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Autore: _ter87_    02/11/2015    1 recensioni
quella voce ormai le faceva venire i brividi. Non la associava più all'amore della sua vita, ma al suo incubo peggiore. Deglutì, girandosi lentamente dopo aver preso il contenitore per la torta e stringendolo al petto guardò verso il ragazzo.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Cheerilee, Discord, Fluttershy, Rainbow Dash, Un po' tutti
Note: AU, Lime, Otherverse | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate
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Nel tragitto verso casa Applejack ripensò agli ultimi avvenimenti. Non poteva essere, forse aveva travisato le cose ed era arrivata troppo velocemente alla conclusione. In fondo era scappata via subito senza dare il tempo all'altra di spiegarsi e non importava che non l'avesse seguita, si era comportata da sciocca. Rigirandosi nel proprio vecchio letto recuperò il cellulare dal pavimento, un vecchio Samsung malconcio. Aveva bisogno di un cellulare nuovo al più presto.. Sbloccò la tastiera ed aprì i messaggi. Digitò:

 

Destinatario: La mia atleta.

-Rainbow, sono io. Scusami per come sono scappata oggi,sarei dovuta restare e parlarne. Possiamo vederci domani?

 

Quando le arrivò il messaggio la più grande non era ancora nemmeno tornata a casa. Aveva passato la giornata in palestra per cercare di tranquillizzare la piccola Fluttershy, aiutata dall'ancor più piccola Pinkie Pie. Non era stato facile dissuaderla dal chiederle il motivo di quei lividi o di quella crisi che aveva scombussolato la giornata ma fortunatamente Rainbow ci era riuscita con la promessa che le avrebbe detto tutto, solo a lei. Ovviamente non lo avrebbe fatto, non avrebbe mai violato la privacy della piccola Fluttershy, ma era l'unico mezzo per far tacere Pinkie. Lesse il messaggio, lo lesse mentre rimboccava le coperte ad una stanca e febbricitante Fluttershy. Ne aveva passate tante, lo capiva solo adesso, ma lei non sarebbe stata in grado di aiutarla da sola, aveva bisogno dell'aiuto dei veri adulti. Quelli che di fronte a queste situazioni sanno perfettamente cosa fare, qualcuno come..

<< David, devo chiederti un favore >> lo trovò ancora in piedi, era nella sua cucina seduto al tavolo a sorseggiare un thè, o una camomilla. Non ebbe reazioni alla sua domanda, se non un 'chi è?' detto con il tono di chi la sapeva lunga. La ragazza sospirò prendendo posto di fronte a lui. << Non dovrei dirtelo >> iniziò, << sono cose sue private, ma..non posso più stare a guardare >>.

Gli raccontò così quello che sapeva, o almeno una parte. Tralasciò volutamente il fatto che quel ragazzo l'avesse minacciata non meno di qualche ora prima. Ma non per chi sa quale motivo, solo perché..si sarebbero preoccupati tutti ancora di più e non era il caso, non doveva subire altre emozioni forti Fluttershy.

Al ritorno a casa rispose al messaggio, 'Va bene, vediamoci domani. Ne riparleremo.' scrisse, cercando di non mostrarsi troppo ben disposta. Insomma, cosa le era preso all'improvviso? Prendere ed andare via così, senza una spiegazione. Ma soprattutto senza un valido motivo se non 'ti piace'. Non l'aveva lasciata parlare, avrebbe potuto spiegarle che..ma i suoi pensieri si bloccarono. Dietro di lei c'era qualcuno che la stava seguendo, sicuramente. Il suo pensiero andò in primis a Discord, voleva minacciarla ancora? Poi però pensò a Sunset. Era la sua ragazza le sembrava di aver capito, sicuramente era anche la sua aiutante. Che fossero entrambi? Ma dietro di lei non c'era nessuno così riprese a camminare ma dopo pochi passi di nuovo quella sensazione di essere pedinata la fece fermare. Era più forte ora, come se fosse proprio alle sue spalle. Cercando di non girarsi troppo guardò sulla strada notando un'ombra. Aveva ragione allora, la stavano seguendo. Riprese a camminare con passo ancora più veloce ed allo stesso modo aumentarono i passi dietro di lei fino a diventare una corsa. La preda che scappava al cacciatore. Mancò la strada di casa mentre correva e continuò a percorrere quella principale nella speranza forse di trovare un negozio aperto. Ma sembrava tutto contro di lei. Saracinesche abbassate, strade buie -e da quando avevano deciso di spegnere i lampioni?- nessuno per strada. Insomma, una vera scena da film dell'orrore e a Rainbow sarebbe anche piaciuto vederla in un cinema se non fosse che quell'orrore lo stava vivendo sulla sua pelle. Ormai non ce la faceva più a correre, era stanca dopo una giornata passata a fare ginnastica e sentì le forze nelle gambe abbandonarla pian piano. 'E' la fine' pensò, 'mi hanno presa', ma quasi come una luce alla fine del tunnel vide il bar. Il suo bar preferito di qualche anno prima aperto con tanto di tavolini all'esterno e persone sedute. Una nuova forza la avvolse aiutandola ad arrivare fin lì e rifugiarsi, finalmente, dal misterioso inseguitore.

