Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: violaserena    05/11/2015    1 recensioni
Seguito de “La Rivincita dei Lupi”.
Dopo due anni di pace e prosperità, dal Continente Orientale arriva una nuova minaccia.
Un uomo ha riunito un imponente esercito e intende marciare a occidente per vendicare la sua regina e conquistare i Sette Regni.
Una nuova guerra si profila all’orizzonte.
Riusciranno gli Stark e le altre famiglie a vincere e a ristabilire l’armonia? O soccomberanno di fronte a questo nuovo nemico?
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Bran Stark, Jon Snow, Tyrion Lannister, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

AERON

 

Era stata un’alba chiara e fredda quando il giorno prima – dopo lunghi giorni di navigazione sulla Aquilone del capitano Manfryd Merlyn – Aeron, Tycho Nestoris e il resto della flotta erano giunti a Tyrosh.
La città era affollata come sempre. Uomini con barbe e capelli colorati si muovevano indaffarati.
Capelli Bagnati avrebbe voluto trovare una locanda e riposare un po’, tuttavia dopo aver letto la lettera di Victarion qualcosa gli diceva di non perdere tempo e affrettarsi. Fu così che si diresse, accompagnato dal Maestro del Conio e da Pello – meglio noto come Barbaverde – verso la casa dei suoi amici.
Pello era un membro della Fratellanza Senza Vessilli ed era originario di Tyrosh e proprio per quest’ultimo motivo, su consiglio di Thoros di Myr, aveva deciso di portarlo con sé.
Arrivarono dinanzi a un imponente edificio di colore ocra.
La porta era sormontata da un altorilievo raffigurante due serpenti di mare con le fauci spalancate.
«Aeron, non posso crederci! Sei proprio tu!» esclamò una voce alle loro spalle.
«Quill!» sorrise Capelli Bagnati.
I due uomini si strinsero cordialmente la mano e cominciarono a parlare dei vecchi tempi.
«Sei ancora uno scrittore di farse?» gli domandò il fratello del re delle Isole di Ferro.
«Non potrei mai cambiare mestiere, lo sai! Tu invece sei diventato un altro. Ricordo ancora le tue esibizioni nelle taverne. Com’era già? Nessun uomo può pisciare più a lungo e più lontano di te».
«Ero giovane in quei giorni. Giovane e fatuo. È stato il mare a portarsi via le mie follie e la mia fatuità. L'uomo che tu ricordi è annegato, Quill. I suoi polmoni si sono riempiti d'acqua salata e i pesci hanno divorato le squame che oscuravano i suoi occhi. Quando tornai a risorgere, potevo vedere con chiarezza».
Lo scrittore di farse lo guardò come a volersi sincerare della veridicità delle sue parole, poi gli batté una pacca sulla spalla e invitò lui e i suoi accompagnatori a entrare.
«Scusaci il disturbo» fece un lieve inchino Tycho Nestoris.
Quest’ultimo era alto e scheletrico, con le gambe lunghe e la barba sottile come una corda che gli arrivava quasi fino alla vita. Aveva il viso stretto. Indossava uno stravagante cappello di feltro viola con tre punte e delle vesti di un viola sobrio decorate con pelliccia d’ermellino e con un colletto alto e rigido. Era veramente un personaggio stravagante e Quill cercò di contenersi e di non scoppiargli a ridere in faccia.
«Nessun disturbo» si affrettò a rispondere.
«Cossomo il Prestigiatore non vive qui con te?» si informò subito Capelli Bagnati.
«Normalmente si, ma è partito due giorni fa per Braavos. Se non ricordo male l’hanno chiamato per uno spettacolo al Porto Felice, un bordello vicino al Porto degli Stracci».
«Capisco».
Dopo un attimo di silenzio, lo scrittore di farse si sedette e disse: «Immagino che non siate qui solo per una visita di cortesia. C’è qualcosa che posso fare per voi?».
«In effetti, ora che lo chiedi…» incominciò Barbaverde.
