Canzone
Grazie anche a Megga_Cullen! l'ideatrice del titolo! Questa ficcy è dedicata a te! *-*
Avverto subito che è un finale triste..
Remain to watch the stars
Bella era inerme sul
letto. Erano passate tre settimane dal parto. Renesmee cresceva, cresceva
velocemente.. e senza madre. O meglio, una “madre” l’aveva.. Rosalie. Da quando
tentarono di trasformare Bella, Rose si era presa cura di Renesmee come se
fosse figlia sua, la adorava. Non gli interessava che Bella non ce l’avesse
fatta.. anzi. Ne era quasi contenta. Ora lei poteva tenerla, era tutta sua.
Tutti avevano perso le speranze. Carlisle, Esme, Alice, Jasper, Rosalie,
Emmett, Jacob.. Ma Edward no, ci sperava ancora, ancora dopo ben tre settimane,
tre settimane da quando il veleno era entrato in circolo. Dopo che tutti,
disperati, gli avevano detto “ è finita”.
….........
“Edward” disse Carlisle
“Sono passate tre settimane, è troppo. Qualcosa è andato male..”
Edward non lo ascoltava né lo guardava,
era assente. Catatonico. Da quando Bella era sdraiata lì lui era quasi
impazzito. Faticava a vivere..
“Edward mi ascolti?”
Carlisle lo guardava preoccupato.
“Ci deve essere ancora
qualcosa.. Qualche possibilità..”
“No Edward.. Non può..
Bella è..”
“Non dirlo..”
“Ok.. Ma lo sai anche tu
che non ci sono più speranze.”
Edward si alzò, per un
po’ si fissarono negli occhi senza parlare, ma Carlisle capì.. Edward uscì
dalla stanza. Fu l’ultima volta che lo videro..
..........…
“Jacob” disse una voce
alle mie spalle, mi girai di scatto, non lo sentivo parlare da molto e mi
sorprese, Edward teneva Renesmee fra le braccia. Me la porse, molto gentilmente
e senza dire una parola, poi.. se ne andò. Rimasi a fissarla, la piccola
Renesmee. Quel gesto significava che era finita, avevano perso le speranze.
Bella è morta. E porgendomi Renesmee significava che se ne andava anche lui..
..........…
La radura.. La nostra
radura..
“Bella.. dove sei?”
Mi inginocchiai, non
avevo più forze, mi sentivo impotente,sentivo dolore. Impotenza, dolore,
mi bruciavano gli occhi.
Stavo piangendo? Com’era possibile? Si erano lacrime, stavo piangendo, quel
dolore era insopportabile, mi veniva da dentro, stavo perdendo la capacità di
vivere…
“Si può morire per
amore?”
Mi chiesi prima di
accasciarmi al suolo e lasciarmi ricoprire dal quel buio opprimente e pesante..
..........…
Una settimana dopo..
..........…
Quando mi risvegliai ero
sola sul letto in cui avevo partorito Renesmee.. Dov’era ora? Dov’era Edward?
Quanto ero rimasta incosciente? Per quanto ne sapevo io poteva esser stato un
anno. Quando decisi di alzarmi mi ritrovai già in piedi. Wow. Ma non mi
interessavano le mie nuove prestazioni vampiresche. Dov’erano tutti? Nel
momento stesso in cui lo pensai Carlisle apparve sulla porta. Il volto che conoscevo,
sempre perfettamente composto ora lo trovai incredulo, stupefatto e
terrorizzato.
“Com’è possibile?”
esclamò, il viso passò dal palese stupore alla consapevolezza.
Arrivarono in un baleno
tutti gli altri, tranne Edward, e la loro reazione fu la stessa. Increduli,
stupefatti, terrorizzati e consapevoli. Ma consapevoli di cosa?
Avevo duecento domande
da fare, le riordinai.
“Dov’è Edward?”
Si guardarono in faccia,
le espressioni indecifrabili. Cos’era successo mentre ero incosciente? Ero
preoccupata. No, peggio, ora ero anch'io terrorizzata. Fissammo tutti Jasper,
sperando che mi aiutasse, ma dalla sua espressione capivo che non ci riusciva.
Il mio potere adesso escludeva anche gli attacchi fisici? Visto che nessuno mi
aveva risposto riprovai.
“Dov’è Edward?”
Le loro espressioni
esprimevano dolore. Fu Alice che decise di rispondermi.
“ Bella, sei rimasta
incosciente per un mese, dieci volte di più del normale. Ti credevamo morta
e..”
