Serie TV > The Big Bang Theory
Segui la storia  |       
Autore: milly92    05/11/2015    3 recensioni
Sheldon ed Amy hanno trentacinque anni, una figlia di diciannove, sono sposati da diciassette e separati da tre.
Cosa è successo alla famiglia Cooper-Fowler?
“Figlia?!”. Penny spalancò gli occhi, incredula. [...]
“Sì”. Sheldon sospirò, stanco di dover dire sempre la stessa cosa a chi lo fissava così. “Ho una figlia di diciannove anni, è nata quando ne avevo sedici. Come può ben vedere, non solo Juno e varie cantanti pop possono procreare a quella età, ci riescono anche i geni. Nel raro caso in cui trovino una ragazza, certo”.
“Oh, no, ma si figuri, è solo che... Sembra solo giovane, ecco, dai dati che mi ha fornito posso garantirle che mostra meno dei suoi trentacinque anni” cercò di svignarsela Penny. “E poi è bello avere figli giovani! Immagino che lei, sua moglie e sua figlia formiate una bella famiglia, tutti giovani e intelligenti, vero?”.
“Io e mia moglie siamo separati, comunque nell’ultimo anno ho deciso di lavorare a casa quindi potrò farle quel favore” replicò freddamente, prendendo il foglio con il numero dalle mani della donna e chiudendo la porta alla velocità della luce.
[AU]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Nuovo personaggio, Penny, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
10

Capitolo 10

Belle e Brutte Sorprese

 

 

Il cervello di Marie era decisamente sopraffatto dall’enorme quantità di informazioni che aveva appreso in meno di dieci minuti.

Suo padre stava dando di matto perché sua madre era scomparsa, lei si stava agitando a sua volta perché ora che la sua famiglia sembrava star raggiungendo la serenità dopo tanto un enorme nuvolone di pioggia rischiava di far crollare tutto e così era andata in bagno per celare il suo stato di panico imminente.

Lì aveva pianto per il nervosismo e dopo aver usato della carta igienica e averla gettata nel cestino aveva notato un oggetto inusuale, che non aveva mai visto dal vivo.

Una striscia di plastica bianca, con un display digitale e la scritta “Incinta di cinque settimane”.

Per la prima volta in vita sua vedeva un test di gravidanza e il suo cervello aveva fatto ciò che le riusciva meglio quando era in uno stato di shock: elaborare, fare calcoli, provare a rispondere a delle domande.

L’unica donna che aveva messo piede in quella casa oltre lei dall’ultima volta che aveva cambiato l’immondizia nel cestino era sua madre, la donna che in effetti cinque settimane prima, durante la festa per i suoi diciannove anni, era andata a letto con suo padre.

Era incinta.

Sua madre era incinta, aveva fatto il test con uno di quei bastoncini super tecnologici, quindi probabilmente era un’informazione sicura e lei aveva reagito scappando!

Forse non era scappata, forse voleva sicuramente del tempo per pensare...

L’idea le fece girare la testa, eppure non riuscì a resistere e le inviò un messaggio, a cui ebbe stranamente una risposta rapida:

 

Non voglio creare casini di nuovo ora che siamo vicine. Se ti va vieni a River’s Beach ma non dirlo a tuo padre, qualsiasi cosa tu abbia capito. Per favore, ho bisogno di un po’ di tempo.

 

Cosa fare?

Apprezzava la fiducia di sua madre nel dirle dove si trovava, significava molto per lei visti i loro trascorsi burrascosi, solo che voleva anche rassicurare suo padre.

Analizzando rapidamente il tutto, le sembrava di capire che forse sua madre voleva semplicemente un po’ di tempo per riflettere e non sfuggire dalle sue responsabilità.

Non riuscendo ad esitare ulteriormente, così, si sciacquò il viso e tornò in soggiorno, dove vide suo padre seduto sul suo amato posto che teneva in mano... Un anello.

Un anello d’oro, sottile, che aveva visto per anni ed anni sull’anulare sinistro di sua madre.

Sheldon avvertì i suoi passi e alzò lo sguardo, con una strana aria, tra il misterioso e il preoccupato.

“Avevo intenzione di ridarlo a tua madre, stasera. Me lo restituì tre anni fa e volevo chiederle di... Marie, onestamente, ho sbagliato qualcosa? Credevo fossimo felici, avessimo appianato le nostre divergenze, per questo avevo pensato di chiederle di rinnovare i nostri voti prima del tuo ritorno al college!” disse rapidamente il fisico.