Aeron però lo interruppe. Guardò per un lungo momento il suo vecchio amico e poi gli raccontò quello che era successo nel Continente Occidentale e quello che Victarion aveva scoperto.
Quill, dopo aver ascoltato con attenzione tutta la storia, si portò una mano al mento pensieroso.
«Non so di nessun attacco programmato dai tyroshi contro di voi. L’arconte non ne ha mai fatto menzione e in giro non ho mai sentito parlare di nulla di simile. Per quanto riguarda il nano, se non ricordo male, ce n’era uno che corrisponde alla tua descrizione e che si aggirava per la città chiedendo di una certa Tosha o Tasha».
«Tysha» lo corresse Pello.
«Si insomma, una donna. Però è stato più di un mese fa».
«Non l’hai più visto da allora?».
«No, ne sono sicuro. Un nano senza naso non si scorda facilmente».
«Non sai dove potrebbe essere andato?».
«Perché dovrei sapere una cosa simile?».
«Già, perché dovresti?» domandò enigmatico Tycho.
Quill squadrò il Maestro del Conio imbronciato.
«Non sto mentendo» sputò offeso.
«Ti credo. Scusa se ti abbiamo disturbato» sorrise Aeron lanciando di nascosto un’occhiataccia a Nestoris.
Lo scrittore di farse sembrò aver riacquistato il buon umore e invitò i tre uomini a fermarsi per il pranzo, ma essi declinarono il generoso invito.
Camminarono a lungo tra le vie di Tyrosh sperando di scovare qualche indizio, ma non trovarono nulla.
«Comincio a pensare che sia stata fatica sprecata venire qui» brontolò Capelli Bagnati.
«È anche vero che se è in atto qualche piano contro il Continente Occidentale di certo non vanno a spiattellarlo in giro» notò Barbaverde.
«Qui però sembra che nessuno sappia niente».
«Ci rimane un’ultima cosa da fare» disse Tycho Nestoris guardando serio i suoi due compagni.
«Pregare il Dio Abissale affinché ci indichi la giusta via».
«Trovare Aegon Targaryen. Arya Stark ha detto che si trova qui, giusto?».
«E come speri di trovarlo in mezzo a tutta questa gente?» domandò ironico Pello.
Il Maestro del Conio sorrise. «È un mercante no? E dove potrebbe mai trovarsi un mercante?».
Barbaverde si voltò di scatto e cominciò a camminare a passo spedito. «Seguitemi!» quasi urlò.
Arrivarono in una grande piazza al centro della quale vi era una fontana rappresentante il Dio Ebbro. Numerose bancarelle erano collocate lungo tutto il perimetro della piazza e numerosi venditori cercavano di attirare l’attenzione dei passanti descrivendo la qualità della loro merce.
Si vendevano schiavi, elmi, strumenti di tortura, tessuti, tinte per capelli e un’altra grande quantità di prodotti.
«Non ci resta che trovare un ragazzo dai capelli argentei ora».
«Blu, vorrai dire. Aegon se li tinge di quel colore» osservò Aeron.
I tre uomini si addentrarono nel caotico mondo del mercato.
Rischiarono più volte di cadere a causa della foga delle persone che spingevano per poter passare.
A un certo punto la loro attenzione fu attratta da un singolare trio: un guerriero, una septa e un ragazzo dai capelli blu.
«Ma certo! Quelli sono ser Rolly Duckfield, Lemore e Aegon!» sorrise vittorioso Capelli Bagnati dirigendosi come un fulmine verso di loro.
Superò come una furia la folla che li separava e raggiunse i tre mercanti.
«Aeron Greyjoy!» esclamò Papero, ovvero ser Duckfield.
«Vi trovo bene! E direi che i vostri affari vanno alla grande» disse vedendo la bancarella quasi vuota.
«Non possiamo lamentarci» sorrise Aegon.
Tycho Nestoris e Pello, bloccati dalla calca, riuscirono a raggiungerli nel momento in cui il fratello di Euron stava finendo di raccontare la storia di quello che era accaduto negli ultimi tempi nei Sette Regni.
