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Autore: cin75    02/11/2015    6 recensioni
Questa sarà una raccolta di storie, di pezzi di vita, di tanti "diversi" Jared e Jensen. A volte saranno storie tristi, a volte comiche, a volte romantiche. Saranno quello che mi ispirerà il mio animo nel momento in cui le scrivo. Quindi sperate sempre che io sia felice!!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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TELEFONATE PERICOLOSE!

America. Canada. Vancouver.
Set di Supernatural. Undicesima stagione. Durante le riprese dell’episodio 04: Baby.
Caso risolto. Mostro bello che andato.
Ultime scene da girare: Castiel chiama i Winchester.
 
“    -    Questo è un caso semplice. Prova a rilassarti.
  • Ok!
  • Leggi un libro. Guarda un po’ di Netflix.
  • Cos’è un Netflix?
  • Va’ nella mia stanza. Accendi la Tv e vedrai che ci arriverai da solo.
  • Ok! Però chiamate se avete bisogno.
  • Intesi, Cas. Grazie!!…..
 
Ma poi qualcosa succede appena i protagonisti finiscono le loro battute per quella scena e Jensen sfila di mano il telefono a Jared.

Misha non è inquadrato, ma è comunque presente sui vari set, perché la sua “parte” in quell’episodio è solo….telefonica.
Jensen e Jared sono seduti ancora nell’Impala di scena, mentre il terzo protagonista invisibile è seduto accanto al regista ed è ancora al telefono con “Dean”.
I due amici non staccano la telefonata perché Jensen ha voglia di scherzare.
 
“Dimmi che indossi, Cas!!” chiede con tono caldo il finto cacciatore e sorride quando sente dall’altro capo del telefono ridere e non solo Misha.
“Cosa?!” fa’ l’altro stupito al momento.
“Non fare il timido, angioletto. Dimmi che hai addosso!”
 
Chi li ascolta già sa dove andranno a finire. Qualcuno si mette perfino comodo per assistere alla scenetta.
L’ennesima gag! Ma una di quelle  che non verranno mai mostrate.
 
“Che intendi, Dean?!” decide di stare al gioco Misha.
“Andiamo angioletto. Hai addosso quel tuo trench così sexy, anche adesso che non ci sono!?”
“No, Dean. Indosso solo un paio di tuoi pantaloni e una maglietta….”
“Mmmmh!!” ghigna l’attore con tono suadente. “Sono quelli che ti ho lasciato sul letto!?”
“Già, quando sei andato via dalla mia stanza!”
 
Accanto a Jensen, Jared guarda stranito la strana conversazione. Cerca di sorridere, ma il suo è più una smorfia stentata.
 
“Che ne dici di indossare il tuo trench, Cas?!” lo stuzzica Jensen chiamandolo sempre con il nome del suo personaggio e sa che Misha farà lo stesso
“Ma qui dentro fa caldo?!”
“Solo… il tuo trench, Cas!”
“Oh!!” sospira il finto angelo.
“Oh!!” fa eco un po’ Jensen, un po’ Dean.
 
Le risate diventano sempre più consistenti e i due stanno al gioco. Tanto ormai di Destiel o Cockles e chissà quale altro nome vogliano inventare, ce ne sono a migliaia.
Una in più , una in meno, che male poteva fare.
Tanto sia Jensen che Misha, sapevano che in qualche modo quel loro scherzo sarebbe arrivato in rete.
 
“Sei con me, Cas?!” lo richiama il biondo.
“No, Dean. Sono ancora al bunker.” e a quell’affermazione Jensen dovette  trattenere una risata.
Guardò di soppiatto Jared al suo fianco che fingeva di ridere e continuò quella follia, aspettando che la scena successiva fosse pronta.
 