In quell’istante Marie comprese di dover agire in fretta e furia per non rovinare tutto.

Possibile che il destino fosse così assurdo e bastardo?

Suo padre aveva sposato sua madre in seguito alla gravidanza improvvisa oltre che per amore e ora che lei scopriva di essere incinta di nuovo lui, senza saperlo, voleva ridarle quell’anello.

Doveva sbrigarsi, agire, trovare una via d’azione che non danneggiasse nessuno.

Se fosse stata nei panni di sua madre cosa avrebbe voluto, oltre starsene in pace per un po’?

Di certo non dire all’uomo che si ama di essere incinta e ritrovarsi un anello come conseguenza per la seconda volta!

Quindi le bastò guardare la faccenda al contrario, prendere un bel respiro e dire: “So dove è mamma, stai tranquillo, non voleva assolutamente lasciarci altrimenti non mi avrebbe risposto, no? Ora la raggiungiamo, ma devi promettermi di chiederle di rinnovare i voti subito”.

Sheldon esitò, da una parte felice, dall’altra confuso.

“Perché tu sai dov’è ed io no? E perché devo...”.

“Papà, capirai tutto, ok?! Per favore” lo supplicò Marie, avvicinandosi ed abbracciandolo di slancio, sperando che andasse tutto bene per una volta.

 

 

Leonard prese il bicchiere di vino bianco che Penny gli aveva appena porto e le sorrise apertamente, visto che adorava la prospettiva di passare qualche ora in sua compagnia.

Ormai si vedevano tutti i giorni, condividevano pensieri, racconti quotidiani e del passato, come fanno di solito gli amici.

“Sai, forse la Caltech non mi assumerà per l’inizio delle lezioni, a settembre” rivelò preoccupata Penny, accomodandosi al suo fianco sul divano.

“E perché?”.

“E’ il venti agosto e non mi  hanno detto nulla, ho le ultime quattro lezioni e il corso sarà terminato. Forse non ne hanno parlato bene” mormorò, dispiaciuta. “Forse il mio umore negativo mi ha reso una pessima insegnante”.

“Ma no! Marie ne parla benissimo, potrei chiederle di...”.

“Leonard, Marie è dolcissima ma ho chiuso con i Cooper, davvero” lo bloccò subito la chimica, ponendo le mani avanti. “Ogni cosa andrà come deve andare, lascerò che il mio lavoro parli per me e se non andrà bene, ho un piano di riserva in Florida”.

Leonard quasi fece cadere il bicchiere per terra quando udì ciò, così la guardò, preoccupato.

“Florida?”.

“Sì, c’è uno studio di ricerca che vorrebbe assumermi e devo confermare entro il trentuno” rivelò Penny. “Comunque... Basta parlare di cose noiose, Bernadette mi ha invitato da lei stasera, vuoi venire? C’è anche Howard” disse, con un tono casuale, come se ciò non fosse stato meditato.

Tuttavia, per Leonard ciò subito aprì una porticina con la speranza come destinazione, così si illuminò.

“A cena con una coppia...?”.

“Beh, sì, sono nostri amici, non ti va?”.

“Sì, certo! Per-perfetto, davvero. A che ora?”.

“Tra un’oretta, più o meno”.

Leonard annuì, un po’ più animato ma allo stesso tempo agitato davanti alla prospettiva di andare da un suo amico e sua moglie con la ragazza che gli piaceva.

 

 

Joseph si affrettò a raggiungere casa Cooper e non ebbe nemmeno il tempo di parcheggiare perché vide Marie e Sheldon che andavano incontro la sua macchina, con una strana aria frettolosa ma comunque preoccupata.

Lui e Marie avrebbero dovuto andare a cena fuori – dopo un mese di uscite e qualche bacio pensava di chiederle di essere la sua ragazza – ma tutto era saltato quando lei gli aveva parlato di un’urgentissima emergenza familiare.

Pensò a quanto fosse strana la vita: un giorno stai studiando le teorie di Sheldon Lee Cooper per l’esame di fisica teorica e quello dopo lo conosci, esci con sua figlia e scopri che lui è un casino vivente con le donne.

“Dove dobbiamo andare?” chiese quindi, deciso a sapere qualcosa in più.

“River’s Beach” rispose subito Marie, allacciando la cintura.

