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Autore: eolide98    06/11/2015    2 recensioni
I nostri eroici viaggiatori si ritrovano in una piccola cittadina chiamta Portici. E trascorrono una vacanza simpatica e perfettamente norma... scherzavo, ovviamente.
Nico e Percy, un sacco di fluff ( sul serio, una quantità spropositata di fluff), litigi, gelosie, pacche sul sedere in metropolitana, siti archeologici ed ovviamente una bella uscita a quattro.
Che ne dite di passare?
Dal cap 2
"Purtroppo, proprio quando Nico si era deciso ad allontanarsi, sentì distintamente qualcuno mettergli una mano nella tasca destra dei jeans.
Nico si voltò di scatto, rendendosi conto che la mano incriminata non apparteneva al suo fidanzato. Il ragazzo più alto arrossì violentemente pronunciando, in un inglese un po’ maccheronico le parole “scusa” e “malinteso”.
Percy, sfortunatamente era già partito in quarta.
Il treno si fermò proprio nella stazione di Ercolano. Nico scese dalla Vesuviana, Percy agguantò il ragazzo alto per il colletto e lo scaraventò giù, mettendo, a sua volta, i piedi per terra."
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson, Percy/Nico
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Travelling'
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Pompei
Ossia automobili del secolo scorso ed il ritorno della vecchia signora maniaca
 
