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Autore: EDVIGE86    24/02/2009    4 recensioni
Kagome è tornata a casa sua per qualche giorno e ignora tutto ciò che stà accadendo a Inuyasha e compagni. Proprio durante questa visita, suo nonno le darà in custodia un oggetto molto speciale che la condurrà a spasso nel tempo. Ma dove?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nel frattempo Inuyasha stava setacciando la foresta saltando da ramo in ramo, nella speranza di ritrovare Kagome e Atreju.

Aveva lasciato, la sua Kagome , con la promessa che li avrebbe riportati a casa sani e salvi e con Shippo in preda a una crisi isterica; il giovane demone infatti, si sentiva responsabile della sparizione di Atreju e questo pensiero non gli dava pace.

Se proprio doveva essere sincero, Inuyasha non poteva nascondere di aver provato una sorte di tentazione omicida verso il demone volpe quando gli aveva dato la notizia di ciò che era successo, ma conosceva bene Shippo e sapeva quanto bene volesse ad Atreju e Mari.

Dopo la distruzione di Naraku, Shippo aveva deciso che sarebbe diventato un demone forte e coraggioso, così da poter difendere tutti quelli che amava da essere orribili come Naraku stesso.

Nessuno avrebbe più dovuto morire, senza che lui potesse fare nulla così com’era successo per suo padre.

Così aveva chiesto a Inuyasha di allenarlo, e da allora il mezzodemone se lo ritrovava ovunque e perennemente dietro; ma in fondo la cosa non gli pesava affatto, anzi……era felice di poterlo aiutare, ma ovviamente questa cosa la poteva ammettere solo con Kagome.

Atreju, doveva sicuramente averne combinata una delle sue se no Shippo non lo avrebbe mai perso di vista di proposito.

“Ah ma questa volta mi sente!”.Si ritrovò a dire Inuyasha, inconsapevolmente ad alta voce.

 

“Inuyasha?!!”.

Una voce a lui nota lo chiamò e così il mezzodemone fermò la sua corsa.

Guardò verso il basso e vide Miroku che lo stava aspettando.

“Hai novità?”. Gli chiese il monaco.

“No, nessuna”. Rispose saltando giù dal ramo e raggiungendo l’amico a terra.

“Ho praticamente setacciato tutta la foresta…ma niente”

“Anche io e Sango li stiamo cercando….vedrai che li troveremo”

“Se gli succede qualche cosa io…..non so che farei” Disse Inuyasha abbassando lo sguardo e stringendo forte  i pugni.

Miroku gli mise una mano sulla spalla per fargli coraggio. “Non dire così…sono certo che stanno bene. Li troveremo entrambi sani e salvi. Atreju è un bambino in gamba e Kagome non si è mai fatta sconfiggere da nulla in vita sua.”

“Già, ma lo sai anche tu che i demoni vogliono mettere le mani su mio figlio. Devo trovarlo subito!”

In quel preciso istante, Sango raggiunse correndo i due.

“Miroku! Inuyasha!”

“Sango che c’è?” Le domandò il marito.“Sei sola? Dov’è Kirara?”

“Eravamo insieme, ma poi ci siamo divise per trovare qualche traccia, e a un certo punto l’ho vista schizzare in cielo e volare non so dove.”

“Da che parte è andata?” Chiese Inuyasha.

“Verso il fiume”

“Ho capito!”. Inuyasha con un balzò salì nuovamente su un albero. “Io vado”. Disse scappando via.

“Che facciamo Miroku?”

“Non riusciremmo mai a stargli dietro senza Kirara. Continuiamo le ricerche e speriamo che Inuyasha possa trovarli prima di noi tesoro.”

 

 

Kirara stava continuando il sul volo, per portare Kagome il più lontano possibile dal luogo dell’attacco subito.

La ragazza continuava a stringere a se il corpo del piccolo, ancora privo di sensi, mentre tentava di orientarsi in quel luogo a lei così stranamente familiare.

Strano che in 200 anni quei luoghi fossero tanto simili a quando lei aveva incontrato Inuyasha.

Possibile che la natura non fosse mutata affatto?

“Kirara, se non sbaglio qui vicino dovrebbe esserci un fiume. Ti prego scendi li”

Il gatto le rispose con uno stano verso e iniziò la discesa.

