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Autore: clif    02/11/2015    3 recensioni
“Non andiamo in cerca di guai. Di solito sono i guai che trovano noi”
Così dicono i gemelli Potter, Harry ed Heather, studenti della prestigiosa scuola
di magia e stregoneria di Hogwarts.
Infatti due gemelli non sono al sicuro: un famigerato assassino è evaso
dalla terribile prigione di Azkaban e sta dando loro la caccia,
deciso ad ucciderli.
Questa volta nemmeno la scuola magica potrebbe rivelarsi un luogo tranquillo
I legami con i loro amici, che hanno tanto faticato a creare, vengono messi alla prova
Tra zie isteriche, ippogrifi scontrosi e provini per il Quidditch, ecco a voi il terzo capitolo della serie
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ la camera dei segreti”
Ambientazione: 2002-2003
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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Erano passate diverse settimane dalla fine del secondo anno di scuola dei giovani Potter. L’incubo del basilisco e della camera dei segreti sembrava solo un lontano ricordo. I due fratelli avevano ritrovato il loro vecchio legame. Dopo la mancanza lo sbaglio di Harry, Heather ebbe bisogno di qualche tempo per poterlo perdonare del tutto.

Fortunatamente, dopo un po’ di tempo, la ragazza aveva ripreso a parlare al fratello senza trucidarlo con lo sguardo. Così erano tornati alla loro vita quotidiana… ossia un vero schifo. La loro vita a Privet Drive era a dir poco orrenda.

Abitavano con i loro zii e il cugino babbani (parenti materni), i quali li odiavano a morte, per il fatto che fossero dei maghi, ovviamente il sentimento era ampiamente ricambiato da parte dei due giovani Potter.

Le uniche note positive di quel periodo estivo erano le lettere che i due ricevevano dai loro amici di scuola. Harry riceveva quotidianamente le lettere da Ron ed Hermione (i suoi migliori amici), e anche da Hagrid. Inoltre i due ricevettero due lettere dalla scuola. Quell’anno avrebbero dovuto studiare delle materie aggiuntive, avrebbero dovuto scegliere quali.

Inoltre avrebbero potuto visitare il villaggio di Hogsmeade. A patto, però,  che portassero un permesso scritto dei loro genitori o, nel loro caso, dei loro tutori.

Anche Heather ricevette parecchie lettere durante l’estate, anche se non tante quanto il fratello. Harry aveva la sua civetta Edvige, con la quale poteva comunicare quando e con chi voleva. Heather invece non aveva nessun gufo (il suo animale da compagnia era Samuel, un pitone). Perciò era obbligata ad aspettare i gufi delle amiche.

La ragazza ricevette tonnellate di lettere da parte di Pansy, Daphne e Millicent. Ma colei che le aveva mandato più lettere era sicuramente Caroline. Quella ragazza, anche se Heather non l’avrebbe mai ammesso, era veramente una cara amica.

Fu proprio una delle sue lettere a mettere a soqquadro la tranquilla (quanto noiosa) vita estiva di Heather.

Mancavano pochi giorni al compleanno dei due gemelli. Tra poco avrebbero compiuto 13 anni. e avrebbero in breve cominciato il loro terzo anno ad Hogwarts. Com’era passato in fretta il tempo. Sembrava ieri che i due ragazzini vivevano nel sottoscala polveroso e venivano insultati da quei babbani scemi degli zii. In special modo Harry. Heather non si era mai fatta mettere i piedi in testa da quei tipi.

I ragazzi erano intenti a studiare, quando dalla finestra sentirono un rumore. Qualcuno stava bussando. Poggiato sulla mensola vi era un grosso gufo reale, con una lettera stretta nel becco. Sulla carta si poteva leggere benissimo il mittente.

-Heather, è della Prince!- La informò il fratello con aria cupa. Era andato a vedere, tutto contento, credendo si trattasse di qualcuno dei suoi amici. La sorella si alzò con estrema eleganza dalla sedia, a differenza del fratello che l’aveva fatta cadere a terra, e afferrò la lettera.