“Cosa? In spiaggia? Ti ho detto che molto probabilmente sono allergico al sole, alla tintarella e...”.

“Joseph McKalligan, è un’emergenza, fidati che non andiamo lì a fare il bagno. Ed è il tramonto, ormai, cavoli!” sbottò Marie. “Sei peggio di mio padre”.

“Se è vera la statistica che conferma che le donne tendono a sposare una sorta di copia del padre, posso già darti il benvenuto in famiglia” disse Sheldon, più che altro per non pensare ai suoi problemi e a come affrontarli.

Al momento pensare a un ragazzo che riesce ad accaparrarsi sua figlia era un pensiero più gradevole rispetto alla fuga di Amy.

Perché Marie gli aveva detto di dirle subito dell’anello e del rinnovo dei voti?

Perché Amy aveva parlato con Marie e non con lui?

Gli ultimi due mesi erano stati così caotici, pieni di novità e cambiamenti che gli sembrava alquanto assurdo pensare alla domenica in cui Penny si era trasferita di fronte a lui e Amy gli aveva chiesto il divorzio.

L’unica cosa di cui era certo era che voleva tornare alla sua vita, quella  che non aveva ancora vissuto, in cui lui e sua moglie si svegliavano la mattina, facevano colazione insieme, andavano a lavoro, tornavano a casa e chiamavano la loro bambina ormai al college tramite Skype.

Il solo pensiero lo riempiva di gioia, sapere che il prossimo autunno sarebbe stato gioioso e non colmo di solitudine e nostalgia come il precedente era un vero e proprio toccasana.

Non vedeva l’ora di porre definitivamente fine ai suoi giorni da marito abbandonato, voleva vivere con Amy, fianco a fianco, progettare con lei ogni cosa da vivere insieme e far stare tranquilla sua figlia, farla partire senza pensieri e felice per la piega positiva che le cose stavano prendendo.

Quando arrivarono a River’s Beach bastarono pochi minuti per trovare Amy, la quale se ne stava seduta poco prima della riva, con un lungo prendisole bianco e un foulard azzurro cielo per ripararsi dal lieve venticello che le scompigliava i capelli.

Se ne stava immobile, fin troppo assorta nei suoi pensieri, come se nulla potesse turbarla.

Nel vederla così, Sheldon notò il cuore accelerare e poi decelerare, per poi voltarsi verso sua figlia, quasi con aria incerta e preoccupata.

Sentiva di star vivendo un momento importante della sua vita, cruciale, che non avrebbe dimenticato mai, nonostante non sapesse cosa gli sarebbe capitato di lì a breve.

“Vai, dalle l’anello, poi di sicuro saprai tutto” lo incoraggiò la figlia, accarezzandogli il braccio. “Noi siamo qui”.

L’uomo annuì e poi, prima lentamente, poi a passo svelto, andò in direzione di quella che sempre era stata e continuava a ritenere la sua donna.

Amy era lì, così assorta e pensierosa che non lo sentì nemmeno arrivare.

“Amy” la chiamò quando si trovò alla sua destra. “Amy!” la richiamò, per poi decidere di combattere il suo odio per tutto ciò che riguardava la sabbia e sedersi al suo fianco.

Le prese la mano e la vide sobbalzare nel momento in cui lo notò.

“Sheldon! Che ci fai...?”.

“Dovrei essere io quello che fa domande, qui! Marie mi ha detto dov’eri ma non il perché! Possibile, Amy, che con la tua fuga tu abbia rovinato il mio perfetto piano per stasera?” esclamò, stringendo la sua mano con più forza.

Amy si voltò totalmente verso di lui, lo sguardo colpevole.

“Marie non ti ha detto nulla?” insistè.

“No, cosa avrebbe dovuto dirmi? Amy, ero pronto per stasera, io...”.

Sheldon iniziò a frugare in tasca e ne estrasse una scatolina blu che lei aveva già visto anni fa.

“Io volevo ridarti l’anello e chiederti di rinnovare i voti prima del ritorno di Marie ad Harvard! E’ più di un mese che ci siamo riavvicinati e...”.

“Aspetta, aspetta” lo fermò Amy, portandosi una mano alla bocca. “Tu...”. Prese la scatolina, la aprì e rivide l’anello di fidanzamento che lui le aveva dato diciassette anni prima e che non vedeva da ormai tre anni. “Tu non sai nulla e volevi chiedermi di rinnovare i voti, stasera?” domandò, incredula come non mai, il volto quasi trasfigurato dall’emozione.