Dopo la non-poi-tanto-piacevole esperienza ed giorno prima, Percy aveva creduto che le sue disavventure in territorio italiano fossero giunte alla fine. Inutile dire che si sbagliava, e di grosso anche...
La mattinata cominciò con un bacio inaspettato, gli occhi del ragazzo più grande che si spalancavano e la scoperta, più che gradita, di un piccolo Nico Di Angelo che gli stava addosso. Percy, pigramente, avvicinò una mano al volto del fidanzato e gli afferrò una ciocca di capelli arricciolandosela su un dito.
—Buongiorno... —  Nico sapeva di caffè e Nutella, di casa, di felicità. Cioè non che la felicità abbia un sapore solo... Ecco, se lo avesse avuto di certo avrebbe assomigliato a quello.
—Buongiorno — rispose Percy, la voce impastata dal sonno.
Il ragazzo più grande ci mise alcuni minuti a rendersi conto che:
  1. Il suo ragazzo gli stava sopra a petto nudo
  2. Il kik-boxing stava evidentemente dando i suoi frutti
  3. Percy non pensò molto al terzo punto, un po' troppo distratto dai primi due.
Percy-maniaco-Jackson invertì le posizioni con un sorriso tremendamente significativo dipinto sul volto.
Nico, colto di sorpresa, non si accorse nemmeno delle dita del suo ragazzo che gli arpionavano il volto stringendolo in una trappola dalla quale il ragazzo più piccolo non poteva, e soprattutto non voleva, scappare.
Si abbassò lentamente fino a sfiorargli le labbra per poi scendere fino al collo del povero Di Angelo. Un bacio, ed un altro, un altro, un altro... E poi lo stramaledetto campanello.
—Dobbiamo rispondere... — un gemito, un sussurro che Percy fece finta di non sentire, tornando al suo compito principale. E poi una nuova scampanellata. Percy maledisse l’intero mondo a bassa voce.
—Perce... —gli occhi di Nico erano liquidi; fanculo il campanello, era da stupidi rinunciare a... l’ennesimo scampanellio fece alzare Percy dal letto.
—Io lo ammazzo — sussurrò il ragazzo dirigendosi, a piedi scalzi, verso la porta.
Quando la signora Dori fece il suo ingresso in casa ogni desiderio omicida cessò.
Teneva tra le mani una torta di mele di un bel colore giallo, piena di zucchero.
La donna, sui quaranta, era alta e slanciata, sebbene avesse i fianchi larghi. Un sorriso gentile le incorniciava il volto leggermente rotondo, mentre due grandi occhi marroni stavano puntati proprio su Percy.
—Vi ho fatto la torta di mele, una sana colazione serve ad affrontare meglio la giornata! — esclamò la donna con voce tonante.
Percy, per non essere scortese, invitò la signora ad entrare e ad accomodarsi.
Nico, intanto, era uscito dalla porta della camera da letto con indosso una canotta nera che lasciava in mostra le sue braccia. Percy vi si concentrò un po’ troppo, forse stava sbavando...
—Buongiorno. — salutò il ragazzo più giovane con imbarazzo mentre la signora Dori appoggiava la torta sul tavolo della sala da pranzo.
—Tu devi essere il fidanzato di Percy, non è vero? — gli occhi di Nico si spalancarono. Come faceva quella donna a sapere della loro relazione? Percy gli aveva detto di non aver fatto parola della loro relazione!
—Mi scusi ma lei come fa a... — balbettò Percy, incredulo.
—Dio, figliolo, è così palese! Guardi quel ragazzo come un pesce lesso! O sei perdutamente innamorato di lui oppure io non mi chiamo Betty. E, tanto per precisare, sono assolutamente certa che il mio nome sia Betty — Nico spalancò la bocca, Percy osservò la signora Dori, sbalordito.
—E... non è crea alcun problema? — Nico aveva ancora bene presente lo sguardo che quella donna, Miss Tempism (quella dei giornalini pornografici per intenderci), gli aveva rivolto in aereo.
—Figliolo siamo nel duemila, mica nel millecinquecento! — rispose Betty, con una semplicità disarmante.
Nico guardò Percy, Percy guardò Nico, Betty prese un coltello e tagliò tre fette di torta.
Pochi minuti dopo i tre erano seduti nella sala da pranzo a conversare amabilmente.
—E quando vi siete conosciuti?
—Nico adora studiare vicino al mare, finimmo nello stesso bar ed io, dopo un’intera ora di flirt...
—Perce... — Nico interruppe il fidanzato.
—Okay, dopo un’intera ora di suppliche, riuscii a convincerlo ad offrirgli la cena — rispose, alla fine, il ragazzo più grande.
La donna sorrise, sorseggiando del caffè (Percy continuava a trovare assurdo il fatto che gli italiani ne bevessero più di Nico).
—Ed oggi cosa avete intenzione di fare? — chiese la signora Dori.
—Vorrei tanto andare a Pompei. Vedere gli scavi è sempre stato uno dei miei sogni. — Nico fremeva alla sola idea di passare una giornata tra quelle vecchie rovine —ho già chiesto una guida in inglese per accompagnarci in giro per gli scavi.
—E come avete intenzione di arrivarci?
—Con la vesuviana, ovviamente... — rispose il ragazzo più piccolo con una smorfia.
—Ma, tesoro, sono le 9.30 ed il treno passa appena tra quindici minuti, non arriveremo mai in tempo! — obiettò Percy, resosi conto dell’orario.
La signora Dori si alzò dalla sedia e volse lo sguardo a Percy.
—Fatevi trovare vestiti al piano terra tra cinque minuti, vi aspetto.
 
I due ragazzi, increduli, si erano vestiti ed erano scesi al piano terra. Nico aveva indosso una pesante borsa a tracolla ricolma di block-notes, penne e matite, quasi si stesse recando a scuola.
Percy, invece, aveva la macchina fotografica tra le mani e un paio di occhiali da sole appoggiati sul naso.
Un colpo di clacson scosse l’aria ed una vecchia cinquecento color giallo canarino sbucò dalla fine della strada. Alla guida la signora Dori, concentratissima sulla strada.
—Che cosa state aspettando? Salite, svelti! —
A che velocità può andare una cinquecento? Trenta, quaranta chilometri orari? Ecco, l’auto della signora Dori raggiungeva i settanta chilometri, sfrecciando tra le strade affollate in direzione della Vesuviana.
—TENETEVI FORTE! — strillava la donna, la voce coperta dal rombo del motore. In effetti c’era bisogno di reggersi forte. L’auto non disponeva di cinture di sicurezza, né di appigli ai quali aggrapparsi con le mani, in pratica era un trabiccolo molto pericoloso.
Percy stava seduto davanti, terrorizzato, mentre Nico si reggeva al sedile davanti, le unghie affondate nell’imbottitura.
Dopo i quattro minuti più strani e pericolosi della loro vita, i ragazzi arrivarono alla stazione della Vesuviana.
Dopo aver ringraziato Betty ed essere scesi dall’auto si scambiarono uno sguardo, come a dire “non saliremo in quella macchina un’altra volta nemmeno morti” e si avviarono, correndo, verso la biglietteria.
 
