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Autore: eleCorti    06/11/2015    0 recensioni
Tai, Sora, Matt e Mimi decidono di fare un viaggio a Las Vegas, famosa per il gioco d'azzardo. Purtroppo, questa piccola vacanza porterà a delle incomprensioni, riusciranno a risolverle?
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt | Coppie: Mimi/Matt, Sora/Tai
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giovane digiprescelto del coraggio uscì con in braccio suo figlio, che non smetteva di piangere; si sedette sopra le grandi scalinate che conducevano al marciapiede, posando il suo bimbo sulle gambe, cercando di calmarlo, invano.
“Tesoro smetti di piangere, si sistemerà tutto con la mamma. È solo un po’ arrabbiata con papà, vedrai che tra un pochino le passerà” disse con un sorriso al bimbo.
Sapeva benissimo che il motivo per il quale il dolce bimbo piangeva, era perché lui e la ramata avevano litigato; al piccolo Kamiya non piaceva vedere i genitori urlare, ciò lo spaventava.
E il castano cercava di rassicurarlo dicendogli quelle parole, ma stavolta sapeva di averla fatta grossa e che difficilmente avrebbe ottenuto il perdono della sua dolce Sora.
Ma avrebbe fatto qualsiasi cosa, pur di farsi perdonare dall’amore della sua vita, non ne aveva dubbio.
*****
Il giovane Ishida, una volta giunto davanti alla porta della sua stanza, la aprì, sperando di trovarvi dentro la sua amata; ma così non fu, la stanza, infatti, era vuota.
Forse la castana era rimasta di sotto con il suo nuovo amichetto, si disse, così decise di andare di sotto a controllare, tanto valeva tentare.
Uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle; attraversò il lungo e stretto corridoio, costernato di quadri che ritraevano momenti della storia dell’hard rock, fino ad arrivare davanti all’ascensore; vi premette il pulsante e aspettò che il mezzo giungesse al suo piano.
Quando le porte si aprirono, il biondino si avviò verso l’entrata, non facendo caso a chi stava uscendo dall’ascensore.
“Matt!” esclamò una voce, quella di Mimi.
“Mimi finalmente! Ti stavo cercando! Ti devo parlare!” tuonò il prescelto dell’amicizia.
“So già tutto! Sora mi ha detto ogni cosa! Ma con me non attacca! Non ci credo! Addio!” urlò, per poi afferrare la mano della suo nuova conoscenza e dirigersi verso la sua camera.
“Ma è la verità! Ti prego Mimi credimi!” le gridò il giovane.
Ma la fanciulla non si voltò, né tantomeno tornò indietro, bensì proseguì il suo cammino con la sua nuova fiamma.
Matt strinse i pugni, perché non gli voleva credere, si domandò?
Sconfitto, entrò nell’ascensore, dirigendosi verso il piano terra.
****
Era troppo nervosa, anzi no, amareggiata, sapeva che il suo uomo commetteva sempre delle sciocchezze e spesso si ficcava pure nei guai, ma mai si sarebbe aspettata che potesse arrivare a tanto.
Si alzò dal letto e asciugò le lacrime che, copiose, rigavano il suo dolce viso, andò in bagno, si sciacquò il viso e si aggiustò il trucco, che le era colato.
Poi decise di uscire a farsi una passeggiata, per riflettere e decidere cosa fare.
Mentre percorreva il lungo e stretto corridoio, teneva la testa bassa e aveva lo sguardo assente, era evidente che non si era ancora ripresa e non sapeva quanto ci avrebbe messo a farlo.
Lei amava Tai, su questo ne era certa e voleva costruire con lui una famiglia, ma come poteva farlo se lui sperperava i loro risparmi in cose futili come il gioco d’azzardo? Si chiese, continuando a camminare.
“Sora! È tutto apposto?” domandò Mimi, che insieme ad Oliver, stava passando accanto all’amica.
La giovane mamma alzò la testa, come se fosse stata risvegliata dal suo stato di trance e guardò l’amica con uno sguardo spento e triste.
E la giovane Tachikawa capì che c’era qualcosa che non andava: conosceva troppo bene la sua migliore amica.
“Sora, qualcosa non va?” chiese preoccupata.
“è successo qualcosa con Tai” ammise la ramata.
