Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: CamillaMillaMilly    23/02/2009    4 recensioni
Cosa sarebbe successo in Breaking Down se le cose fossero andate diversamente? Se la trasformazione di Bella non fosse andata per il verso giusto? Come avrebbe reagito Edward?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Remain to watch the stars. Note: Questa piccola storia è stata creata da due menti la sottoscritta e sbadata93 ed è stata ispirata da una canzone! La ragazza che l'ha cantata mi ha dato il consenso di inserire un collegamente diretto al suo blog dove potete ascoltarla..
Canzone
Grazie anche a Megga_Cullen! l'ideatrice del titolo! Questa ficcy è dedicata a te! *-*
Avverto subito che è un finale triste..

Remain to watch the stars

Bella era inerme sul letto. Erano passate tre settimane dal parto. Renesmee cresceva, cresceva velocemente.. e senza madre. O meglio, una “madre” l’aveva.. Rosalie. Da quando tentarono di trasformare Bella, Rose si era presa cura di Renesmee come se fosse figlia sua, la adorava. Non gli interessava che Bella non ce l’avesse fatta.. anzi. Ne era quasi contenta. Ora lei poteva tenerla, era tutta sua. Tutti avevano perso le speranze. Carlisle, Esme, Alice, Jasper, Rosalie, Emmett, Jacob.. Ma Edward no, ci sperava ancora, ancora dopo ben tre settimane, tre settimane da quando il veleno era entrato in circolo. Dopo che tutti, disperati, gli avevano detto “ è finita”.

 

                                                            ….........

 

“Edward” disse Carlisle “Sono passate tre settimane, è troppo. Qualcosa è andato male..”

Edward non lo ascoltava né lo guardava, era assente. Catatonico. Da quando Bella era sdraiata lì  lui era quasi impazzito. Faticava a vivere..

“Edward mi ascolti?” Carlisle lo guardava preoccupato.

“Ci deve essere ancora qualcosa.. Qualche possibilità..”

“No Edward.. Non può.. Bella è..”

“Non dirlo..”

“Ok.. Ma lo sai anche tu che non ci sono più speranze.”

Edward si alzò, per un po’ si fissarono negli occhi senza parlare, ma Carlisle capì.. Edward uscì dalla stanza. Fu l’ultima volta che lo videro..

 

                                                          ..........…

 

“Jacob” disse una voce alle mie spalle, mi girai di scatto, non lo sentivo parlare da molto e mi sorprese, Edward teneva Renesmee fra le braccia. Me la porse, molto gentilmente e senza dire una parola, poi.. se ne andò. Rimasi a fissarla, la piccola Renesmee. Quel gesto significava che era finita, avevano perso le speranze. Bella è morta. E porgendomi Renesmee significava che se ne andava anche lui..

 

                                                          ..........…

 

La radura.. La nostra radura..

“Bella.. dove sei?”

Mi inginocchiai, non avevo più forze, mi sentivo impotente,sentivo dolore. Impotenza, dolore,

mi bruciavano gli occhi. Stavo piangendo? Com’era possibile? Si erano lacrime, stavo piangendo, quel dolore era insopportabile, mi veniva da dentro, stavo perdendo la capacità di vivere…

“Si può morire per amore?”

Mi chiesi prima di accasciarmi al suolo e lasciarmi ricoprire dal quel buio opprimente e pesante..

                                                          ..........…

Una settimana dopo..

                                                          ..........…

Quando mi risvegliai ero sola sul letto in cui avevo partorito Renesmee.. Dov’era ora? Dov’era Edward? Quanto ero rimasta incosciente? Per quanto ne sapevo io poteva esser stato un anno. Quando decisi di alzarmi mi ritrovai già in piedi. Wow. Ma non mi interessavano le mie nuove prestazioni vampiresche. Dov’erano tutti? Nel momento stesso in cui lo pensai Carlisle apparve sulla porta. Il volto che conoscevo, sempre perfettamente composto ora lo trovai incredulo, stupefatto e terrorizzato.

“Com’è possibile?” esclamò, il viso passò dal palese stupore alla consapevolezza.

Arrivarono in un baleno tutti gli altri, tranne Edward, e la loro reazione fu la stessa. Increduli, stupefatti, terrorizzati e consapevoli. Ma consapevoli di cosa?

Avevo duecento domande da fare, le riordinai.

“Dov’è Edward?”

Si guardarono in faccia, le espressioni indecifrabili. Cos’era successo mentre ero incosciente? Ero preoccupata. No, peggio, ora ero anch'io terrorizzata. Fissammo tutti Jasper, sperando che mi aiutasse, ma dalla sua espressione capivo che non ci riusciva. Il mio potere adesso escludeva anche gli attacchi fisici? Visto che nessuno mi aveva risposto riprovai.