Lei continuava a
parlare, ma avevo smesso di ascoltarla. Si poteva ben capire cosa avesse fatto
Edward.
Sprofondai nel dolore e
mi pietrificai. Se fossi stata capace di piangere l’avrei fatto.
L’unica cosa che
desideravo adesso era morire, me lo si leggeva in faccia, quindi Alice si
avvicinò.
“Bella? Bella
ascoltami..”
“ Voglio morire” mi
lasciai cadere a terra in ginocchio, ero così.. umana. Alice si inginocchiò di
fianco a me.
“Bella.. non lasciare
che vostra figlia cresca senza entrambi i genitori… Edward non vorrebbe così..”
quelle parole mi
colpirono come uno schiaffo. Tornai alla realtà e in un attimo fui consapevole
della scelta.. Avrei lasciato mia figlia da sola per l’eternità? Mentre
meditavo sentii la sua voce.
“Non farlo..”
il dolore raddoppiò, mi
faceva impazzire.
“non farlo..” mi ripeteva. “ti
prego”.
Sprofondai nel dolore.
Se solo fossi stata capace di piangere, se solo fossi stata capace. Se fossi
stata umana avrei potuto dire “Sì, rimango” pensando che sarei morta comunque
un giorno, ma quella decisione da immortale era diversa.
Sentivo il peso di
quelle due parole.
Per sempre…
Avrei sopportato il
dolore per sempre?
O avrei lasciato
Renesmee da sola per l’eternità?
“..Non abbandonarla..”
..........…
Una settimana dopo
..........…
Renesmee aveva cinque
settimane e dimostrava già sei mesi. Era notte e stava dormendo nel suo lettino
mentre io stavo parlando con Alice.
Quant’era difficile
fingere. Il dolore mi opprimeva come il primo giorno, anzi, sembrava
raddoppiare con il passare dei giorni.
Renesmee sbucò la dietro
la porta, a giudicare dalla sua espressione aveva avuto un incubo, stringeva la
coperta nella mano e si trascinava piano verso di noi.
“Mamma.. Dov’è papà?”
Io e Alice ci guardammo.
Come dire a tua figlia di sei mesi che suo padre è morto? Come può capire?
Guardai il suo volto,
troppo simile a quello di Edward e i suoi occhi color cioccolato, troppo
consapevoli..
Lei sapeva..
“Papà non c’è più?”
mi chiese ancora con quella espressione.
“No, non c’è più”.
Potevo esprimermi meglio? Avrei dovuto usare una espressione diversa, avrei
VOLUTO usare una frase differente, ma non ci riuscivo. Era difficile parlare
Edward. Solo una frase simile era insopportabile, e per la seconda volta dal
mio risveglio lo sentii.
“Dille che le voglio
bene..”
“Ti vuole bene..”
Non riuscivo a reggere
quello sguardo. Era consapevole, addolorata e troppo, troppo simile a lui..
Mentre fissavo Edward
attraverso mia figlia, Alice mi chiamò.
“Bella?”
A stento voltai la
testa. “Sì?”
“Edward aveva composto
una canzone, per te, nella prima settimana della tua trasformazione.”
Potevo solo immaginare
quanto dolore potesse provocarmi ascoltarla, ma non resistetti a pronunciare
quelle parole.. “Puoi suonarla?”
Alice mi guardò, vedeva
il mio dolore e il bisogno di sentirmi vicina a lui, e allo stesso tempo la
gioia e il bisogno di stare con Renesmee.
Iniziò a suonare, riconobbi
immediatamente quella sinfonia, la mia ninna-nanna. Poi Alice, iniziò a
cantare, la sua magnifica voce seguiva perfettamente le note della canzone, la mia
canzone..
“La notte è cominciata e
l’oscurità arrivata,
quindi dormi Bella la
mia luce la mia stella,
non ho niente da
sentire, ma non voglio più dormire.
Resterò a vegliare,
quindi dormi mio amore.
La mia anima lo sai,
morì tanti anni fa
Non pensavo che un
domani, l’avrei presa fra le mani
Per sempre mia Bella le
mie labbra troverai
D’oggi in poi sarai come
tu vorrai.
quindi dormi Bella la
mia luce la mia stella,
non ho niente da
sentire, ma non voglio più dormire.
Resterò a vegliare,
quindi dormi mio amore.
D’oggi in poi sarai come
tu vorrai
Sento il freddo già
salire è dura farti morire
Per sempre sarai davanti
agli occhi miei
Sento già il calore, la
tua anima che muore.”
© by Gloria Coccoli