime amare cadono ironiche sulla sua pelle lattea. E mentre lui si dispera, mentre lascia trasparire una parte di sé                davanti a quello che sembra un cadavere,  Lily non può far altro che dormire. E quella parte che neanche lei conosce, che neanche lui sapeva di avere, prende il sopravvento, e un dolore che mai avrebbe immaginato s’impossessa della mente del ragazzo, del suo cuore, e le sue mani stringono quelle di lei, così bianche, così surreali. E non ci può credere. Eppure, dovrebbe essersi abituato all’idea di non avere più Lily con sé, ma in un limbo in cui lui non può accedere. Come Albus. Come James. Loro vanno avanti con le loro vite, ma la vita di Scorpius è proprio lì, in quel letto, e non può far a meno di guardarla e supplicare lei, Dio o chiunque abbia voluto quest’inferno, di farla risvegliare.
Non sono abbastanza quarantadue giorni?
Quarantadue giorni senza di lei.
Quarantadue giorni a pensare a lei, come se già non lo facesse abbastanza prima.
Quarantadue giorni d’inferno, di lacrime, di lettere, di sussurri, di grida.
 
« Che fai Lils? » le dice mentre un tornado rosso gli prende la mano e lo trascina via, con le guance arrossate dal freddo e un sorriso malandrino dipinto sul volto lentigginoso.
« Ti porto via con me » risponde lei, guardando gli occhi grigi di Scorpius, un po’ contrariati al pensiero di uscire dal castello sotto la neve, sa che ai suoi capelli poi servirà una bella lavata.
« Non fare quella faccia » aggiunge poi Lily, quando rallentano nella Sala d’Ingresso, e si appoggia a lui, con un fiatone che sottovaluta fin da quando era bambina « Lo sai che mi piace la neve. E il freddo ».
Scorpius sorride, passandole un braccio attorno alle spalle e cercando invano di infilarle il suo cappello verde. Si prenderà un raffreddore, così, accidenti. Lei lo schiva e corre fuori, sotto la neve che cade flebile, e dopo un giro a braccia aperte urla che non potrebbe essere più felice. E Scorpius non può far altro che pensare che lei è l’unica che può renderlo felice.
Così Lily a braccia aperte si ferma a guardarlo, sorridendo, come per invitarlo ad un bacio che è proprio lì, sulle sue labbra, e lui non deve far altro che venirlo a prendere. E così fa, e inizia un inseguimento che continua e continua, perché lui vuole il bacio, e il bacio vuole lui, ma nessuno dei due sa come incontrarsi. E questo girotondo continua per qualche minuto, finché Scorpius si stanca di non avere ciò che vuole e Lily non ce la fa più ad aspettare.
 
Scorpius le prende la mano abbandonata sul letto, no, non abbandonata, poggiata. Lei non si è ancora abbandonata alla quiete fatale. E non lo farà, se non a tempo debito, magari in un letto caldo, circondata dai suoi figli, dai loro figli, con un sorriso sereno, perché sa che è giunta la sua ora, e ha fatto tutto ciò che poteva fare. Senza fretta. Senza rimpianti. Morire, ma insieme. Più tardi.
Lily non è ancora pronta a questo, è ancora giovane, è piccola, ha appena quindici anni. E Scorpius si sente terribilmente in colpa.
 
« Lils, dovremmo rientrare » le dice, puntando uno sguardo preoccupato al nuvolone nero che troneggia sopra il castello, e che da tempo ormai continua a ricoprirlo di una fitta coltre bianca.
« Perché dici così? » chiede Lily che sta abbracciata al suo punto di riferimento, ancora senza quel maledetto cappello. A Lily piace la neve, Scorpius lo sa, ma forse sta diventando troppa. C’è tanto vento.
« La tempesta ».
« Non è altro che neve. Rimaniamo ancora un po’. Hai paura forse? » lo canzona, lo fa sempre. Ma a lui non disturba, del resto è lei la senza paura.
« Tu e il tuo stupido coraggio da Grifondoro » mormora, con un sorriso che cerca di reprimere.
« Ti amo anch’io » e questa è la prima volta che glielo dice.
 
