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Autore: Tnecniv Victus Mors    01/11/2015    5 recensioni
[Seguito di "WELCOME AMONG OF INSANE".
Si consiglia la lettura del capitolo precedente]
Abbiamo lasciato la Equestria Asylum Psichiatric Hospital con tanti interrogativi rimasti irrisolti.
Victus a incontrato una parte dei pazienti di questa clinica facendosi una rete di compagni di sventura ma non solo....nemici e vecchie conoscenze ritorneranno a tormentare Victus.
Forze sconosciute giocano con le vite dei nostri pazienti in un intricato e insano gioco dove non tutti riusciranno ad uscirne integri.
Alcune vite si spezzeranno, altri perderanno quel poco di sanità mentalità e c'è chi cadrà nell'oblio della disperazione.
Siete pronti a far parte di questo ad entrare e far parte di tutto questo?
Beh.....allora vi diamo il benvenuto a "Game of Insanity"..........and good game.
Genere: Azione, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Le sei protagoniste, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equestria Asylum Psichiatric Hospital'
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Sigla Serie [Lion]: www.youtube.com/watch?v=xzHF26Fa_fg
 
•I Blackout di Maty•
Giorno 69

Camminava per un corridoio buio dell’ala abbandonata del manicomio.
I ragni che camminavano sulle tele appese ai muri erano grossi quanto un pugno, per non parlare degli scarafaggi che zampettavano sul pavimento sporco. 
Le pareti erano imbrattate del sangue dei vecchi inquilini , come in ogni ospedale abbandonato che si rispetti.
Continuò a procedere in mezzo alle porte aperte delle stanze vuote, fino ad arrivare davanti all’unica porta di legno intagliato; alzando lo sguardo si poteva vedere i resti di uno stemma, un sole, che qualcuno aveva cancellato con un coltellino.
La maniglia invece era l’unica cosa non polverosa o distrutta. 
L’abbassò, ed entrò.
La stanza era immersa nel buio: quando gli occhi si abituarono al buio riuscì a vedere le sagome dei quadri alle pareti e i mobili coperti da lenzuoli, a eccezione della scrivania al centro della stanza.
Sulla poltrona, due occhi verdi la fissavano.
-Bentornata-



