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Autore: MXI    01/11/2015    0 recensioni
"Il primo passo sarà procurarci il suo sangue per curare Lya, poi lo dissanguiamo uccidendolo"
"Mi piace come piano, semplice, veloce e facile da ricordare" Sakamoto fece cenno di assenso, poi la voce apatica di Sogo intervenne,
"Scusa capo, ma come pensi di fare? Te sei fuori gioco, noi siamo incatenati e la ragazzina è ancora intontita"
"Quelli sono solamente dettagli" chiarì Katsura, seriamente.
"Ma stiamo scherzando?? Voi siete completamente pazzi!" Hijikata li guardò ad occhi sgranati,
"La guerra vi ha rincretinito!"
"No la guerra ci ha fatto capire che solo uniti si può sopravvivere e che a volte anche una manciata di Samurai possono fare la differenza" con queste parole Sakamoto fece zittire i militari che, esterrefatti, non poterono fare altro che accodarsi alla maggioranza.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gintoki Sakata, Nuovo personaggio | Coppie: Katsura/Zura Kotaro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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forza

I fantasmi del passato

-La svolta-

[...] "Sembra qualcuno che bussa" affermò Katsura.

Un altro.

L'attenzione di Kagura venne attirata dal piccolo oblò che dava nell'immenso spazio.

Una testa con inconfondibili occhiali da aviatore ed un cappuccio che ricadeva sui radi capelli.

Lo sguardo della ragazzina si riaccese in un istante.

"Papà!" la salvezza aveva appena bussato nella loro prigionia.[...] 

Gli occhi dell'uomo analizzarono tutta la stanza cercando di individuarli tutti.

Quindi in un soffio sparì.

"Ehi non vorrà lasciarci qui spero!!" Shinpachi fece uno scatto come per seguire la figura dell'amanto,

"Non essere stupido starà cercando un modo di entrare" Kagura sorrideva beata, il pensiero che suo padre fosse li la faceva stare bene. Forse le cose si sarebbero risolte.

"Allora ci basta aspettare" Sakamoto continuava a mantenere la solita smorfia di spensieratezza...

Takasugi stava pensando seriamente di prenderlo a sberle appena fossero stati liberati.

******

Nel frattempo nella parte opposta della navicella, Gintoki seguiva con sguardo preoccupato le mosse del nemico.

Le braccia bloccate dietro la schiena, dalla morsa ferrea di un amanto, non potevano essergli d'aiuto. 

"Cos'hai in mente Shein?" il ragazzo non si voltò neppure,

"Credo di essere già stato abbastanza chiaro" quindi un fischio acuto prolungato si espanse,

"Se ti preoccupano i cilindri d'acqua, stai tranquillo" continuò,

"Prima di mettertici dentro dobbiamo farti degli esami e toglierti il cervello" 

Shiroyasha ebbe un lieve sobbalzo,

"Come scusa?" 

"Tutto per la tua donna no? Allora non lamentarti" l'amanto fenice si diresse verso di lui con un bicchiere d'acqua.

Gli afferrò i capelli e gli inclinò la testa all'indietro,

"Ora fai il bravo samurai ed apri la bocca" Gin osservò sospettoso il recipiente,

"E' solo qualcosa da bere per idratarti leggermente" non ci credeva proprio per nulla. 

La presa alle braccia si fece più forte.

"Non farmi diventare cattivo" gli portò il bicchiere alle labbra,

"Bevi!" il tuttofare fece un gesto secco con la testa, scontrò il vetro e fece cadere la sostanza a terra. 

I cocci si sparsero ovunque.

Shein gli diede un pugno esattamente all'altezza dello stomaco. L'argenteo tossì leggermente, un rivolo di saliva sul mento.

"Incomincia ad eseguire senza fare storie o i tuoi amici faranno una brutta fine" lo prese per il kimono e lo mise seduto su una sedia.

