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Autore: candidalametta    22/02/2009    2 recensioni
“hey tu, scendi dal mio albero!”, il caschetto biondo del bambino si girò e per un attimo i suoi occhi blu mi fissarono oltre la lunga frangia prima di tornare a dare da mangiare ai pesci. “ti ho detto scendi! Quello è il mio posto”, solo un’ostinata nuca chiara ascoltò il mio urlo semi isterico che è cambiato poco con gli anni. Attimi di silenzio e poi il rumore che ho sempre odiato più di tutti, “shhhhh”, con un dito sulle labbra, senza neanche guardarmi quel piccolo sbruffone alto meno di me mi imponeva il silenzio
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il vento che sussurra tra le canne portandole a sbattere dolcemente, il rumore delle auto arriva attenuato. Volto le spalle a lui, al fiume, al sole che scende lentamente tra le colline .
“non ti senti come se non fossimo mai stati vivi? Come se tutto questo sia l’inizio di qualcosa di nuovo?”, guardo oltre la mia spalla, il suo profilo inondato dalla luce del sole che muore, si aggrappa al parapetto come se fosse l’unica certezza che gli impedisca di perdersi all’orizzonte.
Le braccia rigide per restare ancora sulla terra, la testa lievemente piegata verso di me, mi scruta, per trovare la risposta oltre l’espressione del mio volto.
Lo vedo bambino mentre che giocava con me lungo la riva del lago con il viso sporco di fango, lo ritrovo goffo e impacciato per parte o inesperienza al suo primo provino di attore, in una spontaneità che ora sembra scomparsa.
Mi perdo in quel riflesso infantile nell’uomo che è diventato, come posso lasciarmi andare se il fantasma di un’amicizia lunga una vita ci perseguita?
lo ammiro, lui sta cercando la scissione, il punto di non ritorno, la rivoluzione per cominciare qualcosa di completamente nuovo. Si stacca dal parapetto e si pone davanti a me, sorride oltre lo sguardo blu intenso di quando pensa a qualcosa più grande di lui.
China il capo, poco, per poter poggiare la sua fronte alla mia. Attraverso le ciocche scomposte dei nostri capelli vedo alla luce del tramonto solo i miei occhi riflessi nei suoi, la luce rosata gli colora le guance di una timidezza che non ha, è così vicino che la sua voce bassa mi sfiora come una carezza, catturandomi, facendo dimenticare il mondo e chi lo abita.
“Giulia, dobbiamo andare avanti, costruire qualcosa di nuovo sopra tutto quello che ci è successo, cambiare pelle se necessario, per provarci senza paura, altrimenti sarebbe del tutto inutile e io farei meglio ad andarmene, ora che sono ancora in tempo”.
Poggio le mie labbra alle sue, con uno scatto dettato dall’ansia, con la paura in fondo agli occhi di chi vuole disperatamente che quello che si è appena sentito sia vero, che si riesca davvero a cambiare. Con gli occhi aperti perché il mio bacio non è un abbandono, non è una promessa tacita, è la risposta, quella che desidera, che intuisce dalla forza con cui mi sono aggrappata alla sua felpa blu e dallo sguardo di sfida che gli sto lanciando.


