Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Ricorda la storia  |      
Autore: Arys92    23/02/2009    4 recensioni
Venni percorsa da un tremito: il suo leggero tocco, il tocco di un estraneo, mi stava mandando in fibrillazione.
“Sei sicura di volerlo sapere?” mi chiese con una nota di divertimento.
Io mi limitai ad annuire non riuscendo a proferire parola, incantata dal suo sguardo.
“Sono..” fece una pausa, facendomi fremere per l’attesa “..un vampiro!”
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Più dolce sarebbe la morte
se il mio ultimo sguardo avesse come orizzonte il tuo volto,
e se così fosse mille volte vorrei nascere per mille volte ancora morire"
Amleto.

Camminavo come tutte le notti per i vicoli vicino casa mia, nonostante sapessi benissimo che non era saggio per una bella ragazza sedicenne come me, girovagare a quell’ora poco raccomandabile. 
Ma ormai era diventata un’abitudine irrinunciabile, una sorta di routine: aspettavo sempre che i miei genitori si addormentassero e poi, di nascosto ovviamente, uscivo fuori.
Quella era una notte da brividi: la luna piena, che mi guardava beffarda dal cielo, era leggermente coperta da nuvole, che la rendevano vagamente inquietante.
Percorrevo sempre le stesse vie, e quando arrivai vicino al solito lampione, unica fonte di luce in quel vicolo, oltre quella emanata dalla luna, lo guardai con apprensione.
Ogni volta che ci passavo accanto si spegneva.
Feci un sospiro tremante, un po’ anche per il freddo, e lo oltrepassai.
Come immaginavo.. si spense!
Di sicuro non era una cosa normale, e non riuscivo a trovare una spiegazione plausibile.
La luna proiettava ombre inquietanti.
All’improvviso, dall’ombra, sbucò un ragazzo, che sembrava poco più grande di me.
Più che sbucato sembrava essersi materializzato li dal nulla.
Sbattei le palpebre più volte per accettarmi che non fosse frutto della mia immaginazione.
Era dannatamente bello da togliere il fiato. Colorito pallido ed etereo, viso virile incorniciato da boccoli corvini, ma la cosa più stupefacente.. erano gli occhi! 
Definirli azzurri non renderebbe nemmeno vagamente l’idea: erano puro ghiaccio e sembravano risplendere di luce propria. L’abbigliamento sembrava di un’altra epoca, ottocentesco, azzardai mentalmente, intuendolo per la tipica camicia adornata da pizzi con i primi bottoni aperti. Immaginai di accarezzare il suo petto..
Scossi la testa cercando di tenere la mente lucida… quanto era ammaliante quel misterioso ragazzo! 
Più che trovarlo ridicolo per come era vestito, per me era tenebroso e oltremodo affascinante.
Mi sgranchii la voce per dire qualcosa, visto che lui non accennava a parlare, ma non ne ebbi il tempo.
Sembrò quasi che venisse inghiottito dall’ombra, e.. non riuscivo a crederci, era di fronte a me, e con un dito gelido mi accarezzava le labbra.
Ero stordita dal fatto di non aver notato nessuno spostamento, tutto era accaduto in un battito di ciglia, un battito di cuore.
“Ciao piccola..”
Che voce melodiosa, incantevole. La mia domanda sorse spontanea.
“Cosa sei?”
Sollevai le delicate sopracciglia guardandolo stupita e inebriata dalla sua essenza allo stesso tempo.
Intanto aveva smesso di sfiorarmi le labbra per dedicarsi al mio collo da cigno.
Venni percorsa da un tremito: il suo leggero tocco, il tocco di un estraneo, mi stava mandando in fibrillazione.
“Sei sicura di volerlo sapere?” mi chiese con una nota di divertimento.
Io mi limitai ad annuire non riuscendo a proferire parola, incantata dal suo sguardo.
“Sono..” fece una pausa, facendomi fremere per l’attesa “..un vampiro!”
Sbattei le palpebre basita.
“Dimostramelo!” fu l’unica cosa che riuscii a dire in un mormorio sommesso.
Lui per tutta risposta sorrise in maniera inquietante, mostrandomi i canini affilatissimi.
Deglutii spaventata.
Se ne accorse: “Hai paura?” mi chiese in tono beffardo, chiaramente si stava prendendo gioco di me.
Scossi la testa incapace di parlare.
“Dimostramelo!” mi rimbeccò a tono.
Agii d’istinto e feci l’unica cosa che mi venne in mente, la cosa più sconsiderata, la cosa di cui avevo più voglia, un’insana voglia in quel momento, nonostante la paura.
Mi sollevai sulle punte dei piedi e cinsi il suo collo con le mie esili braccia, non distogliendo il mio sguardo dal suo nemmeno per un istante. 
Lui era senza dubbio divertito dalla mia audacia.