Scorpius cerca di asciugarsi le lacrime, di riprendere un po’ di quella dignità che sono quarantadue giorni che lascia in dormitorio, sotto il cuscino, mentre lui se ne va in giro con gli occhi rossi di pianto e le occhiaie di chi non dorme. Se lei si svegliasse in quel momento, di certo non sarebbe un lieto risveglio. Vuole essere pronto a quell’eventualità, che sa accadrà, e vuole accogliere Lily a braccia aperte, sorridendo, mostrandosi forte.
 
« Lily! » non riesce più a vederla. Mentre tornano al castello Lily cade e Scorpius scivola, perdendola d’occhio. La sente chiamarlo, e il cuore è a mille. Non vuole che lei pensi che l’abbia abbandonato. Non è così, lui non l’abbandonerà mai.
Dopo un po’ la trova, e vorrebbe essere arrivato prima. È svenuta, deve aver battuto la testa, o qualcosa del genere. Lui cerca di essere forte, la prende tra le braccia, e cerca una via per il castello.
E da quel momento, per i quarantadue giorni successivi, non fa che sentirsi in colpa.
 
« Mi manchi. Mi manca tutto di te. Le tue risate, le tue parole, i tuoi sorrisi. I tuoi occhi castani, anche se li vorresti avere verdi, come quelli di Albus. Non ti piacciono, lo so, ma io li amo. Amo i tuoi occhi, le tue labbra, le tue mani, le tue piccole orecchie a sventola e il tuo nasino all’insù. Ti ho osservata molto, ultimamente. L’hai notato? Certo che l’hai notato. Tu noti sempre tutto. Sei così fastidiosa, con il tuo sguardo scrutatore. Ma io ti amo. Lo sai che ti amo. E preferirei tre ore di pozioni il lunedì rispetto a quest’inferno. Bacerei la McGranitt, se servisse a qualcosa. Magari in questo momento se tu fossi sveglia saremmo nei guai, come sempre. E Dio, amo essere nei guai con te ».
 
« Coma » annuncia Madama Chips. Le ha diagnosticato un trauma cranico, ha battuto la test su una pietra. Ginny abbraccia Harry e scoppia a piangere, James abbraccia Albus, e tutto ciò che Scorpius riesce a fare è andarsene di corsa, da qualche parte, lontano, e urlare. Non lo incolpano, eppure lui lo sa che è solo colpa sua.
 
Sente un dito muoversi leggermente, sotto la sua mano fredda, e perde un battito. Crede di averlo solo immaginato. Ha immaginato così tante volte questa scena. Lei che si risveglia, che butta le braccia al collo di Scorpius, che gli sussurra di amarlo…
E invece accade, di nuovo. Muove un dito, stavolta non l’ha immaginato.  Scuore leggermente la testa, e apre gli occhi. I suoi splendidi occhi castani. Scorpius è paralizzato dalla gioia, non riesce a fare niente che non sia sorridere con le lacrime agli occhi. Lei si solleva leggermente, portando una mano ai suoi capelli rossi. E, con voce spaventata, sussurra « Chi sei tu? ».
E la consapevolezza di sapere che lei non si ricorderà di lui è peggio di qualsiasi inferno.

 

[ 1.291 parole ]
Salve!
Amo da impazzire questi due. Sì, insomma, li adoro. E adoro scrivere su di loro, mi ispirano. E' come se vaessero vita loro, nella mia testa. E, stavolta, ha contribuito l'episodio de I Simpson si lo so sono una disagiata in cui Marge perde la memoria. E ne è uscita questa piccola oneshot. Modestia a parte, ne vado molto fiera. E se qualcuno fosse così gentile da farmi notare eventuali errori o anche solo lasciarmi un parere nelle recensioni, ne sarei grata.
Miss Neverland.
ps. alla casa di chiunque riconosca questa corona vanno dieci punti!
  
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