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Autore: eleCorti    01/11/2015    0 recensioni
Sequel della mia storia "Viaggio nel tempo". Sono passati dieci anni da quando Bardack è approdato nel futuro ed ha incontrato suo figlio, ma gli manca qualcosa: il suo popolo. Venuto a conoscenza dell'esistenza delle sfere del drago, chiederà a Shenron di resuscitare i sayan, ma avrà fatto bene? Che cosa accadrà a Bardack? E Goku e gli altri come la prenderanno? Che cosa succederà alla Terra?
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bardack, Goku, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non ci poteva credere, il suo desiderio era stato esaudito, allora suo figlio non gli aveva detto una bugia, si disse, felice.
Vagò con lo sguardo in cerca di una figura a lui familiare: sua moglie Seripa. Squadrò tutti i suoi vecchi amici uno a uno fino quando non incontrò un paio di occhi neri, quegli stessi occhi che tanto tempo prima lo avevano stregato.
Sorrisero entrambi all’unisono e sempre in contemporanea avanzarono l’uno verso l’altro, aumentando il passo ogni qualvolta si avvicinavano, fino a quando la donna si buttò tra le braccia del suo uomo.
E Bardack la strinse a sé, abbracciandola strettamente, accarezzandole i lunghi capelli, che per anni aveva immaginato di poter ritoccare, cingendole la vita con l’altro braccio, che per anni aveva desiderato poter toccare di nuovo; e infine posandole un casto bacio sull’incavo della sua spalla scoperta, assaporando di nuovo la sua candita pelle, che era stata protagonista dei suoi tanti sonni tormentati.
“Seripa, quanto mi sei mancata” le disse, scostandosi un poco da lei, per poterla guardare negli occhi, che tanto amava.
“Anche tu Bardack!” replicò la sayan, abbracciando il marito.
“Ma dove siamo? Io credevo di essere morta!” domandò, guardandosi intorno, stranita.
“Siamo sulla Terra e ti ho riportato in vita” le ripose il moro.
“Sulla Terra? Ma non è il pianeta dove è stato mandato Kakaroth?” chiese.
“Sì proprio quello” le diede conferma Bardack.
“E lui dov’è? Sta bene?” domandò la sayan, desiderosa di vedere il figlio perduto.
“Sì sta bene, è a casa. Vieni con me, così te lo faccio conoscere” rispose il moro, sorridendo.
E stavano per avviarsi verso i monti Paoz, ma furono bloccati da un'esplosione: gli altri sayan avevano iniziato a distruggere l’ambiente circostante.
“Fermi!” urlò Bardack.
Una figura con dei capelli a punta e neri e con indosso un lungo mantello avanzò verso il sayan; Bardack lo riconobbe: era il suo re, re Vegeta, perciò s’inchinò al cospetto del suo sovrano.
“Bardack, dove siamo?” domandò il re.
“Sulla Terra, mio signore” ripose il suddito, alzando la testa per guardare il suo re.
“E dov’è Freezer? E il pianeta Vegeta?” chiese il sayan, curioso.
“Freezer è morto mio re, e il pianeta Vegeta è stato distrutto da Freezer” rivelò il moro.
Il re sgranò gli occhi. Com’era possibile che Freezer fosse morto? Eppure lui era l’essere più potente della galassia, voleva sapere chi era colui che era riuscito ad ucciderlo.
“Chi ha ucciso Freezer?” domandò, difatti.
“Mio figlio Kakaroth” replicò Bardack.
E il re si sorprese ancora di più: era sempre stato convinto che l’unico a poter tener testa fosse sempre stato suo figlio.
“Mmm… e mio figlio dov’è?” chiese, infine.
“Vive qui anche lui” gli rivelò il suddito.
“Mmm.. andrò a trovarlo! Nappa vieni con me! Voi altri invece ispezionate questo pianeta ed eliminate gli abitanti! Questo diventerà il nostro nuovo pianeta! New Vegeta!” ordinò il re.
Poi, insieme al suo suddito più vicino, si alzò in volo, dirigendosi dove il suo scooter lo portava: da suo figlio.
Bardack sussultò: che cosa aveva fatto? Si domandò.
Avrebbe potuto fermarli e ribattere al suo re, ma non lo fece per due ragioni: la prima era che non avrebbe mai disobbedito al suo re, la seconda era che era uno solo contro un intero popolo.
Ma decise di non starsene con le mani in mano, come si vuol dire, ma di agire; scelse di tornare da suo figlio e di raccontargli tutto e vedere se lui fosse in grado di aiutarlo.
“Seripa vieni con me!” ordinò a sua moglie.
“Dove andiamo?” domandò la donna.
“Da Kakaroth, forse lui può aiutarci!” replicò il moro.
“A fare cosa?” chiese, non capendo quale fosse il motivo di cotanta preoccupazione da parte del marito.
