Terra 8
Vargas IV e la prima fuga da Arthur
Kirkland
Feliciano Vargas era considerato
il ladro migliore del mondo, la sua fantasia nei colpi era leggendaria.
In quel momento, si muoveva come
un gatto nelle gallerie del Tate Modern
di Londra seguito fedelmente dal suo collega da Ludwig Beilschmidt, che non solamente
il nome rendeva intuibile da dove provenisse, ma anche il suo aspetto, era un
uomo alto, biondo e con occhi azzurri, sembravano gridare a gran voce “ è tedesco!”.
C’era un terzo membro del gruppo
dei ladri, Kiku Honda, che da sempre aveva lo stimatissimo ruolo del palo ed
era sempre pronto ad aiutare i suoi compagni a scappare, infatti, i due uomini
si sentivano al sicuro sapendo che il collega li stava aspettando sul tetto del
museo, pronto a intervenire in caso di necessità.
Il tedesco era più inquieto del
solito, normalmente per la sua natura paranoica trovava sempre i piani dell’altro
ladro non abbastanza precisi, eppure quella volta sentiva chiaramente una sensazione
angosciante di pericolo.
-Sei sicuro delle vie di
fuga?-domandò all’altro muovendo abilmente le mani nel linguaggio dei muti.
Feliciano sorrise, rendendo il
suo viso ancora più dolce, il ladro italiano aveva proprio la faccia da bravo
ragazzo di quello che presenteresti volentieri alla tua famiglia, peccato che
la sua professione non fosse considerata esattamente onesta.
I due ladri raggiunsero la sala
dell’obiettivo che desideravano, era un dipinto che fece storcere la bocca sottile
di Ludwig.
-Preferisco un fumetto a questo
punto- dichiarò sottovoce, beccandosi un cipiglio sarcastico da parte di
Feliciano, era un’espressione che poco gli si addiceva, appena avrebbe avuto
tempo Ludwig si sarebbe beccata una lunga spiegazione sull’arte contemporanea.
Adesso era il momento di agire, Feliciano
e Ludwig aprirono gli zaini che avevano sulle spalle, da questi uscirono
immediatamente degli speciali palloncini che si gonfiarono con l’aria fredda
del museo, in precedenza i due ladri avevano messo fuori uso le guardie e abbassato la temperatura
dell’intero edificio.
Come previsto i palloncini andarono a colpire e
coprire le telecamere, veloce come un lampo Vargas afferrò il dipinto, lo avvolse
con delicatezza in un tessuto High Tech(resistente all’acqua e chissà a quale altra
diavoleria) e sorridendo allegramente Ludwig suggerì di scappare, come se ci
fosse stato bisogno di dirlo.
I due ladri iniziarono la loro
fuga attraverso il tetto ma di trovare la quiete della notte… scoprirono di
essere circondati da poliziotti britannici, fortunatamente Kiku era
probabilmente riuscito a scappare.
A quella vista Feliciano Vargas
impallidì e Ludwig Beilschmidt capì che erano nei guai.
-Feliciano Vargas- sentirono
gridare con l’ausilio di un megafono da uno dei poliziotti-Sei in arresto!-
L’uomo del megafono doveva essere
un coetaneo di Feliciano, era un uomo inglese attorno ai trenta anni, dai
capelli biondi e corti, occhi verdi grintosi e determinati, offuscati purtroppo
da delle sopracciglia che necessitavano chiaramente di una spuntatina.
Feliciano osservò che indossava
un impermeabile all’ispettore Gadget con lo stesso identico colore, per cui un
sorriso sbarazzino dichiarò, -Mi dispiace Ispettore Gadget, ma abbiamo un
appuntamento!-.
-Arrivederci-, salutò in italiano e corse dall’altra parte del tetto
trascinando anche Ludwig costringendolo a saltare nell’acqua del Tamigi.
-Ma sei impazzito!- gli urlò
contro Ludwig appena riuscirono a emergere dall’acqua. Feliciano non controbatté
e indicò due moto d’acqua leggermente nascoste.
- Ti va una corsa sul Tamigi?-, Feliciano
sorrise mentre nel bel mezzo del nulla, comparve Kiku Honda vestito tutto in
punto con un kimono bianco e la sua fedele e indistruttibile katana di fianco.
I tre compagni velocemente
saltarono in groppa alle moto, tranne Kiku che si posizionò dietro Feliciano
sedendosi a gambe incrociate, e iniziarono la loro fuga.
L’acqua li bagnava lateralmente e
Feliciano cercava di proteggere il bottino come avrebbe fatto una madre per difendere
il figlio dalla pioggia, continuando a guidare i compagni fino a una piccola
insenatura nascosta.
Si sentivano ancora le sirene a
distanza ma i tre ladri non se ne curavano, se c’era una cosa in cui eccelleva
Feliciano era nelle fughe: da quelle programmate a quelle improvvise.