“Che ne dici di toccarti per me, angioletto!?” provoca ancora l’altro dall’altra parte del telefono.
“A me piace di più quando sei tu a toccarmi!” rincara la dose il finto angelo al telefono.
“Lo so. Ma vedi c’è più di uno Stato tra di noi, quindi la necessità aguzza l’ingegno, non credi?!” finge di giustificarsi.
“Diventi sempre più saggio, Winchester!”
“Già. Fin troppo. Che stai facendo, Cas?!” continua mentre di tanto in tanto sorveglia Jared al suo fianco, stranamente concentrato , dato che sono in pausa.
“Mi sto togliendo l’impermeabile lentamente, come piace a te!”
“Magnifico. Riesco a vederti, sul mio letto, nudo, mentre ti stai….”
 
“E….STOP!!” interviene la voce di Wright, il regista della puntata.
“Quando voi due  scemi avrete finito di fare i cretini, concludiamo la puntata. Che ne dite?!” disse rivolto a Misha al suo fianco e facendo cenno a Jensen ancora nell’Impala nei panni di Dean.
“Ma ci stavamo divertendo!!” si lamentò Misha.
“Collins, smamma. Tu hai finito!” fece categorico indicandogli l’area benessere allestita poco distante dal set.
E poi rivedendo alcuni suoi appunti e fulminando con lo sguardo quelli che ancora stavano ridendo, richiamò tutti all’ordine.
“Ok! Giriamo l’ultima scena!” è l’ordine impartito.
 
Nell’Impala, Jensen si ricomponeva e quando si girò a guardare verso Jared, suo compagno sia sul lavoro che nella vita reale, notò che c’era qualcosa di strano.
“Ehi, tutto ok?!” chiese sfiorandogli appena la gamba.
“Sì!” rispose secco Jared. “Sono solo stanco!” si giustificò. “Tutte queste scene nella macchina, mi stanno facendo atrofizzare le gambe!!....voglio solo andare a casa!”
“Ok!” rispose anche se non era sul serio convinto che fosse solo quello.
 
Le riprese iniziarono di nuovo e dopo qualche ora, tutto il “girato” fu portato al sicuro pronto per il montaggio.
Jared e Jensen si avviarono ai loro camper, dopo un po’ raggiunti da Misha.
“Ehi, J2!!?” li richiamò l’amico e collega. “C’è un bel posto qui vicino. Tra mezz’ora , ci andiamo a fare una birra con i ragazzi?!” fece entusiasta mentre poggiava una mano sulla spalla di Jensen.
“Sarebbe grandioso. Ci vuole proprio. Che ne dici Jar…”, ma il giovane lo fermò prima che finisse.
“Andate voi. Io sono stanco. Magari vi raggiungo dopo!” disse quasi seccato e senza dare a Jensen o all’altro modo di insistere, si avviò verso il suo alloggio.
“Jared??!”
“Ma che ha?!” chiese confuso Misha.
“Dice che è stanco!” rispose per niente convinto Jensen continuando a vedere la figura del compagno allontanarsi.
“Sì, l’ho sentito anche io, ma….che ha?!” ripetè ancora l’altro.
 
Dopo circa un ora  , tra il salutare tutti e rimettere insieme le loro cose , Jensen e Misha stavano per accodarsi alla comitiva con cui avrebbero passato un po’ di tempo. I due attori erano seduti ad aspettare gli ultimi ritardatari su una panca per gli attrezzi, e ridevano di cuore. Jensen faceva quel suo tipico gesto con la testa all’indietro mentre Misha gli batteva amichevolmente la mano sul petto, come se volesse dar forza a quello che stava facendo ridere il suo amico.
Il biondo cercava di riprendere fiato quando vide arrivare anche Jared.
Gli è passata, grazie a Dio!” pensò sollevato ma non aveva appena di finito di avere quel pensiero che vide Jared rabbuiarsi di nuovo. “Ehi, Jared?! Ti unisci a noi?!” provò comunque ad insistere.
“Volevo…perché mi dispiaceva lasciarti da solo. Ma a quanto pare sei comunque in ottima compagnia.” rispose sarcastico puntando il dito verso Misha, che lo fissò sbalordito per quella risposta.
“Ma che dici, piccolo?!” gli rispose Jensen , sinceramente colpito da quella risposta insensata.
“Non….non osare!” lo minacciò , il giovane, alludendo al nomignolo appena usato dal maggiore.
E facendo dietro front ritornò al suo camper. Sbattè la porta del camper talmente forte che il rumore arrivò fino a loro.

