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Autore: Alcione    05/11/2015    2 recensioni
“Vedo che ti sei ripresa completamente” disse Thor sorridendomi bonario
“Si Altezza. E vi ringrazio infinitamente per la vostra gentilezza.” Loki mi guardò storto,
“Non sei stata cosi gentile con me” mi sillabò mentre dava le spalle al fratello
“Non l’hai meritato, se non erro” sillabai a mia volta, facendogli una linguaccia dispettosa
Cosa succederebbe ad Asgard se i suoi principi si vedessero improvvisamente piombare tra capo e collo, un guerriero proveniente da un mondo a loro sconosciuto?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N.d.A.
Non ho scuse che tengano per giustificare questo ABOMINEVOLE ritardo! Sappiate però che anche se ci metterò mesi per pubblicare il prossimo capitolo, sappiate che NON HO NESSUNA INTENZIONE DI MOLLARE QUESTA STORIA, la conclusione ci sarà!! Detto questo ringrazio chi leggerà e chi ha continuato ad attendere gli aggiornamenti. Grazie mille davvero, e buona lettura e se avete un minutino recensite ;)

 
Capitolo 23
Quel sottile filo rosso
Non saprei dire per quanto rimanemmo abbracciati. Di sicuro io dovevo somigliare a un koala appeso al ramo con tutte le sue forze. Le gambe intrecciate dietro la schiena di Loki e il volto incassato nel suo collo. Sentivo le sue braccia stringersi intorno alla mia schiena e il suo viso sul petto. Il suo respiro appena tiepido e leggermente accelerato, lo sentii tremare mentre continuava a stringersi a me. Affondai le mani tra i capelli che profumavano di salsedine e sole, con gentilezza gli tirai fuori la testa dal nido che si stava scavando contro di me, avevo urgenza di guardarlo negli occhi, di perdermi nel suo sguardo freddo e calcolatore, ma lo sguardo che mi restituì era tutt’altro che freddo. Gli occhi di Loki, quel verde di smeraldo che non avevo trovato in nessun altro, erano lucidi. Mi morsi il labbro inferiore e strinsi gli occhi nel tentativo di non scoppiare in lacrime, ma nonostante i miei sforzi le lacrime scesero giù da sole, e fu bellissimo quando lui le asciugò baciandole. Il contatto con le sue labbra fredde fu come un balsamo rigenerante che mi permise di riprendere possesso delle mie gambe e scendere lentamente a terra senza però staccarmi dall’abbraccio saldo di lui. Eravamo ormai naufraghi nei nostri sguardi, ma mi rendevo conto che entrambi continuavamo a non poter credere ai nostri stessi occhi, ai nostri stessi sensi, era tutto cosi meraviglioso, che avevo il timore che sarebbe finito tutto da un momento all’altro, come in un sogno, ma quando Loki mi accarezzò i capelli seppi che era vero, era tutto meravigliosamente vero. Aggrottò un po’ la fronte mentre attorcigliava il dito nella coda della treccia, sapevo che era preoccupato per il colore
“Ritorneranno del loro colore molto presto” dissi sorridendo
“Ti sei proprio data da fare.” rispose aggrottando la fronte
Nel frattempo non mi ero accorta che l’intera sala era in religioso silenzio e ci guardava come se fossimo degli alieni, bè Loki sotto certi aspetti lo era, e solo dopo un po’ mi resi conto che Alyse e Ado si erano avvicinati. Alyse aveva le mani giunte sulle labbra e piangeva commossa come una fontana, Ado era più sulla difensiva e guardava in tralice Loki che non si scompose nemmeno un po’
“Bè dopo questo smielato quadretto, che ne direste di presentare il re e la regina al loro popolo?” chiese Gurvarth  mentre ci raggiungeva. Caddi quasi dal pero, mi ero completamente dimenticata della cerimonia. Tirai Loki da un lato e lasciai avanzare i nuovi re seguiti dalla madre che non degnò Loki e me nemmeno di uno sguardo, mentre Alyse mi sillabava a bassa voce “Non sparite!!”
“Non sono stato invitato…” disse mentre la folla esplodeva in un ovazione
“Non ti preoccupare sono tutti imbucati” dissi afferrandolo per il bavero e baciandolo approfittando che tutti gli occhi erano sui regnanti.

“Fa in modo che si cambi, se deve rimanere che sia almeno presentabile!” ringhiò la nonna prendendomi da parte, dopo che tutto il corteo si era spostato verso il giardino maggiore per il banchetto. Il tono con cui si rivolse a me suonava di velata minaccia
“Non c’è la fai proprio a essere un po’ più gentile?” chiesi cercando di sembrare il meno ostile possibile. Non avevo voglia di litigare con lei, men che meno davanti a Loki
“No, Sanna. E sappi che non approverò mai questo ragazzo sapendo che è per colpa sua che tu hai abbandonato la tua gente!” disse. Era ingiusta, come sempre.
“Io non ho abbandonato proprio nessuno! Anzi se ho abbandonato qualcuno, quel qualcuno è proprio Loki!” risposi a denti stretti
“Non è la persona che fa per te Sanna. Siete troppo diversi, lo sento, lo percepisco. E farò in modo che tu te ne accorga prima che sia troppo tardi!” Quel tono non mi piaceva nemmeno un pò
“Fammi un piacere nonna: sta alla larga da Loki, o dimenticherò di essere tua nipote!”
