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Autore: Jenny Ramone    01/11/2015    2 recensioni
Joan,Annie,Diana e Meg: quattro ragazze diverse, quattro storie, quattro amiche, una passione in comune:ognuna è innamorata di un componente dei Ramones.
Prima groupies, poi cover band dei loro idoli:li incontreranno e ne condivideranno l'amore,i successi,le gioie e i dolori.
Fino alla fine.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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FLASHBACK
1989
“Erano passati dieci anni dal giorno in cui la band delle ragazze si era ritirata .
Adesso la “chitarrista che voleva suonare come Johnny Ramone” aveva ventotto anni ed era una bellissima donna e una musicista di grande successo:bellissima, sicura di sé, forte e affascinante.
E soprattutto, di nuovo felice.
Dopo il suo divorzio con Johnny, Joan era riuscita a trovare nuovamente l’amore.
Aveva sposato Brian, il giornalista che aveva incontrato al Cgbg’s quel pomeriggio con Annie:dopo un breve periodo di grande indecisione da parte del ragazzo, che era andato a letto con entrambe, tra lui e la chitarrista c’era stato qualcosa che non si limitava più al solo sesso.
I due si erano sposati dopo pochi mesi di fidanzamento e si erano trasferiti a San Francisco, in una bella casa sulle colline, come Joan aveva sempre sognato; se l’erano potuta permettere perché  Brian stava diventando sempre più famoso e importante, da poco gli era stato proposto di lavorare per “Rolling Stone” e naturalmente aveva accettato con entusiasmo: guadagnava bene mentre Joan veniva sempre più riconosciuta come un’artista  di grande talento, dato che al contrario di Johnny, lei non si era mai limitata ad imparare i “tre accordi” ma aveva basi musicali solide e, da quando la band si era sciolta, si era messa nuovamente ad esercitarsi e studiare per migliorarsi.
Spesso collaborava con musicisti internazionali e produttori di musica, un po’ come era successo alle sue amiche: una volta si era ritrovata addirittura a partecipare ad un progetto di cui faceva parte anche Meg e qualche volta erano state chiamate tutte insieme  in giro per il mondo come ai vecchi tempi per dei tributi ai Ramones, che si erano ritirati nel 1996 .
Era anche capitato che andassero tutte insieme ai concerti dei Ramones e passassero a salutarli nel backstage, aiutate da Monte.
Joan e …Vivevano già nella casa nuova a San Francisco e lei si stava mettendo l’abito da sposa, aiutata dalla sua amatissima Annie.
La sua migliore amica le stava allacciando il corpetto quando aveva notato lo sguardo di Joan, riflesso nello specchio.
Aveva capito subito che c’era qualcosa che non andava.
“Che c’è? Non sei convinta?”-le aveva chiesto stringendo ancora di più il cordino dell’abito, senza nemmeno alzare gli occhi.
“Oh, Annie, secondo te sto facendo un errore? Sono molto confusa, per la prima volta nella mia vita non so cosa voglio”.
“E adesso me lo chiedi se stai facendo un errore?
Già che c’eri potevi chiamarmi quando progettavate il divorzio!
No, se lo ami stai facendo la cosa giusta.
Tesoro, non devi avere paura.
Non puoi vivere tutta la vita nei ricordi,per quanto so bene che quei ricordi saranno sempre con te e che nessuno potrà mai prendere il posto di Johnny.
Però Johnny ti ha lasciata, se ne renderà conto dell’enorme errore che ha fatto un giorno.
 Devi guardare avanti.
Sei giovane, piena di talento e sei bellissima, non buttare tutto via così, la vita ti sta dando questa occasione, non sprecarla.
Stai tranquilla Joan.
Io ci sarò sempre per te,anche se vivremo da parti opposte del Paese.
In qualunque momento non dovrai fare altro che telefonarmi e io verrò da te, te lo prometto.
Mi mancherai tanto adesso che starai a San Francisco… anche se a New York c’è Meg, voglio bene anche a lei ma con te è un rapporto diverso, lo sai…ah ah mi sembra ancora di vederti, una ragazzina sperduta sulla strada che mi fa l’autostop! E che mi da della stronza alla prima parola che mi rivolge!”
“Tu non ti volevi fermare! Alla fine è stata una fortuna che mi hai fatto salire, senza quel gesto non ci saremmo conosciute”-rise Joan, riportando alla memoria quei momenti.
