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Autore: Elsira    06/11/2015    5 recensioni
Finalmente la nostra Kin è diventata adolescente!
Diventare ssj è ormai il suo desiderio primario, il pensiero fisso e questo farà esplodere la furia della madre, che si abbatterà su di lei in un modo che nessuno in famiglia si sarebbe mai aspettato. Allo stesso tempo però, riceverà degli aiuti esterni da una persona che diverrà speciale. Il loro affetto avrà ardui avversari e vivaci sostenitori. E voi? Da che parte vi schierate?
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Goten, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue del padre e occhi della madre'
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Inizio autunno, Anno 790

Trunks atterrò davanti casa Son.

Bussò alla porta e sentendosi esortare dall'interno, entrò. Salutò con un sorriso Chichi, la quale stava prendendo una tazza di tè caldo al tavolo della sala da pranzo, avendo fatto una pausa dalle faccende domestiche. La donna ricambiò con un sorriso dolce, per poi dirgli: «Kin è in camera sua che legge, va pure da lei.»

Trunks annuì sorridente, anche se un po' sorpreso per quella novità: non l'aveva mai trovata a leggere. Bussò alla sua porta, aprendola piano e sussurrando con tono dolce: «Si può?»

La vide sul letto, con le gambe che le facevano da leggio e gli occhi immersi nella lettura. Non l'aveva nemmeno sentito entrare.

Si avvicinò a lei, arrivandole di fianco e, curioso, diede una sbirciatina alla pagina del libro che la ragazza stava letteralmente divorando.

Sangue versato, servi alla mia penna.
Anima ingannata, servi al mio diletto.
Occhio spaccato, servi al mio stupore.
Città distrutta, servi alla mia gloria.
Ma, gloria, a cosa servi tu?

Sgranò gli occhi: ma cosa diamine stava leggendo?

«Kin?» Chiese perplesso e un po' preoccupato. La ragazza scostò un istante gli occhi dall'inchiostro nero stampato e li posò su di lui, per poi tornare immediatamente a leggere. Tempo un secondo, che tornò a guardare il sayan ed esclamò entusiasta: «Trunks!»

Lui rispose con un semplice sorriso. Si avvicinò a lei per darle un bacio, ma la ragazza lo scansò, tornando con gli occhi sulle pagine, alzandosi dal letto e dirigersi verso la scrivania. «Aspetta un attimo... Fammi solo… Arrivare al punto...» Disse con tono decrescente, man mano che la sua mente si riemergeva nella lettura.

Trunks la osservò allibito camminare su e già per la stanza con il libro in mano, non riuscendo a credere a ciò che vedeva e che aveva sentito. Preferiva leggere che baciare lui? Ma chi era questa?

Si buttò sul letto in modo pesante, portandosi le braccia dietro la testa e chiudendo gli occhi, in attesa.

La sayan chiuse il libro quando fu arrivata a fine capitolo, poggiandolo poi con estrema cura sulla scrivania, restando qualche secondo ad ammirare la copertina e immaginandosi come sarebbe andata a finire la storia.

Un respiro profondo non suo la fece destare dai propri pensieri e voltarsi verso il sayan. Accidenti, si era completamente dimenticata che fosse lì.

Gli si avvicinò facendo degli occhi da cucciolo, certa che l'avrebbe sicuramente perdonata per l'attesa grazie a quello sguardo, quando si accorse che si era addormentato. Le scappò un sorriso dolce, vedendo il suo volto così sereno.

Il sayan si girò su un lato, respirando profondamente e facendole scappare una risata.

Kin gli si sdraiò al fianco, restando ad osservarne i lineamenti rilassati per qualche secondo, dopodiché gli liberò il lato del collo dai capelli e decise di svegliarlo come meglio poteva. Gli poggiò delicata le proprie labbra sul collo, iniziando a baciarglielo dolcemente e salendo verso l'orecchio.

Lo sentì mugolare e le scappò un altro sorriso, mentre gli mordicchiava il lobo.

Negli ultimi tempi, aveva scoperto molti punti deboli del sayan e si divertiva come una matta a torturarlo, nonché a izzarlo senza poi dargli soddisfazione.