“Cosa dovrei sapere? Insomma, non capisco...” sbottò Sheldon, chiedendosi sul serio cosa fosse successo di così rilevante.

Amy prese l’anello, lo rigirò tra le dita e sorrise.

Finalmente le cose, stranamente, andavano per il verso giusto!

Si erano rivisti nelle ultime settimane, avevano appianato le loro divergenze e lui le stava porgendo un anello senza sapere della gravidanza.

“Sì, voglio rinnovare i voti e tornare ad essere normalmente tua moglie, Sheldon Lee Cooper. Ti amo, tanto, e non vedo l’ora di recuperare il tempo perso” rivelò, con le lacrime agli occhi per l’emozione.

Incredulo ma decisamente felice, Sheldon prese l’anello e lo infilò all’anulare della donna, rivivendo un’emozione provata per l’ultima volta anni ed anni prima.

Dopotutto, forse la vita è sul serio fatta di batute d’arresto e riprese, è un percorso dove tutto sembra orribile e poi, un po’ per caso e un po’ per fortuna, tutto torna al posto giusto e a splendere, forse ancora più di prima.

“Anche io. Ti amo, Amy” rivelò lui, baciandola.

Lei ricambiò il bacio, poi lo guardò, un po’ colpevole.

“La mia non era una fuga, sarei tornata a casa domani” disse, guardando l’anello e poi il marito.

“Ma perché sei scomparsa? Perché hai risposto a Marie e non a me?” insistè lui. “Ti ho messo un anello al dito per la seconda, anzi, terza volta in vita mia eppure continui a sfuggirmi!”.

Amy si lasciò scappare una risata nervosa prima di annuire.

“Perché Marie probabilmente ha capito tutto e negarle queste informazioni sarebbe stato un grande passo indietro nel nostro rapporto”.

“Ma cosa ha capito Marie che a me è sfuggito?”.

Amy accarezzò il braccio del marito, il viso, i capelli, prese un bel respiro, fissò i suoi occhi e sorrise seppur terrorizzata nel suo intimo per ciò che sarebbe successo da lì a qualche secondo.

“Ricordi cosa abbiamo fatto alla festa di Marie, sul divano del soggiorno?” chiese.

“Mi prendi in giro? Ovvio che...”.

“Ecco” lo interruppe. “Per varie cure non prendo la pillola da due anni e tu, se non ricordo bene, non hai usato nessuna precauzione”.

Sheldon esitò, ricordando gli avvenimenti di quella sera.

No, non aveva usato nulla, troppo preso da ciò che stava accadendo. Aveva dimenticato di star tradendo una donna, figuriamoci di correre in camera a prendere delle precauzioni...

Annuì infine. “Amy...” disse poi, deglutendo.

Era la seconda volta che lei faceva un discorso simile, era molto nel suo stile fare un discorso logico, spiegando le cause per farlo giungere agli effetti.

Anche quasi venti anni prima aveva fatto così, e anche se non portava più l’apparecchio ed era adulta, sembrava quasi la stessa.

Così, Amy annuì a sua volta, consapevole.

“Sì, Sheldon, abbiamo trentacinque anni suonati eppure cinque settimane fa non siamo stati responsabili, avrei dovuto dirti che non prendevo più la pillola ma ero così presa e felice che non ci ho pensato e... Sono incinta, Sheldon. Di cinque settimane, c’è scritto anche sul test. Me lo hanno confermato in clinica. Io so che potresti avere dei dubbi sulla paternità ma l’ultimo ragazzo con cui sono stato prima di te era a inizio giugno e...”.

“Amy, scherzi? Non oserei mettere in dubbio una cosa simile! E... Tu aspetti un bambino! Abbiamo una figlia al college e ne abbiamo fatto un altro la notte del suo compleanno!”.

Sheldon fissava Amy, mentre elaborava il tutto.

Spostò lo sguardo sul mare, poi verso Marie e Joseph, a una ventina di metri di distanza, poi verso il cielo, verso le sue scarpe...

“Ero scappata per metabolizzare la cosa prima di dirtelo. Non mi avevi chiesto ancora di tornare insieme ufficialmente e temevo che ciò significasse costringerti di nuovo a stare con me...”.

Sheldon si voltò di scatto verso Amy e d’istinto le poggiò una mano sul viso, accarezzandola.

