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Autore: Sylvie91    05/11/2015    3 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Guardo incuriosita le tre singolari statue, chiedendomi se rimarranno sempre così o se di notte ritornano normali, una di esse ha la mia spada ancora incastrata nel polso; fa molto spada nella roccia penso sorridendo ad uno dei miei cartoni preferiti.
Mi siedo stancamente su un tronco sentendo la stanchezza invadermi al posto dell’adrenalina che mi ha animato poco prima; le gambe mi fanno davvero troppo male non essendo propriamente allenata a questi sforzi.
Kili si avvicina a me un po’ preoccupato mentre mi massaggio i polpacci che sicuramente saranno pieni di botte –Anaïs, va tutto bene?- mi chiede il nano ed io non riesco a negargli un sorriso per la premura che mi dimostra.
-Sì, Kili, non ti preoccupare… ho solo bisogno di riposo.- rispondo continuando il massaggio.
-Ne sei sicura?… ti vedo pallida.-
-Non è niente… se proprio vuoi aiutarmi avrei bisogno di un po’ d’acqua per rinfrescarmi.-
-Sì, te la vado a prendere ma intanto chiamo Oin che ti visiti.- afferma Kili preoccupato, allontanandosi da me prima che io possa dirgli che non mi piace essere visitata dai medici che siano di questo o dell’altro mondo.
Mentre sbuffo, un po’ irritata, vedo Thorin, Gandalf ed altri nani uscire da quella che era la caverna dei troll, con armi nuove e particolari; soprattutto quelle dei primi due hanno una lucentezza particolare.
Gandalf, mi guarda sorridente e poi si siede accanto a me – Come è andata la tua prima, diciamo, battaglia?-
-Ti dirò all’inizio avevo paura di svenire o di avere un attacco di panico.- affermo pensando al momento di panico avuto poco prima del mio tentativo di distrarre gli orchi.
-E poi?-
-Poi la voglia di sopravvivere ha vinto su tutto.-
-Appena riprendi un po’ il fiato dovresti entrare nella caverna, lì potresti trovare delle cose interessanti.- m’informa lui indicando col suo bastone l’entrata della caverna.
-Tipo?-
-Armi, la tua spada corta già era insufficiente prima adesso è inutilizzabile dato che l’hai lasciata infilzata nel polso del troll.- ridacchia lo stregone prendendo in giro la mia inesperienza.
-Va bene, ci darò un occhiata… però non ti prometto che prederò qualcosa.- gli rispondo scontrandomi con il sguardo azzurro ed interrogativo.
-Perché?-
-Perché combattere non mi è dispiaciuto… e ciò mi spaventa.- confesso, sentendomi un po’ in imbarazzo.
-Ti stavi solo difendendo se non lo facevi probabilmente saresti divenuta cibo per troll.-
-Non capisci.- sussurro  dispiaciuta di ciò che sto per ammettere sia a lui che a me stessa.
-Allora spiegati meglio...-
-Quando ho tolto la spada dal fodero l’ho sentita come parte di me e mi sono anche sentita imbattibile… l’adrenalina mi ha conquistata pienamente, tanto da non sentire dolore, tanto che l’unica cosa che volevo era uscirmene viva senza tener conto della vita di questi troll.- affermo guardando le statua –Non sono stata abituata a pensare così, non ho mai creduto al proverbio: morte tua, vita mia. Mai.-
Lo stregone sorride paternamente, togliendo dalla sua manica la pipa e accendendola con tutta calma –In questa terra, funziona così purtroppo… e comunque sono sicuro che quando verrà il momento riuscirai a controllarti, la vera forza sta nel risparmiare la vita degli altri… ma ciò non deve essere a scapito della tua.-
-Grazie, Gandalf… dico per il tuo sostegno.- affermo sorridendogli tranquillamente.
-Non c’è di che.- afferma lo stregone raggiungendo poi Bilbo e dandogli una dacia, della stessa fabbricazione delle spade prese da Thorin e da lui stesso.
Non faccio in tempo a rilassarmi un poco che torna Kili, accompagnato da Oin con tanto di trombetta già attaccata all’orecchio; il moro mi passa la borraccia sorridendomi, mentre io lo ringrazio con un gesto della mano.
-Dove ti fa male?- mi chiede Oin, avvicinandosi a me.
-Il polpaccio, credo di aver stirato un legamento.- rispondo guardando Oin tastare la mia gamba.
-Cosa? Hai preso un coniglietto?- mi chiede Oin, mentre Kili scoppia a ridere ed io rimango un po’ stordita.
-No! Il legamento!-
-E cosa c’entra il coniglietto.- brontola il medico.