Anche se, alla fine, lui la sua soddisfazione riusciva sempre ad ottenerla in un modo o nell'altro. Ma se la doveva sudare.

«Kin...» Mugolò il sayan, svegliandosi ma restando ad occhi chiusi per godersi al meglio i baci. Lei si staccò di un millimetro dalla pelle della mandibola, per poter rispondere con un lieve sussurro e riprendere subito dopo il suo gioco: «Sì?»

Trunks fece un respiro profondo, in modo da svegliarsi del tutto, poi mosse il volto e unì le proprie labbra a quelle che avevano passato gli ultimi minuti a torturarlo, saggiandone appieno la morbidezza.

Si staccò piano, guardandola negli occhi e dicendo con voce sensuale: «Che ne dici di andare da qualche parte e stare un po' da soli?»

A lei scappò una risata cristallina. «E dove vorresti condurmi, sentiamo.» Disse, portando le braccia al suo collo e guardandolo maliziosa, con un sorriso furbo.

«Mah... Non saprei…» Iniziò lui, avvicinando di nuovo la propria bocca a quella di lei. «Magari al lago... È sempre così perfettamente deserto...»

Lei accettò il bacio, non riuscendo in alcun modo a smettere di sorridere.

La danza delle loro lingue continuò a lungo, finché Kin non decise di staccarsi e alzarsi in piedi, all’improvviso ricordo di quanto accaduto giorni prima.

«Che succede?» Chiese perplesso il sayan. Lei incrociò le braccia al petto, alzò un sopracciglio e disse seria: «Non ci provare neanche, bello mio. Guarda che io e te avevamo un patto, se non ricordo male. Stabilito proprio dopo la bravata della settimana scorsa.»

«Di quale brav...» Iniziò a chiedere lui, confuso, per poi ricordarsela di colpo e sussurrare tra sé e sé, massaggiandosi la testa: «Oh, già...»

Alzò lo sguardo insieme al corpo, si avvicinò a lei, le accarezzò i fianchi e le lasciò baci roventi tra la spalla ed il collo, parlando quei pochi istanti che si staccava dalla sua morbida pelle: «Avanti... Lo so che... Anche tu... Hai voglia... Posso provare... A fare... In fretta... Per stavolta...»

Le braccia della sayan cedettero, cadendole lungo i fianchi e lei chiuse gli occhi, godendosi quelle labbra sulla propria pelle.

Ma sì, in fondo, che ci poteva essere di male a lasciarsi andare ancora un po' con lui? Come se non le piacesse, ciò che le faceva. In fondo... Chissene importava… Della trasf... No.

Aprì di scatto gli occhi e lo allontanò da sé, poggiandogli le mani sul petto e guardandolo accigliata dritta in quei perplessi occhi azzurri. «Te lo scordi. Voglio il mio allenamento speciale, adesso!»

Trunks sospirò, storgendo la bocca arreso. Peccato, si era già immaginato la scena e non gli era affatto dispiaciuta. Si portò una mano alla testa, parlando con quella ragazza terribilmente testarda e orgogliosa nel tentativo di accontentarla: «E va bene... Che allenamento speciale sia.»

Si avviò alla porta, facendole cenno di seguirlo. Non le propose di cambiarsi, tanto le avrebbe fatto indossare la battle suite: la stessa che aveva indossato la prima volta, la quale era ormai diventata sua e rimasta invariata, non fosse stato per l'aggiunta dei pesi a polsini e scaldamuscoli.

La ragazza fece dei passi veloci per raggiungerlo, si alzò qualche centimetro da terra per far arrivare facilmente le proprie labbra al suo orecchio e maliziosa gli sussurrò: «Dopo l’allenamento, il lago ci aspetta.»

L'angolo della bocca di Trunks si alzò, mostrando un sorriso che denominare furbo sarebbe stato poco. Si voltò leggermente verso di lei, continuando a camminare, ormai giunti fuori di casa. Con occhi maliziosi, le sussurrò: «Allora vediamo di fare in fretta, non vedo l'ora di poterti togliere la battle suite di dosso...»