“Ti voglio bene tesoro mio, tantissimo”-Annie la abbracciò forte.
“Anche io Annie.
Anche per me sarà dura…vedrò più Diana di te adesso, guarda i casi della vita, dopo tutto il tempo che abbiamo passato a litigare…”.
“Non litigheremo più.
Dai guarda che è tanto che non discutiamo!”-in quel momento Diana entrò nella stanza, seguita da Meg: erano venute tutte al matrimonio di Joan.
“Diana!”-esclamò lei, felicissima, correndo a salutarla.
“Guarda guarda, la nostra leader si è fatta prendere dal sentimentalismo, sono commossa!”-Meg ridacchiava fingendo di  asciugarsi una lacrima.
“Oh mio Dio…!-Joan si voltò verso il punto da cui proveniva la voce: una ragazza bionda, con indosso un abitino corto azzurro chiaro e i capelli sciolti sulle spalle la stava osservando, con una sigaretta sporca di rossetto tra le dita.
“Drummer girl!”-la chitarrista corse ad abbracciarla”come stai? E’ un sacco che non ti vedo, non ti stavo quasi riconoscendo! Sei di nuovo bionda! Stai veramente benissimo, poi con quel vestito! Che figa sei, non mi dire che sei ancora single che non ci credo manco morta”.
“Tutto  bene grazie! Non potevo perdermi il tuo matrimonio!
Hai visto che  sono tornata bionda per l’occasione? Ci ho messo sei mesi a farli ricrescere e con fatica sono tornati biondi, quindi puoi essere fiera di me.
Ovviamente presto torneranno corti come prima e li tingerò di nuovo ah ah.
E il vestito l’ho messo solo perché sei tu, intesi eh?
Uff… e va bene, cedo.
Meg urlò qualcosa in francese e un attimo dopo un ragazzo alto, con i capelli ricci mori e gli occhi verdi la raggiunse.
“Lui è Erik, il mio ragazzo.
Ma non voglio cantare vittoria prima di essere sicura che non sarà uno stronzo come i suoi predecessori”-aggiunse nell’orecchio a Diana mentre lui si presentava a Annie e Joan.
La batterista riprese la conversazione:”Ora però parliamo di te,ma quanto sei bella sorellina?
Sei raffinatissima, Brian ti ha già visto?”-chiese la batterista, con il sorriso sulle labbra.
 *******
Joan si sposò a San Francisco un bel giorno di sole dell’estate 1989.
Alla cerimonia oltre alle sue tre amiche erano presenti Lily, Suzy, Arty e Monte.
Eh si , Joan si era proprio innamorata di Brian, riuscendo con il tempo a mettere da parte anche se mai del tutto quello che c’era stato con Johnny.
Brian era un bel ragazzo, intelligente, dolce e comprensivo.
Aveva accettato il fatto che lei fosse divorziata già una volta e non le aveva mai chiesto niente, non voleva entrare nel suo passato, sapeva bene che l’avrebbe solo fatta soffrire.
Come lei amava la musica, il rock e il punk e la loro vita era costellata perennemente dalla musica, visto che entrambi lavoravano in quell’ambito.
Avevano avuto tre figli, Jack,Paul e Layla e vivevano in una grande villa con giardino, piscina e animali,come Joan aveva sempre desiderato.
Lei era soddisfatta della sua vita, adesso aveva una vita perfetta e una famiglia felice, che non avrebbe cambiato per nulla al mondo.
Però…però.
Nel fondo del suo cuore non aveva mai dimenticato Johnny.
Era stato il suo grande amore, l’amore della sua vita, con lui aveva passato il periodo più bello della sua adolescenza e per questo non era riuscita ad abbandonarlo.
E nemmeno lui lo aveva fatto.
I Ramones si erano ritirati nel 1996.
Il chitarrista aveva sposato l’ex fidanzata di Joey, Linda, contribuendo a rovinare definitivamente la sua relazione già precaria con il cantante.
Nonostante il suo grande amore per Linda, non aveva rinunciato a quella “ragazza che credeva di poter suonare come Johnny Ramone”.
Si vedevano ancora, quattro o cinque volte all’anno, quando Linda andava via tutto il giorno a fare shopping, sua principale occupazione, per aggiungere ogni volta al suo guardaroba orridi cappelli, vestiti corti nonostante non avesse più vent’anni e stivali in pelle, il tutto pagato con i soldi guadagnati e messi da parte duramente dal chitarrista in ventidue anni di carriera.