“Costringermi? Amy, dopo anni stiamo ancora a questo? Certo, la nostra tempistica fa schifo ma... Ecco perché Marie mi ha consigliato di darti subito l’anello, così non avresti pensato che l’ho fatto per la gravidanza! Quella furbastra! Marie!” urlò poi, voltandosi verso la ragazza. “Vieni!”.

Marie, che aveva appena immortalato il romantico momento dell’anello grazie al cellulare di ultima generazione ricevuto dai genitori per il compleanno, prese un bel respiro e si scusò con Joseph, andando rapidamente in direzione della coppia.

“Avevo capito bene...?” domandò, esitante. “Sei incinta?”.

La madre la guardò, le accarezzò i capelli e sorrise, annuendo. “Se va tutto bene, per Pasqua non sarai più figlia unica. Hai capito tutto e hai fatto agire papà subito in modo che non pensassi che... Non ho parole, tesoro, io... Vieni qui...”.

Amy aveva le lacrime agli occhi e strinse la sua bambina, così Sheldon fece lo stesso e si aggiunse all’abbraccio, stringendo forte le sue donne che finalmente erano in sintonia come non mai.

Il pensiero di dover salutare Marie a breve lo rendeva triste come non mai perché non avrebbe visto il pancione crescere e vissuto tutto il processo precedente alla nascita del bambino, così le strinse ancora più forte, sperando di conservare questo ricordo per i momenti di nostalgia.

 

 

“Ciao, Bernie!”.

“Ciao! Oh, hai portato Leonard”.

Bernadette guardò l’amico con un’espressione strana, come se fosse una sorta di macchia su una camicia super bianca.

“Sì, tutto ok?” domandò il fisico sperimentale, senza capire.

“Ciao, Pe... Oh, Leonard, ci sei anche tu” disse Howard, entrando nell’ingresso e notando a sua volta l’amico con un certo sgomento.

Confuso, Leonard guardò la coppia. “Penny mi ha invitato, non capisco la vostra sorpresa” si giustificò.

“Infatti, ragazzi, cosa...?”.

“Ragazzi, tutto bene?”.

Un ragazzo indiano entrò a sua volta nella stanza e guardò prima i padroni di casa, poi Penny, e sorrise improvvisamente a trentadue denti.

“Ciao, io sono Raj, Bernadette ha detto che mi avrebbe presentato una bella bionda e devo dire che è stata di parola” si presentò, alquanto entusiasta, porgendole la mano.

Penny sgranò gli occhi e guardò l’amica, alquanto senza parole.

“Tu... Mi hai organizzato una sorta di appuntamento?” domandò, le mani sui fianchi, indispettita.

Bernadette sorrise, imbarazzata, ed annuì.

“Ho conosciuto Raj in palestra, è un istruttore, è simpatico, tu sei simpatica, siete entrambi affascinanti, single e...”.

“E quindi io non c’entro nulla, qui, stasera. Ciao ragazzi, buona serata” sbottò Leonard, alquanto ferito.

Si era confidato con Howard, oltre che con Sheldon, quindi lui sapeva della sua cotta per la chimica e non riusciva a credere che avesse deciso di presentarle uno con cui lui non aveva alcuna chance di vincere.

Raj era perfetto, bello, palestrato, esotico, con un accento affascinante, mentre lui a confronto era uno di quei minuscoli soldatini con cui i bambini giocano per un po’ prima di passare ai giochi più divertenti.

Infatti Howard lo guardò e mimò un imbarazzato “Mi dispiace!” mentre Penny continuava a guardare torva Bernadette.

“Un mese fa sono stata tradita ed umiliata, non ho bisogno di un’amica che prova a sistemarmi con uno sconosciuto!” esclamò.

“Ma Penny, era solo per farti passare una serata diversa...”.

La chimica la guardò con aria di sfida, incrociò le braccia e infine annuì, per poi afferrare Leonard con un braccio.

“Ok ma il mio amico cena qui con noi” esclamò.

“Penny, ti ringrazio ma non ho bisogno della tue pietà, divertiti” esclamò Leonard, alquanto arrabbiato.

“Se te ne vai, me ne vado anche io!”.

“Su” s’intromise Bernadette, guardandoli. “Venite, il pollo è pronto!”.

 

 

Marie entrò nel soggiorno di casa sua, dove trovò Joseph seduto sul divano, in attesa.