Accompagnai Loki nella mia stanza e chiusi la porta a chiave, mi voltai appoggiando le spalle alla porta pensando che le grane non erano ancora finite, ma quando posai lo sguardo sul dio che si era seduto esausto sulla sponda del letto pensai che fin quando ci sarebbe stato lui al mio fianco avrei potuto affrontare qualunque cosa. Lo raggiunsi e mi sedetti gli sedetti accanto
“Sei dimagrito” dissi spostandogli una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Il viso era scavato e più pallido del solito, ombre scure gli cerchiavano gli occhi che si sforzavano di essere luminosi
“Anche tu” disse facendo scorrere rapidamente il suo sguardo su di me, sorrisi appena e appoggiai la fronte alla sua spalla
“Perdonami” dissi alla fine dopo un lunghissimo attimo di silenzio
“Per cosa?” chiese con la sua voce simile ad un sussurro
“Per non essere tornata. Per aver scelto un mondo che mi ha dato solo dolore, invece di te che mi ha dato la speranza. Per aver scelto di tornare e combattere per gente che non pone limite al proprio egoismo, invece di tornare da te e essere per una volta io l’egoista. Per aver scelto per l’ennesima volta  di continuare a soffrire, quando sarebbe stato cosi facile cogliere la felicità scegliendo te. Per aver anteposto questo mondo che non è pronto ad accettarci, a te. Per averti abbandonato, per essermi arresa alla possibilità che non ti avrei più rivisto, per non aver lottato abbastanza!” risposi a denti stretti. Avrei dovuto scegliere lui dal primo momento, e mandare al diavolo tutto il resto. Avrei dovuto scegliere che si salvassero da soli, ne avrebbero avuto tutto il dovere. Il filo dei miei pensieri fu interrotto dalle parole di Loki che mi gelarono il sangue nelle vene
“Ti ho odiata Sanna!” alzai la testa di scatto e lo guardai con gli occhi sgranati, terrorizzata. Lui spostò lo sguardo da me e prese a fissarsi le mani colpevole
“Quando hai attraversato lo Stargate, ero certo che saresti tornata nel giro di poco. Quando non lo hai fatto ho cominciato a cercati, ho passato mesi chino sui libri per trovare un modo, mentre l’attesa mi consumava, la paura che tu potevi essere morta, che potevi esserti dimenticata di me. Ho cominciato a odiarti perché dovevo pur difendermi dal dolore che sentivo. Ho odiato te per avermi reso debole e il tuo maledetto mondo perché ti aveva portato via…”
“Mi dispiace…” pigolai ma prima che potessi aggiungere altro Loki mi prese per il mento e mi alzò la testa per guardarmi negli occhi, il suo sguardo era completamente diverso da quello di qualche secondo prima
“Vorrei solo capire che cosi ci ha trovato il destino di tanto divertente da farmi innamorare di te che sei cosi diversa da me. Tu che hai accettato un sacrificio cosi grande per il bene di altri, che hai sopportato sofferenze immani per gente che non hai mai neanche visto.” Il suo sguardo non poteva essere più orgoglioso di cosi,
“Acate su una cosa aveva ragione. Sono scappata tutta la vita dalle mie origini malvagie, per incappare in te che sei tutto ciò contro la quale ho sempre combattuto.”
“Forse non dovremmo stare insieme…”disse Loki facendosi più vicino, ormai i nostri respiri si fondevano in un tutt’uno
“Io invece credo che dovremmo…” bisbigliai con il sangue che mi annebbiava ormai la mente
“Ribelle fino alla fine?” chiese divertito
“No, ma  perché non voglio più passare un solo giorno senza di te!!” Le labbra di Loki si posarono sulle mie con una dolcezza senza eguali. Assaporare di nuovo la sua lingua fu come tornare ad Asgard e essere baciata da lui per la prima volta sul divano della sua stanza, solo che questa volta era molto più decisa a essere sua e glielo dimostrai piegandomi all’indietro sul materasso e trascinandolo con me. Le sue mani che correvano con urgenza sotto gli abiti, le mie che presero a spogliarlo senza tanti preamboli, nessuno ci avrebbe impedito di unirci e non allontanarci mai più l’uno dall’altra ….. SBAM SBAM …evidentemente mi sbagliavo.  La delicatezza con cui Gurvarth bussò alla porta era paragonabile alla caduta di un bastione
“Non ci siamo!” gridai. Loki alzò gli occhi al cielo rassegnato
“Tua nonna butterà giù la porta a spallate. A tratti mi manca Acate, sai? Almeno con lei potevi negoziare.”  Disse l’uomo dall’altro lato della porta
“Che diavolo vuoi G?” dissi esasperata mentre affondavo il viso nel petto mezzo nudo di Loki
“Che usciate di li. Mi rendo conto che avete gli ormoni a mille e l’unica cosa che volete è fare la maratona del sesso, ma sareste cosi gentili da trattenervi fino a stasera? Magari vi dico anche un paio di angolini del palazzo dove potrete copulare selvaggiamente, ma ora ricomponetevi e scendete. Mettete a tacere le chiacchiere una volta per tutte o non avrete mai pace!” Loki si cambiò in fretta e quando aprimmo la porta Gurvarth era appoggiato allo stipite intendo a fumare quel suo dannato coso
“Dov’è quell’angolino?” chiese Loki senza tanti preamboli, Gurvarth sorrise maligno e la cosa più sconcertante fu che Loki sorrise allo stesso identico modo
“Ci divertiremo un sacco Principe Loki!” disse dando al ragazzo una pacca sulla spalla
“Oh dei del cielo!” dissi fingendo esasperazione, ma in realtà ero felice come non mi sentivo da anni.
