Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Fujikofran    03/11/2015    1 recensioni
Torna Franca Strangoni e torna la banda di Lupin, ma questa volta ci sarà anche Rebecca Rossellini, personaggio della nuova serie di Lupin III, trasmessa in anteprima mondiale in Italia. Franca viene chiamata a lavorare al Chiostro del Bramante di Roma, per una mostra organizzata proprio da Rebecca. Tra i dipinti ci sarà anche il famoso "L'abbraccio" di Gustav Klimt. Ma Lupin ha già annunciato che lo ruberá. Sarà proprio lui ad aver lanciato una sfida ai sorveglianti del Chiostro e a Zenigata oppure qualcun altro vuole il noto quadro? Suspence a volontà, ma anche amore:quello tra Lupin e Rebecca, Tra Fujiko e Geoemon e, soprattutto, tra Franca e Jigen. Brano da ascoltare durante la lettura: "Nothing's gonna hurt you, baby" dei Cigarettes after Sex
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rebecca Rossellini, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Irruzione in una vita'
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Franca sembrava perdersi, nel grande giardino antistante la villa di Rebecca Rossellini, immersa nel parco dell’Appia Antica. Jigen le fece strada a la condusse all’ingresso, dove, con un bicchiere di prosecco in mano, l’aspettavano Fujiko e Goemon, per salutarla. Dei camerieri stavano allestendo un buffet all’aperto, tra tavoli e sedie bianchi e di buon gusto. Poi arrivarono Lupin e Rebecca, che si presentò a Franca, la quale, durante la rituale stretta di mano, avvertì che quella ragazza, dal viso dolce e sorridente, le stava già simpatica. “La moglie di Lupin”, pensò, anche se Jigen le aveva accennato che la situazione era un po’ particolare e che era un matrimonio adatto solo alle riviste di gossip. Però i due “sposini” indossavano la fede. 

-Venite a prendere l’aperitivo- disse poi Rebecca, uscendo fuori di corsa, con aria raggiante.

Franca la osservava e pensava che forse Lupin aveva finalmente trovato la donna della sua vita, sembrava la sua versione femminile. Il sole che accompagnava l’aperitivo all’aperto rendeva l’atmosfera piacevole, oltre al fatto che le tartine che accompagnavano il prosecco era squisite. 

-E così finalmente sto conoscendo una delle persone che lavorerà per me, da lunedì nonché la fidanzata di Daisuke Jigen- disse Rebecca, avvicinandosi a Franca, che le sorrise.

-Già… perdona il mio imbarazzo, se mi definisci la fidanzata di Daisuke Jigen-

-Lo so, lo so, è qualcosa di strano, come il mio matrimonio con Arsene…però, guardalo, non è delizioso? Sono così felice di essere legata a lui, in un modo o nell’altro-

Franca non capì il senso delle ultime parole della ragazza, ma non le fece domande, per non sentirsi inopportuna.

-Hai già avuto modo di vedere la collezione?- le chiese Rebecca.

-Sì…mi piace molto, con tutti quei dipinti in stile Art Nouveau, in particolare “Il ritratto di Adele Bloch Bauer” e “L’Abbraccio”…amo quello stile-

-Siamo in due! Ho avuto l’opportunità di portare in Italia alcuni dipinti che ho a cuore da tanto tempo. Ci tenevo che l’evento fosse a Roma, perché sono molto legata a questa città e poi mio marito mi ha detto che potevo contare su uno staff di ottime hostess e guardiani, in particolar modo te, Alice Cruciani e Salvatore Aiello. La vostra trainer, invece, non la conosco, ma sicuramente sarà in gamba-

-Mi stai forse dicendo che sono stata raccomandata, in un certo senso?-

-Beh, sì…ma non l’ho fatto per seguire una prassi tutta italiana: ci tenevo a lavorare con persone di cui fidarsi. E poi volevo conoscerti. Ora mi devi scusare, ma devo andare in cucina a dare delle dritte ai cuochi. Ho saputo che tu ami il millefoglie e voglio controllare che sia arrivato. Ho fatto anche arrivare dei dolcetti giapponesi per Goemon e una Apple Pie per Jigen. Il dolce che mangeremo Arsene e io sarà un mont-blanc, che so che a te non piace-

Mentre i tre uomini della banda parlavano, Franca beveva il prosecco e si guardava intorno, con un sorriso abbozzato e il flute quasi vuoto in mano. Il lusso da cui era circondata non l’aveva mai visto, nemmeno ai matrimoni di alcuni suoi amici. O, meglio, non era mai stata in un luogo la cui magnificenza, bellezza ed eleganza, erano concentrati nelle mani di una sola persona. Le si avvicinò Fujiko, per un cin cin. Il suo italiano era migliorato, così come lo era sembrato quello di Goemon. 

