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Autore: BadWolf 46    02/11/2015    1 recensioni
Piccolo scorcio di vita di due ragazze estranee. L'una inconsapevole dell'altra ed entrambe prese dalla loro realtà.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maria inserisce la chiave nella toppa della serratura. Suo padre gliel'ha data ieri dopo averla ritirata dal ferramenta. É già la terza volta che la perde. La inserisce e gira due volte a destra. Entra.
Anita é agitata, fa lunghi respiri profondi per calmarsi. Fabio le tiene le mani e le dice che quest'anno vinceranno. Si sono allenati molto, questo é l'anno giusto.
Maria chiude la porta dietro di sé, va in salotto e butta zaino e giacca per terra. Poi si dirige verso il bagno. Ci rimane tre minuti e otto secondi.
Anita si accorge che il prossimo turno é il suo, il loro. Si alza, si mette a posto il vestito e si avvicina lentamente allo sbocco che da sul palco. Sbircia fuori. Come sono eleganti quei concorrenti. In particolare la colpisce il gilet ricamato a mano del ragazzo. Così rosso. Un rosso che ti prende e ti tira giù, in fondo al vortice, che sa disgustosamente di passione. 
Maria esce dal bagno con ancora le mani umide. Chiama il padre, ma non riceve alcuna risposta.
É giunta l'ora. Il suo nome e quello di Fabio vengono indifferentemente sputati fuori dalle casse e risuonano in tutto il salone. 
Il telefono suona, al quarto squillo Maria risponde. É sua madre. Ha la voce fievole, un po' roca, ma comunque sicura. In quel momento non diresti mai che dentro si porta il peso di un'adolescenza passata tra ospedali e anelli sempre troppo grandi.
Anita sale sul palco nel buio più assoluto. Si sentono solo i rumori dei suoi passi seguiti veloci da quelli del compagno.  Si mettono in posizione. Il vestito é troppo lungo. Lo sapeva, doveva accorciarlo.
Maria capisce che qualcosa non va. Non si agita, con calma fa alcune domande alla madre. Si trova all'ospedale, con Giacomo, suo fratello di tre anni. Lo può sentire che chiede di tornare a casa, che si annoia e ha fame. 
C'è un momento d'attesa. Sente qualche d'uno tossire e un bisbiglio che potrebbe provenire dalla seconda fila.
Le chiede cos'è successo, perché é in ospedale, in quel luogo il cui nome é sempre seguito da preoccupazione. Domanda, ma in realtà ha già capito. Ma cosa potrebbe fare se non chiedere? 
Le luci si accendono di colpo inondando le immense pupille di Anita e per un attimo le impediscono di vedere. Tutte le luci per un solo secondo si riflettono in quei bellissimi occhi. Poi un passo in avanti, un brusco movimento di fianchi e via, si parte. La mente si fa da parte per lasciare libero il corpo.
Il padre é morto. Non é una notizia che si sente tutti i giorni, anzi la si sente una volta sola nella vita. Maria non reagisce, riaggancia semplicemente la cornetta.
Anita sente l'adrenalina nel corpo, il movimento fa parte di lei, no, lei é movimento. Non pensa a nulla, guarda  Fabio e ricorda il primo giorno che l'ha conosciuto. Quando aveva ancora gli occhiali e i brufoli sulla fronte. Che bel ragazzo che era. Intanto il corpo diventa autonomo, si muove senza comandi.
Maria si accascia su una sedia e piange, piange, piange e piangerà ancora. Piangerà per tutto il pomeriggio e quando arriverà la madre si abbracceranno a lungo e si faranno coraggio per Giacomo. Già, perché Giacomo non sa, o meglio non capisce ancora.
E mentre Maria piange Anita balla e il vestito di Anita balla con lei. Le stoffe colorate volano, si intrecciano, mischiano i loro colori, si corteggiano, si abbracciano per poi lasciarsi andare. Danzano come Fabio danza con Anita, ma Maria piange e va bene così.
   
 
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