“Oliver, tu vai in stanza e aspettami lì, è la 116” si rivolse al ragazzo.
Una volta che il giovane si allontanò, Mimi incitò l’amica a parlare; e più andava avanti e più rimaneva stupita di ciò che sentiva.
“Non ci posso credere, non pensavo che Tai avesse una dipendenza dal gioco d’azzardo!” esclamò la castana, stupita.
“Già non lo credevo pure io! Ho cercato di dirgli di non passare tutto il tempo al casinò, ma niente, non ha voluto ascoltarmi!” disse la prescelta dell’amore, con un tono arrabbiato.
“Beh secondo me c’è un motivo per il quale Tai ha iniziato a giocare al casinò” ipotizzò la Tachikawa.
“Beh spero per lui che sia una ragione valida!” tuonò la giovane mamma.
“Perché non vai a chiederglielo?” propose la digiprescelta della purezza.
La ramata ci rifletté un attimo: forse l’amica aveva ragione; se c’era una cosa che sapeva, era che il suo amato non agiva mai senza un valido motivo; quindi, forse, avrebbe fatto bene a domandarglielo per poi decidere se fosse o no valido.
“E va bene mi hai convito!” le rispose.
“Buona fortuna!” le gridò Mimi, mentre l’amica si allontanava verso l’ascensore.
Ed anche lei si avviò verso la sua camera, in cui la aspettava la sua nuova conquista.
 
****
Una volta aperto l’ascensore, il biondino decise di andare fuori a fumarsi una sigaretta, in modo tale da alleggerire la tensione e ragionare a mente fredda.
Una volta fuori, riconobbe subito una sagoma a lui famigliare: seduto sulla grande scalinata, infatti, vi era seduta una figura dalla folta chioma castana, sopra di lui ve ne era una piccolissima; erano Tai e suo figlio.
Li raggiunse e si sedette accanto all’amico d’infanzia, notando subito che aveva l’aria assente e triste.
“Hai litigato con Sora?” domandò in maniera schietta, sapendo che era quello il motivo di cotanta tristezza da parte del castano.
Il leader, infatti, annui, facendo intendere all’amico che aveva indovinato.
“Ho perso tutto al casinò e lei si è arrabbiata” confessò il prescelto del coraggio.
“Sei stato uno stupido Tai!” lo rimproverò il biondo.
“Lo so” ammise il castano.
“Ma Sora ti ama, vedrai che ti perdonerà” lo rassicurò il prescelto dell’amicizia.
“Come fai a saperlo?” domandò il leader, volendo conoscere la risposta.
“Ti ha perdonato per cose peggiori, quindi ti perdonerà anche per questa” gli rispose Matt.
“Hai ragione! Vado a parlarle!” esclamò il giovane papà, riprendendo il suo tipico entusiasmo.
“Tu hai trovato Mimi?” chiese.
“Sì ed è arrabbiata con me, perché una ragazza ci ha provato con me. Ho provato a spiegarle tutto, ma lei non mi crede, così se ne andata con un altro” spiegò il biondino, con un tono triste.
“Conosco Mimi troppo bene, non andrebbe mai con un altro” lo rassicurò il castano.
“Hai ragione! Riprovo a parlarle!” esclamò, determinato.
E così entrambi si alzarono e tornarono dentro, decisi a chiarirsi con le rispettive metà.
 
****
Perché fra tutti i momenti, sua madre aveva deciso di chiamarla proprio in quello? Si domandò la digiprescelta dell’amore, chiudendo la chiamata.
Chiamò l’ascensore, sperando che fosse già al piano, purtroppo non era così, e dovette aspettare che arrivasse al suo piano, il quarto.
Perché ci metteva tanto ad arrivare? Si chiese, spazientita.
Più passava il tempo e più rischiava di non incrociare il suo amato, con il quale voleva assolutamente chiarire.
La porta si aprì rivelando le due persone che erano dentro.
Due di loro sgranarono gli occhi sorpresi, non credevano di incrociarsi con cotanta facilità.
“Sora!” esclamò Tai.
“Tai!” esclamò la giovane.
Entrambi si avvicinarono, mentre il loro amico li oltrepassava, dirigendosi verso la sua stanza, anche lui per chiarire con la sua amata.