-Ma niente… lei avrebbe bisogno di un apparecchio acustico migliore della tromba.- affermo incrociando le braccia.
-No, no. Non mi piace la pasta frolla.- continua Oin tastandomi mentre trattengo una risata in tutte le maniere possibili –Ragazza, hai un legamento stirato. Riposati.- afferma infine, mentre lo guardo stupita con Kili che non smette di sghignazzare.
-Grazie, Oin.- gli rispondo, mentre lui si rialza e si allontana brontolando che sta facendo solo il suo lavoro.
Appena il medico è ad una buona distanza comincio a ridere unendomi a Kili e tenendomi la pancia, sentendo le lacrime scendere lungo le guance al solo pensiero della buffa scenetta di prima; poco dopo si aggiunge anche Fili che ci guarda stralunato.
-Perché ridete?- ci chiede, sedendosi vicino a me.
-Oin, mi ha visitato… ma pur avendo la tromba non ha capito niente.- affermo ridacchiando, mentre lui mi sorride.
-Che cosa ti fa male?-
-Un po’ le gambe… sono fuori allenamento e voi siete davvero bravi.- rispondo massaggiandomi un poco i polpacci.
-Ci alleniamo da quando avevamo quindici anni!- esclama Kili sedendosi accanto a me anche a lui –Se vuoi ti massaggio i polpacci!-
-No, glieli massaggio io!- interviene Fili allungandosi verso le mie gambe, mentre io mi chiudo a riccio abbracciandomi le ginocchia –Le gambe sono mie e per il momento mi massaggio da sola.- affermo deludendo entrambi i nani che sbuffano: il biondo seccato, mentre l’altro sembra divertito alla reazione del fratello.
-Gandalf mi ha suggerito di dare un occhiata alla caverna dei troll prima di partire, mi accompagnate?-
I nani per tutta risposta mi offrono la loro mano per aiutarmi ad alzarmi, purtroppo mi sento ancora un po’ debole e appoggiata alla spalla di Fili ci muoviamo verso la caverna; il puzzo di feci, sporcizia e lerciume dei troll mi arriva alle narici facendomi venire i conati di vomito e la nausea, che fortunatamente riesco a trattenere.
Ci inoltriamo nella parte più interna della caverna dove c’è un odore ancora più mortifero, fino ad arrivare davanti ad un cumulo di armi, lì mi fermo e comincio ad esaminarle una ad una –E’ per questo che sei entrata qui dentro? Trovare un’arma.- mi chiede Kili curioso.
-Sì, Gandalf mi ha consigliato di cercare un migliore equipaggiamento; dato che la mia spadina è inutilizzabile.- rispondo prendendo in mano una spada un po’ troppo pesante per me
-Perché, non prendi l’arco?- mi chiede Kili, provandone qualcuno.
-Non lo so usare…come non so usare bene la spada.- rispondo prendendo un'altra arma seghettata.
-Beh per l’arco ti posso insegnare io e per la spada l’esperto è Fili, giusto fratello?- afferma Kili sempre entusiasta, mentre sento Fili annuire poco convinto.
-Ti ringrazio, ma non vorrei essere un peso in più per te e per tuo fratello.-
-Francamente saresti maggiormente un peso se fossi incapace di difenderti…- afferma il biondo prendendo in mano una spada e passandomela.
-Non sono molto convinta.- ribatto mentre guardo la spada trovata da Fili:  è della mia misura, di media lunghezza, ma comunque leggera e maneggevole, ha un intarsio particolare sull’impugnatura che sembra una fantasia di gigli e rami che contornano al mano.
Poco lontano trovo anche il suo fodero di pelle nera attaccato ad una cintura con strani interspazi a cui si possono aggiungere dei piccoli pugnali da lancio, questi li trova Kili e li inserisce correttamente all’interno dei spazi preposti.
-Prendi anche l’arco, dai! Ti può essere davvero utile una volta imparato!- insiste Kili passandomene uno un po’ più grande del suo con impugnatura argentata, la fattura sembra molto preziosa, e la faretra  con frecce dalla punta piccola e acuminata; io sbuffo ma alla fine accetto: magari ha ragione lui stavolta.
 
Usciamo dalla grotta e ci accingiamo a raggiungere gli altri, mi sento un po’ troppo sovraccaricata  da queste armi e anche a disagio, sembra davvero che debba partire per il campo di battaglia.
Ho ancora il cuore pesante da quanto confessato a Gandalf e aver preso così tanti armamenti non mi fa stare meglio, avrei bisogno di sfogarmi, vorrei tanto urlare il mio disagio al mondo per poi sentirmi vuota come un guscio di noce.