“Dov’è Edward?”

Le loro espressioni esprimevano dolore. Fu Alice che decise di rispondermi.

“ Bella, sei rimasta incosciente per un mese, dieci volte di più del normale. Ti credevamo morta e..”

Lei continuava a parlare, ma avevo smesso di ascoltarla. Si poteva ben capire cosa avesse fatto Edward.

Sprofondai nel dolore e mi pietrificai. Se fossi stata capace di piangere l’avrei fatto.

L’unica cosa che desideravo adesso era morire, me lo si leggeva in faccia, quindi Alice si avvicinò.

“Bella? Bella ascoltami..”

“ Voglio morire” mi lasciai cadere a terra in ginocchio, ero così.. umana. Alice si inginocchiò di fianco a me.

“Bella.. non lasciare che vostra figlia cresca senza entrambi i genitori… Edward non vorrebbe così..”

quelle parole mi colpirono come uno schiaffo. Tornai alla realtà e in un attimo fui consapevole della scelta.. Avrei lasciato mia figlia da sola per l’eternità? Mentre meditavo sentii la sua voce.

“Non farlo..”

il dolore raddoppiò, mi faceva impazzire.

“non farlo..” mi ripeteva. “ti prego”.

Sprofondai nel dolore. Se solo fossi stata capace di piangere, se solo fossi stata capace. Se fossi stata umana avrei potuto dire “Sì, rimango” pensando che sarei morta comunque un giorno, ma quella decisione da immortale era diversa.

Sentivo il peso di quelle due parole.

Per sempre…

Avrei sopportato il dolore per sempre?

O avrei lasciato Renesmee da sola per l’eternità?

“..Non abbandonarla..”

                                                          ..........…

Una settimana dopo

                                                          ..........…

Renesmee aveva cinque settimane e dimostrava già sei mesi. Era notte e stava dormendo nel suo lettino mentre io stavo parlando con Alice.

Quant’era difficile fingere. Il dolore mi opprimeva come il primo giorno, anzi, sembrava raddoppiare con il passare dei giorni.

Renesmee sbucò la dietro la porta, a giudicare dalla sua espressione aveva avuto un incubo, stringeva la coperta nella mano e si trascinava piano verso di noi.

“Mamma.. Dov’è papà?”

Io e Alice ci guardammo. Come dire a tua figlia di sei mesi che suo padre è morto? Come può capire?

Guardai il suo volto, troppo simile a quello di Edward e i suoi occhi color cioccolato, troppo consapevoli..

Lei sapeva..

“Papà non c’è più?” mi chiese ancora con quella espressione.

“No, non c’è più”. Potevo esprimermi meglio? Avrei dovuto usare una espressione diversa, avrei VOLUTO usare una frase differente, ma non ci riuscivo. Era difficile parlare Edward. Solo una frase simile era insopportabile, e per la seconda volta dal mio risveglio lo sentii.

“Dille che le voglio bene..”

“Ti vuole bene..”

Non riuscivo a reggere quello sguardo. Era consapevole, addolorata e troppo, troppo simile a lui..

Mentre fissavo Edward attraverso mia figlia, Alice mi chiamò.

“Bella?”

A stento voltai la testa. “Sì?”

“Edward aveva composto una canzone, per te, nella prima settimana della tua trasformazione.”

Potevo solo immaginare quanto dolore potesse provocarmi ascoltarla, ma non resistetti a pronunciare quelle parole.. “Puoi suonarla?”

Alice mi guardò, vedeva il mio dolore e il bisogno di sentirmi vicina a lui, e allo stesso tempo la gioia e il bisogno di stare con Renesmee.

Iniziò a suonare, riconobbi immediatamente quella sinfonia, la mia ninna-nanna. Poi Alice, iniziò a cantare, la sua magnifica voce seguiva perfettamente le note della canzone, la mia canzone..

 

“La notte è cominciata e l’oscurità arrivata,

quindi dormi Bella la mia luce la mia stella,

non ho niente da sentire, ma non voglio più dormire.

Resterò a vegliare, quindi dormi mio amore.

La mia anima lo sai, morì tanti anni fa

Non pensavo che un domani, l’avrei presa fra le mani

Per sempre mia Bella le mie labbra troverai

D’oggi in poi sarai come tu vorrai.

 

La notte è cominciata e l’oscurità arrivata,

quindi dormi Bella la mia luce la mia stella,

non ho niente da sentire, ma non voglio più dormire.

Resterò a vegliare, quindi dormi mio amore.

D’oggi in poi sarai come tu vorrai

Sento il freddo già salire è dura farti morire

Per sempre sarai davanti agli occhi miei

Sento già il calore, la tua anima che muore.”

© by Gloria Coccoli

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: CamillaMillaMilly