Non avrebbe saputo dire la mattina dopo cosa esattamente l'aveva riportata a casa, stava di fatto che era lì sana e salva, senza nessun apparente segno di lotta. Lentamente si alzò dal letto riprendendo i contatti con la realtà. Come sempre andò in bagno come prima cosa lavandosi anche la faccia, una cosa basilare quando, come lei, non si riesce a tenere gli occhi aperti. Subito dopo si diresse in cucina per il caffè, il suo amato caffè. Sarebbe morta in poche ore se fosse stata costretta a vivere senza..fortunatamente non era così. Dopo il caffè c'era il tg del mattino, perché non si può iniziare una giornata senza sapere cosa accade nel mondo, no? Dopo il tg era il momento della doccia mattutina perché non c'è niente di meglio che andare a sudare profumati, ehi, poi il grande momento: l'uscita. Il sole caldo sulla faccia di prima mattina, l'aria tra i capelli e negli occhi che ti fa... BROOM BOOM oh accidenti. Corse alla finestra e come previsto stava piovendo, di nuovo. Sbuffò con le braccia incrociate al petto. Le toccava mettere la tuta pesante ora, e lei odiava quello scafandro. A passo strascicato si trascinò fino in camera spogliandosi di quello che stava indossando ed indossando la tuta detta poco prima. Dava così tanto calore che le sembrava di stare per morire ma una volta in strada si congratulò con se stessa per la scelta, faceva davvero freddo!

Arrivò senza intoppi in palestra e come prima cosa salì in casa per controllare che fosse tutto in ordine con Fluttershy. Suonò al campanello ma nessuno aprì, dov'erano finiti? Scese di nuovo di sotto per cercarli in palestra ma anche lì sembrava non ci fosse nessuno, anzi..non c'era nessuno e nemmeno gli allievi il che era decisamente strano. Iniziò a guardarsi attorno con circospezione pronta a vedere quel ragazzo o Sunset Shimmer spuntare da dietro qualche angolo per farla fuori, ma non successe.