Anche quando esaminavo le armi sentivo il brivido della lotta, l’adrenalina che mi correva per la schiena, la voglia di combattere e solo guardandole…  in che cosa mi sto trasformando?
Io che fino a qualche tempo fa avevo i sensi di colpa a schiacciare una formica agogno adesso lo scontro… mi sento un mostro; mi sento come se fossi divisa in due: la vecchia me, quasi docile e pungente solo a parole e la nuova me spuntata fuori dalla voglia di sopravvivere.
Mi perdo in queste riflessioni sino a quando non spunta dalla foresta uno strano tipo su una slitta guidata da lepri, con una specie di colbacco in testa e vestito di pelliccia,  ma quello sulla faccia non sarà mica uno schitto? Che schifo.
-Radagast! E’ Radagast il Bruno!- esclama Gandalf contento di vedere il suo collega stregone –Che cosa ci fai qui?-
-Ti stavo cercando Gandalf, c’è qualcosa di sbagliato, di terribilmente sbagliato.- afferma bloccando il suo  discorso  un paio di volte, come se perdesse continuamente il filo –Avevo un pensiero ed ora l’ho perso: ce l’avevo qui sulla punta della lingua.- … Letteralmente sulla punta della lingua, infatti apre la bocca e da lì esce un insetto stecco: ripeto che schifo.
-Ragazzi, devo parlare con Radagast in privato vi dispiace allontanarvi?-ci chiede lo stregone girandosi verso di noi che ubbidiamo senza esitazioni, io ritorno a sedermi sul tronco dei troll con la mezza intenzione di leggere ancora il libro: da una parte spererei di scoprire che cosa si dicono i due stregoni, anche se rischio che Gandalf mi lanci una maledizione.
Non faccio in tempo a recuperare la mia inseparabile sacca di iuta che mi si avvicinano Kili e Fili, il secondo comincia –Anaïs, credo che dovresti fare degli allenamenti con me e Kili.-
-Nella grotta vi ho detto che ci avrei pensato.-
-E ci hai pensato?- mi chiede Fili, sedendosi nuovamente vicino a me.
-Beh è difficile prendere una decisione saggia nell’arco di dieci minuti…- gli rispondo in maniera ironica sorridendogli -… Comunque vorrei imparare un paio di trucchi in modo da essere un po’ autonoma da voi altri.-
-Bene, quindi da oggi saremo i tuoi maestri!-interviene Kili, abbracciandomi mentre noto che Fili sta cercando di fulminarlo con lo sguardo… ho come l’impressione che sia geloso di me, accidenti così non va affatto bene.
-Fantastico!-affermo io sorridendo ad entrambi, tuttavia non sono pienamente entusiasta all’idea di allenarmi.
-Però ci devi spiegare una cosa…-continua Fili appena Kili si stacca da me, sedendosi affianco al fratello.
-Sarebbe?-
- Come facevi a sapere dei troll ieri sera? Non c’eri quando ne parlavamo agli altri.- osserva il biondo, mentre il moro dietro di lui annuisce soddisfatto.
Beccata…- Vi manda vostro zio a chiedermelo?-
-No…. è che ieri sera noi ,come tutti, siamo rimasti stupiti.-
-Purtroppo per il momento non posso dirvelo.-
-Perché no?-
-Ho promesso a Gandalf di non dire niente a nessuno sino alla fine dell’avventura e quindi rimarrete col dubbio sino a quel momento.- affermo facendo un poco la misteriosa.
-Puoi dirlo a noi siamo amici, giusto? Te lo prometto che non lo diremo allo zio.- cerca di convincermi Kili, con quel suo bellissimo sorriso che scioglierebbe chiunque… tranne me, ormai ne sono immune e capisco il suo intrigante giochetto.
-Ragazzi, sapete il valore delle promesse… solo se necessario la romperò e solo con l’autorizzazione di Gandalf.- faccio per alzarmi, ma sono ancora traballante sulle gambe che non vogliono sapere di reggermi; tanto che Fili mi riporta in posizione retta prendendomi sotto spalla.
 –E poi credo che questo alone di mistero, mi renda ancora più affascinante.- concludo facendo poi l’occhiolino a Kili che si era portato nel frattempo innanzi a me –Più che miei maestri sembrate di più le mie stampelle.- continuo a scherzare cercando di cambiare discorso.
-Vedrai… durante gli allenamenti, ti distruggeremo.- continua Fili.
-Vi piacerebbe… ma ho la pellaccia dura, tesori miei.-  affermo sorridendo al nano biondo, contenta che abbia capito che non ho più intenzione di riprendere il discorso sulle mie capacità di previsione del futuro.
   
 
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