“Jensen ma che cazzo hai combinato? Che gli hai fatto a quel poverino?” esclamò Misha.
“Cosa?...io…io non ho fatto niente. Non gli ho fatto niente!!” si difese con forza. “E’ da qualche ora che va avanti così. Gesù!! Se non sapessi che lì sotto è più che ben fornito, avrei il dubbio che fosse in sindrome premestruale!!”
“Altro che sindrome, Jensen. Il tuo fidanzato è nero. È furioso. E stiamo parlando di Jared!!” ci tenne a precisare l’altro.
“E questo che significherebbe?!” completamente all’oscuro di quello che Misha intendeva fargli capire.
“Che Jared non si arrabbia. Mai. Non con te. E soprattutto non con me!!” fece convinto. “Lo hai visto? Se avesse avuto una pistola , ci avrebbe sparato!”
“Io…non…ho ..fatto…niente!” cadenzò la sua difesa. “E’ da dopo le ultime scene che va avanti questa cosa. Un attimo prima rideva , un attimo dopo è diventato la versione maschile di Frozen!”
“Le ultime scene…di oggi?!” chiese perplesso l’interprete di Castiel.
“Sì!”
“Quelle con la telefonata a me…cioè a Cas?!”
“Sì e allora?!” ribattè quasi con tono seccato Jensen.
“Dio!! Ackles. Sei un texano grande e grosso, ma hai l’ingenuità di Cappuccetto Rosso davanti al lupo in camicia da notte!!” fece sconsolato, Misha.
“Cosa?!” esclamò con un ottava sopra Jensen.

Misha sospirò sconfortato.

“Hai presente quella telefonata tra noi o meglio tra Cas e Dean? Quella che di certo non farà parte della puntata?” ricordandogli le scene della giornata.
Jensen fece mente locale al momento in questione. “Ma per la miseria, Misha!! Era uno scherzo. Ridevano tutti. Non può essere arrabbiato per quella stronzata!!” e poi per un attimo, ripensando al modo in cui , in effetti, Jared lo guardava in quei minuti, nell’Impala, cominciò a farsi venire qualche dubbio. “E’ arrabbiato per quella stronzata?!”
“Jensen, Jared non è arrabbiato. Jared è geloso.” gli rivelò con semplicità e con quello sguardo innocente tipico di Castiel
“Geloso?? Di chi??” esclamò confuso.
“Ehi, così mi offendi!” fece sinceramente offeso il collega.
“Ma che dici, Misha!...Tu sei….tu sei sposato. Siamo venuti a casa tua e di Vicky centinaia di volte. Per la miseria!, vi abbiamo perfino interrotti mentre eravate nascosti nel capanno degli attrezzi del vostro giardino!!” gli ricordò gesticolando nervosamente.
“Sì, ma c’avete scoperto solo perché cercavate un posto per voi!!” ci tenne a precisare Misha, ricordando l’episodio imbarazzante su cui poi avevano riso fino alle lacrime!!
“Jensen, ma lo hai visto? Hai sentito il suo tono?” disse poi, Misha, ritornando serio e con un tono amichevole.
Jensen lo guardò.
Ripercorse velocemente quelle ultime ore.
Quello che aveva fatto o detto. Il modo in cui Jared aveva reagito.
La reazione all’invito serale e poi la reazione a quando l’aveva visto con Misha. Di nuovo.
Infondo, ammise a se stesso, ne passava di tempo con Misha!! E anche a quelle poche convention a cui Jared non partecipava , Misha era una presenza continua.

“O cazzo!!” sussurrò. “Mi sa che l’ho fatta grossa questa volta!” fece alzandosi in piedi.