La guardò, sorridente, perché indossava un abito rosso lungo fino al ginocchio e le solite converse, solo che questa volta erano quelle nuove che Amy aveva insistito nel comprare a sua figlia perché si ostinava a indossare quelle vecchie e logorate di sempre.

“Sei bellissima” esclamò, mentre la vedeva sedersi al suo fianco.

Lei sorrise, pensando quanto fosse strano sentirsi dire una cosa simile da un ragazzo e non da uno dei suoi parenti.

“Avrei voluto indossarne uno arancio, sai, questa era la settimana in cui ogni giorno mi vestivo come uno dei colori dell’arcobaleno per festeggiare le unioni omosessuali accettate in tutti gli Stati Uniti, ma mamma ha insistito, ha detto che questa era un’occasione speciale. Quindi per rispettare la tabella di marcia, stanotte indosserò un pigiama arancio, anche se significherà indossare il pigiama del lunedì e non del venerdì e...”.

“Marie, tu sei pazza...”.

“Eh...?”.

“Sto dicendo che sei pazza eppure... Te l’ho detto tante volte” insistè Joseph, prendendo la mano della ragazza tra le sue, “Mi piaci da morire e... Vuoi essere la mia ragazza?” chiese, ad occhi chiusi per la paura del responso.

Senza fiato, Marie lo guardò, senza riuscire ad articolare nessun suono.

Lui era lì di fronte a lei, impacciato, imbranato, con gli occhiali che quasi scivolavano dal suo naso per l’eccessivo sudore causato dall’imbarazzo e la vergogna, eppure pensò che la sua vita era più colorata da quando quello strano ma gentile, affettuoso, romantico fisico teorico era entrato nella sua vita.

“Apri gli occhi” disse, seppur sussurrando.

Lui, timoroso, obbedì lentamente, giusto in tempo per vederla annuire.

“Sì?” chiese, incredulo, sorridendo.

“Forse da dove vieni annuire ha un significato diverso? Sì, scemo!” esclamò lei, rossissima in volto, sentendosi strana nel dire quella semplice parolina che però, forse, avrebbe cambiato tutto.

“Sì! Ho... Ho una ragazza, allora, sono il ragazzo del Dottor Sheldon Lee Cooper, è fantastica ed è la mia ragazza!” disse Joseph, incredulo.

Guardò Marie prima di accostare il viso a suo e baciarla con dolcezza, appoggiando le mani sul suo volto, come per non farla scappare.

Marie ricambiò il bacio, felice, pensando che solo poco tempo prima tutto ciò era impensabile.

Forse quel sito d’incontri ci aveva visto giusto, perché nessuno le aveva fatto battere il cuore in quel modo, nemmeno la lettera di ammissione ad Harvard, se possibile.

“CHE-COSA-STATE-FACENDO?”.

La neo coppia sobbalzò con uno scatto di paura e notò che Sheldon li stava fissando, lo sguardo scioccato e incredulo.

“Che succede?” esclamò Amy alle sue spalle, preoccupata.

“Lui... Lui baciava la nostra bambina! Come osi, eh? Io...”.

“Papà, lui è il mio fidanzato da circa due minuti quindi smettila. Ti ricordo che torneremo ad Harvard insieme, sai?” lo sfidò Marie, alzandosi e prendendo la mano destra del ragazzo.

Paonazzo, Sheldon si portò una mano alla bocca.

“Sono fidanzati da due minuti e già si baciano, figurati cosa faranno in una settimana e al college, da soli... Amy, perchè non ci trasferiam...”.

“Tesoro, calma, c’è un nuovo bambino in arrivo e ti consentirò di gettare tutta la tua ansia su di lui, ok?” gli consentì Amy, parlando lentamente.

Sheldon chiuse gli occhi e prese un bel respiro.

“E se è femmina un giorno arriverà un Joseph che me la porterà via...”.

“Ok, direi tutti a cena, ok? Si festeggia!” lo interruppe Amy, dandogli un bacio sulla guancia con un grande schiocco, per poi voltarsi e fare l’occhiolino e un segno di approvazione verso i ragazzi.

 

 

Leonard non aveva più fame e si scusò con Bernadette per aver lasciato alcune parti di pollo e delle patate.

Nonostante il primo impatto non fosse stato positivo, Penny si stava divertendo ascoltando i racconti di Raj.