Joan trovava la scusa di andare a Los Angeles a trovare Diana e in effetti ci andava ma dopo si precipitava a casa di Johnny.
Stavano un po’ insieme, parlavano, ognuno discuteva dei propri problemi e spesso finivano a letto, come quando erano sposati.
Poi, un assolato pomeriggio dell’estate 2001, Joan aveva ricevuto la terrificante notizia che le avrebbe dato il più orribile dolore della sua vita.
Aveva suonato il campanello e Johnny le era venuto ad aprire….lei era sbiancata quando lo aveva guardato.
Era pallido e magro, indossava gli occhiali da sole nonostante fosse in casa e i suoi capelli, i suoi morbidi capelli a scodella, a cui aveva sempre tenuto tantissimo…avevano qualcosa di strano, sembravano finti,pareva quasi una parrucca.
Certo, era invecchiato, ma c’era qualcosa di più… non era l’uomo che aveva visto mesi prima.
“Ciao piccola”-l’aveva salutata, sorridendole dolcemente”mi sei mancata tanto Joan”-aveva aggiunto abbracciandola e baciandola in bocca.
Avevano passato il pomeriggio a guardare film horror, Johnny ne aveva una grande collezione e nella sua nuova casa aveva addirittura una stanza dedicata all’horror.
Quando però la donna aveva cominciato a spogliarlo per fare l’amore, l’ex chitarrista l’aveva fermata, obbligandola a sedersi e fissandola con uno sguardo veramente rattristato.
“No, Joan, non posso.
Ti devo parlare, ti devo dire una cosa molto importante e purtroppo, anche molto, molto brutta”.
Lei aveva sentito dei brividi percorrerle la schiena.
Era così che lo aveva scoperto.
Johnny aveva sospirato, esitando un attimo… poi aveva pronunciato quella frase, quella frase che conteneva quella parola maledetta:
”Sono malato Joan.
Ho il cancro”.
A Joan era crollato il mondo addosso.
Non poteva essere.
Non il suo Johnny.
Non l’amore della sua vita.
Se n’era appena andato  Joey per un tumore,lasciando le quattro amiche distrutte, specialmente la sua cara Annie.
 Non potevano perdere anche Johnny, non poteva accadere, non a lei.
“L’ho scoperto l’anno scorso ma ho aspettato a dirtelo, eri ancora scossa da quello che era successo a Joey, dovevi consolare Annie,dovevi pensare alla tua famiglia e volevo fare un attimo il punto della situazione, tenere questa notizia privata, per me e Linda.
Lo so che ci siamo visti altre volte in questi mesi ma adesso però non avrebbe più avuto senso tenertelo nascosto, sei una delle persone più importanti della mia vita.
Ho visto come mi hai guardato prima e sapevo che sarebbe successo, ti saresti accorta che qualcosa non andava.
Mi sto curando, sto lottando con tutte le mie forze e sembra che per ora funzioni però non si sa mai, volevo che lo sapessi da me piuttosto che venirlo a sapere per vie traverse.
Mi dispiace Joan, mi dispiace davvero.
Mi auguro con tutto il cuore di farcela;proprio adesso che potevo godermi la vita dopo ventidue anni di lavoro doveva accadere questa tragedia”.
I due si abbracciarono e ricaddero piangendo insieme sul divano, uno fra le braccia dell’altra, baciandosi semplicemente, come due ragazzini,tra le lacrime.
 ********
Il 12 settembre 2004 era stato organizzato un concerto a Los Angeles, per celebrare i trent’anni dalla formazione dei Ramones.
Vi partecipavano molte band, tra cui i Pearl Jam, il cui leader, Eddie Vedder, era molto amico di Johnny: il chitarrista non aveva potuto partecipare perché troppo malato ma era intervenuto ugualmente, telefonando ai fans.
Le ragazze erano state invitate a suonare per l’occasione, in quanto cover band professionale dei Ramones. Non avevano potuto rinunciare, nonostante si fossero ritirate ufficialmente da anni ormai.
Joan sapeva delle condizioni di salute del suo amore ma aveva accettato a esibirsi lo stesso: “per lui”-si era detta.
Durante il concerto aveva avuto un momento di crollo, quando aveva sentito la voce di Johnny, che ringraziava i fans urlanti e quando Vedder aveva letto ad alta voce una lettera del chitarrista.