“Credo proprio di sì, amico mio!”
“Ma io non volevo. Io stavo solo scherzando. Non volevo farlo arrabbiare o …” e poi ebbe come un illuminazione. “Oddio!! Misha devo ….devo chiedere scusa anche a te?!” chiese imbarazzato. Forse, quello scherzo, poteva aver dato fastidio anche all’amico , che però, non si era tirato indietro, per non mortificarlo.
“Caro il mio Ackles innamorato, ce ne vuole per offendermi con una telefonata erotica!” lo rassicurò l’amico e collega.
Jensen sorrise, perché aveva capito che l’amico non era offeso.
“Ma dai!! Non era male!!” cercò di riprendere punti.
“Jensen, tra di noi , sono io quello esperto in situazioni…. “spinte”… e dovresti saperlo. La tua telefonata stile “CasaErotica!” da uno a dieci, era al massimo un due!”
“Nooo!” fece deluso.
“Amico mio, quando vorrai far eccitare sul serio qualcuno solo con una telefonata, vieni dal maestro.” disse indicandosi con fare orgoglioso.  “Ora va! Rimetti le cose apposto con il tuo Romeo!!” disse mostrandogli il camper di Jared.
“Ehi, io sono Romeo!” replicò Jensen mentre si avviava dopo aver abbracciato velocemente l’amico.
“Senti, non sto mica a pensare chi sta sopra e chi sta sotto!!” gli disse mentre lo vedeva correre via. “Principianti!” esclamò soddisfatto mentre , richiamato, da alcuni ragazzi della crew, si avviava a passare la sua serata.
 
Jensen bussò piano alla porta del camper di Jared.
“Avanti!” fece la voce cupa di Jared.
“Ehi!, sono io!”
“Cos’è? Tu e Misha avete trovato chiuso?!” domandò sarcastico il giovane.
“No, non ci sono andato!”
“Perché?!” chiese atono.
“Mi mancavi tu!”
Jared ingoiò a vuoto. Jensen sapeva sempre come colpirlo. Anche solo con le parole. Ma questa volta ne avrebbe dovute usare per farsi perdonare.
“Non mi sembrava. Anzi, mi sembrava che ti stesso divertendo già un mondo con Misha!”
“Jared….” cercò di richiamarlo per spiegare le sue ragioni o solo per chiedere scusa.

“Ma come….come hai potuto fare una cosa del genere!?” inveì improvvisamente.

“Jared non volevo. Io stavo solo scherzando. Non credevo che..”
“Tu non volevi, tu non sapevi, tu non vedevi….” lo rimproverò severo, Jared.
“Per favore.  Io…..” provava  a farsi sentire Jensen. Anche se inutilmente.
“Cazzo, Jensen. Non ti è passato per la mente che sentirti dire certe cose …particolari…ad un altro , avrebbe potuto infastidirmi o farmi….male?!” e questo fece  male a Jensen.
“Ma lo stavo facendo con Misha!” cercò ancora di scusarsi.
“Lo facevi con un altro!” ribadì il giovane fermo al centro del camper con le braccia conserte sul torace affannato.
“Posso parlare?!” chiese Jensen, cercando di restare calmo e calmare così anche Jared.
Jared non rispose, ma gli fece un semplice gesto stizzito con la mano, come ad invitarlo ad andare avanti.
 
Jensen, fece un respiro profondo e piano si avvicinò al compagno che lo fissava furioso.
Dio! quant’era bello in quel momento.
Beh! Jared era bello sempre, ma in quel preciso momento era qualcosa di ….wow!! Gli occhi furenti che brillavano. Il viso teso. L’espressione decisa. La mascella volitiva contratta. I muscoli che guizzavano sotto la camicia di flanella. Ancora quella a scacchi rossa e nera di Sam.
Ma come poteva solo pensare di poter tradire qualcosa di così bello?!
Per un momento a Jensen vennero in mente le parole di Paul Newman quando parlava della compagna: “Perché cercare un semplice hamburger quando a casa tua hai una bistecca di primo taglio!
Certo il paragone non era il massimo, ma il senso spiegava tutto!!!
 