Il ricevimento reale si teneva nel giardino maggiore del palazzo. Una fiumana di persone che chiacchieravano, mangiavano, mentre i reali discutevano amabilmente con tutti i loro ospiti. Notai Hanathol che intratteneva un nutrito gruppo di vecchi compagni dell’Accademia, il Maestro Jinnay seduto al centro di un piccolo simposio sotto la frescura di un albero, la nonna vicina a dei suoi vecchi compagni, la regina Myllenniam vicina ai reali del nord. Tutti discutevano del più o del meno, ma quando Loki fece il suo ingresso il mormorio diffuso cessò di colpo. Forse era la sua figura a incutere timore, il suo sguardo serio e indifferente, o forse il fatto che indossava gli abiti di Saul e lo rendevano cosi simile a un principe della Stella quasi più dei reali stessi. Mi voltai a guardarlo e percepii, la stessa preoccupazione che aveva ad Asgard, ovvero quello di non essere accettato, quella di chi sapeva di essere diverso ancora una volta: gli afferrai la mano e intrecciai le mie dita con le sue, gli avrei cancellato quell’espressione dalla faccia, non avrei mai più permesso che si sentisse uno straniero, non con me al suo fianco. Alyse fu la prima a venirci incontro raggiante come il sole
“Principe Loki, finalmente la conosco!” disse la ragazza mandandolo all’aria secoli di etichetta e  gettandosi su Loki per abbracciarlo, il poverino rimase talmente spiazzato che non poté fare altro che alzare un sopracciglio e guardarmi senza sapere cosa fare. Dietro di lei si fece avanti Ado con uno sguardo molto più guardingo, ma quando parlò il suo tono era amabile come sempre
“Mollalo sorella, tra poco sparirà sotto terra dall’imbarazzo!”
“Sei una regina ormai” le dissi sotto voce liberando Loki
“La verità è che sei gelosa!” bisbigliò lei in modo che solo noi tre la udissimo. In quel momento fui certa di una cosa, con la corona o no in testa, Alyse mi avrebbe sempre trattato come una sorella maggiore, e vedere che lei accettava Loki senza alcuna remora mi fece desiderare che fossimo davvero sorelle. Alyse e Loki chiacchierarono amabilmente per qualche minuto, o meglio era la regina che chiacchierava tempestano il nuovo venuto di domande su domande alla quale Loki rispondeva a monosillabi, non so se per il fastidio o l’imbarazzo di avere introno una ragazza tanto curiosa e vivace. Ado rimase al fianco della sorella e si limitava a fissare Loki senza aggiungere altro
“Sei felice?” chiese Kirara alle mie spalle,
“Immensamente” risposi voltandomi verso di lei sorridendo “Grazie, per averlo aiutato. Non potrò mai ripagarti abbastanza” dissi mettendole una mano sulla spalla, lei fece altrettanto
“Dunque è per lui che non hai accettato me come sposo?” disse la voce di Hanathol raggiungendoci, il sorriso di Kirara si smorzò per divenire una maschera di insofferenza
“Non ti è bastata a lezione di prima, Han?” chiese Kirara portando la mano alla spada, la fermai prima che potesse fare alto
“Kirara, non è proprio il momento!” dissi
“E’ sempre il momento di bucare i palloni gonfiati..”
“Toh anche le pulci hanno la tosse adesso?” disse Hanathol sprezzante, dovetti fare forza per trattenere Kirara e tenerla buona, Han si era sempre divertito a provocare la gente, non era cambiato di una virgola da quando frequentavamo l’Accademia, ero lo stesso stronzo di sempre, e mia nonna pretendeva che io sfornassi bambini con un tipo del genere, meglio la clausura piuttosto!
“Han perché non ti sei fatto ammazzare in guerra come da tradizione?” chiesi cercando di tagliare corto, ma lui insisteva,
“E perdermi lo spettacolo di te che mandi in rovina il tuo casato accoppiandoti con quello spauracchio? Giammai….” Ora era il turno di Kirara di impedirmi di saltare al collo di Hanathol e sbranarlo a mani nude,
“Non sei degno nemmeno di pronunciare il suo nome, Han. Ne vale mille di gente come te.”