Dieci minuti dopo il treno sfrecciava, puntualissimo, verso la fermata di “Pompei-Scavi”. Nico, per evitare fraintendimenti, si era seduto vicino al finestrino, mentre Percy gli stava davanti attentissimo a scoraggiare, con lo sguardo, possibili tocca-sedere-a-tradimento.
Il viaggio, stavolta, andò liscio. Il treno arrivò a Pompei in perfetto orario ed il caldo afoso era perfino mitigato dal vento che entrava dai finestrini. Insomma, la giornata sembrava essersi messa nel migliore dei modi.
Sembrava, appunto.
 
Scesi alla giusta fermata i due ragazzi si erano diretti verso gli scavi, avevano fatto il biglietto ed avevano chiesto in biglietteria dove fosse la loro guida.
La simpatica signorina del desk informazioni, una ragazza sui venticinque anni di nome Laura, capelli vaporosi, occhiali, sorriso smagliante e tanta, tanta gentilezza e cordialità, aveva risposto loro che la signora Tempism era in arrivo.
Un attimo. Tempism? Che cosa curiosa, era proprio il cognome della donna dei giornalini pornografici. Che strana coincidenza...
Nico si rese conto che la strana coincidenza era, in realtà un brutto tiro del destino quando, dieci minuti dopo, una donna grassa, dai capelli corti, fece il suo ingresso con un microfono ed una bandierina e... quelli erano sul serio sandali coi calzini bianchi.
—VOI! — urlò Miss Tempism
—AHHH! — gridarono in coro Percy e Nico prima di dirigersi verso gli scavi. Li avrebbero visti da soli, Nico era più che qualificato come guida!
 
 
NOTE DELL’AUTORE
Innanzitutto buongiorno a tutti e grazie per essere qui a leggere.
Grazie a chi ha aspettato con pazienza che tornassi a scrivere.
Grazie ai messaggi di supporto, grazie alle recensioni che mi hanno aiutato, grazie a chi ha creduto che io potessi farcela, a tornare.
Sono cambiate un po’ di cose. Nel senso che di tempo a disposizione ne ho sempre meno, che di cose da fare ce ne sono sempre tantissime. Ma resta anche il fatto che io ho iniziato un percorso, un lavoro vero e proprio. E non sono uno che lascia le cose a metà.
La fic “Travelling By Train “ sarà pubblicata ogni Venerdì, mentre “To be Superheroes is Not Simple but We Can Try” verrà messa online ogni domenica a partire dalla prossima settimana.
E’ adesso online una mia storia inedita, partecipante al contest “Quando il canon non c’è i crack pairnig ballano” ( link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3303624&i=1 / https://www.wattpad.com/story/53614874-storia-di-un-ladro-di-cuori-will-solace-x-connor ). Sto anche lavorand ad un bel po’ di altre cose ( pensate solo che ho dato la mia adesione a tre concorsi ma che ho totalmente sbagliato una cosa in uno di essi e, di conseguenza, ho dovuto ritirare la mia candidatura).
Pubblicherò, inoltre, alla fine di Travelling, una storia completamente inedita ed ORIGINALE ( o meglio il frammento di un romanzo).
 
Se il capitolo vi è piaciuto, per favore, lasciate una recensione. I vostri pareri costruttivi possono aiutarmi a scrivere meglio e, sinceramente, le recensioni mi fanno TANTO TANTO felice.
 
Vi abbraccio forte…
E.f. (Patroclo)
   
 
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