“Jared , ora voglio che tu mi ascolti!” fece avvicinandosi ancora e facendo come per parlare , colse invece di sorpresa Jared.
Lo afferrò per le spalle e lo spinse contro la parete del camper.
Un attimo dopo era sulle sue labbra. Baciava le labbra di Jared con passione. Ne saggiava ogni centimetro gustandone il sapore. Lo baciò con talmente tanta foga che Jared riusciva a stento a riprendere fiato tra un attacco della bocca di Jensen e l’altro.
Jared sentiva la presa forte del compagno sulle sue spalle. Sentiva il suo calore sulle sua labbra. Il suo sapore nella sua bocca. Il suo respiro soffocare il proprio.
In un primo momento provò a resistergli, ma poi…beh!!, come poteva resistere ad un bacio del genere. Come poteva resistere a Jensen?
Dopo averlo convinto ad ascoltarlo in quel modo poco ortodosso ma molto efficace , Jensen si spostò appena e rimase fermo, in quella sua posizione di dolce predominio, guardando Jared negli occhi, ora molto più docili.

“Io voglio solo te..”, sussurrò baciandogli appena le labbra ancora leggermente schiuse. “Io guardo solo te…”, scendendo verso il collo.  “ Io voglio toccare solo te. E da te solo voglio essere toccato.”, passando alla mandibola e poi a quel piccolo spazio nascosto dietro l’orecchio. “Io voglio che tu sia l’unico a spogliarsi per me e voglio essere l’unico a spogliarsi per te.”, tornando a catturargli le labbra. “Io ti amo e non voglio trovare frasi romantiche o metafore sdolcinate per fartelo capire. IO TI AMO!” e questo lo disse con una decisione disarmante. “E’ stato uno stupido scherzo, un pessimo scherzo, uno scherzo non accadrà mai più.” sembrò voler e dover promettere al suo dolcissimo ma gelosissimo Jared.
“Ma Misha….”
“Misha è un amico e tu lo sai!” lo rassicurò mentre gli accarezzava i lineamenti più tranquilli.
“Sì, ma sembri così sereno quando sei con lui!” fece, vergognandosi di quella sua insicurezza.
“Può essere!, ma quello che provo e che sento quando sono con te non ha eguali. E’ impareggiabile!” lo rincuorò Jensen, baciandolo ancora.
 
Jared fece un respiro profondo e lentamente, si liberò della presa che Jensen aveva ancora su di lui. Intorno a lui, dato che il maggiore non aveva mai smesso di abbracciarlo.
Anche se a malincuore, mise dello spazio tra loro e si sentì stupidamente in colpa quando vide lo sguardo stranito con cui Jensen lo guardava e forse chiedeva una spiegazione per quell’allontanamento.
“Non così!” fece Jared allontanandosi del tutto.
“Ma Jared, cosa….io….” ed era sinceramente spaesato.
Pensava che fosse tutto risolto. Aveva chiesto scusa. Si era cosparso il capo di cenere. Gli aveva detto che lo amava.
Allora perché?

“Ho bisogno di un po’ di tempo!” fece in un sussurrò Jared.
“Cosa?!” quasi esalò Jensen. Non potè negare a se stesso di aver sentito una leggera scarica di terrore scorrergli lungo la schiena.
“Dammi un po’ di tempo, Jensen!” ripetè ancora e poi uscì dal suo caravan lasciandosi dietro un Jensen basito e senza parole.
 

Passò circa un ora da quando Jared se ne era andato lasciandolo da solo nel suo camper. E Jensen era rimasto lì, ad aspettarlo. Si era seduto sul divanetto e aveva aspettato.
E quella era stata l’ora più lunga della sua vita.
Ad un tratto il suo telefonino squillò e l’attore trattenne per un attimo il respiro quando vide il nome di Jared illuminarsi sul display.
“Ehi, piccolo. Dove sei?!” chiese ansioso.
“Nel tuo camper!”
“Non muoverti. Arrivo tra un minuto e parliamo, per fav….”
“No!” lo fermò deciso Jared. “Resta lì e io resterò qui. “
“Ma….”
“Almeno per un po’!” insistette dolcemente e con la voce stranamente bassa.
“Jared, non puoi…” provò ancora Jensen che non sapeva che pensare.
E tutto sembrò ancora più confuso quando Jared parlò di nuovo. E lo fece con un tono di voce che fece rabbrividire Jensen.
“Dimmi che indossi Jensen!”
“Co…come?” balbettò il maggiore.
“Dimmi che cosa hai addosso!” fece più deciso Jared.
“Ma cosa…”
“Andiamo, Ackles. Gioca con me. Ricordi? La lontananza aguzza l’ingegno!” lo stuzzicò usando le stesse parole che lui aveva usato con Misha in quel loro scherzo che era stato la causa di tutto.
“Ma io sono a meno di dieci metri da te!” gli fece presente Jensen, ancora leggermente confuso dalla situazione in atto.
“Assecondami, Jensen!”
“Oddio, vuoi davvero…insomma, tu vuoi….” sorrise nervosamente nel tentativo di dirlo.
“Fare sesso telefonico con te?, Sì. Farti eccitare solo con la mia voce? Ancora , sì. Farti godere? Decisamente , sì!” e la sua voce era un chiaro preludio di quello che aveva in mente.
“O mio Dio!” sospirò Jensen, già leggermente accaldato da quello che stava accadendo.
 