Gli sfiorai le labbra, prima con dolcezza: prontamente lui mi cinse la vita. Dal canto mio accarezzai le sue labbra con la lingua, assaporandone il suo sapore. Dischiuse le labbra, inebriandomi col suo respiro. Lasciammo giocare le nostre lingue e inaspettatamente mi ferii con i suoi denti, e mi sentii pervadere da un nuovo sapore, il metallico sapore del sangue, che si unì immediatamente al nostro, in un nuovo gioco che evidentemente lui gradì parecchio. Lo intuii dal fatto che mi aveva stretta ancora di più con un gemito di sorpresa e piacere, facendomi appoggiare al muro.
I nostri corpi aderivano perfettamente l’uno all’altro: le sue mani fredde e bramose scorrevano sul mio corpo, sfioravano i miei boccoli corvini.
E io selvaggia sul suo petto, i suoi capelli, il suo viso perfetto.
Fu senza dubbio il bacio più passionale della mia vita.
Mi prese in braccio: istintivamente attorcigliai le mie gambe ai suoi fianchi, gemendo di piacere.
Probabilmente non ero ben coscia di quello che stava accadendo. Mi sentivo così stordita e ammaliata da ritenere, per il momento, il fatto che lui fosse un vampiro una cosa di poco conto…
La mia anima sarebbe stata dannata, ne ero certa.
Allontanò di pochi centimetri il suo viso dal mio: ci rimasi quasi male, e lo guardai confusa.
Ghignò impercettibilmente. “Guarda giù..”
Abbassai gli occhi lentamente e con un impeto istintivo lo strinsi ancora più forte!
Stavamo volando.. e Londra scorreva sotto di noi in un gioco di luci eccezionale!
“Come è possibile?” chiesi sconvolta, stupita di riuscire ancora a parlare.
“E’ possibile per lo stesso motivo per cui esisto.. nessuno lo sa..”
All’improvviso, senza che io potessi fare qualcosa per impedirlo, mi lasciò andare, e iniziai a precipitare.
Ebbi appena il tempo di emettere un rantolo terrorizzato, quando venni afferrata.
Sebbene il mio cuore battesse fortissimo, cercavo di respirare di nuovo regolarmente.
Atterrammo in un parco deserto.
“Non-farlo-mai-più!” Scandii per bene le parole col respiro soffocato.
Lui per tutta risposta scoppiò a ridere mentre mi faceva scendere.
Il mio equilibrio era traballante, e per non rischiare di cadere, mi aggrappai di nuovo a lui.
“Non riesci a starmi lontana?” mi chiese con voce suadente.
Tutto di lui trasudava sensualità.
Io per tutta risposta iniziai a camminare per la direzione opposta incrociando le braccia sotto al seno indispettita, ma sicura che lui mi avrebbe seguita.
E infatti me lo ritrovai davanti.
“Suvvia.. scherzavo, ma cherie..”
Le sue labbra sigillate in un soffice ghigno, stranamente sembravano lo spettro di una risata. Senza riflettere, accarezzai con le dita quella bocca sensuale.
Prendendoci per mano iniziammo a passeggiare senza dire una parola, ma guardandoci semplicemente negli occhi: un fiume, no, un torrente di emozioni ci travolgevano impetuose… brama, lussuria, e qualcosa a cui non sapevo trovare un nome.
Ci sedemmo su una panchina, senza allontanare le nostre mani.
Lo guardai, seria questa volta. “Sto per morire, vero?”
Inarcò un sopracciglio, anche lui serio. “O vivere per sempre con me, chissà..”
I miei occhi si illuminarono di speranza.
Lui avvicinò il suo viso al mio con una lentezza esasperante, mi baciò la fronte, una palpebra, la guancia, le labbra, tutto senza distogliere lo sguardo.
Sentivo di annegare nei suoi occhi: profondi come due abissi, insondabili. Infiniti.
Che dire, semplicemente afrodisiaco, ipnotico!
Infine sentii le sue labbra gelide poggiarsi sul mio collo, un lieve bacio e poi..
Un dolore lancinante mi pervase, scatenando un’impetuosa tempesta di brividi che mi percosse la schiena. Mi aggrappai con più forza a lui, sentivo la mia vita scorrere via: ormai gli appartenevo.
Il mio cuore, la mia anima, anche la più piccola, misera, insignificante fibra del mio essere, era sua in quel momento.
“Non lasciarmi..” mormorai con fatica. Poi il buio.

Bacio di tenebra
Bacio di neve
Bacio che ti cattura con passo lieve.
E’ il gelido tocco della morte
E si perde nella tenebrosa notte.
Ma non temere.. toglie solo l’anima con pazienza,
e risorgerai per una nuova esistenza!

**********************************************************************

Spazio autrice: Permettetemi solo poche parole.. Questa è la prima fanfiction (meglio dire one-shot) che posto in assoluto. Scusate se vi sono degli errori di cui non mi sono accorta, l'ho letta e riletta e non ne ho trovati. Spero che vi sia piaciuta, vi rivelo che è un sogno che ho fatto e che ho messo subito per iscritto.
Io ne vado fiera.. rileggendola rivivo quel magico e assurdo sogno.
Commentate se vi va ovviamente, sia in modo positivo o negativo.
Insomma siate pure spietati!!
Baci!

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Arys92