“Oh-ho e da quando ti scaldi tanto? Non mi dire….davvero ti sei fatta abbindolare da quello? Mi aspettavo molto di più dall’eroe della Stella. Ma a quanto pare non hai imparato nulla, ne dalla guerra, ne dalla morte dei tuoi compagni. Sai, mi chiedo ancora come mai sei l’unica sopravvissuta della tua squadra, cos’è si sono immolati per te come facevano di solito, o non sei riuscita a proteggerli? Ti ricordi vero che proteggere la propria squadra a costo della vita è la prima regola di un capo? Chissà cosa ne penserebbe Saul, dopo che è morto per te, saperti unita a un tipo del genere…” non lo feci finire, e i tentativi di Kirara di fermarmi furono inutili, una rabbia cieca mi salì alla testa. Hanathol aveva toccato tutti i tasti che non doveva toccare: Loki, i ragazzi e Saul. Una sfera di luce bianca scaturì dalla mia mano e colpi Han facendolo volare a un paio di metri. Nel giro di dieci secondi fu come ritornare a essere i ragazzini che frequentavano l’Accademia: gli altri guerrieri presenti alla cerimonia si divisero in due schieramenti, chi a mio favore chi con Hanathol, e fu divertente vedere che dopo tanti anni le fazioni erano sempre le stesse. Cercai di divincolarmi dalla stretta di Kirara e Even che era venuta a darle man forte, ma niente di ciò che fecero fu come la presa salda di Loki, che ebbe il potere di tranquillizzarmi con quel semplice gesto
“Ehi” disse soffiandomi all’orecchio, appoggiai la testa alla sua guancia e trassi un profondo respiro per calmarmi, quando riapri gli occhi Hanathol era già in piedi e si avvicinava a Loki, sentì la sua stretta sul mio fianco, come a dirmi di stare tranquilla
“Han, Sanna non siete più ragazzini, comportatevi da persone adulte per favore!!” gridò una dei Sensei, al nostro indirizzo come se fossimo davvero tornati indietro nel tempo e rifacessimo di nuovo le stesse scaramucce. Io e Hanathol ci guardammo per un lungo attimo prima di inchinarci leggermente l’uno all’altra, sorridemmo di circostanza e riprendemmo a parlare come se non fosse successo nulla, anche se entrambi desideravamo che le nostre lingue potessero sputare veleno
“Hanathol, ti presento Loki di Asgard!” Dissi cercando di sembrare educata. Han riservò a Loki il suo peggior sguardo inquisitore, ma il ragazzo non fece una piega
“Piacere di conoscerti Loki” disse tendendo la mano che Loki non strinse, ma che guardò appena alzando un sopraciglio, quasi schifato
“Il piacere è solo tuo!” rispose lapidario. Ebbi la sensazione che a Kirara si rompessero due costole nel tentativo di non ridere, Even cominciò a scuotere la testa rassegnata all’imminente rissa, Hanathol rimase stupito da quella risposta ma si riprese subito
“Te lo sei scelto in gamba…” bisbigliò in modo che i sensei non ci udissero
“Non provocarci Han, non ti conviene…” risposi a denti stretti
“Basta cosi!” Il tono secco di Loki m’interruppe, ma prima che potessi dire qualcosa, aggiunse “Perdonerò il tono con cui ti sei rivolto a me, ma l’insolenza verso la mia Signora lo considererò un sospeso tra noi due!” Senza togliere la mano dal mio fianco, anzi facendo in modo che fosse ad Hanathol molto bene visibile, ci allontanammo seguiti da Kirara e Even che lanciavano frecciatine ad Han rimasto imbambolato come uno stoccafisso
“La tua signora?” chiesi arrossendo fino alla punta dei capelli
“Non montarti la testa!” rispose asciutto
“Non sia mai!” dissi avvicinandomi a lui come un gatto in cerca di coccole.
Il resto della festa si svolse senza ulteriori incidenti, e io e Loki pregavamo che scendesse la notte il più rapidamente possibile per barricarci in camera e non uscirne se non tra un paio di giorni. Nei piccoli e celati gesti di Loki verso di me potevo leggere tutto il suo desiderio, nell’accarezzarmi le dita mentre gli tenevo la mano, la sua mano discreta sul mio fianco che aumentava un po’ di più la pressione sulla carne ogni qual volta parlavo con qualcuno, il suo modo di portarmi cibo alla bocca quando nessuno ci vedeva. Mi stringevo a lui non appena potevo, ed era, devo ammetterlo, un enorme soddisfazione sentire contro di me il suo sesso turgido
“Ringraziando gli Idei il giustacuore è lungo. Non sopporterei che altri vedessero ciò che è mio di diritto!” dissi facendo scorrere le mani attorno ai fianchi di lui per tirarmelo di più addosso. Lui mi passò le mani intorno al collo e mi accarezzò le guance con i pollici. Ci perdemmo l’uno nello sguardo limpido dell’altra, gli diedi un rapido bacio sulla punta del naso e lo vidi abbozzare un sorriso finalmente sereno, prima di premere le sue labbra sulle mie. Il brivido di freddo e eccitazione arrivò immediatamente, le sue labbra fredde e la sua lingua affilata che s’intrecciava con la mia, la sensazione che mi diede credevo di non poterla provare mai più. Qualcosa dentro di me si smosse, e sapevo benissimo cos’era, era la voglia di lui, di perdermi nel suo abbraccio forte e tenero, di perdermi in quegli occhi di ghiaccio che si riscaldavano solo se mi guardavano, volevo sentirlo dentro, tenero ma al tempo stesso deciso, volevo che mi facesse sentire ancora una volta sua e solo sua.
“La mia guerriera ha strani pensieri…” sussurrò soddisfatto passandomi la lingua sul collo. Potevo sentire le sue mani che mi spingevano con forza contro il tronco dell’albero alle mie spalle
“Lo sai vero che potresti farmi di tutto in questo momento e io non opporrei resistenza?” dissi porgendo il collo ancora di più
“Sta pur certa mia cara che ne approfitterò a tempo debito. E stavolta non ci sarà nessuno a fermarmi!”
“Oh Dea lo spero proprio!” dissi prima di baciarlo di nuovo con trasporto, e d’improvviso il corno suonò forte e chiaro nell’aria del pomeriggio.