Una volta atterrati, Kagome non perse tempo: adagiò il piccolo sulla pelliccia morbida del gattone e, trovato qualche ramo secco, accese un fuoco con la complicità del demone gatto.

Intinse il suo fazzoletto nel acqua e lo passò delicatamente sulla fronte del bambino, sperando che questo lo aiutasse a riprendersi.

Qualche minuto dopo, con grande sollievo della ragazza, il piccolo iniziò ad aprire piano gli occhi ambrati.

Li sbattè un paio di volte per mettere a fuoco la persona che lo stava tenendo sulle ginocchia.

“Finalmente ti sei svegliato. Stai bene?” . Chiese dolcemente Kagome accarezzandogli una delle candide orecchie.

“M-mamma……”. Sussurrò.

Kagome rimase un attimo sorpresa sentendosi chiamare così e non rispose, mentre quello si stropicciava gli occhi ancora un po’ offuscati.

“Mamma ma…dove siamo?”Chiese guardandosi attorno.

Kagome avvertì il cuore nel petto farsi minuscolo, Inuyasha l’aveva scambiata per sua madre.

Chissà, forse la principessa Izayoi era morta da poco, quel bambino non doveva avere più di cinque o sei anni, e magari non si rendeva ancora ben conto di cosa fosse la morte e del fatto che non avrebbe mai più rivisto sua madre.

Come poteva ora lei dirgli la verità sulla sua identità?

“S-siamo….siamo non lontani dal pozzo mangia ossa”

Oddio ma che stava dicendo?!!!! Era come non dirgli nulla….che ne sapeva Inuyasha del pozzo a quell’epoca?

Ma Kagome non fece tempo a razionalizzare bene quei pensieri; le bastò osservare per un attimo il piccolo per andare completamente in confusione.

Inuyasha la stava fissando intensamente, con i suoi occhini d’orati piani di lacrime.

A Kagome mancò per attimo il respiro.

Come se non bastasse, un attimo dopo Inuyasha le aveva gettato le braccia al collo e la stava stringendo forte singhiozzando fra i suoi capelli.

“Mi dispiace mamma…..”. Sussurrò.

“Mi dispiace….non-non volevo scappare….”

Kagome ebbe subito l’istinto di stringerlo forte contro il suo petto, che si alzava e abbassava, in preda a un emozione fortissima e alla quale nemmeno lei avrebbe saputo dare una spiegazione.

“Non piangere….stà tranquillo.” Gli disse carezzandogli i capelli.

Il piccolo si scostò dal suo abbraccio per poterla guardare negli occhi, ma senza allontanarsi troppo.

“Mamma tu stai bene?…Quel demone non ti ha fatto male vero?”

Kagome gli scostò una ciocca di capelli dal viso facendogli una carezza. “No, non mi sono fatta nulla….però…..”

Non poteva continuare a mentirgli; lei non era sua madre…come poteva continuare a ingannarlo?Ma da dove cominciare?

“Mamma che hai?”

Kagome scosse il capo. “Piccolo…ecco vedi io…”

Prese un respiro profondo per farsi coraggio. “Io non sono….la tua mamma…mi dispiace”

“Mamma ma…che dici? Hai battuto la testa?”

“No, non ho sbattuto la testa….mi dispiace veramente ma mi hai confuso con un’altra donna.

Però stà tranquillo perché, non sono una persona cattiva e voglio aiutarti.”

Non finì la frase perché il mezzodemone scattò all’indietro fulmineo, allontanandosi così da Kagome.

“Sei uno di quei demoni?!!”

“Cosa?….No,io….no, no io non sono un demone!!” Perché tutti la scambiavano per un demone?.

“Ascolta….calmati” Disse Kagome cercando di tranquillizzarlo, perché ora Inuyasha la stava fissando con la sua classica espressione di sfida, tipica del mezzodemone.

“Io non sono una persona cattiva…forse somiglio alla tua mamma e, anche se non lo sono, non sono qui per farti del male…te lo giuro.”

Il cucciolo la fissò dritto negli occhi e, non capiva bene il perché, ma il suo istinto gli diceva che poteva fidarsi di quella ragazza.

Lei sosteneva di non essere sua madre, eppure era praticamente identica a lei, aveva per fino lo stesso odore….la sua stessa dolcezza, il suo stesso sguardo pulito e sincero; ecco perché non riusciva a vederla come una nemica.

