Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: anormalfangirl    05/11/2015    1 recensioni
Ecco a voi una fan fiction sulla vita della Percabeth dopo Gea e dopo un paio d'anni ;)
Spero che vi piaccia...
la vostra
anormal fangirl
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scusate tantissimo il ritardo enorme ma avevo lasciato il computer in giro e sono dovuta andarlo a recuperare :(--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Io e Will avevamo deciso di fare una capatina al campo già giorni fa ma lui era stato impegnato con il lavoro e quindi non c’era stato niente da fare;ma ora eravamo finalmente pronti e non vedevamo(perlomeno,io) l’ora di arrivare.Ora penserete:-Nico non è mai stato così estroverso!-Beh,dovete sapere che non è stato veloce.Probabilmente mi ricordate come il ragazzino chiuso in se stesso ma mi ci sono voluti anni per imparare ad aprirmi con il mondo.Tornando al presente; stavo aspettavo in macchina da almeno 10 minuti:Will era andato a vedere se almeno in quell’hotel ci volessero.Avevamo chiesto ad almeno 12 hotel ed erano ormai le 10 e mezzo.Tutti occupati.Finalmente vidi una sagoma bionda in fondo alla strada.Correva.Un secondo dopo Will era di fianco a me appoggiato anche lui alla carrozzeria del macchina.”Hanno….solo..una…camera.”disse respirando a stento.Sorrisi.Era decisamente da Will fare qualunque cosa come se fosse la più eccitante al mondo.”Ok,prendo la roba.”Tra di noi funzionava così:all’inizio di un qualunque viaggio decidevamo chi avrebbe fatto cosa:e io,ovviamente,portavo le valigie. Presi le due valigie rosse e blu dal bagagliaio e segui Will per la strada che portava all’hotel. 5 stelle:Hotel Grandmount.All’interno una giovane ragazza dai capelli biondi ci scortò fino alla nostra camera:211.Evidentemente Will aveva già sistemato tutto.Come al solito.Repressi a stento un sorriso.Entrammo nella camera.Era ricoperata con carta da parati verde e crema.C’era un solo letto.Will sembrava piuttosto imbarazzato ma a me veniva da ridere.Per toglierlo dall’impiccio misi la valigia s’una sedia la aprii e tirai fuori un pigiama di quelli fluffosi con le orecchie da panda, uno spazzolino e un tubetto di dentifricio.Entrai in bagno e in 2 minuti ero pronto.Quando usci Will era ancora là imbambolato.Accidenti!E io che speravo si fosse mosso.Quando mi vide uscire si riscosse e aprì anche lui la sua valigia e tirò fuori lentamente (molto lentamente) un pigiama uguale identico al mio ma poco dopo si era buttato sul letto esausto per la giornata con solo i boxer al ginocchio addosso.Stavolta ero io ad essere rimasto lì imbambolato,non c’è bisogno di dire perché,ovviamente.Lui si girò ma io non mi presi il disturbo di distogliere lo sguardo.Sorrise.Com’era luminoso il suo sorriso…Dopo 5 secondi mi trascinai anche io verso il letto matrimoniale nel mezzo della camera.Stavo per prendere un cuscino da abbracciare quando mi sentii osservato.Mi girai.Will mi fissava:”Che c’è?”chiesi.Lui continuò a squadrarmi con disapprovazione”Volevo che abbracciassi me,non il cuscino.”Sospirai esasperato,ma buttai lo stesso il cuscino giù dal letto.Mi girai verso di lui”Contento,ora?” ”No.”Come no? Cos’altro voleva?Preferirei che ti mettessi un altro pigiama,quello è difficile da togliere.Arrossii.”Non ne ho altri…” la risposta fu piuttosto esplicita come le intenzioni del resto.”Dormi senza,no?”Mi girai dall’altra parte ma prima che potessi infilarmi per bene sotto le coperte Will mi aveva già abbracciato.”William Solace…Toglimi le mani di dosso.”Non lo fece.Anzi mi strinse ancora più forte.Stavolta fece da solo.Mi tolse il pigiama e tornò ad abbracciarmi. Dormimmo così tutta la notte.Insiemme.Stretti l’uno all’altro. La mattina dopo il sole che entrava dalla finestra mi svegliò.Nell’aria aleggiava un buon odore di caffè.Dopo mezz’oretta eravamo entrambi puliti e profumati,per così dire,e stavamo scendendo le scale marmoree dell’hotel.La sala per la colazione era immensa:completamente affrescata con copie delle opere di alcuni grandi artisti italiani:Giotto,Botticelli,Brunelleschi….C’erano almeno duecento tavoli e tutti occupati.Al centro troneggiava una fontana di cioccolato attorniata da bambini acclamanti.Tutti gridavano tranne uno,che aspettava pazientemente il suo turno.Non servì pensarci.Era Jace ne ero sicuro.Feci un cenno a Will che seguì subito la direzione del mio sguardo e capì subito.Ecco una delle ragioni per cui lo amavo:capiva subito cosa intendessi ed io do molta importanza a queste cose,probabilmente lo sapete.Ci dirigemmo verso il ragazzino con passo spedito.”Jace?” Jonathan si girò mentre sul suo viso si dipingeva un’espressione di assoluto stupore”Nico?Will?,cosa ci fate qui?” Sorrisi,come spesso mi capitava negli ultimi tempi”Prima una cosa:dove sono il papà e la mamma?”Mi guardò insospettito:”Lì nel tavolo in fondo.”Lasciai Will a spiegare tutti i perché del mondo al piccolo Jace e mi diressi verso il tavolo indicatomi da Jonathan.Percy e Annabeth erano tranquillamente seduti a bere una cioccolata calda con panna e sembravano star parlando di cose serie,perciò mi avvicinai e,nascondendomi dietro una pianta,origliai la loro conversazione”Ma…siamo sicuri che si troverà bene?” stava dicendo Percy”Ma sì,come ti sei sentito tu?,eri solo ma avevi la sensazione di essere a casa”disse Annabeth tranquillamente.Approfittai del momento di pausa per sgusciare fuori da dietro la voluminosa pianta.” ‘Giorno” dissi.Fecero entrambi un salto sulla sedia.”Nico?Cosa ci fai qui?”chiese Annie stupita.Percy invece non disse niente,era troppo occupato a fissarmi con la bocca spalancata.Sorrisi.Erano fatti per stare insieme.”Boh,passavo”risposi con finta noncuranza.”Passavi?! A me sembra una coincidenza un po’ troppo concidenziosa,come dire.”Mhh..a quanto pareva Percy aveva ritrovato la capacità di parlare.”Scherzavo!Io e Will abbiamo deciso di passare qualche giorno a casa,maaaaa…..di cosa stavate discutendo?” Un sorriso si aprì sul viso di Annabeth.”Portiamo Angie al campo” “Al campo?,perché?” “è quello che mi chiedo anche io”intervenne Percy”Percy,dai!” Perce la guardò imbronciato.Sembrava avere la tipica ansia da genitore ultraprotettivo anche se non lo era.All’improvviso si alzò e si diresse verso la macchinetta del thè non ancora rincuorato.Mi sedetti.”Non lo vuole accettare…non so cosa fare..”Annie sembrava per stare lì per lì per scoppiare a piangere.La abbracciai.E lei ricambiò.Singhiozzò sulla mia spalla fino a quando le prime persone non cominciarono a girarsi.Allora si asciugò gli occhi e raddrizzò la schiena.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: anormalfangirl