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Autore: TonyCocchi    24/02/2009    5 recensioni
Una semplice follia che mi andava di buttar giù ^^" Avete presente Crozza Italia? Se ricordate un certo spot, questa scenetta vi suonerà familiare XD Buona lettura!
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Gaara - Il Padrino Ehilà a voi! Questa è una breve scenetta frutto di una mia vecchia ispirazione e che ho realizzato in un momento di tempo libero. So che dovrei dedicarmi all’altra che ho in corso e che non aggiorno da un po’, ma nel frattempo, se questa può sollazzarvi un po’… Ricordate la pubblicità di Crozza Italia? Quella in stile “Il Padrino”? Se no, andate qui e poi leggete, così avrete le cose un po’ più in chiaro! XD

http://www.youtube.com/watch?v=0Ey_v5b4MPs

Che dire? È molto ripresa da quello spot e non sarà granché, ma vi auguro lo stesso buona lettura!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!



In maniera timorosa, bussò alla sua porta.
La aprì e se lo ritrovò giusto di fronte. Proprio lui.
Il Padrino.
La camera aveva le tapparelle abbassate e l’unica fonte di luce era la lampada sulla scrivania, alla Sua sinistra. La luce però era bassa, cosicché la gran parte della stanza, i quadri alle pareti, la libreria sulla destra erano ammantate nella penombra.
Il viso del Padrino invece, pienamente illuminato, splendeva, e i suoi capelli rossi mossi sembravano la fiamma che realmente illuminava quel poco che era in vista.
Fece un passo, ma fu immediatamente bloccato a destra e a manca: naturalmente il Padrino non era mai solo.
Fratello maggiore del padrino dai capelli castani: “(accento siciliano) Minchia! Chi sei? Come osi disturbare il padrino nel giorno che se sposa la figliola, eh?”
Tizio: “Ehm…”
Sorella maggiore del padrino dai capelli biondi: “(accento siciliano): “Meschino! Lo dobbiamo appendere pé li cugliuni, Padrino, eh?”
Tizio: “Uhm…”
Non ci aveva capito granché di quel che avevano detto, ma era sicuro non fosse nulla di buono.
Ma in quell’istante, una mano si mosse e lui fu salvo.
Bastò quel gesto, e i fratelli dell’onorevole Padrino lo lasciarono, obbedendo con reverenza.
Il tizio tolse il cappello e restò sul posto con aria impacciata.
Allora il Padrino dai capelli del fuoco e dalle occhiaie nere intorno agli occhi lo invitò a venire avanti con un lento cenno della testa.
Tremando, il tizio arrivò davanti alla scrivania e si inchinò leggermente.
Tizio: “Baciamo le mani, don Gaara.”
Il Padrino, don Gaara, indossava con gran eleganza giacca nera e camicia bianca, un papillon nero ed un fiore rosso sangue all’occhiello.
Lui, che lo sovrastava anche da seduto, indicò col palmo aperto la sedia davanti a lui.
Con aria sottomessa gli si sedette innanzi e deglutì, mentre aveva la fronte che colava fiumi di sudore.
Tizio: “Ehm, signor Padrino, mi spiace dover venire qui a disturbarla in un giorno così importante, il giorno in cui si sposa sua figlia, però… Io devo chiederle un favore.”
Don Gaara lo squadro silenzioso, torturandolo per alcuni secondi di silenzio.
Poi inspirò e parlò.
Don Gaara (voce fioca stile Padrino, appunto! XD): “Dimmi, Masashi, che cosa posso fare per te?”
Masashi Kishimoto strinse il cappello che aveva tra le mani: “Ecco, ho bisogno di un favore…”
Don Gaara (rispondendo di nuovo a scoppio ritardato): “Ah, e di che genere di favore si tratta?”
Masashi Kishimoto: “Io… Voglio fare un manga, Padrino!”
Egli abbassò gli occhi sulle mani che teneva poggiate sulla lucida scrivania di ebano, pensoso. Poi cominciò a scuotere il capo dall’alto in basso, sempre in modo lento e controllato.
Don Gaara: “Si. E su che lo vorresti fare sto manga?”
Il viso di Kishimoto si illuminò: pensando di essere riuscito ad ottenere la benevolenza del padrino, gli espose il suo progetto con un po’ meno paura e un po’ più di entusiasmo.
Kishimoto: “Ce l’ho! Robottoni! Quel genere ha avuto sempre successo! Immagini: giganteschi aneroidi che volano nello spazio, raggi laser, TWIN! TWIN! BAM! Eh eh eh!”
Ma sul volto del Padrino apparvero lunghe ombre che resero il suo aspetto inquietante. Scosse piano il capo, stavolta in segno di diniego: “Meglio di no.”
Disse come fosse un semplice consiglio…
E l’entusiasmo di Kishimoto si spense: “Ehm, già, meglio di no… Ah!”
La sua idea di riserva!
Kishimoto: “Un manga sportivo! Vanno molto di moda le storie di giovani che inseguono il sogno di diventare dei grandi campioni, inoltre ci sono alcuni sport che non hanno ancora un manga, sarebbe fantastico!”
Il Padrino, memore di partite a calcio su campi lunghi chilometri e palle da baseball che ci impiegano due capitoli per arrivare al battitore inclinò la testa da un lato.
“Meglio di no.” disse con perentoria gentilezza…
Kishimoto cominciò a perdere fiducia. Tra l’altro i fratelli del Padrino, Kankuro e Temari, erano ancora lì dietro che non vedevano l’ora di inveire in dialetto contro di lui e cacciarlo via a colpi di lupara!
Ma ebbe un’altra ispirazione e schioccò le dita.
Il Padrino rialzò lo sguardo altezzoso, ma un po’ curioso.
Kishimoto (ammiccando e facendo l’occhiolino): “Un hentai! Che ne dice, eh Padrino? Uh uh uh!”