“Ti devo parlare” esordì il leader, stringendo con la mano libera, quella destra della sua amata.
“Sì anch’io” disse la ramata.
Il giovane deglutì, non voleva sapere ciò che gli doveva dire la fidanzata; temeva fosse una notizia spiacevole.
“Prima tu” lo incitò la prescelta.
“Ok. Sora se ho iniziato a giocare d’azzardo era perché volevo guadagnare una fortuna e renderti felice” ammise il castano.
“Ma Tai non ho bisogno del denaro per essere felice” gli disse, posandogli la mano sinistra sul viso e sorridendogli.
“Lo so. Ma vedi io volevo comprarti quell’anello di Tiffany che ti piace tanto e farti la proposta” confessò il leader.
La fanciulla sorrise; allora era questo il motivo per quale aveva commesso tutte quelle sciocchezze; che romantico che era, si disse, avvicinandosi di più a lui e sorridendo.
“Sei uno stupido, Tai” gli sussurrò a poca distanza dalle sue labbra, per poi posargli un dolce bacio.
Il castano le cinse la vita con la mano libera, mentre approfondiva quel bacio, rendendolo travolgente, ottenendo il consenso dell’amata e facendo iniziare una dolce danza tra le loro lingue infuocate.
Dopo essersi staccati, si fissarono negli occhi perdendosi in quel mare rispettivamente di cioccolato e di miele; sorridendosi come non facevano da qualche tempo.
“Quindi Sora mi vuoi sposare?” le disse, a pochi centimetri dalle sue labbra.
“Sì” rispose la donna, sorridendo, per poi avventarsi su quelle dolci e morbide labbra che lei tanto amava.
E di nuovo iniziarono la loro travolgente danza, alla quale non volevano porre fine, se non fosse stato per loro figlio, che picchiettando la folta chioma del padre, li fece staccare.
Si diressero tutti e tre in camera, per decidere come recuperare i soldi persi e i dettagli del matrimonio.
****
Il giovane Ishida percorreva il corridoio a passo svelto; voleva arrivare in più in fretta possibile alla sua stanza, poiché temeva che potesse succedere qualcosa tra la sua amata e quel ragazzo che odiava.
Si fermò, poco prima di giungere a destinazione, perché aveva notato che l’oggetto della sua preoccupazione era intento parlare al telefono.
Tirò un sospiro di sollievo, in quanto i suoi peggiori sospetti erano stati smentiti.
Stava per avvicinarsi alla sua dolce metà, quando sentì la porta della sua stanza aprirsi e poi richiudersi.
Si girò e vide quell' odioso ragazzo che in modo molto sospetto e svelto si stava dirigendo verso l’ascensore.
Era molto strano, si guardava sempre intorno, come se controllasse che non ci fosse nessuno in giro; ed era piegato in avanti, come se nascondesse qualcosa dentro la felpa grigia che aveva addosso.
Il digiprescelto dell’amicizia lo raggiunse, e lo bloccò, posando la mano sulla sua spalla e facendolo voltare, spaventato.
“Dove vai?” domandò il biondino.
“Nella mia stanza” rispose brevemente il castano, sviando il discorso.
“Cosa nascondi lì sotto?” chiese il prescelto, indicando la felpa del ragazzo.
“Niente” balbettò, nascondendo ancora di più la sporgenza della felpa.
“Fammi vedere!” esclamò Matt, prendendo per il cappuccio della felpa il nemico.
Oliver tese le braccia in avanti e, tutto ciò che era nascosto sotto la felpa, cadde sul pavimento, coperto da un tappeto rosso.
Erano soldi, circa 100 dollari, una collana di perle, un bracciale d’oro e vari oggetti di bigiotteria; era evidente che aveva rubato.
Il digiprescelto dell’amicizia fu invaso da un impeto di rabbia e, senza esitazione, sferrò un pugno al ladro, facendolo cadere a terra e facendogli uscire sangue dal naso.
“Ma che succede?” domandò Mimi, spaventata, che non appena si liberò dal telefono, si era avvicinata preoccupata.
“Il tuo amico ha rubato in camera nostra, ed io l’ho appena beccato!” esclamò, indicandole la roba rubata, che giaceva ancora in terra.