Non spuntò nessun Discord e nessuna Sunset le saltò al collo, stava di fatto che qualcosa di strano stava succedendo, e lei si trovava nel mezzo. Poi, d'improvviso, si spensero tutte le luci facendo piombare la palestra in un semi buio. Ok, questo era decisamente troppo strano. Vide delle ombre muoversi furtivamente intorno a lei e si mise in posizione da combattimento, 'chi va la?' urlò, 'vi vedo'. Ma come ovvio che fosse non le rispose nessuno e quando tutto si zittì, qualcuno accese la luce. << Sorpresa! >> urlarono varie voci tutte insieme << buon compleanno >>. Rainbow rimase senza fiato. Cosa, cosa stava succedendo? Era il 17 settembre di già? Il suo compleanno? Si guardò intorno confusa. Gli allievi, Pinkie Pie, David, Applejack e la sorellina con le amiche perfino, poi..Fluttershy. Erano tutti lì a cantarle 'buon compleanno a te' cosa che la mise non poco in imbarazzo. Odiava quella canzoncina e odiava quando la cantavano. Faceva 23 anni insomma, non 10! però sorrise muovendo la testa a ritmo ppoi ringraziò tutto, guardandoli poi male e minacciandoli con il dito 'mi avete fatta morire, lo sapete?' disse, lasciandosi cadere seduta sul pavimento a gambe incrociate. La prima che le si avvicinò fu Applejack che 'tanto auguri' le disse, piegandosi sulle ginocchia per baciarle la guancia. La lasciò fare ma la guardò sott'occhio, quella ragazza era strana. Solo poche ore prima era scappata via come una pazza dicendole di averla tradita ed ora invece era lì, come nulla fosse. Cercò di non farci troppo caso, forse voleva solo essere calcolata andò a prendersi gli auguri dagli altri ragazzi. Quando si guardò però intorno alla ricerca di Fluttershy non la trovò, dov'era finita? Andò verso la cucina, forse stava preparando qualcosa da mangiare ma venne bloccata da Rarity, la patita della moda amica di una delle allieve della palestra. La conosceva da anni ormai ma non avrebbe mai capito il suo amore sconfinato per vestiti e abbinamenti vari. Insomma, in fondo cos'era? Un mucchio di abiti indossati dai colori simili e un po' di pittura sul viso con qualche gingillo? Non era più comodo andare in giro in tuta? Ma lei non poteva proprio parlare, era già tanto che indossava i reggiseni (non che ne avesse realmente bisogno, sia chiaro). Quel giorno la ragazza indossava una gonna a vita alta viola, come i suoi capelli che aveva tinto da poco e su aveva una magliettina di un bianco latte ornata con qualche gemma rosa e lilla. Probabilmente era fatta da lei perché, aveva sentito, faceva la sarta su commissione e pareva che gli affari le andassero anche piuttosto bene! << Ciao Rainbow, tanti auguri >> le diede i classici due baci sulle guance e le diede poi una bustina, sicuramente un regalo e a giudicare dal nome inciso su di essa era qualcosa da indossare, iniziava bene. << Ehm..ciao Rarity, ti ringrazio molto ma vedi, io ora dovrei >> ma non le lasciò il tempo di finire e se la trascinò tra la folla perché 'doveva salutare i presenti' tra i quali arrivò improvvisamente anche Twilight, sua cara amica anche se non si vedevano che sporadicamente. << Rainbow! >> urlò infatti allegra appena la vide, correndole incontro.

In cucina intanto Pinkie Pie e Fluttershy stavano ultimando la torta. Una meraviglia a due piani di cioccolato al latte e pasta di zucchero, la preferita della ragazza dai capelli arcobaleno. Mancava l'ultimo tocco, le candeline. << Ehi Pinkie >> chiese improvvisamente la ragazza dai capelli rosa, confusa sul da farsi. Era lì ferma con le candeline in mano, ma effettivamente non sapeva quante ne sarebbero servite. Quanti anni aveva Rainbow Dash? Sembrava più grande di lei ma poteva benissimo essere più piccola o magari, << ventitré >> bloccò però tutti i suoi pensieri Pinkie spuntando dal nulla al suo fianco e posando una delle tante candeline sulla torta. << Ohw, davvero? >> chiese allora Fluttershy facendole un sorriso e mettendo le altre candeline. La piccola annuì zampettando via e rimase l'altra ragazza da sola a finire la decorazione. Posata l'ultima candelina prese la forma di fulmine arcobaleno zuccherata che aveva fatto lei apposta per la ragazza, per il suo nome e perché il fulmine le dava senso di..forza, velocità. E Rainbow lo era veloce, quasi più della luce. Poi era forte, tanto da tener testa ad uno come Discord. Poggiò la decorazione al centro della torta, tra le candeline poi accese queste ultime prendendo il vassoio con entrambe le mani.