Dalla mano dell'amanto uscì una corda di fiamme, questa si attorcigliò attorno al corpo del samurai. Senza paura sorrise,

"Immagino tu sia molto soddisfatto di avermi in pugno"

"Ovviamente"

"Con il ricatto, infimo addirittura per te" il rosso tese le dita ed il fuoco si strinse ancora di più attorno al corpo del prigioniero.

Alcuni punti della veste si rovinarono.

"Alla fine è il risultato che conta, con la tua morte avrò la vendetta e il dominio senza ostacoli"

"Credo che tu mi stia sopravalutando"

"Fai silenzio! Ora devo andare a procurarmi di nuovo la pozione che hai fatto cadere" 

"Ovviamente era solo acqua"commentò ironicamente Gintoki seguendo la figura dell'amanto con lo sguardo, finchè non uscì dalla sua visuale lasciandolo con la sua personale 'guardia del corpo'.

Da solo non poteva agire, doveva aspettare e sperare negli altri.

La fiducia non gli mancava.

******

"Secondo me non possiamo fidarci" borbottò Tsura, Kagura lo fulminò con lo sguardo.

Fu, però, Hijikata il più veloce a rispondere,

"Entrare in una navicella come questa senza farsi percepire non è facile o veloce, sai?"

"Con chi credi di parlare? Sbaglio o non mi avete mai preso?"

"Solo perchè abbiamo un vice così" Sogo credeva di essere stato fin troppo a contatto con il superiore,

"Cosa vorresti dire?" 

Ad interrompere l'amichevole battibecco furono i cardini della porta.

Dopo un lieve cigolio, essa si fracassò in mille pezzi.

"Padre!"  gli occhi le si illuminarono, la fiducia che riponeva nel genitore era seconda solo a quella sul tuttofare... Finalmente le cose sarebbero andate meglio.

"Andiamo Kagura, non saranno quelle semplici catene ad immobilizzarti" la voce ironica di chi sembra avere tutto sotto controllo.

"Invece che fare stupide battute liberaci!" Umibozu si portò l'ombrello sopra la spalla e con calma si diresse verso i prigionieri,

"Credo che anche questo faccia parte dei doveri di un genitore... Eppure avevo intimato a quel samurai di non morire" 

"Non è ancora morto" affermarono tutti all'unisono, se fosse perito lui... Sarebbe scomparso il vento di libertà per i combattenti terrestri.

La speranza di vittoria.

All'adulto gli ci volle meno di una manciata di secondi per rompere le catene con cui erano tenuti prigionieri.

Una volta liberi i membri della Shinsengumi iniziarono a sgranchirsi i muscoli, mentre gli ex compagni di Shiroyasha accorsero da Lya.

Kagura rimase a fissare il padre.

Con mal celato orgoglio... e rispetto.

"Era meglio se venivi via con me" 

"Non credo che saresti stato in grado di insegnarmi uno stile di vita migliore di quello che ho imparato sulla Terra, mi dispiace padre"

L'adulto sospirò, poi si voltò verso i samurai.

"Vi consiglio di non muoverla molto o il veleno entra in circolo più velocemente" 

I samurai si immobilizzarono, ovviamente aveva ragione... Le emozioni umane avevano nuovamente giocato loro un brutto scherzo.

Shinpachi si rivolse al loro liberatore,

"Ci aiuterai?" l'adulto lo fissò per meno di un attimo.

Quindi si voltò e, dando loro le spalle, alzò il braccio... In segno di saluto.

"Ci sono alcune battaglie da combattere da soli. Rendono più forti" 

"Si padre" ma Umibozu era già sparito lasciando nell' aria il profumo di nuovi viaggia.

Per qualche momento i presenti rimasero in silenzio.

"Per prima cosa recuperiamo le armi" Takasugi fu il primo ad avviarsi verso l'uscita. Seguito successivamente dagli altri.

Di certo disarmati non sarebbero stati d'aiuto.

Era giunto il momento della rivincita sul passato...

Nella cella rimase solo Kagura, ancora troppo debole per combattere.

Si inginocchiò accanto a Lya, mordendosi a sangue le labbra per la sua incapacità.

 

  
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