Per heather.
Ciao Heather, come stai?
Io sto bene. Qui le giornate passano tranquillamente,
talmente tranquille che mi sto annoiando a morte. Non vedo l’ora che ricominci la scuola
non resisto più. Scusami. So che detesti tergiversare.
Adesso ti spiego come mai ti ho mandato questa lettera.
Proprio l’altro giorno stavo pensando a una cosa. Non due non ci siamo mai vista all’infuori di
Hogwarts, non è vero?
Che ne diresti di venire a casa mia per il resto delle vacanze?
Ho già chiesto a mia madre, e lei ha detto che va bene. In caso accetterai, basta che tu
Mi mandi un ok in risposta. Dovrai soltanto preparare le valigie in tempo per il 4 Agosto.
A quel punto ti verrà a prendere Pomp, direttamente in camera tua.
Sperando di rivederti presto, ti saluto.
Caroline

Heather sogghignò appena, dopo aver letto il contenuto delle lettera. Certo che avrebbe voluto passare il resto delle vacanze a casa di Caroline. Nulla contro Harry, sia chiaro. Ma almeno sarebbe stata lontano da quel tricheco dello zio. Ecco la nota storta della faccenda. Per quanto detestasse doverlo ammettere, doveva chiedere il permesso a lui per poter andare.

-Tutto bene?- le domandò il fratello, vedendola con uno sguardo particolarmente irritato. Probabilmente credeva che fosse dovuto al contenuto della lettera. Heather sbuffò nuovamente e, dopo aver messo la lettera dentro il baule, si diresse verso la porta.

-Niente, tranquillo. Devo parlare con il tri… con lo zio- Rispose, correggendosi all’ultimo momento. Sena aspettare la risposta del fratello, uscì dalla stanza e si diresse verso il salotto. Attraversando il corridoio sentì indistintamente il rumore della lavatrice al piano di sotto (segno che zia Petunia era ancora al lavoro), e un fastidioso rumore. Come di qualcosa che veniva triturato e macinato. Il rumore proveniva dalla camera del cugino Dudley. Doveva essere quel maiale che masticava patatine, mentre guardava la televisione.

In salotto, come aveva già previsto, vi era soltanto lo zio. Era intento a guardare la televisione. Il telegiornale, da giorni, continuava a dare la notizia dell’evasione di un pericoloso serial killer. Un certo Sirius Black.
-Zio, posso chiederti una cosa?- Domandò la ragazza. L’uomo la guardò un secondo, per poi voltarsi nuovamente verso il televisore cominciando a grugnire. La ragazza prese quel gesto come un consenso a parlare. Heather si morse la lingua per non riempirlo di insulti.

-la settimana prossima sono stata invitata a casa di una mia amica. Posso andare?- Con quelle parole, la strega aveva finito quasi del tutto la sua riserva di pazienza. Avrebbe tanto voluto prenderlo a badilate in testa. Chissà perché Malfoy parla male dei babbani. Vedendo i Dursley, non gli si può dare torto. Il ciccione rimase a grugnire un po’, come per valutare la richiesta, poi scosse la testa.

-La settimana prossima non è possibile. Abbiamo ospiti- Heather ricacciò in bocca il maleficio che stava per lanciargli, e non era riferito ad un semplice insulto, per poi domandargli.

-Perché?- Non era la prima volta che ospitavano qualcuno a casa, ma non avevano mai richiesto la loro presenza. Anzi, meno stavano in giro e più gli zii erano felici. Vernon Dursley spense finalmente la tv e si voltò completamente verso la nipote.

-La settimana prossima verrà a trovarci Marge- bastarono quelle semplici parole, per far perdere ad Heather qualsiasi barlume di pazienza e a farle comparire sul volto un ghigno di rabbia cieca.
  
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