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Autore: sabdoesntcare    03/11/2015    1 recensioni
"Caro John". Sherlock inizia il suo post con queste due parole. E le ripete, quasi bloccandosi su di esse, perché forse racchiudono tutto quello che ha provato da quando ha conosciuto quel piccolo, fragile, fortissimo medico militare. Cerca di andare avanti, di tirare fuori ciò che quelle parole significano, ma è come cercare di togliere una spina dal cuore: è per il tuo bene, ma ti senti morire ogni volta che ci provi.
La storia inizia da qualche giorno dopo il matrimonio di John e Mary, tuttavia lei non è incinta.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Scrivo ora per avere la certezza che John non possa leggere.
Non entro su questo blog segreto da prima che mi sparassero, e c’è ancora il mio primo post.
Ho visto che c’è, non sto dicendo che l’ho riletto.
Probabilmente lo cancellerei, brucio dall’interno solo a pensare di aver confessato quelle cose, e in più stavolta non sono qui per sciocchezze sentimentali, o comunque non del tutto.
Il fatto è che ho bisogno di mettere da qualche parte le idee, il palazzo mentale è ottimo per contenere i dati ma se ci aggiungo anche i ragionamenti che faccio e che poi risultano inutili, è come lasciare mille pallottole di carta in giro e poi lamentarsi che non c’è spazio, e stavolta non posso permettermelo.
E’ da circa un mese che brancoliamo nel buio, anche se spesso penso di star solo fingendo di non sapere il nome del mio (quasi) assassino.
Se John sapesse cosa ho per la testa probabilmente lo stress da cui è già divorato lo distruggerebbe del tutto (a volte fissa il vuoto e gli cadono oggetti di mano come se fosse in trance, immagino che ultimamente stia pensando con la stessa intensità con cui penso io, e non è affatto semplice).
Ammetto che in questo periodo ho cercato di concentrarmi solo sul lavoro, anche perché stavolta ne va della mia vita, però in un certo senso va meglio.
Da quando evito di pensare a cosa io possa o non possa provare la confusione mentale è grande, ma mai quanto lo era prima. Rischio di morire, ma va bene lo stesso.
Veniamo al dunque.
Il mio ragionamento è che se un assassino tende una trappola e poi non ti uccide, vuole giocare e dunque si presuppone che in seguito ti cerchi di nuovo. Al momento però c’è calma piatta.
Dunque, devo cercare qualcuno che in genere abbia voglia di giocare con me, e che probabilmente mi voglia morto.
Irene? Ovviamente no, certo è una donna che bada ai propri interessi, ma non un’assassina.
Inoltre c’è il fattore infatuazione, le signore per quanto strane siano non uccidono un uomo di loro interesse, anche perché in seguito non potrebbe dare loro attenzioni, e io so che in questo caso la persona dall’altra parte della pistola non aveva solo voglia di giocare, o non mi avrebbe colpito affatto.
Magari un colpo per mettermi in allarme a poca distanza dalla spalla, perfino a due centimetri dalla testa, ma non mi avrebbe colpito.
Sono stato attirato come una mosca in una ragnatela da qualcuno che è stato capace di mettere in difficoltà Mycroft all’unico scopo di invitarmi in un posto, azione totalmente inutile dal momento che non mi tiro mai indietro di fronte a nessuno che voglia un confronto con me.
Mycroft non gli serviva affatto.
Voleva dimostrare qualcosa, voleva dimostrarmi che ha il potere di mettere in crisi anche il governo e al contempo potermi minacciare di morte, perfino per semplice divertimento.
Una ragnatela. Potere. Minaccia di morte. Divertimento.
Un ragno al centro di una ragnatela di potere, potere ovviamente criminale, che trae divertimento dalla morte.
Rabbrividisco a pensarci ma come ho scritto anche su Scienza della deduzione, per quanto un’ipotesi sembri assurda, è tuo dovere considerarla perfettamente valida se è l’unica che funziona a livello logico.
Se la mia teoria è esatta, non mi resta che capire cosa ho visto (o chi) il giorno in cui si è sparato in bocca davanti ai miei occhi, il giorno in cui sono stato costretto ad uccidermi anch’io.
E poi, poi dovrò stanare il ragno.

Quanto a John, vorrei in realtà che rimanesse fuori da questa storia. Continua a non rendersene conto ma anche lui ha rischiato la vita l’ultima volta che abbiamo visto Moriarty, e anche se detesto pensare che le cose siano cambiate, è così e basta. Dovrebbe essere al sicuro a casa con sua moglie, e invece è qui.
Inoltre penso che nemmeno Mary sia una stupida e che si sia accorta che la situazione è a rischio, John non me ne ha parlato ma ho letto tutti i suoi sms e lasciano intuire una certa preoccupazione (e un certo risentimento) da parte di lei. Inoltre lui sta diminuendo drasticamente le chiamate, tengo sempre il conto di quante volte è a telefono con lei e chi dei due chiama.
Lei spesso, quasi ossessivamente, mentre John una o due volte al giorno.
Spesso nemmeno le risponde al telefono.
Ho già tentato di rimandarlo a casa un paio di volte, ma nemmeno dieci ore dopo è di nuovo qui.
Dice che se ho difficoltà a trovare l’assassino con lui figuriamoci senza un assistente, che potrebbe esserci un nuovo attentato alla mia vita e altre cose che non ho ascoltato perché mi stavo annoiando.
Ci sono volte in cui mi ricordo di quanto sia idiota e mi stupisco. Sembra quasi come gli altri.
Il punto è “sembra”, perché devo dire con sincerità che non ho mai trovato un solo agente di polizia con un quarto del suo coraggio, o della sua profondità d’animo, saggezza e tanto, tanto altro.
Sei detestabile, John. Però devo ringraziarti, e lo faccio qui perché non ce la farei mai a fartelo sapere.
Non dopo tutto quello che è successo e dopo averti già chiesto di perdonarmi.
E dal momento che tanto non leggerai mai queste righe, confesso che da quando posso guardarti di nuovo dormire non riesco a farne a meno ed è l’unica cosa che mi fa addormentare nonostante i pensieri.
Spero che tu non scopra mai che ogni notte dormo per terra per starti accanto e poi svegliarmi puntualmente un’ora prima di te per andare nel mio letto, fingendo di essere sempre stato lì.
Insomma, è bello averti a casa.
Buonanotte, John.

Postato da: Sherlock Holmes
Ore: 1:34 A.M.
   
 
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