“Ed io che pensavo fossi un bravo ragazzo!” gridò la castana, sferrando uno schiaffo al povero malcapitato.
“Mi dispiace Matt, sono stata una stupida, avrei dovuto crederti fin dall’inizio” si scusò con il fidanzato.
“No, io sono stato uno stupido!” ribatté il biondino.
“Ti amo” gli disse Mimi, per poi baciarlo d’impeto.
Il prescelto approfondì il bacio, attirando di più a sé l’amata e cingendole con una mano la vita, e con l’altra afferrandogli la nuca e accarezzando i morbidi capelli che amava tanto.
Il travolgente e passionale bacio durò poco, i due furono costretti a staccarsi, poiché avevano sentito un rumore; si girarono verso il ladro e videro che stava scappando.
Iniziarono a inseguirlo, fortuna volle che il tragitto di Oliver durasse poco: aveva percorso qualche metro che si scontrò con il giovane Kamiya, cadendo a terra.
“Fermo ladro!” urlò Matt, avvicinandosi ai tre.
Tai alzò di peso il giovane che giaceva di fronte a lui e lo immobilizzò, in modo tale che non potesse fuggire.
Matt, insieme a Mimi, una volta giunto dai tre, perseguì il ladro, riprendendosi le sue cose.
Poi tutti insieme scesero alla hall e denunciarono il furto. Il receptionist, dopo aver guardato le telecamere di sicurezza, diede ragione ai prescelti, così Oliver fu arrestato dalla polizia, chiamata subito dopo dal direttore dell’albergo.
I quattro amici furono ricompensati e con il denaro appena ricevuto, Tai comprò all’amata un anello di fidanzamento, anche se non di Tiffany, ma comunque bello (era di oro bianco e con incastonato un piccolo splendente diamante).
****
Un nuovo giorno era appena iniziato, il Sole splendeva alto nel cielo; la giovane prescelta dell’amore era già sveglia e con lei Mimi; per lei oggi era un giorno importante: quello del suo matrimonio.
Aveva deciso con il suo futuro sposo di sposarsi lì a Las Vegas, famosa per i matrimoni lampo, per poi, una volta ritornati in Giappone, risposarsi con il rito Giapponese e festeggiare con tutti i loro amici.
Erano riusciti a trovare anche le fedi, molto classiche, ed anche il vestito da sposa; molto semplice, era bianco, come da tradizione, non troppo lungo, le arrivava poco sotto il ginocchio, e non era nemmeno troppo attillato, né tantomeno troppo largo; ai piedi la giovane sposina aveva delle scarpe con il tacco color champagne.
I capelli erano raccolti in uno chignon che le lasciava cadere sulla fronte, la sua frangia; il trucco era leggero e molto semplice.
Le due, una volta che la sposa fu pronta, uscirono dalla stanza e si diressero verso la cappella dell’albergo, dove vi era già lo sposo che attendeva con impazienza la sua dolce metà.
La marcia nuziale partì e la sposa, con la sua damigella, fece il suo ingresso.
Il giovane Kamiya rimase incanto di fronte a quella soave visione; la sua amata era stupenda, sembrava un angelo caduto dal cielo.
Le sorrise, come solo lui sapeva fare, e la ramata ricambiò il dolce sorriso, mentre si avvicinava alla sua meta, ossia l’altare.
Una volta giunta a destinazione, Sora si voltò verso Tai, che non aveva smesso nemmeno per un secondo di sorridere.
“Sei stupenda” le sussurrò, causando il rossore da parte della sua futura moglie.
Il rito fu breve, tipico di Las Vegas, e il prete passò subito alla parte più importante.
“Vuoi tu Tai Kamiya prendere Sora Takenouchi come tua legittima moglie finché morte non vi separi?” domandò il prete.
“Sì lo voglio” rispose lo sposo, non smettendo di fissare l’amore della sua vita.
“E vuoi tu Sora Takenouchi prendere Tai Kamiya come tuo legittimo marito finché morte non vi separi?” si rivolse il prete alla sposa.
“Sì lo voglio” rispose la ramata, sorridendo e guardando il suo amato.
“Vi dichiaro marito e moglie, può baciare la sposa” disse, infine, il prete.
E il castano non se lo fece ripetere due volte, attirò a sé la prescelta dell’amore scoccandole un casto, ma intenso bacio.