“A impedire che gli altri distruggano gli abitanti della Terra” rispose il sayan.
La mora annuì; voleva conoscere innanzitutto suo figlio che non aveva potuto mai vedere, e poi voleva aiutare il suo amato, perché lo voleva sostenere e stargli accanto.
Per cui si alzarono in volo e a tutta velocità partirono alla volta dei monti Paoz, luogo in cui abitava loro figlio.
Dopo alcune ore di volo, finalmente i due giunsero a destinazione.
Bardack era nervoso, si chiedeva se suo figlio fosse arrabbiato con lui per averlo colpito di sorpresa e per non averlo ascoltato, e sperava tanto che lo potesse perdonare.
Goku, intanto, ripresosi dal colpo infertogli dal padre, non aveva chiuso occhio quella notte, poiché temeva che suo padre potesse fare qualche sciocchezza.
E quando percepì la sua aurea, fu contento, ma non fu felice di sapere che non era solo; forse era venuto qualcuno con lui, e il sayan sperava che fosse Vegeta, che era riuscito ad avvertire qualche ora dopo che il padre se n’era andato.
Non appena uscì da casa, lo vide atterrare insieme a qualcuno, purtroppo, però, non era il suo amico, bensì una donna dai folti capelli lunghi e neri e una coda legata alla vita; ergo era una sayan.
Il moro corse in contro a loro, preoccupato per lui e per il destino della Terra.
“Papà finalmente sei tornato! Dove sei stato? E chi è questa?” lo bombardò di domande.
“Kakaroth, lei è Seripa: tua madre” gli rivelò il padre, sull’orlo di una commozione, che ovviamente nascose.
Goku spalancò la bocca, quella era sua madre? Non ci poteva credere, non era per nulla come se la immaginava.
La donna si avvicinò al sayan e lo abbracciò, scoppiando in un pianto di gioia; dopo tanti anni finalmente aveva l’occasione di abbracciare suo figlio.
“Kakaroth sono contenta che tu sia viva, credevo fossi morto” disse Seripa tra i singhiozzi.
Il moro sorrise; ora capiva perfettamente da chi aveva preso.
La scostò di poco da sé e le asciugò con il pollice le lacrime che, copiose, rigavano il suo dolce viso.
“Ciao mamma, benvenuta in famiglia” le disse, con un tono dolcissimo.
La sayan gli sorrise e lo abbracciò ancora, e stavolta il figlio ricambiò l’abbraccio.
Bardack li osservava, contento poiché finalmente la sua famiglia si era riunita.
Purtroppo, però, i momenti belli durano poco, per cui il moro fu costretto a spezzare quel momento magico.
“Mi dispiace interrompere il vostro momento, ma abbiamo un’emergenza” disse il sayan.
“E sarebbe?” domandò il figlio.
“Ho trovato le sfere del drago ed ho resuscitato i sayan” confessò il padre.
“Oh papà eppure ti avevo detto di non farlo!” lo rimproverò il moro.
“Lo so, hai ragione, ma vedi io pensavo che sarebbero cambiati, ma mi sbagliavo” ammise l’uomo.
“Quel che è stato è stato. Ora dove sono?” domandò Goku.
“Non lo so, prima eravamo tutti in un lago, ma re Vegeta ha dato l’ordine di ispezionare la Terra e di distruggere i suoi abitanti, vuole ricreare il pianeta Vegeta” spiegò Bardack.
“Questa è una cosa grave! Bisogna avvertire gli altri! Andiamo subito da Vegeta! Chiamo Goten e Gohan!” ordinò il moro.
Ritornò in casa e chiamò il figlio, per poi passare alla casa accanto a chiamare il suo primogenito.
“Non abbiamo molto tempo, per cui sarò breve. Il nonno ha chiesto al drago Shenron di resuscitare i sayan, e ora dobbiamo fermarli. Sono sparsi per il pianeta. Io e il nonno andiamo da Vegeta, voi invece avvertite gli altri e dividevi per il pianeta e fermateli” spiegò il padre.
“Dobbiamo ucciderli?” domandò Goten.
Il moro annuì.
“Ok papà, ma lei chi è?” chiese Gohan.
“Lei è Seripa, mia madre, quindi vostra nonna” rispose il sayan.
“Benvenuta in famiglia nonna!” dissero all’unisono i due fratelli.
“Grazie” rispose la sayan.
Non spesero tempo a conoscersi, data la gravità della situazione, ma sapevano che in seguito ne avrebbero avuto parecchio.
Per cui dopo essersi librati in volo, i cinque si divisero: Gohan e Goten si diressero al palazzo di Kami per avvertire Piccolo, mentre Goku, Bardack e Seripa partirono alla volta della città dell’Ovest, per avvertire Vegeta, sperando di arrivare in tempo e di riuscire ad evitare una tragedia.
 
   
 
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