“Sto cominciando a pensare che lo facciano apposta sai?” disse Loki mentre allentava la presa su di me
“La guardia di turno è ubriaca spero!” dissi staccandomi di malavoglia dalle sue labbra. Ci scambiammo uno sguardo rassegnato prima di raggiungere gli altri che erano già in fermento
“Even va a vedere se quell’idiota è ubriaco o cosa!” ordinai alla ragazza che partì a razzo, seguita da Furyo il suo compagno, Kirara si stava già togliendo la giacca da comandante e la stava dando al piccolo Luk che solerte cercava un posto dove riporla al sicuro. Un brivido di fermento percorse i guerrieri presenti, vidi Fyl e Peyp venire verso di me con lo sguardo di chi era pronto di nuovo a combattere, insieme a loro altri, mentre Gurvarth lasciava la sua bambina tra le braccia di un ancella e sfoderava l’enorme spadone che portava dietro le spalle. Il resto degli invitati era in religioso silenzio in attese di notizie da Even, avevo però il sospetto che se la sarebbero dati a gambe non appena la notizia dell’attacco fosse stata confermata, e di fatti lo fu. Il panico dilagò a macchia d’olio
“Gurvarth, i ragazzi!!” gridai indicando Ado e Alyse che erano già stati circondati dal picchetto d’onore
“Io combatto con te!” sbraitò avvicinandosi
“No! Ho bisogno di saperli al sicuro, non posso affidare questo compito a nessun’altro se non a te!” mi guardò negli occhi per un lungo attimo prima di cedere
“Ai tuoi ordini!” disse facendo dietro front e scortando i reali all’interno del palazzo.
 “Sono gli Estivi, stanno scendendo il crinale a dorso dei vermoni, è una squadriglia di qualche centinaio di elementi, devono essere quelli alla quale non è arrivata la notizia che la guerra l’abbiamo vinta noi!” disse Even, correndo verso di me e chiamando a raccolta la sua squadra.
“Li ha portati lui qui!” gridò d’un tratto qualcuno puntando il dito verso Loki che, se ne stava in piedi con le braccia conserte anche quando i guerrieri lo circondarono come se fosse una belva da cacciare,
 “Che piacevole novità” disse Loki sarcastico
“Chissà perché arriva lui e gli Estivi ci attaccano!” disse Han sfoderando la spada puntandola alla gola di Loki
“Sfioralo e giuro sulla Dea che ti uccido!” sibilai  mettendomi tra lui e il mio uomo.
“Ragiona imbecille, se avesse voluto ucciderci l’avrebbe fatto stamattina. Questi sono Estivi disperati, hanno perso tutto, questa è la loro ultima mossa prima della fine!!” gridò Kirara chiamando a raccolta anche i suoi uomini
“Mi credi adesso?” chiese Loki appena sorpreso all’indirizzo di Kirara
“Diciamo che mi stai più simpatico di lui!” rispose sorridendo in maniera troppo ammiccante
“Se scopro che c’è stato qualcosa tra di voi, vi uccido!” dissi sarcastica, ma il silenzio che ci fu tra i due non mi piacque neanche un pò, ma non era il momento di pensarci, avevamo questioni più importanti da affrontare, i guerrieri guidati da Han si facevano sempre più vicini e sempre più minacciosi. Loki mi si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio
“Che ne dici se ci pensiamo io e te a quei tipi? Magari questi simpaticoni si convincono…” mi voltai e mi trovai a un centimetro dalle sue labbra
“Loki sei a pezzi e io anche…” volevo solo baciarlo in quel momento
“Prima ci sbarazziamo di loro, prima potremmo starcene da soli.” Disse dandomi un leggero bacio sulle labbra. Il suo sguardo era più deciso che mai, di sicuro se li avessimo affrontati insieme la gente si sarebbe convinta che Loki non era una minaccia, e ci avrebbe lasciato in pace, o almeno lo speravo, ma il suo volto cosi stanco e il suo corpo cosi provato dal difficile viaggio mi fecevano desistere
“Possiamo farcela. Insieme!” fu quell’insieme che mi convinse ad assecondarlo. Non pensai nemmeno per un secondo alla questione magia.
“Even ci pensiamo io e Loki!” dissi continuando a fissare Loki
“Siete fuori di senno per caso?” disse ma quando la guardammo, la ragazza rimase allibita “Si, siete decisamente impazziti!”
“Fa schierare gli uomini. Han renditi utile e fa qualcosa di buono, metti al riparo la gente della città. Kirara fa posizionare la navi da guerra al ridosso del porto, non vorrei che i nostri ospiti indesiderati ci riservassero qualche brutta sorpresa via mare.”
“Pensi davvero di farcela da sola? Cos’è essere l’eroe della Stella ti ha fatto montare la testa ancora di più?” chiese Hanathol senza muoversi
“Sai qual è la differenza tra me e te, Han? Sai cos’è che mi ha sempre reso più forte di te? Il fatto che io mi fido della gente con cui combatto. Credo nelle loro capacità e nella loro intelligenza al punto che non ho remore ad affidare loro la mia vita. Tra noi due quello che pecca di presunzione sei tu, perché io so che da sola non c’è l’avrei mai fatta a vincere!” Voltai le spalle e cominciai a correre verso il margine estremo del giardino che dava sulla città brulicante di gente che correva ai ripari. Mi sporsi guardando a destra e a sinistra frenetica
“Che stiamo aspettando?” chiese Loki senza capire
“Un passaggio!” risposi
“Un passaggio?” ripetè senza capire
“Non ho intenzione di correre a rotta di collo fin laggiù, consumeremo solo energia, e vorrei evitare che quei tipi arrivino alla foresta!....Ma dove diavolo si è cacciato?” spazientita infilai due dita in bocca e fischia forte.