Maty si svegliò tremando. 
Si alzò dal letto e prese a camminare in cerchio, per calmare i battiti del cuore.
Un incubo.
Che non ricordava. 
Di nuovo.
Si arruffò i capelli ricci, sempre camminando in cerchio. Ormai si era calmata, ma sentiva ancora brividi lungo la schiena.
Provò a portare la mente all’incubo, senza risultato: solo buio, un alone indistinto di luce verde e parole, senza alcun senso. 
Era normale?
No.
Di nuovo provò a ricordare la sera prima, ma anche stavolta dalla memoria ottenne solo un caleidoscopio di immagini confuse: la nuova psicologa ,Tree Hugger , la dottoressa Luna che le portava un nuovo libro.
Dopo?
Vuoto.
Maty prese un respiro profondo. Aveva bisogno di schiarirsi un po’ le idee: poteva…uscire? La sola idea le procurava nausea, ma aveva bisogno di fare due passi, o sarebbe definitivamente impazzita.
Prese la chiave di Kishin e aprì piano la porta, non senza nascondere un tremito; da quando non usciva? L’ultima volta non le veniva nemmeno in mente.
Nel corridoio non c’era nessuno. 
Uscì piano dalla porta guardandosi attorno con circospezione e prese una boccata di aria “fresca”: odore di disinfettante e sangue. 
“Casa dolce casa”
Attraversò silenziosamente quello e altri corridoi, tutti deserti, fino ad arrivare alla mensa. Granny dormiva sulla sua sedia a dondolo, e il suo russare, scandito dal cigolio della sedia, era l’unico suono che si poteva sentire.
Maty aggirò l’anziana inserviente e si avvicinò allo “Scaffale dei Dolci” di Pinkie Pie, anche detto “Angolo Zuccherino” da tutti quelli che- illegalmente- commerciavano quelle deliziose prelibatezze.
E, naturalmente, anche da lei.
Pinkie aveva sistemato un nuovo allarme, un migliaio di campanelle attaccate ad ogni centimetro dell’armadietto, ma per la ragazzina non fu un problema aprirlo senza far rumore.
Afferrò una tavoletta di cioccolata fondente, richiuse l’armadietto e cominciò a mangiare, seduta su un tavolo. 
Un momento di quiete…Maty cominciò a rilassarsi davvero; stavolta era sola, completamente sola per la prima volta da giorni, senza doversi preoccupare di controllare il tremore e la paura che la coglievano ogni volta che un medico entrava nella sua stanza, e questo accadeva molto spesso nell’ultima settimana.
La stavano tenendo d’occhio. C’era qualcosa che la riguardava, che preoccupava i dottori.
Forse c’entrava con i suoi sogni e con le amnesie. 
E con quell’orribile presenza che a volte sentiva alle sue spalle.
Cosa doveva fare? Ignorare completamente l’accaduto, oppure cercare di capirci il più possibile? In fondo, cosa aveva da perdere?  
Ma quel momento di quiete non era destinato a durare a lungo: un rumore alle sue spalle le fece quasi andare di traverso la cioccolata.
Possibile che anche all’una di notte qualcuno se andasse in giro? E doveva proprio passare di li?!
Svelta,si rannicchiò sotto il tavolo, usando per precauzione anche un incantesimo di invisibilità che aveva letto da qualche parte.
Due voci stavano parlando, esattamente fuori dalla porta della mensa: Maty non riusciva a sentire la loro conversazione, ma le sembravano due voci familiari….e molto contente. Se da una parte la loro soddisfazione faceva rabbrividire la ragazzina, un’altre parte di lei provava una gioia indescrivibile: le diceva che doveva essere felice, perché qualcosa stava andando per il verso giusto, qualcosa che era ormai vicina al completamento. 
“Qualcosa che potrebbe portare tutti alla rovina” 
Con quella frase apocalittica il suo cervello cercava disperatamente di dirle qualcosa? Cosa?
Maty cercò di seguire il filo dei suoi pensieri, ma i movimenti fuori dalla porta la distrassero, e la probabile rivelazione sparì.
-All’Inferno!!…- imprecò sottovoce, ascoltando i due sconosciuti che se ne andavano. 
Si alzò dall’inutile nascondiglio, disfece l’incantesimo e prese in considerazione l’idea di tornare nella sua cella.
Si affacciò alla porta della mensa: nessuno.
Prese la sua decisione: ne aveva abbastanza di cose strane, per quella notte.
Attraversò velocemente il corridoio, fermandosi inconsciamente davanti ad una cella e sbirciando dallo spioncino. La cella era quella di Victus, e il ragazzo stava dormendo tranquillo.
Maty si scostò in fretta. Non sapeva nemmeno perché avesse sbirciato, ma questo non le evitò di sentirsi uno stalker peggio di Randor ,così corse via velocemente, passando da un corridoio laterale.
Sperava di essere abbastanza fortunata da evitare altre brutte sorprese, ma naturalmente si sbagliava: svoltato un angolo, si trovò davanti un macabro spettacolo. A quanto pareva, Francys quella notte si era divertito.
Il corpo smembrato di una guardia giaceva riverso a terra, il suo sangue tingeva di rosso le pareti.
“Rosso. Red”
La mente della ragazzina stava andando in tilt. Con una sinapsi, collegò il nome ad un immagine, un uomo con uno sguardo di follia pura negli occhi, che la fissava e poi le voltava le spalle.
Stavolta non si diede nemmeno il tempo di sentirsi male. Corse direttamente alla sua cella e si chiuse dentro.
“ Adesso basta. Devo capire cosa sta succedendo.”
E quale modo migliore se non con uno dei suoi adorati libri?
Riprese fiato e osservò attorno a lei: da qualche parte doveva avere quello che faceva al caso suo. 
-Trovato!-
Osservò l’enorme volume che aveva in mano e fece una smorfia.
Sarebbe stata una lunga notte.