Lei sorrise, altrettanto intraprendente, poi prese quota, seguita da lui e insieme si diressero verso la casa del Brief e la Gravity Room.

Quasi arrivati, Trunks chiese di punto in bianco alla ragazza: «Senti un po', cos'era quel libro che leggevi prima?»

Lei lo guardò un attimo innocente, poi gli rivolse un bel sorriso: «È un libro che mi ha portato Gohan. Ha detto che i protagonisti potrebbero farmi immaginare meglio com'erano i sayan.»

«Per tuo fratello, i sayan erano dei mostri assetati di sangue?» Le chiese, rigirandosi in cielo e volando rivolto con la schiena verso la meta.

La guardò serio negli occhi, cosicché anche lei si fermasse e si rendesse conto di ciò che stava dicendo.

I sayan non erano degli assassini senza cuore, dei malati di mente che uccidevano senza distinzioni. C'erano state persone tra loro a cui non importava combattere e che si erano dedicate ad altri lavori, come istruire i giovani e studiare per far avanzare il proprio popolo. C'erano state delle madri che avevano pianto come ogni altra donna di qualsiasi galassia, alla notizia che il proprio figlio era morto in battaglia. C'erano stati atti di vera amicizia, fratellanza ed onore tra sayan che si odiavano a morte, per proteggere una persona cara o la propria gente.

Glielo aveva detto durante le lezioni, aveva fatto di tutto perché non vedesse i sayan come una stirpe di puri assassini e guerrafondai: non poteva credere a ciò che stesse sentendo in quel momento.

Kin si arrestò e lo osservò qualche istante negli occhi. Capendo cosa gli passasse per la mente, gli si avvicinò piano e lo abbracciò all'altezza della vita. «Mi dispiace, devo essermi spiegata male.»

«Davvero mi consideri un mostro?» Chiese Trunks con voce tremante. Ciò che temeva più di ogni altra cosa, era che la ragazza potesse considerarlo una persona senza scrupoli, capace di annientare un pianeta per puro divertimento.

La sentì fare cenno negativo con il capo, per poi vederla alzare il volto e puntare i suoi occhi neri nei propri. «Non considero la stirpe sayan come mostri, né tanto meno tu. Se leggessi quel libro, capiresti molte cose: quei personaggi non sono mostri. Certo, forse hanno un lato un po' crudo, ma sono creature meravigliose ed estremamente affascinanti, proprio per questo loro lato oscuro che si contrappone alla perfezione con la dolcezza e la fratellanza che dimostrano in moltissime occasioni.»

Kin gli lasciò un bacio leggero sulle labbra ancora serrate per poi poggiarsi di nuovo al suo petto. «Non volevo offendere nessuno, tantomeno la nostra stirpe.»

Chiuse gli occhi. Lo sentiva rigido, doveva averlo davvero ferito nel profondo stavolta.

Perciò decise di usare l'arma segreta, per farsi perdonare. Anche se le costò ingoiare tutto il proprio orgoglio, nonostante fosse una cosa giusta e non esagerata. «Davvero, mio Principe.»

I muscoli del sayan si rilassarono all'istante e in breve la ragazza fu circondata dalle sue braccia. Quando gli si rivolgeva con quell'appellativo, voleva dire che era veramente dispiaciuta; era troppo orgogliosa per chiamarlo così a cose normali.

L'angolo delle labbra del figlio del Principe si alzò, mostrando un sorriso soddisfatto. Gli portò un dito al mento e glielo alzò, guardandola con un sopracciglio alzato sopra gli occhi maliziosi e il sorriso furbo sulle labbra. «Non credere sia così facile, devi farti perdonare ora.»

Lei sorrise e alzò gli occhi al cielo, percependo la mano del sayan scenderle lungo la schiena. Sospirò, facendo finta che ciò a cui lui alludeva non le interessasse minimamente e le costasse sacrificio: «E come posso farmi perdonare, sentiamo.»

«Oh, ma lo sai benissimo...» Rispose Trunks, avvicinandosi alle sue labbra. Lei si preparò a ricevere il bacio, inumidendosi le proprie e dischiudendole.

Appena riuscì a sentire il respiro del sayan su di lei però, questi si allontanò utilizzando la super velocità.