Nell’insenatura c’era la loro
fedelissima auto, una taroccata seicento FIAT d’epoca di colore beige, ma
quando ormai erano convinti d’averla scampata, Feliciano vide un qualcosa passargli
vicino e una manetta iniziò a stringergli improvvisamente un suo polso.
Era la più strana manetta che
avesse visto, aveva un lungo cavo elastico che portava direttamente alle mani
di …
Feliciano si voltò e vide l’ispettore
Gadget completamente bagnato e con un sorriso malefico in volto.
-Ci ha inseguito a nuoto? –
domandò sbigottito Feliciano.
-Questo è impossibile. Un uomo
non può nuotare così velocemente- protestò il tedesco immediatamente, era sempre
stato una persona realista.
-La determinazione di un uomo può
fare qualunque cosa- dichiarò, invece, pacato l’asiatico.
Il poliziotto inglese approfittò
della distrazione generale e anche Kiku e Ludwig si trovarono ammanettati a uno
dei polsi.
Il sorriso maligno del poliziotto
si allargò ancora di più e urlò- Siete in trappola, io, l’ispettore Kirkland,
ho catturato la famosissima Asse!- rise sarcastico mentre i tre ladri,
allibiti, chiesero la spiegazione per il nome.
-Siete un italiano, un tedesco e
un giapponese! Proprio come la famosa Asse della seconda guerra Mondiale-.
Fino a quel momento, Ludwig stava
cercando di strattonare con tutta la sua forza l’inglese, a quella “battuta”
rimase sconvolto e guardò l’illogico ed eccentrico Feliciano come per cercare una
risposta razionale alla boiata del poliziotto.
-Deve essere humor inglese - spiegò l’italiano
con un filo di voce e incerto-Ridiamo per educazione-
I tre ladri iniziarono a ridere nervosamente
facendo saltare i nervi al poliziotto che, preso dalla rabbia, li tirò versò di
sé dimostrando una chiara forza sovraumana poiché il peso di tutti e tre non
era di certo leggero.
Kiku con la mano libera tagliò la
parte allungabile delle manette e per effetto della fisica, Kirkland fu
costretto a cadere per terra.
Il giapponese liberò anche i
compagni, Feliciano rapidamente passò il dipinto al collega tedesco e si buttò
al posto di guida della sua automobile come un uragano.
-Più veloce Feliciano! Più
veloce!- gli gridava il tedesco che da sempre gli diceva il contrario, perché
Feliciano guidava pericolosamente anche nei momenti di calma piatta.
Il ladro italiano seguì il consiglio
e guidò velocissimo.
-Chi diamine era quello!?- sbottò
Feliciano.
-Credo che sia la sua nemesi, signor
Vargas- spiegò l’asiatico
-Nemesi?-
-Sì il suo nemico giurato. Non ho
mai visto tanta determinazione nell’arrestarlo negli occhi di un poliziotto-.
-Ammirevole in effetti- concordò
Ludwig con l’asiatico.
-Scusate ma siete dalla sua parte
o dalla mia!- protestò Feliciano giustamente, non gli piaceva per nulla quella
situazione.
-Un nemico alla propria altezza è
sempre con grande onore, signor Vargas-
continuò l’asiatico convinto
-Spero proprio di no, l’ho
trovato spaventoso!- specificò Feliciano rabbrividendo notevolmente facendo
cadere definitivamente la conversazione e focalizzandosi nella fuga.
I tre continuarono a fuggire
mentre un Arthur Kirkland arrabbiato e ferito nell’orgoglio, giurava alla luna
che avrebbe catturato a tutti i costi il minore dei Vargas.
La guerra tra i due era appena
iniziata.
NOTA DELL’AUTRICE: IO amo Lupin, lo considero uno dei manga migliori
del Giappone. Adoro i personaggi dal primo all’ultimo. Mia madre quando era
piccola non me lo faceva vedere (come il resto dell’animazione giapponese)
perciò quando per la prima volta ebbi il permesso di guardare uno dei film di Lupin
fu praticamente amore a prima vista, un amore che ancora adesso ho.
Perciò ho dedicato quest’universo al mondo di Lupin.
Per me l’Asse calzava perfettamente nei ruoli dei tre famosissimi ladri
e se eventualmente farò una long fiction su di loro, non vedrò l’ora di fare
anche le storie personali (molto diverse dagli originali, almeno per Germania).
Vi dico già che nel ruolo di Fujiko c’è Monaco.
E Romano c’è anche lui ma è Vargas III, ha fatto il colpo grosso ed è
in prepensionamento.
Inghilterra è Zenigata, perché in un certo senso anche nell’anime è il
nemico di Feliciano, ma la mia scelta è stata data anche dal fatto che a volte
si veste da Sherlock Holmes e che ho delle sue immagini vestito da ispettore di
polizia.
Spero che questo capitolo vi abbia fatto sorridere.
Sokew86
P.s: Ho una ff dedicata effettivamente a Lupin III che è una piccola crossover
con i racconti di Maurice Lebrac. Fate un salto, se vi va ^^
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2492405&i=1