Quando Luna entrò nella stanza, trovò Maty addormentata con un libro in mano.
“Molto bene. Almeno lei sembra ancora normale.” Pensò la donna, ricordando tutte le evasioni, le risse fuori controllo- non troppo anormali, in verità- e gli omicidi.
Svegliò la ragazza con un sonoro colpo di tosse, e, ignorando la sua aria terrorizzata, si sedette accanto a lei.
-Allora Maty, come stai oggi?-
Lei la guardò per un attimo, e la sua aria da eterna spaventata venne sostituita dal fastidio.
-N-non sto affat-to bene. I m-medici v-vengono continuamente e non mi l-lasciano in p-pace.-
Lo so.E’ per il tuo bene.- Laconica: - E, proposito dei medici, volevo parlarti del tuo comportamento verso di loro. Non ti sembra di aver esagerato? Avresti potuto far del male alla dottoressa Hugger-
Per un secondo Maty rimase in silenzio. Non si ricordava di aver fatto niente di male alla psicologa.
Poi…
Non mi interessa. Avrebbe dovuto stare più attenta. Aveva invaso il mio spazio personale, e io mi sono difesa.-
Lanciandole contro coltelli da cucina? Mi sembra un po' esagerato. E, sinceramente, un po’ troppo avventato per una come te. Poi, scusami, dove li avevi presi quei coltelli?- ribatté Luna, non notando che l’altra aveva smesso di balbettare.
La ragazzina strizzò gli occhi:- Io…erano le posate del pranzo che mi avete portato.- Era evidentemente una menzogna, ma Luna non ci diede peso.
Quindi, presumo che stavolta tu abbia mangiato.- Il sorriso di Luna era gentilissimo e falso. E durò poco.
Se intende anche tutte le medicine che avete nascosto nel cibo, no, quelle le ho scartate.-
Luna si alzò in piedi di scatto:-Erano per il tuo bene!-
Imbottirmi di medicine fino all’apatia?! Che strano concetto di “bene” è il suo, dottoressa.-
Maty voltò le spalle alla donna, chiudendo la conversazione; ma Luna non era dello stesso parere: più tempo passava con la ragazza, meglio era. 
L’apparecchio che aveva in tasca, datole dalla direttrice Cadence per controllare le “anomalie” della paziente, doveva avere il tempo di trovare tracce di qualsiasi presenza particolare in quella stanza.
Quando lo sguardo le cadde sul libro che la ragazza stava leggendo, tirò un sospiro di sollievo per aver trovato un argomento di conversazione. Molto spinoso, certo, ma pur sempre qualcosa di cui parlare.
Doppia personalità e bipolarismo? Sai, anche Twilight ne ha una copia. Lo usava per curare anche Giuly Frost…- pronunciò il nome della ex detenuta con lo stesso disgusto che usava per dire “scarafaggi” . La sua recente evasione con Lelq doveva darle parecchio fastidio.
Maty la guardò da sopra una spalla.
E…Celestia l’ha usato anche per curare me.- trattenne un singhiozzo al nominare la sorella.
Stavolta ottenne la completa attenzione dell’altra, che si voltò a guardarla, simulando però indifferenza.
-Anche io soffrivo di…doppia personalità, una volta. Ero una giovane donna, ambiziosa e piena di buona volontà, ma per quanto mi impegnassi, mia sorella riusciva sempre meglio di me. Ho vissuto per anni sotto la sua ombra, covando rancore e astio. 
Senza rendermene conto, lasciai il controllo ad un altra parte di me. Mia sorella l’ha chiamata Nightmare Moon. 
Ogni volta che prendeva il controllo commetteva atti tremendi contro Celestia. Ed ogni volta che mi lasciava il posto, non ricordavo niente di quello che aveva fatto, lasciandomi sola a rimediare.
Di giorno in giorno il tempo che passavo sotto il suo controllo aumentava, e lei cominciò ad agire al mio posto in qualsiasi situazione, facendomi apparire a tutti come crudele e spietata.
Mia sorella ha capito, ed ha fatto di tutto per aiutarmi. Usando quello che trovava in quel libro, improvvisò una cura e mi guarì, perdonando i miei errori. O quelli di Nightmare Moon.- una volta finito, Luna sospirò, con le lacrime agli occhi.

Maty aveva ascoltato tutto senza interrompere, e una volta finito il racconto, rimase in silenzio: Luna la osservò aspettando una reazione, inutilmente. 
La ragazzina continuò a guardarla senza fiatare, lo sguardo perso nel vuoto, tanto che la dottoressa cominciò a preoccuparsi.
-Ehy? Stai bene?- disse sventolandogli una mano davanti al viso.
Maty si riscosse e spalancò gli occhi:- S- si, cosa?- 
Ti ho chiesto se c’è qualcosa che non va.- 
N-no, tutto bene….c-credo-
Luna aprì la bocca per aggiungere qualcos’altro, ma una vibrazione all’interno della tasca del suo camice le facce cambiare idea: l’apparecchio aveva fatto il suo dovere, era il momento di uscire di scena.
Bene Maty, allora io ora vado. Spero tu possa passare una buona giornata- disse alzandosi e arrivando alla porta.
Ah, mi raccomando, non raccontare a nessuno di quello che ti ho detto oggi, ok?- poi, guardando lo sguardo vacuo dell’altra scoppiò a ridere.
Ma tanto, a chi potresti raccontarlo?-
La ragazzina la osservò andarsene, poi, quando la porta si richiuse alle spalle della donna, un sorriso le increspò il volto.
- Già, a chi potrei raccontarlo?-