Si incamminò verso la sala più grande della palestra dove erano tutti, ma appena fuori la porta della piccola cucina una ragazza le si parò davanti. Non l'aveva mai vista ma aveva un non so che di familiare: capelli castani con una ciocca rosso fuoco. Dove l'aveva già vista? << Ciao, sei amica di Rainbow Dash? >> l'altra ridacchiò in maniera quasi ironica ed annuì. << Diciamo che è così >> rispose, allungano il viso per guardare la torta. <> continuò lei e Fluttershy fece si con la testa cercando di superarla, cosa che non le riuscì, così 'scusami' le disse, cercando di non sembrare troppo infastidita. Non voleva offenderla, 'dovrei passare' ed indicò la sala con il mento. L'altra scosse il capo e prese il vassoio dalle sue mani lanciando via la torta che si andò a sfracellare pochi secondi dopo sul pavimento. << Ma cosa.. >> Fluttershy era senza parole. Nessuno avrebbe sentito il rumore per via della musica troppo alta e di conseguenza nessuno sentì l'urlo disumano della ragazza quando 'Discord vorrebbe vederti' le disse l'altra trascinandola via. E improvvisamente si ricordò dove l'aveva vista, dalla piccola finestra della stanza in cui era rinchiusa, con Discord.

 

<< Fluttershy, ma questa tort..FLUTTERSHY? RAINBOW! >>.

 

Era sparita, sotto i suoi occhi. Lì, dove c'erano tutte quelle persone..chi poteva essere stato? Chi mancava quando è successo? Si guardò intorno, era agitata, spaventata, preoccupata, ma sembrava l'unica ad esserlo. Gli altri parlavano tra di loro, solo le sue amiche -e non- sembravano sinceramente interessate. Perfino Applejack che ora era seduta vicino a lei, << la troveremo Rai, devi stare tranquilla. Riusciremo a.. >> ma non aveva voglia di sentire quelle cose ora la ragazza. Aveva bisogno di agire. Di mettere le mani addosso a qualcuno se necessario (e sperava lo fosse). Avrebbero iniziato dalla pasticceria, non faceva quel ragazzo così stupido ma non si poteva mai sapere. Mandò però Rarity e Twilight avanti, due facce che non avevano mai visto magari sarebbe stato più facile per loro, ma non ci contava. Lei sarebbe andata con Pinkie Pie in giro nella zona in cui lei l'aveva trovata. Se magari era riuscita a scappare poteva essere tornata lì, mentre Applejack sarebbe andata alla polizia. Non era uno dei piani più geniali del mondo lo sapeva bene, ma era l'unico che avevano per il momento e dovevano farselo bastare. 'Ok, andiamo' partirono tutte in direzioni diverse dopo quelle parole, tutte con la speranza di tornare indietro con la ragazza.

 

<< Cos, dove..dove sono? Che è successo.. >> Fluttershy intanto si stava risvegliando dopo essere stata addormentata con del cloroformio appena fuori della palestra in modo da non vedere la strada intorno a lei. Appena iniziò a riprendere i sensi però le fu subito chiaro che era seduta e con le mani legate dietro la schiena. Si sentì morire, il fiato iniziò a mancarle e prese a fare dei lunghi e profondi respiri che le permettessero di sopravvivere di fronte a quello che era lo scenario di tutti i suoi incubi peggiori, solo che era la realtà. Come era potuto succedere? Ricordava di essere in cucina a fare la torta per Rainbow Dash, e poi? Che fosse stato tutto solo un sogno? Che fosse sempre rimasta prigioniera di Discord, e.. << ben svegliata, Fluttershy >>, una voce femminile. Chi poteva essere? Poi ricordò quel volto, i capelli. Ed ecco spuntare proprio lei dalle scale con un sorriso cattivo disegnato in viso ed uno strano aggeggio tra le mani. << Allora ragazza, cosa mi dici? Contenta di essere tornata in famiglia? >>, << tu chi sei? >> sputò però lei non degnandola nemmeno di una risposta, non ne valeva la pena. La ragazza di fronte a se rise con cattiveria alzando poi le spalle come a darsi delle arie e restando con le braccia incrociate al petto per dare comunque l'impressione di essere cattiva. Prese a girarle intorno senza rispondere alla sua domanda ed ignorando tutti gli sguardi che le stava lanciando la ragazza. << Dimmi, Fluttershy giusto? Beh, dimmi Fluttershy, come ci si sente a stare seduti lì, impotenti, senza potersi muovere? Non deve essere una bella sensazione suppongo. Mh, magari hai fame. O magari hai, che so, sete! >> allungò una mano dietro la sedia tirando una bottiglia d'acqua che sembrava davvero ghiacciata. A solo guardarla sentì di aver sete ma non voleva dare soddisfazioni a quella vipera così cercò di restare il più impassibile che poteva ma l'altra aprì la bottiglia versando un bicchiere e lo avvicinò alle labbra della più piccola che si sentì così assetata improvvisamente da credere quasi che stesse per morire. Si spinse leggermente in avanti per poggiare le labbra sul bicchiere ma improvvisamente quello sparì. Sentì la ragazza in piedi schioccare la lingua contrariata e scuotere poi la testa in disaccordo, avrebbe dovuto immaginarlo. << Non puoi bere tesoro >> disse, capovolgendo il bicchiere e facendo finire tutta l'acqua sul pavimento, << devi sembrare più deperita di quello che sei nelle foto, altrimenti come si fa? >>. Fluttershy aggrottò le sopracciglia confusa. Di cosa stava parlando ora? << Oh, forse tu non lo sai ancora? >> continuò 'ciocca rossa' guardandola inverosimilmente divertita. “Sapere cosa?” chiese allora non riuscendo più a trattenersi. Quasi le mancava Discord, almeno lui la picchiava e basta non la teneva anche legata! << Ma se te lo dicessi che gioco sarebbe? >> rispose, come ovvio che fosse, l'altra. Stava perdendo la pazienza, davvero, e detto da lei era abbastanza strano visto che non la perdeva quasi mai ma quella ragazza, quella ragazza davvero le tirava le cose peggiori dalle mani e dalla bocca. E perché no, forse anche dai piedi.