“Ma se non sei mia madre….e non sei un demone…perché mi parli come se mi conoscessi?Non hai paura di un mezzodemone?”

Kagome gli sorrise e si inginocchio davanti a lui.

“Vedi, tu mi ricordi tanto un mio caro amico.”

“Un tuo amico?”

“Si….ti somiglia molto…è anche lui un mezzodemone sai?”

“Tu sei amica di un mezzodemone come me?…E non hai paura?”

“No, perché dovrei averne?”Gli sorrise.

Il bambino si sedette vicino a lei.

“La gente lo fa….molti ci evitano e ci considerano dei mostri. La mamma dice che lo fanno perché non capiscono la nostra diversità e spesso si ha paura di ciò che non si comprende e che non si conosce. Si tende a evitarlo. Però dice anche che dobbiamo andare fieri di ciò che siamo, perché siamo speciali e lei non ci vorrebbe in nessun altro modo.”

“La tua mamma deve essere una donna molto saggia, e anche molto coraggiosa. Ha ragione, i mezzidemoni sono creature straordinarie e tu devi essere fiero di come sei,perché è vero che sei speciale.”

“E tu come fai a dirlo?”

“ Te l’ho detto…tu sei proprio come un mio caro amico, avete per sino le stesse orecchie” Disse massaggiandogliene una.”

Lui fece una sorta di piccolo verso di gradimento. “Anche a te piacciono? La mia mamma me le tocca sempre….a volte sembra una bambina, si diverte più lei di me a massaggiarle.”

“Perché sono morbide e calde”. Rispose Kagome non riuscendo più a distogliere la sua mano da li…era proprio come una droga per lei.

Peccato che l’Inuyasha adulto si imbarazzasse ad ammettere che quel tocco così dolce e delicato gli piaceva, così glielo permetteva di rado di carezzargli le orecchie.

Meglio approfittarne!! Si ritrovò a pensare Kagome.

“Ecco appunto….” Puntualizzò il piccolo. “Fa sempre così….”.

Una sorta di potente ruggito, giunse alle orecchie del piccolo mezzodemone e di Kagome che scattò subito in piedi, smettendo di carezzare il bambino.

“Che cos’è?”

Kirara riacquistò le sembianze di un enorme felino e schizzò alta nel cielo verso il luogo da cui era arrivato quel suono gutturale.

“Kirara no, aspetta!!” Kagome provò a richiamarla, ma ormai Kirara era lontana.

“Penso sia andata a controllare….non ti preoccupare. Vedrai che  fra un po’ sarà nuovamente qui e forse porterà con se anche Sango.”

Sango?

Quel nome alle orecchie di Kagome risuonò come un esplosione. Come poteva Inuyasha conoscere Sango? La sterminatrice era poco più grande di lei, e a rigor di logica non poteva essere già nata.

Ma cosa stava succedendo?

“Scusa chi….chi hai detto che porterà con se Kirara?” Chiese con la voce che le tremava.

“Sango….mia zia….cioè” Si corresse il piccolo. “Non è proprio mia zia, ma è come se lo fosse…è la migliore amica dei miei genitori e quindi io la chiamo così. La devi conoscere sai! Lei è una sterminatrice di demoni”

“Una….sterminatrice….”

“Si… ed è anche molto brava, è fortissima per essere un umana…ma mai forte come la mia mamma, lei è la migliore”

“Ma santo cielo, si può sapere dove mi trovo?!!” Si ritrovò inconsciamente a urlare Kagome, mentre un terribile dubbio l’assaliva.

“Ti senti bene…?”

Kagome scivolò a terra. “No, credo di no……..” Ritornò a fissarlo dritto negli occhi e sospirando aggiunse.

“Non sono finita nel passato….non mi sono mai mossa da qui.”

Fu la volta del mezzodemone a di osservarla stranito.

“Tu sei il fratellino di quella bimba che ho visto con Kaede vero?”

“Come conosci Mari?”

Kagome non rispose mentre il suo cuore riniziava a battere in modo quasi regolare; ora era tutto chiaro finalmente, che stupida che era stata!

Si era lasciata ingannare dall’aspetto di quel piccolo mezzodemone, così incredibilmente simile a Inuyasha, evidentemente aveva preso tutto da lui.