“non ci credo!” ripete ancora Jared con gli occhi grigi sgranati, “credici allora, si è fatto tardi sono già tutti a dormire in casa”, sorrido maliziosa e gli volto le spalle.
Mi prende per un polso e mi costringe a sedermi accanto a lui, “aspetta, riflettiamo" cerca di farmi desistere con quella che secondo lui è una logica spietata, "sono in casa di tuo padre, come il fidanzato non riconosciuto della sua unica figlia per cui prova verso di me un indiscusso rancore senza nemmeno conoscermi, con tutti gli obblighi e nessun vantaggio del caso. E devo anche dormire sul divano!??”, “è un divano letto e poi è anche piuttosto comodo, ci ho dormito un paio di anni fa” affermo seriosa prima di scoppiare a ridere .
“non puoi lasciarmi qui da solo! Gli ospiti si lasciano contenti e io sono molto, molto insoddisfatto qui!”, sbuffo, “non essere paranoico Jared e poi non è vero che non hai nessun vantaggio”, “ma se devo dormire in salotto!”sorrido guardandolo negli occhi, “dormiamo sotto lo stesso tetto, ma non nello stesso letto”,”e cosa ci sarebbe di positivo?” chiede imbronciato,”che se ti venisse voglia di venire nel mio letto non dovresti dormire” gli accarezzo una guancia, “io i lati positivi li vedo, tu no?”.
Uno strano sorriso compare sul suo viso, “notte Jared”, lo lascio nel soggiorno con le lenzuola ancora piegate sul bracciolo del divano.
Sono le tre del mattino, sto dormendo così profondamente che mi accorgo della sua presenza solo quando scosta le coperte per stendersi accanto a me, “come mai sei venuto a trovarmi?”, sorrido nel risveglio, “non ho sonno” bisbiglia dolcemente lui poggiando la testa vicino alla mia sul mio stesso cuscino, “e quindi?” chiedo alzandomi su un gomito per guardarlo meglio. I suoi occhi hanno il colore argenteo della luna con la luce che filtra appena dal lucernario.
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La sua mano si unisce alla mia, palmo a palmo, le dita intrecciate. Come poco prima noi stessi. Jared avrà anche più esperienza di molti uomini ma conserva ancora quel sorriso così fresco e ingenuo che ricorda tanto il ragazzino che inevitabilmente non è più.
È ancora sveglio, non riesce proprio a dormire, “penso che sia anche colpa del fuso orario sai?” sospira girandosi verso di me, “a si? Allora devo smetterla di sentirmi in colpa”, si acciglia, “perché mai?”, “perché non sono riuscita a farti stancare abbastanza”. Ride troppo forte, potrebbero sentire, schiaccio piano un cuscino contro la sua bocca, “aiuto! tentano di uccidermi!”, sorrido salendo cavalcioni sopra di lui, “e chi ti salverà Jay?” chiedo spostando il cuscino oltre la sua testa,”la mia truppa” risponde senza esitare.
Le miei mani inerti sul suo ventre, “ti mancano vero?”, si alza un po’ sui gomiti per essermi più vicino, “si, loro sono la mia vita, una parte importante di me, e non sto parlando solo della carriera ma anche delle amicizie, c’è anche mio fratello nel mezzo, non potrei mai abbandonarli”,sorride quasi preoccupato guardando oltre il buio della camera.
“poi c’è la parte della mia vita che comprende l'altra parte della mia carriera e tutto quello che contiene, quel po’ di tempo che si salva va via tra la mia famiglia e gli amici che riesco ad avere nonostante tutti gli impegni", sospira sommessamente mentre osservo la sua figura stagliarsi con riflessi argentei tra le lenzuola e i suoi occhi che riflettono la luna, "compresa tu”.

Poggio i palmi sul suo petto, sotto le mie dita il respiro calmo e il cuore che batte più forte della batteria del fratello. “sono parte della tua vita Jared?” chiedo con un po’ di timore, percepisco il suo sorriso tra le ombre del letto, “lo sei sempre stata”.


x princes che segue ancora le mie follie: eppure con la tua Monica il nostro Jay non sembrava particolarmente...inquietante, l'ho sempre visto piuttosto affettuoso ;) capisco però che dopo aver letto "facciamoci del male" qualsiasi sia l'immagine che si ha del cantante questa ne esca piuttosto malconcia. ;)
io personalmente non riesco a descrivere un Jared particolarmente crudele o insensibile, almeno fin ora! ;)
un grazie caloroso a tutti quelli che continuano a leggere senza commentare, perchè a volte dimentico la gratitudine e a miky 483 per aver preferito questa storia.
  
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