La giornata di Victus stava andando male anche prima che gli tirassero la minestra in faccia.
Com’è che si dice? “Il buon giorno si vede dal mattino”
Quel giorno, il ragazzo fu svegliato da Deadpool, che si fiondò nella sua stanza suonando la tromba e dei tamburi allo stesso momento. Motivo: sconosciuto.
All’incirca cinque minuti dopo il sopracitato Deadpool uscì dalla cella con il tamburo sfondato in testa e quello che restava della tromba in una mano. A seguire, Victus, con la sua solita aria apatica, ma probabilmente molto incazzato per la levataccia.
A mensa, poi, Pinkie si era messa a fare il terzo grado a tutti per una qualche tavoletta di cioccolata scomparsa, così la colazione era stata rimandata di più di un ora; quando finalmente il personale aveva deciso di finire l’interrogatorio e di servire la colazione, si era scoperto che Donatozzilla aveva già mangiato tutto di nascosto, così nessun altro riuscì a toccare cibo.
Ed è incredibile quanto la gente diventi nervosa, se la mattina non fa una colazione adeguata.
Per tutta le restanti ore infatti, fu un continuo susseguirsi di risse, litigi e disordini vari, con i medici e le guardie che cercavano di tenere tutto sotto controllo, con scarsi risultati.
All’ ora di pranzo,tutti i pazienti si riversarono nella mensa, e in meno di mezz’ora avevano finito tutto il cibo che avevano preparato: tutto, tranne la minestra.
Ne prese un piatto e si incamminò verso la cella di Maty, che probabilmente non aveva mangiato niente. Sperando gli piacesse la minestra.
Camminò veloce tra i corridoi e una volta arrivato bussò: non rispose nessuno, ma il ragazzo se lo aspettava. Bussò un’altra volta, ancora non ottenne risposta e decise di entrare lo stesso, trasformandosi in nebbia e passando da sotto la porta.
Maty stava scrivendo furiosamente su un quaderno, lanciando occhiate ad alcuni libri aperti attorno a lei; non appena si accorse di Victus lanciò un grido e nascose il viso dietro il quaderno.
Ciao Maty, come va?-
-…..-
Io sto bene, grazie. Senti, ti ho portato da mangiare. Ti piace la minestra?- appoggiò il piatto sul pavimento e aspettò la risposta della ragazza: niente.
Lasciando perdere ogni tentativo di conversazione provò a osservare quello che Maty stava scrivendo, ma si beccò una botta in testa e decise di lasciar perdere:; dal quaderno però era scivolato fuori un foglio, e lui lo prese senza essere visto.
Erano delle parole scritte a penna, sparse per il foglio: “ Amnesia”, “Incubi”, “Marionetta”,” Pericolo” e altre ancora.
Alcune erano sottolineate più volte di rosso, tanto che i nomi parevano gocciolare sangue; perché di nomi si trattavano: Francys Ossdelgado ;  Rand "Randor" Olan Zecorovich  ; Deliah Darkness e Darksaurus Rexilian.
E il suo, Vincent "Victus" Marth.
Erano tutti racchiusi in un cerchio; Maty aveva chiamato l’insieme in un modo, ma Victus non riuscì a leggerlo: la ragazza aveva visto il foglietto e, spaventata, aveva afferrato il piatto di minestra e l’aveva tirato verso il ragazzo, prendendolo in pieno.
Il liquido gocciolò anche sul foglio, rendendo le parole illeggibili. Maty era in piedi davanti a lui, e lo fissava con odio. 
Trattenendo qualche imprecazione, Victus si limitò a fulminarla con lo sguardo, a togliersi una carota dai capelli e ad andarsene con tutto il contegno possibile.
Chiuse la porta alle sue spalle, e camminò a testa alta nel corridoio, ignorando Deadpool che guardava la maglia sporca di minestra ridendo, e si infilò velocemente nella sua stanza.
Lì non poté fare a meno di pensare alle ultime parole che Maty aveva sussurrato:- Fai attenzione.-


Angolo di Frost e Mors
Maty Frost:Ecco il nuovo capitolo scritto dalla sottoscritta!!
Tnecniv:Wuao..... Perché Victus è sempre al centro di cospirazioni....😓
Maty Frost:L'hai fatto tu così il personaggio è la storia...
Tnecniv:😅 Già... Che sbadato...
Maty Frost: *Facepalm*
Tnecniv:Beh.... do le notizie e chiudiamo qui.
Il prossimo capitolo sarà di Randor e poi uno congiunto di DarkSaurus e Neverman....
Maty Frost:Quindi ci vediamo domenica prossima!! 



Ps:Se non raggiungo le 6 recensioni o più non pubblico domenica XD

 
   
 
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