I fantasmi del passato
-La svolta-
[...] "Sembra qualcuno che bussa" affermò Katsura.
Un altro.
L'attenzione di Kagura venne attirata dal piccolo oblò che dava nell'immenso spazio.
Una testa con inconfondibili occhiali da aviatore ed un cappuccio che ricadeva sui radi capelli.
Lo sguardo della ragazzina si riaccese in un istante.
"Papà!" la salvezza aveva appena bussato nella loro prigionia.[...]
Gli occhi dell'uomo analizzarono tutta la stanza cercando di
individuarli tutti.
Quindi in un soffio sparì.
"Ehi non vorrà lasciarci
qui spero!!" Shinpachi fece uno scatto come per seguire la figura
dell'amanto,
"Non essere stupido starà
cercando un modo di entrare" Kagura sorrideva beata, il pensiero che suo
padre fosse li la faceva stare bene. Forse le cose si sarebbero risolte.
"Allora ci basta
aspettare" Sakamoto continuava a mantenere la solita smorfia di spensieratezza...
Takasugi stava pensando
seriamente di prenderlo a sberle appena fossero stati liberati.
******
Nel frattempo nella parte
opposta della navicella, Gintoki seguiva con sguardo preoccupato le mosse
del nemico.
Le braccia bloccate dietro la
schiena, dalla morsa ferrea di un amanto, non potevano essergli d'aiuto.
"Cos'hai in mente
Shein?" il ragazzo non si voltò neppure,
"Credo di essere già stato
abbastanza chiaro" quindi un fischio acuto prolungato si espanse,
"Se ti preoccupano i
cilindri d'acqua, stai tranquillo" continuò,
"Prima di mettertici
dentro dobbiamo farti degli esami e toglierti il cervello"
Shiroyasha ebbe un lieve
sobbalzo,
"Come scusa?"
"Tutto per la tua donna
no? Allora non lamentarti" l'amanto fenice si diresse verso di lui con un bicchiere
d'acqua.
Gli afferrò i capelli e gli
inclinò la testa all'indietro,
"Ora fai il bravo samurai
ed apri la bocca" Gin osservò sospettoso il recipiente,
"E' solo qualcosa da bere
per idratarti leggermente" non ci credeva proprio per nulla.
La presa alle braccia si fece
più forte.
"Non farmi diventare
cattivo" gli portò il bicchiere alle labbra,
"Bevi!" il tuttofare
fece un gesto secco con la testa, scontrò il vetro e fece cadere la sostanza a
terra.
I cocci si sparsero ovunque.
Shein gli diede un pugno
esattamente all'altezza dello stomaco. L'argenteo tossì leggermente, un rivolo
di saliva sul mento.
"Incomincia ad eseguire
senza fare storie o i tuoi amici faranno una brutta fine" lo prese per il
kimono e lo mise seduto su una sedia.
Dalla mano dell'amanto uscì una
corda di fiamme, questa si attorcigliò attorno al corpo del samurai. Senza
paura sorrise,
"Immagino tu sia molto
soddisfatto di avermi in pugno"
"Ovviamente"
"Con il ricatto, infimo
addirittura per te" il rosso tese le dita ed il fuoco si strinse ancora di
più attorno al corpo del prigioniero.
Alcuni punti della veste si
rovinarono.
"Alla fine è il risultato
che conta, con la tua morte avrò la vendetta e il dominio senza ostacoli"
"Credo che tu mi stia
sopravalutando"
"Fai silenzio! Ora devo
andare a procurarmi di nuovo la pozione che hai fatto cadere"
"Ovviamente era solo
acqua"commentò ironicamente Gintoki seguendo la figura dell'amanto con lo
sguardo, finchè non uscì dalla sua visuale lasciandolo con la sua personale
'guardia del corpo'.
Da solo non poteva agire,
doveva aspettare e sperare negli altri.
La fiducia non gli mancava.
******
"Secondo me non possiamo
fidarci" borbottò Tsura, Kagura lo fulminò con lo sguardo.
Fu, però, Hijikata il più
veloce a rispondere,
"Entrare in una navicella
come questa senza farsi percepire non è facile o veloce, sai?"
"Con chi credi di parlare?
Sbaglio o non mi avete mai preso?"
"Solo perchè abbiamo un
vice così" Sogo credeva di essere stato fin troppo a contatto con il
superiore,
"Cosa vorresti dire?"
Ad interrompere l'amichevole
battibecco furono i cardini della porta.
Dopo un lieve cigolio, essa si
fracassò in mille pezzi.
"Padre!" gli
occhi le si illuminarono, la fiducia che riponeva nel genitore era seconda solo
a quella sul tuttofare... Finalmente le cose sarebbero andate meglio.
"Andiamo Kagura, non
saranno quelle semplici catene ad immobilizzarti" la voce ironica di chi
sembra avere tutto sotto controllo.
"Invece che fare stupide
battute liberaci!" Umibozu si portò l'ombrello sopra la spalla e con calma
si diresse verso i prigionieri,
"Credo che anche questo
faccia parte dei doveri di un genitore... Eppure avevo intimato a quel samurai
di non morire"
"Non è ancora morto"
affermarono tutti all'unisono, se fosse perito lui... Sarebbe scomparso il
vento di libertà per i combattenti terrestri.
La speranza di vittoria.
All'adulto gli ci volle meno di
una manciata di secondi per rompere le catene con cui erano tenuti prigionieri.
Una volta liberi i membri della
Shinsengumi iniziarono a sgranchirsi i muscoli, mentre gli ex compagni di
Shiroyasha accorsero da Lya.
Kagura rimase a fissare il
padre.
Con mal celato orgoglio... e
rispetto.
"Era meglio se venivi via
con me"
"Non credo che saresti
stato in grado di insegnarmi uno stile di vita migliore di quello che ho
imparato sulla Terra, mi dispiace padre"
L'adulto sospirò, poi si voltò
verso i samurai.
"Vi consiglio di non
muoverla molto o il veleno entra in circolo più velocemente"
I samurai si immobilizzarono,
ovviamente aveva ragione... Le emozioni umane avevano nuovamente giocato loro
un brutto scherzo.
Shinpachi si rivolse al loro
liberatore,
"Ci aiuterai?"
l'adulto lo fissò per meno di un attimo.
Quindi si voltò e, dando loro
le spalle, alzò il braccio... In segno di saluto.
"Ci sono alcune battaglie
da combattere da soli. Rendono più forti"
"Si padre" ma Umibozu
era già sparito lasciando nell' aria il profumo di nuovi viaggia.
Per qualche momento i presenti
rimasero in silenzio.
"Per prima cosa
recuperiamo le armi" Takasugi fu il primo ad avviarsi verso l'uscita.
Seguito successivamente dagli altri.
Di certo disarmati non
sarebbero stati d'aiuto.
Era giunto il momento della
rivincita sul passato...
Nella cella rimase solo Kagura,
ancora troppo debole per combattere.
Si inginocchiò accanto a Lya,
mordendosi a sangue le labbra per la sua incapacità.