Kin aprì gli occhi e guardò interrogativa a terra. Trunks stava ridendo, divertito come un bambino. «Avanti, vatti a cambiare! Io ti aspetto nella Gravity Room!» Disse prima di entrare nella GR, alle sue spalle.

Kin rimase ad osservarlo per qualche istante, ancora confusa. Non era possibile: gliel'aveva fatta! Non era mai successo, era sempre stata lei a vincere quei giochetti. Non poteva permettere che vincesse lui, anche in una cosa stupida come quella: il suo orgoglio glielo impediva.

Storse la bocca e aggrottò le sopracciglia, mentre perdeva quota e si dirigeva a corsa verso lo spogliatoio. «Glielo faccio vedere io, così impara a mollarmi nel bel mezzo di...» Interruppe i propri pensieri ad alta voce, vedendo Vegeta con le braccia incrociate e la schiena poggiata alla porta dello spogliatoio. Sul volto, il solito sguardo serio.

Kin aveva l'impressione di non essere mai andata a genio a quell'uomo, soprattutto da quando lei e Trunks si erano messi insieme. Quando aveva provato a parlarne in famiglia, aveva ricevuto dei sorrisi come risposta e delle frasi del tipo "Ma no, non preoccuparti di Vegeta, non è il tipo che sorride al primo che passa". Certo, questo lo sapeva anche lei, ma d'altra parte non le sembrava nemmeno di poter essere paragonata alla prima che passava.

Si avvicinò camminando e con la testa china. Lei doveva cambiarsi e andare ad allenarsi, che Vegeta fosse lì o meno.

Arrivata alla soglia, dato che lui non si muoveva, gli chiese a testa bassa: «Posso entrare?» Provò ad assumere un tono sicuro, ma non ci riuscì e la voce le uscì tremante. Cavolo, aveva davvero paura di lui, una dannatissima paura insana e insensata.

Vegeta le puntò gli occhi addosso. Per quanto possibile, aggrottò ancor di più le sopracciglia, restando immobile con il reso del corpo e le disse autoritario. «Alza la testa quando parli a qualcuno e guardalo negli occhi, ragazzina! Sei una sayan, almeno per metà, perciò vedi di dimostrare un minimo del coraggio del tuo sangue.»

Kin ingoiò il nulla, sforzandosi con tutta se stessa di ubbidire, mentre dei brividi le attraversavano la schiena.

Puntò i propri occhi in quelli del Principe e un impulso che non fu affatto facile reprimere le consigliò di scappare immediatamente da lì, fare a meno della battle suite e andare ad allenarsi con Trunks vestita così. O anche in biancheria, tanto non si sarebbe vergognata con lui.

Sarebbero comunque stati soli nella Gravity Room e qualunque cosa potesse accadere, la stanza era completamente isolata dal resto del mondo, soprattutto in quanto a suoni.

Quel pensiero prese piede nella sua mente molto in fretta, finché il corpo non iniziò a muoversi da solo, iniziando a voltarsi quando la voce di Vegeta la fermò. «Che stai facendo? Non volevi entrare per indossare la tua battle suite e andare ad allenarti con mio figlio?»

Kin non rispose. Vegeta si staccò dal muro, le si avvicinò e le prese il volto tra l'indice e il pollice, avvicinandolo al proprio. Le parlò mentre sorrideva strafottente, godendo dello sguardo impaurito che si trovava di fronte. «Senti un po', ma com'è che voi due vi allenate così spesso nella Gravity Room?»

«Lasciami Vegeta... Mi fai male...» Disse lei con non poca fatica, chiudendo un occhio per il dolore. Non riusciva a muovere un muscolo, tanto era impaurita da quell'uomo. Si sentiva completamente paralizzata e la cosa non le piaceva affatto.

La presa sulla propria mascella si fece più salda, cominciando a fargliela schioccare e facendole uscire dalle labbra un lieve verso di dolore, trattenuto a stento dai denti stretti.

«Qual'è il tuo scopo, ragazzina?» Chiese serio lui, stringendo ulteriormente la presa. Ad occhi serrati e con il dolore che le stava perforando il cervello, rispose tutto d'un fiato, nella speranza che la lasciasse andare. «Voglio diventare super sayan!»