-Come hai trovato il tuo Jigen?- le domandò –eh, il suo fascino è inimitabile…te lo sei scelto bene, Franca-

-Beh, non è che io e lui siamo proprio…-

-No no, siete splendidi insieme. Goemon e io, invece, ultimamente abbiamo attraversato un momento di crisi-

-Mi spiace. Comunque, può capitare-

-Ma è stata colpa mia, sai? Quando Lupin si è sposato, io ci sono rimasta male. E Goemon si è infastidito. Gli ho spiegato che temevo che quel matrimonio avrebbe potuto compromettere la tenuta della nostra banda, visto che lo sposo sembrava intenzionato a cambiare vita. Invece non era così, ma Goemon si è sentito improvvisamente rifiutato, come se io non lo amassi più-

-Beh, spero che chiarirete quanto prima-

-Sì , abbiamo chiarito e stiamo pensando di sposarci e mettere su famiglia. Forse saremo noi a cambiare vita, invece che Lupin. Ovviamente tu sarai invitata al nostro matrimonio, perché vorremmo sposarci qui in Italia-

A un certo punto, i tre ladri si girarono verso le due donne e si misero a ridere. 

-Che avete da ridere, idioti?- domandò Fujiko, mentre Franca preferì non proferir parola.

-Stavamo dicendo che siete belle, hi hi hi- rispose Lupin, poi Jigen e Goemon si avvicinarono alle loro compagne. Jigen si tolse il cappello e lo appoggiò sulla testa di Franca, prima di darle un bacio sulla guancia. Goemon approfittò di un attimo di distrazione di Fujiko, che stava parlando con Lupin (e colpendolo con la sua borsetta, per scherzo), per guardare Franca e sorriderle, ma questa volse lo sguardo altrove, per non arrossire, dato che non aveva mai dimenticato quando lui, una volta, l’aveva baciata.

Il pranzo era finalmente pronto, Rebecca e Lupin invitarono tutti ad accomodarsi all’interno della villa, arredata in maniera moderna e quasi minimale, anche se non mancavano i colori caldi e un caminetto, nel soggiorno. La grande vetrata che faceva da ingresso permetteva alla luce del sole di filtrare all’interno della casa e quella giornata, per Franca, non sarebbe sicuramente finita nel dimenticatoio, soprattutto il momento in cui, dopo pranzo, si recarono tutti in giardino, dopo aver sorseggiato il caffè e il cosiddetto “ammazza-caffè”: c’era una bella atmosfera. Rebecca aveva tutta l’attenzione su di sé, mentre parlava del viaggio di nozze che voleva fare con Lupin, che spesso faceva battute simpatiche per prenderla un po’ in giro, ma lei non se la prendeva; al contrario, sembrava divertirsi e lo guardava con occhi languidi. 

-Credo sia proprio innamorata-mormorò Franca nell’orecchio di Jigen, che, seduto  dietro di lei, la teneva abbracciata.

-Ma non come io di te- rispose l’uomo.

Goemon e Fujiko decisero poi di ritirarsi in camera, volevano riposare.

-Piccioncini…avete bisogno del pisolino digestivo?- domandò Lupin.

-Sì…fallo anche tu, ne avresti bisogno- rispose Fujiko, un po’ seccata.

-Beh, in effetti abbiamo mangiato anche troppo- commentò Rebecca –però è difficile credere che quei due vogliano solo riposarsi, dopo essere stati in disparte a sbaciucchiarsi-

-Allora, noi ‘sopravvissuti’ all’abbiocco pomeridiano vogliamo far un brindisi con un altro bicchierino di digestivo?- chiese Lupin, per cambiare discorso, e tutti erano d’accordo nel voler bere ancora un po’.

E la malinconica luce del sole del pomeriggio sembrava voler fare loro compagnia.




   
 
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