 Un possente battito d’ali riempì l’aria, un ombra gigantesca oscurò per un attimo il sole prima che qualcosa di enorme scendesse giù in picchiata verso di noi per  immobilizzarsi a mezz’aria,  
 “Linee aeree Dragon al vostro servizio!” chiese il drago volgendo la sua enorme testa verso di noi
 “Questo è…un drago..” disse Loki e per la prima volta potei ammirare lo stupore sul volto
“Wow ha succhiato latte di volpe questo qui!” rispose Allen sarcastico, scoppiai a ridere mentre agile scavalcavo il muretto e con un salto mi ritrovai sulla groppa dell’animale. Loki indugiò per qualche istante, io ne ero divertita e Allen pure
“Paura di un potere dirompente tra le gambe eh?” chiese divertito il drago. Senza indugiare oltre Loki saltò su e Allen parti in picchiata. Il mio urlo di gioia si perse nel vento e nel suono ritmico delle ali del drago che battevano possenti. La città sotto di noi filava veloce, e da lassù potevo vedere la chioma bianca e ricciuta di Even scendere verso la città e coordinare le operazioni, mentre all’orizzonte gli Estivi scendevano a frotte dal crinale nord ovest . Erano ben armati e  agguerriti
“Allen ti va di darci una mano?” gridai all’indirizzo del drago cercando di farmi udire, il vento nelle orecchie era fortissimo
“Posso mordere qualche chiappa?” chiese la bestia mentre faceva un altro giro della morte
“Basta che non siano le mie!” dissi accarezzando il bestione come se fosse un gattino domestico
“Ecco, ora mi piace ancora meno!” gridò Loki che aveva capito a quale episodio mi riferivo
Allen planò con eleganza nella pianura fuori le mura della città e dopo la foresta già duramente provata dall’ultimo assedio. Scivolammo a terra e prendemmo posizione, mentre il drago si spostava verso la via d’accesso alla città e vi si piantava davanti come un guardiano feroce.  Fermi, in piedi nel bel mezzo della pianura di Angora ad attendere il nostro nemico armati e pronti a combattere di nuovo l’uno affianco all’altra. Loki senza guardarmi mi afferrò la mano e la strinse, e in quel preciso istante seppi che tutto sarebbe stato possibile con lui accanto.
“Che caratteristiche hanno questi qui?” chiese in tono indifferente
“Sono della stessa razza di Gurvarth, umani, ma di indole più simili alle bestie feroci che agli uomini. Sono forti come orsi e bravi nel combattimento. Non ti uccidono ma ti spezzano tutte le ossa! Cavalcano vermoni giganti carnivori dalla pellaccia corrazzata, e quando li infilzi fanno  veramente ribrezzo!”
“Be direi di stendere le prime file con qualche onda d’urto. Pensi di farcela?” chiese Loki mentre prendeva posizione dietro di me e mi afferrava le mani portandole in avanti
“Pensavo che questa posizione l’avresti riservata per stanotte.” Dissi  con quel tono che lo sapevo, gli piaceva da morire
“Kirara, mi ha detto che la magia è sparita dalla Stella, io penso invece che questa si stia evolvendo in qualche modo. Forse possiamo fare come quando hai cercato Even mentre eri ad Asgard!” disse Loki glissando sull’argomento “posizioni” che avremmo avuto quella notte
“Ma ad Asgard avevamo Heimdall che fungeva da amplificatore, qui…”
“Qui c’è la magia allo stato puro, Sanna, e la magia non è cosi facile da distruggere. Non è qualcosa che puoi prendere e disfare, è un entità pensante che assume forme e aspetti diversi, e tu ne sei la dimostrazione, tu sei nata da lei a quanto mi ricordo. Devi solo cercarla dentro di te. Ne hai usata talmente tanta nell’ultimo scontro che questa si è indebolita, una cosa però mi è molto chiara, tu trai magia da qualsiasi cosa ci sia intorno a te, la trai dalla Stella stessa, quindi anche lei la trae da te. Se tu smetti di credere in lei, lei fa altrettanto e si assopisce.  La dimostrazione è stata la sfera di energia che hai lanciato verso Hanathol, quello non era un refuso, quella era magia pura e semplice.” Concluse
“E hai capito tutto questo nel giro di un pomeriggio?” chiese sconcertata
“Sono una mente superiore!” rispose mettendo una mano sul mio ventre e una sul cuore. Mi percorse un brivido freddo, le mani di Loki erano gelide, ma fu il tocco e non la temperature a farmi tramare per un attimo. Un improvvisa folata di vento mi portò alle narici il suo profumo e i suoi capelli mi sfiorarono la guancia, ebbi un capogiro e ebbi la sensazione che lo stomaco sis vuotasse e divenisse leggero come una piuma. L’orda barbarica che scendeva a rotta di collo sull’orizzonte, non mi faceva la minima paura anzi, non vedevo l’ora di sbarazzarmi di loro in un unico colpo per poter stare finalmente con il mio uomo. Un gelo improvviso si sprigionò dalle mani di Loki, un gelo tale che sentivo la pelle bruciare, strinsi i denti per non impensierire il dio, ma con lui non avevo bisogno di fingere
“Perdonami, lo so che fa male, ma è necessario.” Disse facendo in modo che la mia schiena aderisse completamente al suo petto, per quanto poteva sembrarmi assurdo, potevo sentire il suo cuore attraverso i nostri corpi, pulsare come un matto