Vegeta spalancò sorpreso gli occhi e mollò la presa. La ragazza si portò entrambe le mani alla mascella, massaggiandosela e lieta che fosse finalmente libera dalla stretta d'acciaio dell'uomo, allontanandosi da lui di qualche passo.

Una risata profonda che provenì dal Principe le fece alzare lo sguardo perplessa. Vegeta rideva come un dannato, tirando la testa indietro e con una mano alla fronte, mentre l'altra gli stava poggiata al fianco.

Quando finalmente smise, la guardò sorridendo più strafottente che mai. Si trasformò in super sayan e le disse con quell'odioso sorriso in volto: «Tu non potrai mai diventare super sayan, ragazzina!»

Tutta la paura di colpo svanì nel nulla, facendola sentire semplicemente infuriata con l'uomo che aveva davanti. Ma come si permetteva di dire una cosa del genere?

«Che vorresti dire? Perché mai non potrei?» Gli gridò contro. Lui si portò le braccia al petto, incrociandole e le rispose inclinando la testa di lato: «Perché sei una donna.»

Lo sguardo di lei si fece terribilmente serio, mentre i muscoli iniziavano a tremare, ma non per la paura quanto per la rabbia. Vegeta continuò, con il solito sorriso e tono: «Tu sei una donna. In quanto tale non hai le capacità di trasformarti in super saiyan, perché la tua potenza non potrà mai essere paragonata a quella di un sayan uomo dato che, in quanto donna, sei fisicamente più fragile e debole. Il tuo fisico, per quanto allenato, non potrebbe mai reggere la potenza del super sayan. Inoltre, come femmina non sei capace di provare abbastanza rabbia per far attivare la trasformazione.»

Non era capace? Forse lui non si rendeva conto dell'ira che stava provando in quel momento, della voglia di ucciderlo che aveva in quel momento.

Il Principe lasciò che la testa gli ricadesse leggermente in avanti, squadrando così la sayan dalla testa ai piedi. «Se tu avessi ancora la coda, ci potrebbe forse essere una minima e remota speranza, ma dato che ti è stata tagliata perché sei stata troppo impulsiva, ti sei giocata anche questa possibilità.»

Il biondo si allontanò, facendo un breve cenno con la mano e pronunciando ancora un'ultima volta, prima di scoppiare di nuovo a ridere e tornare in forma normale: «Togliti dalla testa quest'assurdità! Non potrai mai trasformarti in super sayan, ragazzina.»

Kin rimase lì, ferma immobile al proprio posto, incapace di muoversi dall'ira che provava. Non si era mai sentita così offesa e arrabbiata prima. Mai.

Pensò che forse, poteva usare quell’ira per la trasformazione, perciò cercò di alimentarla ancor di più pensando a tutte le cose che le erano successe durante la sua vita che la facevano arrabbiare.

Ma non accadde nulla.

C'era solo la frustrazione che cresceva sempre di più dentro di lei e che la stava divorando.

Si dimenticò completamente di Trunks e volò velocemente verso un posto isolato dove potersi sfogare, dove poter provare ad arrabbiarsi ancora di più e far scattare quella maledetta trasformazione.

Non vedendola ancora arrivare, Trunks aveva iniziato a preoccuparsi. Sentimento che crebbe quando percepì l'aura della sayan crescere in modo spaventoso e poi allontanarsi da casa sua.

Fece per uscire e andarle dietro, per capire cosa fosse successo, ma quando aprì la porta si trovò suo padre di fronte.

Rimase paralizzato un istante da quegli occhi, non capendo perché avesse l'aura azzerata. Fu la sua voce a riscuoterlo: «Dove pensavi di andare, Trunks? Da Kin?»

«Che cosa le hai fatto?» Gli chiese spaventato, mentre l'altro entrava nella Gravity Room e si chiudeva la porta alle spalle, posizionandosi tra l'uscio e il figlio, sotto il suo sguardo incredulo.