Papero, Lemore e il giovane Targaryen si guardarono.
«Allora? Sapete qualcosa?» chiese spazientito Barbaverde.
«Come sapete sono a capo di una gilda di mercanti a Braavos. Sono partito da lì qualche mese fa per ampliare il mio mercato e viaggiando nelle varie Città Libere mi è capitato di sentire delle strane voci. Secondo queste voci i mercenari delle varie Compagnie si sarebbero riuniti per realizzare un grande quanto ambizioso e rischioso progetto. Di più però non so» spiegò Aegon.
«Perché le varie Compagnie dovrebbero unirsi?».
«I mercenari lavorano solo dietro compenso, quindi qualcuno deve averli pagati per farlo» constatò Tycho Nestoris.
Papero – essendo stato un membro della Compagnia Dorata e conoscendo molto bene il modo di agire e di pensare dei mercenari – annuì convinto.
«Quindi, stando a quello che ci hai appena detto, sembrerebbe che i tyroshi non siano i responsabili degli ultimi avvenimenti» disse Capelli Bagnati a Aegon. «In effetti, non ho mai pensato veramente che potessero esserlo. In fondo quale motivo avrebbero avuto per attaccarci? L’arconte mi sembra già abbastanza impegnato a mantenere l’armonia in città e buoni rapporti con Myr e Lys. Una guerra contro i Sette Regni è l’ultima cosa di cui ha bisogno».
I presenti assentirono.
«Comunque, non so quanto valore possa avere questa scoperta» continuò. «I mercenari non agiscono se non per ordine di qualcuno e noi questo qualcuno non sappiamo chi sia. Non sappiamo nemmeno se si tratti di un singolo individuo o di più persone».
«Lo posso scoprire io» sorrise il giovane Targaryen. «Dopodomani, per motivi commerciali, devo andare a Qohor e non dubito che sulla strada incontrerò qualche mercenario».
«Non dovrebbe essere difficile ottenere delle informazioni. Basterà dire che Papero vuole schierarsi con loro e il gioco è fatto» osservò Lemure.
«La fai troppo facile tu» grugnì ser Duckfield.
«Può darsi. Tuttavia è l’unica cosa che possiamo fare».
Capelli Bagnati guardò dapprima i suoi compagni, poi i tre mercanti incerto se fidarsi. Constatando di non avere alternative decise di dare loro una possibilità.
Stannis non sarebbe stato contento. Però Stannis non era il suo re per cui, al massimo, se la sarebbe dovuta vedere con lui il Maestro del Conio.
Si avvicinò poi a Aegon e gli sussurrò: «Sei stato forgiato per governare prima ancora che cominciassi a camminare. Sei stato addestrato all'uso delle armi come si confà a un futuro cavaliere, ma questa non è stata la fine della tua educazione. Sai leggere e scrivere, parli diverse lingue, hai studiato storia, legge e poesia. Una septa ti ha istruito ai misteri del Credo da quando sei stato abbastanza grande per comprenderli. Sei vissuto tra i pescatori, hai lavorato con le mani, hai nuotato nei fiumi, cucito le reti e imparato a lavarti i vestiti se necessario. Sai pescare e cucinare, e suturare una ferita, sai che cosa significa avere fame, essere braccato, avere paura. Ti è stato detto che essere re era un tuo dovere. Allora perché hai rinunciato al trono?».
Il giovane parve un po’ sorpreso per quella domanda, però rispose con convinzione: «Quando sono giunto ad Approdo del Re mi aspettavo che il popolo gioisse per la mia venuta, invece non è stato così. Mi hanno guardato con diffidenza e persino con una punta di odio. Questo mi ha fatto capire che il tempo dei Targaryen era finito e che non potevo essere il sovrano di un popolo che non mi amava. Jon Connington mi voleva re, ma quella non era la strada giusta per me. Non sono pentito di aver rinunciato al trono, anzi sono sempre più convinto di aver preso la decisione migliore».