“Il ventre di una donna è la culla del potere più grande che esista. Il potere di donare la vita. Dal suo cuore arriva la forza per crearla quella vita, e chi meglio di te, che di magia sei fatta, può farla riscorrere nuovamente su questo mondo stanco? Un essere creato dalla magia, divenuto demone e cresciuto in mezzo agli uomini, una creatura con la magia di un demone ma con il cuore di una donna. Sanna tu sei la colonna portante di questo mondo. Tu puoi tutto in questo momento. Devi solo decidere dove indirizzare tale forza e colpire.” Saranno state le sue parole, la sua vicinza, la felicità che sentivo per averlo finalmente vicino, il suo potere unito al mio, perchè si, avevo capito che quel gelo che mi bruciava le carni era il suo potere che si fondeva con il mio in un tutt’uno. Lo sentivo montare dal ventre toccato da Loki, salire su per lo stomaco, arrivare al cuore dove si fece ancora più forte, irrigidire le braccia in avanti fu naturale, e l’onda d’urto che si sprigionò fu talmente potente che nemmeno uno degli estivi rimase in piedi dopo che quella li investì in pieno. Fui sconvolta da quell’assurda forza, non avevo mai prodotto un onda di tale intensità, nemmeno nei miei sogni più entusiastici o nei peggiori incubi avevo immaginato di poter creare una cosa del genere. Mi resi improvvisamente conto, che quella forza era dentro di me, che sarebbe cresciuta e mai diminuita, e nello stesso istante capii che se non me ne fossi liberata alla svelta, non sarei mai stata veramente libera. La magia chiedeva un prezzo, era uno scambio equivalente, io avevo qualcosa da lei e lei aveva qualcosa da me. E sapevo che non avrebbe accettato pagamenti inferiori al prezzo del dono che avevo ottenuto. Io avevo chiesto, all’epoca, di essere più forte, e lei mi aveva donato la forza ma si era presa i miei compagni uno alla volta. Volevo essere più forte per salvare Loki e lei aveva preteso che perdessi la mia forma umana per prendere quella del demone. Avevo voluto salvare la Stella, e avevo dovuto assorbire su di me tutta la sua magia. Si erano sbagliati tutti, io per prima, la magia non era scomparsa era semplicemente rinchiusa dentro di me, e non lo sapevo. Ci era voluto un dio di un altro mondo per farmelo capire.
Degli estivi non rimase che polvere. Si erano dissolti come se fossero fatti di sabbia che il vento del sud avrebbe spazzato via in pochi attimi. Piegata in due sulle ginocchia e il fiato corto per lo sforzo, guardavo Loki visibilmente affaticato vicino a me che mi sorrideva soddisfatto, prima di crollare a terra svenuto.
Loki fu portato di corsa nella mia stanza e adagiato sul letto. Il volto era più pallido del solito e la sua espressione era di grande sofferenza. Ektor lo spogliò alla velocità della luce, e per un momento ebbi un moto di stizza nel constatare che Even, Kirara e la nonna potessero vedere il mio Loki mezzo nudo, ma strinsi i pungni e cercai di non pensarci; la ferita che aveva alla gamba non aveva un bell’aspetto e Ektor si concetrò subito su quella. Se ero stata spaventata all’idea di affrontare Marek e Argan alla bocca del’inferno, in quel momento ero a dir poco terrorizzata, non volevo perderlo ora che l’avevo ritrovato, sarei scesa di nuovo agli inferi per andarlo a riprendere. Ero in piedi ai piedi del letto tesa con un fuso, lo sguardo vitreo che non riuscivo a staccare dal volto pallido e affilato di Loki
“Allora?” chiese all’improvviso da far sobbalzare Even al mio fianco
“Non ne sono sicuro...” cominciò Ektor
“Che diavolo significa?” chiesi strattonando il nano per la collottola. Non volevo farlo, ma ero in preda al panico.
“Sanna calmati.” Rispose lui prendendomi dolcemente le mani, trassi un enorme respiro per calmarmi, non potevo dare di matto con gli altri come faceva la nonna
“Perdonami Ektor..” dissi chinando il capo a mo di scuse
“Comunque questo ragazzo sviene di continuo. Donnicciola!” disse Kirara indugiando troppo sul corpo mezzo nudo di Loki
“Quando?” chiese Ektor molto interessato, Kirara rispose senza indugio, ma anche senza staccare lo sguardo dal petto di Loki che si alzava e si abbassava un troppo velocemente per i miei gusti, coprirlo con il lenzuolo mi venne automatico
“Quando abbiamo combattuto contro i nuotatori è stato morso ed è andato giù subito dopo aver creato la nebbia che ci ha permesso di metterci in salvo.” Ektor andò su e giù per la stanza per qualche minuto, prima di avvicinarsi di nuovo a Loki e osservarlo più da vicino, gli controllò la ferita che si era riaperta, gli tastò la fronte e gli apri un occhio, l’ansia ormai mi divorava al punto che avevo rosicchiato tutte le unghie
“Andate tutti fuori per favore.” Disse d’un tratto “Sanna, tu no.” Il sangue mi si gelò nelle vene, Gurvarth, Even e Kirara non se lo fecero dire due volte e infilarono la porta strisciando i piedi, la nonna ovviamente rimase dov’era
“Nobile Anasi, vale anche per lei.” Ma la nonna non demordeva
“Non vado da nessuna parte fin quando non saprò con certezza che nè noi nè mia nipote corriamo rischi ospitando questo ragazzo.” Scossi la testa rassegnata andando a sedermi accanto a Loki. Non avevo voglia di discutere per l’ennesima volta con lei, lasciai che fosse Ektor a spicciarsela 
“Il ragazzo non è un pericolo per nessuno di noi...”