Era strano per loro, ma se serviva a rimettere le cose apposto, al diavolo l’imbarazzo e la vergogna!!
 
“Da quello che sento hai già iniziato, amore mio!” lo provocò sensualmente il giovane.
“Jared…”
“Sssh!! Dove sei?!” sussurrò Jared.
“Sul tuo divano!”
“Benissimo, allora mettiti comodo e immagina che le mie mani ti sbottonino lentamente la camicia!” iniziò.
“E tu…”
“Io farò lo stesso con la mia, immaginando le tue mani su di me. Calde, grandi..decise mentre mi accarezzano il petto e poi più verso i fianchi e poi ancora possessive sulla pelle appena nascosta dai miei boxer già troppo stretti!” sembrò volerlo rassicurare e provocare.
“Gesù!!” esclamò con la voce tremante Jensen, mentre quello che sentiva cominciava a torturarlo piacevolmente.
“Non essere blasfemo, Jensen.” lo ammonì Jared. “Pensa solo a me!”
“E’ questo il problema!” sembrò scusarsi il maggiore.
“Ora…scendi piano sul tuo petto…..la tua pancia. Accarezzati immaginando che sia la mia lingua a farlo!”, fece quasi sospirando le parole. “…slacciati i jeans, Jensen. Piano , lentamente….. immagina che siano le mie mani a farlo e poi….”
“..e….e…poi?!” sospirava Jensen ormai succube dei comandi erotici di Jared.
“E poi toccati, immaginando che sia la mia bocca a prenderti!” lo spiazzò il giovane.
“O Santo Cielo!!” esclamò immediatamente dopo , Jensen e Jared sorrise soddisfatto al respiro affannato che sentiva arrivare dal telefono.

E’ vero, sorrideva, ma stava anche cercando di mantenere il controllo e non era una cosa semplice. I suoni di Jensen, i suoi ansimi, i suoi gemiti, non erano mai una cosa semplice da ignorare.
Erano benzina sul fuoco!!!
 
“Così va meglio!!” provò a scherzare sull’educata esclamazione di Jensen.
“Jared mi farai impazzire, piccolo!”
“E’ quello che voglio, Ackles. Voglio che tu perda la testa per me.”
“Troppo… tardi!” fece ansimando.
“Che c’è, Jensen….ti sento….affaticato!” chiese con la voce comunque provata.
“Eccitato!” rispose senza pensarci Jensen.
“Ti aiuta sapere che lo sono anch’io, mentre penso che siano le tue mani ad accarezzarmi tra le gambe?!, mentre immagino che siano le tue dita a farmi tremare lo stomaco dal piacere!?” e meno male che voleva aiutarlo!!!!
“Noooo!!” esclamò quasi come una sorta di disperazione Jensen, dall’altro capo del telefono. Quello non era erotismo, era tortura!!!
“Muovi la tua mano Jensen.” lo incoraggiò allora , il giovane compagno. “Immagina che sia io che mi muovo su di te. Immagina di essere sotto di me, dentro di me….”
“O  mio….” quello era decisamente un colpo basso.
“Senti il calore della nostra pelle sudata, ascolta i movimenti dei nostri corpi che si scontrano. Sentì il piacere che arriva piano,…. che sale inarrestabile….”
“Jared….Jared….” ansimava ormai senza controllo, Jensen.
“…sempre più veloce, sempre più veloce… che brucia  dal basso ventre fino ad arrivare…..”
“Oddio, Jared!!!” fu il rantolo strozzato che arrivò in chiusura di quelle erotiche esortazioni.
“Sìììì!” esclamò affannato e soddisfatto anche il giovane.
 