Dovevano trovarla, dovevano trovarla. Era l'unica cosa che riusciva a pensare Rainbow Dash. L'unica cosa che tutte riuscivano a pensare. Non potevano immaginare assolutamente di perdere così un'amica seppur nuova che fosse. Avevano imparato tutti a conoscerla in quel poco tempo ed a nessuno era indifferente, sotto molto aspetti, anche quelli che non piacevano molto a Rainbow. Ma non era tempo di gelosie, era tempo di darsi da fare. Dopo le deludenti notizie dalla pasticceria - “non c'è, qui non c'è nessuno in effetti, è un cumulo di macerie”- cercò di non abbattersi e grazie all'aiuto di Pinkie Pie riuscì a restare attenta sul da farsi e senza perdersi d'animo aumentò il passo , << forza, dove l'hai trovata? >>. Non era difficile da capire perché la ragazza stesse facendo tutto quello, ma nessuno ebbe il coraggio di aprir bocca sulla questione, soprattutto non con anche Applejack coinvolta!

Applejack che intanto era con Rarity e stavano tornando indietro verso la palestra dopo il fallimento della loro spedizione, quando << ehi, ti va un caffè? >> le chiese l'altra alzando appena le spalle. << So che non è il momento, ma se non me bevo uno subito muoio! >> e sembrava così seria che Applejack non poté proprio rifiutare. Entrarono così nel primo bar che videro e dopo aver ordinato andarono a prendere posto. << E' incredibile >> iniziò Rarity, << ci vediamo così spesso eppure non abbiamo mai parlato più di tanto, vero? >> Applejack annuì, in effetti era vero, ed era davvero bizzarro che si ritrovassero a fare amicizia perché era scomparsa una persona. Bizzarro ma anche spaventoso. << Non so nemmeno quanti anni hai >> continuò l'altra, zuccherandosi intanto il caffè. L'altra ragazza fece lo stesso, e 'ventuno' rispose distrattamente e non sentì l' 'anche io!' urlato dell'altra perché al momento era troppo impegnata a pensare a Rainbow. Dov'era, cosa stava facendo, perché si comportava così? Non lo capiva, davvero. Non poteva semplicemente fregarsene e lasciare quella ragazzina con loro? Cosa aveva a che fare con lei? Nulla. Sbuffò e Rarity bloccò il suo monologo. << Cosa succede? >> le chiese, ma non ci fu risposta. Non aveva voglia di raccontare i suoi problemi ad una perfetta estranea che sicuramente, uscita da lì, lo avrebbe raccontato ad altre mille persone. 'Non è nulla' rispose allora, bevendo il caffè con un finto sorriso stampato in viso. Odiava Fluttershy, odiava quella palestra, odiava David ed anche quella ragazza di fronte a se.

   
 
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