Non so da dove mi è uscita…
Per una volta non è una sasu-naru o una shonen-ai, ma il pairing lo adoro (un
mini accenno ce l’ho infilato). In ogni caso non ha senso, giudicate voi. Per
le cose che non ti ho detto aggiornerò a singhiozzo perché è un periodo critico
per me.
Easily
“Sakura-chan, Naruto-kun
insegnatemi ad amare.”
Così aveva esordito una
mattina, tranquillamente come se niente fosse, il solito sorriso di plastica
stampato in faccia, aveva chiesto a loro perché era logico e naturale, senza alcuna
premeditazione particolare.
Naruto aveva provato a
spiegare, ma i risultati furono ben poco soddisfacenti.
“Be non saprei, a me viene
naturale, ad esempio con il bastardo l’unica difficoltà è stata nel dopo,
ovvero convivere con quel nevrotic..”
Per fortuna Sakura lo aveva
salvato subito da una paternale su quanto Naruto fosse meraviglioso a
sopportate quel “Bastardo-psicolabie-isterico-megalomane”.
Sakura era una precettrice
sensibile ed impegnata, da buona romantica prese il suo compito molto sul serio,
lo istruì con libri, film, spettacoli, poesie, dando un suo contributo
personale e sentito.
Si vedevano tre pomeriggi
alla settimana e il venerdì sera uscivano. Sai era un alunno attento e
determinato, pronto ad affrontare qualsiasi ostacolo. I risultati, malgadro
l’impegno di ambo le parti erano nulli, forse Naruto-kun aveva ragione, l’amore
o ce l’hai o non ce l’hai, non lo puoi imparare.
Poi successe, così.
Semplicemente.
Quel venerdì dovevano andare
a vedere “Romeo e Giulietta”.
Si rese conto di quanto lei
fosse bella con i capelli raccolti, di come la maglietta nera attillata
esaltasse i suoi piccoli seni proporzionati e di come la sua voce lo aiutasse a
rilassarsi e gli sciogliesse la tensione delle spalle con la sola presenza.
Capì davvero cosa volesse dire “farfalle nello stomaco” alla sensazione
della delicatezza della sua mano sul suo braccio, o perché si volesse baciare
la persona amata fino ad averne la nausea e tante altre cose gli furono chiare
Ero disposto ad affrontare
qualsiasi ostacolo. Quanto sbagliavo.
E’ Semplice, come se tu
avessi scostato una tenda e la luce mi avesse investito.
Grazie Sakura-chan.
Quella sera, mentre la riaccompagnava a casa, sulla porta, Sai ebbe il privilegio di sentire come fosse scaldarsi al sole: Sakura aveva la labbra tiepide e morbide, sapevano di buono, proprio come dicevano i libri.
Dedicata a chiunque legga, spero con
l'augurio che chi non l'ha ancora fatto, trovi il suo sole(quindi anche
la sottoscritta)