Lui sembrava sicuro di sè, divertente, con mille storie diverse, tutto ciò che una come lei avrebbe apprezzato.

Ci hai provato, Leonard, ma lei ti vedrà sempre come un amico, si disse, in preda allo sconforto.

Così, bevve un ultimo sorso d’acqua, guardò il cellulare e disse: “Ragazzi, scusate ma è tardi, ho delle cose da fare prima di domani”, alzandosi con uno scatto.

Penny si voltò e lo guardò. “Cosa? Ma sono solo le dieci!”.

“Devo rispondere ad alcune email per delle questioni di lavoro. Tanto ti lascio in buona compagnia, no? Era tutto ottimo, .Bernadette, buon proseguimento, ragazzi”.

Strinse la mano di Howard ed uscì con Bernadette che lo seguì, dispiaciuta.

“Leonard, io...”.

“Sei solo una buona amica, grazie ancora per la cena” la liquidò, aprendo da solo la porta ed uscendo rapidamente.

Un po’ in colpa, Bernadette iniziò a pensare che forse aveva commesso un errore nel reclutare Raj per quella sorta di doppio appuntamento.

Leonard sembrava davvero pazzo di Penny, la rispettava, la sosteneva...

Pensando a un modo di farsi perdonare, decise di tornare in cucina per servire il dolce, ma appena mise piede nella stanza notò qualcosa di diverso.

Howard fissava il cellulare, impietrito, e Penny e Raj sembravano aver notato quella strana espressione.

“Amore, cosa è successo?” domandò quindi, preoccupata.

Howard alzò lo sguardo, scrollò le spalle e fece uno strano sorriso contorto.

“Niente, niente, continuate pure, io... Mi assento un secondo, vado in bagno...”.

“Cosa? Howard, mi nascondi qualcosa?” esclamò la donna. “Hai controllato il saldo della carta di credito e...”.

“No, no, tesoro, no, davvero...”.

Non credendolo, Bernadette utilizzò la sua agilità per prendere il telefono, sbloccò lo schermo e guardò ciò che stava scioccando il marito, salvo poi rimanere scioccata a sua volta.

Era un messaggio di Marie con una foto che ritraeva Sheldon ed Amy abbracciati, con lei che metteva in mostra un anello.

 

“Zio Howard, è con grande gioia che annunciamo a te e Bernadette che papà e mamma hanno deciso di riconfermare i voti questa domenica. In più, preparati, diventerai di nuovo zio... Mamma è incinta!”

 

Non riuscendo a contenere lo stupore, Bernadette spalancò la bocca e poi guardò meccanicamente in direzione di Penny.

“Perchè guardi me? Oh, no! C’entra Sheldon, vero?” sbottò la bionda, facendo due più due.

Senza pensarci, prese il telefono dalle mani dell’amica con aria furiosa e fissò il display, incredula, con Raj al suo fianco.

“E’ incinta?” esclamò in un sussurro, incredula.

Raj, dal canto suo, urlò improvvisamente, spiazzando tutti.

“Ehi, amico, che ti urli?” sbottò Howard senza capire, temendo una reazione furiosa di Penny, non una sua quasi atterrita.

Raj si alzò, si portò le mani alla testa e la scosse rapidamente, come chi sta vivendo un incubo.

“Quella è Amy! Ho avuto una storia con lei fino a due mesi fa! E adesso è incinta!”.

A quella notizia, la cucina sarebbe piombata nel silenzio più totale se non fosse stato per le urla dell’indiano.

 

*°*°*°*

Taaaaadaaaan.

Che dire, scrivere questo capitolo mi ha emozionato non poco e allo stesso tempo mi sono divertita. Siamo alle battute finali e il prossimo capitolo (che devo ancora scrivere, sigh) sarà l’ultimo.

Vi è piaciuto il modo in cui ho inserito Raj di  nuovo? Bernadette va in palestra e, non sapendo nulla della questione Raj/Amy, lo invita a cena per fargli conscere Penny.

I Josmarie sono ormai una coppia e a Sheldon ciò non va giù, da gran gelosone qual è. E Amy è incinta, sì! Ho lasciato indizi ovvi nello scorso capitolo quindi credo abbiate indovinato tutti.

Che dire, niente spoiler perchè il capitolo è da scrivere, ma spero che questo vi sia piaciuto :D

A presto (spero!),

milly.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Big Bang Theory / Vai alla pagina dell'autore: milly92