“COSA!?!?!?”

CLAP! CLAP!

Il Padrino aveva battuto due volte le mani vicino il suo volto, e Masashi Kishimoto era subito scattato sull’attenti, drizzandosi sulla sedia, come leccapiedi obbediente, pendente dalle sue labbra, e soprattutto con addosso una tremarella incontrollabile!
Don Gaara: “Un Hentai? Ma ti sei scimunito?”
Il Padrino si riadagiò completamente sulla comoda sedia e meditabondo guardò il vuoto per qualche istante in cui Masashi sentì la sua carriera (e non solo quella…) appesa a un filo.
Don Gaara però congiunse le mani, poggiandole sul panno che ricopriva la scrivania davanti a sé.
Don Gaara: “So io su che fartelo fare un manga a te.”
Kishimoto sbiancò: “Ehm, non sarà mica la solita cagata di azione, commedia e combattimenti che piace a tutti tipo Dragonball, vero?”
Don Gaara alzò le sopracciglia: “Una specie…”
Kishimoto: “E il protagonista non sarà mica il classico eroe dai capelli chiari, buono, un po’ scemo, ma che diventa fortissimo ed avrà il solito rivale dai capelli scuri già bravo che lo detesta ma che in fondo gli vuole comunque bene?”
Il Padrino Gaara fece spallucce: “Tipo…”
!!!
Kishimoto capì…
Kishimoto (scioccato): “No…”
Don Gaara (annuendo): “Si…”
Kishimoto (sconsolato): “Noo…”
Don Gaara (annuendo ancora, solidale): “Si…”
Kishimoto (sconsolatissimo): “Noooooo…”

Don Gaara richiese una parte per sé ed i suoi fratelli e qualche mese dopo iniziò “Naruto”…



Non so come mi sia venuto in mente! Perdonatemi! XD
Seconde me però è una scenetta simpatica, voi che ne dite?
Cercherò di aggiornare “Tutta un’altra musica” quanto prima ^_^

http://www.youtube.com/watch?v=0Ey_v5b4MPs (Per chi non avesse ancora visto la scenetta originale… XD)

Ciao!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
  
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