Per un attimo silenzio. O per lo meno da entrambi gli apparecchi telefonici, solo respiri affannati e nomi sussurrati.
 
“Jensen?!” lo richiamò flebilmente Jared.
“Mmmh!” fu la semplice risposta. “Dio!! non posso credere che lo abbiamo fatto sul serio!!”
“Già, ma è stato….”
“Fantastico?!” finì  per lui Jensen.
“Fantastico e frustrante!” precisò Jared.
“Che vuoi dire!?”
“E’ decisamente meglio dal vivo!!” fece ridendo sommessamente.
“Concordo!”
 
Poi ancora un attimo di silenzio.
Fu Jared a parlare ancora. “Ma , insomma…da uno a dieci…..che voto daresti?!”
“Da uno a …..”, ripetè Jensen, un attimo stupito della richiesta. E poi come se avesse collegato frase, faccia e momento. “Da uno a dieci??! Da uno a dieci??” esclamò scioccato perché aveva capito tutto. “Che bastardo!!, te l’ho detto Misha di fare una cosa del genere?!”
Jared rise per telefono, anche perché aveva capito che il tono del compagno non era arrabbiato ma solo  confuso. Forse!!!
“Avevo bisogno solo di qualche consiglio…particolare!!” cercò di giustificarsi.
“E lui è salito in cattedra come Sharon Stone di Basic Instinct ?!”
“Vestito bianco a parte!!” convenne Jared.
“Che figlio di…”
“Andiamo. E’ stato bravo, no? Dato i risultati!” lo fermò ancora.
“Questa gliela faccio pagare. Dovrà guardarsi le spalle da oggi in poi!” minacciò serio, Jensen.
E che cavolo!! E poi l’idea delle telefonata era stata sua e non di Jared!!
 
“Sai che è pericolosa una minaccia simile fatta da te!”
“Ma come siamo diventati maliziosi, Padalecki!!” e poi scoppiarono a ridere.
 
“Ehi, Jensen?!” fece un attimo dopo il giovane, ormai sereno.
“Che c’è piccolo?!” e lo era anche Jensen.
“Quando ci vuoi a venire al tuo camper?!” fu la richiesta quasi accorata.
“Jared, sono sudato, appiccicoso e sporco. Dammi dieci minuti per farmi una doccia, ok?!”
“Ma io sono ancora sul tuo divano e sono mezzo nudo e onestamente….mi sento ancora un po’….insomma…..Jensen?..Jensen??” lo richiamò non sentendo più nulla provenire dall’altro capo del telefono. “Jensen, ci sei?”
“Sì, sono qui!!” fece la voce di Jensen appena entrato nel suo camper.

La doccia l’avrebbero fatta dopo. Decisamente molto, molto dopo!!!

 

 
“..è tutto più bello
il tuo sguardo, i tuoi lineamenti, i tuoi movimenti.
E finisce così, la tua danza finisce sul mio petto.
E' finita così, con quattro gocce d'amore, qui sul mio petto…”

( Danza sul mio petto, B. Antonacci)
 



N.d.A.:  Ma perchè dopo aver visto il meraviglioso episodio dedicato alla impareggiabile Baby, a me è venuta in mente questa cosa?
Non lo so. Davvero non lo so.
Spero che abbia un senso o forse sarebbe meglio dire, dato che quei tre sono impeccabili padri di famiglia, che senso non ne abbia!!!
Insomma, mi sono spiegata o sto farneticando ancora??

Fatemi sapere o datemi il numero di un  buon psichiatra!

Baci, Cin!!!




 
   
 
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