«Le ho detto la verità, quella che voi idioti non le avete evidentemente voluto rivelare in tutti questi anni, lasciando che si illudesse di potersi trasformare in super sayan.» Gli disse, prima di sferrargli un pugno, che venne parato con l'avambraccio.

Vegeta sorrise, mentre Trunks stava digrignando i denti. Doveva andare da lei, doveva tranquillizzarla, doveva fermarla prima che facesse qualche sciocchezza.

«Beh che succede, Trunks? Non eri venuto qui dentro per allenarti?» Gli disse con un sorriso il padre. Lui posò i propri occhi azzurri in quelli del genitore, non riuscendo a comprendere perché si stesse comportando così.

Continuò a parare i suoi colpi, indietreggiando e finendo ben presto in mezzo alla stanza. Attaccò il genitore con un calcio, che l'altro parò senza difficoltà. Ancora in equilibrio su una gamba, gli chiese il motivo del suo comportamento.

Vegeta allontanò il piede del ragazzo con una manata, sorridendogli in quel modo tutto suo: «Da quel che conosco Kin, è una ragazza molto orgogliosa e terribilmente testarda. Somiglia molto a Kakaroth ma potrebbe diventare una vera sayan se lo volesse. Però, quando le ho rivelato la verità che l’avrebbe dovuta spingere a sfidarmi, anche solo per aver insinuato che il suo più grande desiderio non può realizzarsi, ha cominciato a tremare di paura come una foglia, pregandomi invece di lasciarla perché le stavo facendo male alla mascella.»

«Tu l'hai toccata? Le hai fatto del male?» Sussurrò Trunks furioso, mentre si trasformava in super sayan e si fiondava in un corpo a corpo contro di lui. Mentre gli si avvicinava, Vegeta sorrise e si trasformò a sua volta: «Sì, è quello lo sguardo che volevo vederti...»

Parò i colpi del ragazzo e, prima di iniziare il contrattacco, gli disse divenendo terribilmente serio: «Ti fa tanto arrabbiare il fatto che io abbia detto la verità che voi non avete mai avuto il coraggio di farle affrontare? L'avete viziata troppo, sempre, tutti quanti. E avete permesso che una ragazza che poteva essere una vera sayan diventasse una bambina piagnucolosa. Sono io l'unico che ha il diritto di essere arrabbiato qui!»

«Maledizione!» Gridò Kin, sul colmo dell'esasperazione. Diede un calcio al primo albero che si trovava vicino, facendolo cadere di lato.

Non poteva e non voleva credere a quello che le aveva detto Vegeta. Se avesse iniziato a crederci, allora sarebbe stata davvero la fine e avrebbe potuto dire addio a tutti gli sforzi fatti fino a quel momento.

La ragazza si portò le mani al viso rivolgendolo verso il cielo.

«Ehi ehi, che succede qui?»

La sayan si voltò riconoscendo all’istante il proprietario della voce e, rilassando le spalle e i lineamenti del volto perché tranquillizzatasi senza volerlo alla sua sola vista, sussurrò con un dolce sorriso: «Papà...»

 

Elsira #9

Ehm ehm...
Probabilmente dopo questo capitolo mi arriveranno accidenti e maledizioni di ogni tipo, soprattutto dalle ragazze... Ma io mi sono rifatta a ciò che disse Toriyama tempo fa, ovvero che non riusciva ad immaginarsi una ragazza super sayan! E da quella frase è partito tutto...
E dopo questa inutile scusante, dico che io accetto tutti i moccoli che mi manderete, perché se fossi stata una lettrice probabilmente mi sarei rivoltata anch'io, però vi prego comunque di essere clementi xD
Giuro che nel prossimo mi rifaccio :P Se così non dovesse sembrarvi, allora potete lasciare libero sfogo nelle recensioni xD
Vi dirò, accetto persino quasi volentieri la bandierina rossa u.u
Alla prossima! (Se non vengo eliminata prima dalla kamehameha di qualcuno... Eh eh...)

 


Se lasciate una recensione con i vostri pensieri non potete che farmi piacere :) Se notate degli errori o avete dei consigli, non esitate a farmelo sapere; voglio davvero migliorare il mio modo di scrivere e ve ne sarei davvero grata se mi aiutaste ^^
   
 
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