Terminato lo show,era stata avvicinata da CJ Ramone, il bassista che aveva sostituito Dee Dee:” Ehm…Joan? Sei tu, l’ex moglie di Johnny, vero?”-aveva domandato quest’ultimo.
Joan era rimasta a bocca aperta, non sapendo cosa rispondere.
Annuì.
CJ continuò:” Johnny vuole vederti, sta molto male.
Ormai non ne ha per molto.
Vieni con me, Linda è andata a cena con degli amici, non è ne paraggi”.
La chitarrista aveva guardato le sue amiche, incerta sul da farsi ma poi si era decisa e aveva seguito CJ, che l’aveva accompagnata in auto fino alla villa di John, sulle Hollywood Hills.
Johnny era a letto quando la donna era entrata nella stanza e si era sentita stringere il cuore.
Il suo amore le aveva fatto debolmente segno di avvicinarsi e lei si era seduta su una sedia, accanto al letto: Johnny a quel punto le aveva sorriso e aveva parlato , a bassa voce e con grande fatica.
“Piccola… alla fine sei venuta.
Mi dispiace di non essere potuto venire stasera ma come vedi non ce l’avrei mai fatta”-iniziò.
“Ormai non mi resta molto tempo Joan.
Prima di andarmene però voglio… voglio farti sapere una cosa.
Io non ho mai smesso di amarti.
Voglio che tu capisca bene… io ho sposato Linda perché si, la amo…. Però non è la stessa cosa.
Il mio cuore ti appartiene dal primo momento che ti ho vista, avevo la certezza che saresti diventata “brava come Johnny Ramone”.
Non ho mai avuto il coraggio di dirtelo però io ti ammiro sai?
Ammiro il fatto che tu abbia deciso di imparare a suonare, che tu sia riuscita a farti rispettare nel mondo della musica per le tue capacità, la tua determinazione e il tuo carattere; non tutte le donne ci riescono e tu hai raggiunto l’obiettivo di diventare una musicista seria e piena di talento, come Joan Jett.
Non abbiamo potuto continuare il nostro matrimonio ma voglio che tu sappia che sei sempre stata e resterai sempre nel mio cuore,ovunque io andrò e che ti auguro tutta la felicità di questo mondo perché te la meriti, te la meriti davvero piccola”-concluse.
Joan aveva le lacrime agli occhi: non poteva sopportare l’idea che non avrebbe più rivisto il suo grande amore.
Si chinò su di lui e gli strinse le mani:”Amore mio… ti avrei detto le stesse cose sai?
Ti amerò per sempre, te lo prometto, per quanto possa valere.
Oh Johnny, non voglio che tu mi debba lasciare”-scoppiò a piangere, mentre baciava dolcemente quello che era stato l’amore della sua vita, per l’ultima volta.
Johnny Ramone morì il 15 settembre 2004 e una statua fu posta in suo onore all’Holllywood Forever Cemetery di Los Angeles, vicino alla tomba di Dee Dee.
Quel giorno Joan rifiutò di uscire, si chiuse in camera da letto per quasi tutta la giornata a piangere e a immergersi nei ricordi, mentre nessuno all’interno dei suoi famigliari riusciva a spiegarsi il perchè di questo comportamento.
Verso sera afferrò la Mosrite: le faceva uno strano effetto pensare che era stato proprio Johnny a regalargliela e leggere la dedica scritta di suo pugno.
“Questa è per te amore mio”-pensò.
I am a ta ta ta ta ta ta ta ta ta tough guy
Halo 'round my head, too tough to die
”.

ANGOLO AUTRICE: Sono tornata!
Oggi sono due anni che sono su Efp, non mi sembra vero, yeah! :D
Questo capitolo è molto doloroso per me, Johnny è sempre stato il mio Ramone preferito e non è facile dover descrivere la sua morte. ;(
Forse non è molto realistico l’addio a Joan ma non potevo permettere che tra loro finisse com’è finita tra Dee Dee e Diana e Annie e Joey.
Questo è il penultimo capitolo di questa grande avventura… che dire, mi rattrista molto.
Ho aggiunto dei flashback per poter descrivere alcuni fatti avvenuti prima rispetto al periodo di cui si parla negli ultimi capitoli, vi piacciono?
Nell’ultimo capitolo si risolveranno forse alcuni dubbi e beh… vedremo cosa ne sarà delle nostre ragazze.
Vi anticiperò anche i miei progetti futuri se vi interesseranno.
Alla prossima allora… grazie come sempre!
Jenny

  
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