“Allora non vedo perchè non possa rimanere...” Ektor trasse un profondo respiro, ma fu il maestro Jinnay a venire in suo soccorso. Entrò a piccoli passi dalla porta tenuta aperta da Even
“Anasi, per quanto tu ostini a non accettarlo, Sanna e questo ragazzo sono legati. Per quanto tu ti costringa a non vederlo, loro sono gia una famiglia senza che nessun vincolo tra loro sia stato stipulato. Ektor ha il dovere di parlare da solo con Sanna, e quindi ti prego esci da questa stanza. Tua nipote è una donna ormai. Non ha più bisogno di te.” La sua voce era tranquilla ma ferma, ci volle qualche altro secondo ma alla fine la nonna cedette e usci seguita dai lenti passi del maestro.
“La magia non è scomparsa, giusto?” chiese Ektor senza tanti giri di parole, sedendosi su uno sgabello accanto al letto, mentre io sistemavo le coperte sul corpo di Loki. Feci di si con la testa
“La magia per una qualche strana ragione è dentro di te, giusto?” Ancora un assenso, mentro scostavo i capelli sudati dal volto dell’uomo che amavo
“Sanna, la magia che hai assorbito da lui, lo ha completamente sfiancato.” Disse
“Sono io quindi che lo faccio stare male?” chiesi ormai sull’orlo delle lacrime
“Si. Non conosce le leggi che governano questo mondo e la sua magia, e  non poteva sapere che si sarebbe prosciugato cosi..”
“Lo sapeva, e lo ha fatto lo stesso. Per me. Perchè sapeva quanto è importante la mia gente per me. Ha accettato non solo di essere abbandonato da me, ma ha accettato anche di ridursi in fin di vita....”
“In fin di vita, non esageriamo, starà benissimo tra qualche giorno. Come sei catastrofica!” disse Ektor saltando giù dallo sgabello
“Ma io pensavo che...”
“Tu pensi sempre al peggio, è un abitudine che devi perdere Comandante. E’ solo un effetto collaterale passeggero. E’ forte si abituerà presto. Vi abituerete l’uono all’altra e trovere un equilibrio. Magia chiama magia.” Si avviò verso la porta ma fece in tempo a vedere che mi distendevo al fianco di Loki per abbracciarlo, e lui che si svegliava per qualche secondo per sussurrarmi un “Ehi”
“E’ molto più forte di quanto sembri!” disse Ektor stupito ma sorridendo. Poi chiuse la porta con grande delicatezza.
 
“Non si rende conto che è puro male? Se ne sente il sentore a miglia di distanza! Non le è bastato tutto quello che ha già affrontato e sofferto?” Anasi ormai era fuori di sè dalla rabbia, il suo salotto privato era riempito dalle sue urla quasi isteriche. Jinnay su una poltrona davanti alla finestra cercava di farla ragionare
“Anasi, penso che Sanna sappia esattamente chi e che cosa sia il ragazzo, e che lo ami proprio per questo.” Disse Jinnay con la sua voce calma
“Amore? Sanna non è innamorata di lui, Sanna è innamorata della libertà che può avere con lui, ma sicuramente non di lui!”
“Anasi, io sono ceco ma sei tu quella che non vuole vedere. Sanna è pazza di lui e lui lo stesso, anche se non lo da a vedere.”
“Farò sparire quel ragazzo dalla faccia della Stella!”
“Sanna combatterà altre mille volte per lui. Non puoi dividerli Anasi. Conosci bene anche tu la forza di un legame tanto forte.” Disse Ballast affacciandosi alla finestra
“Ci mancavi solo tu Ballast!” disse la nonna crollando sul divano massagiandosi la radice del naso.
“Vedo che con gli anni il tuo caratteraccio non è migliorato!” A parlare non era più la bestia mitologica ma un simpatico vecchietto altissimo e dalla lunghissima barba bianca, gli occhi dal taglio oblungo e una lunga vesta dalla foggia orientale di colore rosso acceso con bordature dorate. Entrò nella stanza passando dalla finestra con incredibile eleganza, e si accomodò sulla poltrona libera vicino a Jinnay che lo salutò con un cenno del capo
“Non riesco a capire perchè tu tu faccia tanti problemi. Dovresti essere felice per tua nipote, ha trovato finalmente qualcosa d’importante.” Disse l’uomo dagli occhi di due colori differenti, il tratto distintivo di chi, come Sanna, possedeva L’Occhio Onnivegente.
“Sappiamo molto bene quanto tu l’ami Anasi, ma proprio per questo devi lasciarla andare. Non riuscirai a dividerli, si faranno ammazzare piuttosto.” Disse Jinnay
“Ma come può essere attratta dal Male?” domandò la donna in tono ormai lacrimevole, fu Ballast a rispondere con grande orgoglio
“Come può il Male, essere attrato dal Bene? Sono due forze in costante equilibrio tra di loro. E anche tu questo pomeriggio hai visto cosa sono stati in grado di fare. Per un momento, non erano più Bene e Male che s’incrociavano, ma erano un unico grande equilibrio. Godiamoci il momento, non capiterà mai più a nessuno di noi di assistere a un tale privilegio!” 
 
  
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