Aeron non sapeva se le sue parole erano vere, ma ciononostante decise di credergli.
«Aspetterò tue notizie» gli disse.
«Certo. Posso chiederti un favore? Quando arriverai a Grande Inverno potresti dire ad Arya che la ringrazio? Lei capirà».
Greyjoy annuì.
Dopo essersi accomiatato dai tre mercanti, insieme a Tycho e Barbaverde, lasciò la piazza del mercato e si diresse verso la Torre che Sanguina dove si trovava il porto.
Il Continente Occidentale aspettava il loro ritorno.
Una volta sull’Aquilone il capitano Manfryd Merlyn ordinò di salpare.
Aeron osservò per un momento il mare e poi si recò sottocoperta.
Si sedette e poi sospirò. Si chiese se le poche informazioni che aveva sarebbero potute andare bene ai sovrani dei Sette Regni.
Tirò fuori la lettera di Victarion e la rilesse per tre volte.
Corrucciò la fronte e poi la sua attenzione fu attratto da un particolare: suo fratello aveva scritto che il finto guardiano della notte, prima di togliersi la vita, aveva pronunciato strane parole e fatto riferimento a un Ordine.
“Per l’Ordine” ripeté mentalmente.
Fu proprio in quel momento che si udì un boato e un forte scossone.
Aeron cadde violentemente a terra, scorticandosi i palmi delle mani.
Si rialzò a fatica e sentì gli uomini in coperta urlare.
Un altro violento scossone rischiò nuovamente di farlo cadere.
Lentamente, attaccato alla parete, riuscì a salire.
«Che succede?» urlò preoccupato.
Nessuno però gli rispose perché gli uomini erano troppo preoccupati a correre da una parte all’altra della nave per eseguire gli ordini del capitano.
Vide Tycho Nestoris immobile e pallido come un cadavere.
Seguì il suo sguardo e trasalì: una grande nave da guerra li stava attaccando.
Scorse alcuni dei loro assalitori. Indossavano tutti una maschera a forma di uccello.
Istintivamente guardò in alto e vide sventolare una bandiera con disegnata un’ascia.
“Per l’Ordine… Un’ascia…”.
«Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima!» esclamò.
Non ebbe tempo di esultare perché la nave nemica assestò un altro colpo all’Aquilone spezzandola in due.
Capelli Bagnati cercò di aggrapparsi da qualche parte, ma non ci riuscì e cadde in acqua insieme a molti altri uomini di ferro.
Sentì delle urla, poi delle risate.
Ripensò alla bandiera e cercò di nuotare verso l’alto.
Mentre tentava di risalire, però, qualcosa lo colpì alla testa.
Non riuscì più a trattenere il respiro. Aprì la bocca e l’acqua gli riempì i polmoni.
La luce si allontanava sempre di più mentre lui sprofondava nell’oscurità.
Notò qualcosa muoversi, poi più nulla.
Ciò che è morto non muoia mai” pensò.
Una risata riecheggiò. Era il Dio Abissale.

 




Angolo Autrice.
Ciao a tutti! :)
Finalmente in questo capitolo seguiamo le vicende di Aeron a Tyrosh!
Ciò che scopre non è molto, ma sicuramente è qualcosa di diverso rispetto ai sospetti nutriti dai sovrani dei Sette Regni.
Sarà vero che i responsabili non sono i tyroshi, ma le compagnie mercenarie? Aegon ha detto la verità o ha mentito?
Che cosa capisce Capelli Bagnati prima di cadere in mare? Sopravvivrà al naufragio o scomparirà per sempre nelle profondità marine?
Voi che cosa ne pensate?
Poche domande, lo so! E tutto molto lineare! xD Ma se tutto fosse semplice, non sarebbe divertente! :P
Per quanto riguarda i personaggi “secondari” (come per esempio Quill o Pello) esistono veramente nel libro di Martin. Io li ho solo adattati alla mia storia!
Detto questo vi saluto.
A presto! :)
Violaserena.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: violaserena