Percorsero la navata, mentre i due testimoni lanciavano loro il riso, per poi congratularsi con loro.
Finalmente erano marito e moglie, era da tanto che desideravano compiere questo importante passo e finalmente ne avevano avuta occasione; si sentivano entrambi al settimo cielo e per la prima volta nella loro vita, felici, di poter finalmente creare la loro famiglia.
E la giornata la passarono con i loro migliori amici e il loro dolce figlioletto, che sicuramente non si sarebbe ricordato nulla di tutta quella strana vicenda, poiché la memoria nei bambini si sviluppa a partire dei tre anni, ma sicuramente ci avrebbero pensato i suoi genitori a fargliela ricordare.
 
****
La sera, finalmente giunse e i due sposini, dopo aver lasciato il loro pargoletto ai due migliori amici, si rintanarono nella loro stanza, pronti per passare la loro prima notte di nozze.
Tai non volle attendere oltre, non ce la faceva più ad aspettare, voleva ardentemente la sua ormai moglie.
Per questo attirò a sé la giovane e la baciò, mentre le toglieva il vestito e la lasciava con solo l’intimo addosso; mentre Sora gli toglieva la giacca, nel frattempo che era spinta verso il letto ed esserne adagiata.
“Quanta fretta” gli sussurrò la ramata a pochi centimetri dalle labbra del marito.
“Scusa ma non ce la facevo più ad aspettare” le disse tutt’a un fiato, per poi riprendere a baciarla.
Con le mani percorse tutto il corpo della sua sposa, le gambe toniche, il ventre piatto, fino a giungere ai seni ancora coperti dall’intimo, iniziandoci a giocare, provocando i gemiti della sua dolce metà.
Sora, dal canto suo, non rimase ferma, slacciò la cravatta del castano per poi iniziare a sbottonargli la camicia, passando le mani sui suoi addominali che ogni volta la facevano eccitare.
Tai, avvertendo che il suo amico lì sotto era sveglio, si tolse i pantaloni, interrompendo il suo gioco con i seni dell’amata, rimanendo solo in boxer.
Poi catturò di nuovo le labbra della prescelta, mentre si dedicava al reggiseno, che riuscì a togliere dopo vari tentativi.
Sempre continuando a baciare la moglie, si concentrò sui suoi capezzoli, iniziando a giocarci con le dita e notando che erano già turgidi.
Si staccò da quelle invitanti labbra, concentrandosi sul capezzolo destro della moglie, lambendolo con le sue labbra, mentre la ramata gemeva dal piacere e posava le sue mani sulla chioma di suo marito, intimandolo di non fermarsi; e così fu, poiché il giovane si dedicò anche all’altro capezzolo, ripetendo lo stesso gioco.
Il giovane Kamiya percorse ancora una volta il ventre dell’amata, fino ad arrivare alla zona intima e, in un sol colpo, tolse le mutandine della moglie; e lei fece lo stesso con i suoi boxer.
Il leader la penetrò con due dita, causando ancora una volta gemiti di piacere da parte della digiprescelta dell’amore.
Una volta uscite le dita, costatò che era bagnata e quindi pronta per accogliere il suo amico lì sotto.
Si posizionò meglio su di lei, ed entrò in lei, iniziando a spingere, prima lentamente, poi sempre più velocemente, mentre la moglie, sotto di lui, gemeva dal piacere, supplicandolo di non fermarsi.
E la passione li travolse entrambi; quella notte fecero l’amore con ardore e passione, come non lo facevano da tempo.
Vennero quasi insieme e, dopo essersi accasciati sul letto, caddero tra le braccia di Morfeo, stremati.
 
****
Ora che i piccoli misunderstanding erano stati risolti, la loro piccola vacanza proseguì tranquillamente; Tai non mise più piede nei casinò e si concentrò di più sulla sua famiglia; Matt non si staccò nemmeno per un secondo da Mimi ed anche la castana stava sempre con il suo ragazzo; e Sora, beh lei era la persona più felice del mondo, perché finalmente aveva coronato il suo sogno d’amore: quello di sposarsi con l’amore della sua vita, Tai.
E, come si dice, tutto è bene quel che finisce bene.
 
 
 
 
 
   
 
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