Era stata per tutto quel tempo con il figlio di Inuyasha e di Kykio senza rendersene conto….lo aveva anche tenuto fra le sue braccia.

Senza che potesse trattenersi una lacrima le scese lungo una guancia, mentre teneramente fece l’ennesima carezza a quella creatura che, nonostante fosse la rappresentazione vivente  dell’ amore fra Inuyasha e Kykio, sentiva tanto vicino al suo cuore.

“Perché ora stai piangendo? Ho detto qualche cosa di sbagliato?”

Kagome scosse la testa. “No no, non ti preoccupare….ma dimmi, come ti chiami?”

“ Atreju….mi chiamo Atreju”

Se poco prima il nome “Sango” le era parsa come una esplosione per le sue povere orecchie, questo nome “Atreju” fu una vera bomba nucleare.

Lei conosceva bene quel nome, era stato protagonista di tutta la sua infanzia; le aveva fatto compagnia di notte prima di dormire e poi nei suoi sogni per tutta la notte.

Quando era bambina infatti, suo nonno ogni sera le raccontava le avventure di questo straordinario personaggio fantastico, che combatteva contro i demoni cattivi; e il suo nome era proprio Atreju.

A pensarci bene ora, poteva somigliare veramente molto a Inuyasha.

Kagome non fece tempo a dire nulla perché alle loro spalle comparve improvvisamente un demone, che li osservava minaccioso.

“Bene, bene….ma che fortuna ho avuto”

Disse questo.

Kagome istintivamente si rialzò e prese fra le braccia Atreju, osservando la nuova creatura comparsa dal nulla.

A differenza del demone precedente, questo aveva un aspetto più umano; pareva un incrocio fra un uomo e un pipistrello.

Era alto, con la carnagione chiara e gli occhi gialli.

Aveva artigli alle mani e lunghi canini appuntiti, oltre a due ali neri che restavano per ora chiuse sulla schiena.

“Chi sei tu? Cosa vuoi da noi?”

Il demone la fissò quasi come si osserva uno scarafaggio.

“Umana, come osi rivolgere una domanda a me Yasu, il grande demone vampiro. Questa tua insolenza ti costerà cara.”

“Non ti azzardare a toccarla maledetto!!” Gli urlò Atreju trafiggendolo con lo sguardo e  stringendo a se il braccio di Kagome in segno di protezione.

“Piccolo bastardo, quando avrò finito con te non rimarranno nemmeno le ossa.”

Subito il demone partì all’attacco.

Veloce come un proiettile si lanciò contro i due sfoderando gli artigli; Atreju fu altrettanto rapido da spingere via Kagome e poi evitare a sua volta il colpo, saltando di lato.

Gli artigli del demone finirono contro un albero.

“Sta attento Atreju!!” Urlò Kagome.

“Ma bene….allora il piccolo mezzodemone qui vuole tanto bene a questa misera creatura umana?”

Atreju strinse i pugni con rabbia, aveva già capito dove Yasu voleva arrivare.

“E se io me la mangiassi?” Disse questo passandosi la lingua sulle labbra violacee. “Vediamo un po’ se la vieni a salvare!”

Senza dare il tempo ad Atreju di fare o dire nulla, Yasu colpì Kagome con un braccio, che misteriosamente si era allungato come fosse fatto di gomma, facendola sbattere contro un albero e ricadere a terra in malo modo.

Kagome gemette di dolore e sentì la testa pulsarle da morire e la vista offuscarsi.

Un attimo dopo il demone le era nuovamente addosso e questa volta Kagome pensò veramente fosse la fine.

Chiuse gli occhi e si portò le braccia sulla testa, in un inutile tentativo di proteggersi e senti le urla di Atreju alle sue spalle, mentre il demone le veniva contro.

“….Inuyasha…….” Fu l’unico pensiero di Kagome.

 

“Kagome!!!!!!!!!!!!”

All’improvviso la ragazza si sentì sollevare da terra e sorretta da una presa forte e  straordinariamente protettiva.

Sentì il vento scompigliarle i capelli, e piano aprì gli occhi.

Non potè credere a ciò che vide: Inuyasha era li, l’aveva salvata dal demone sollevandola fra le sue braccia.

Avvertì il cuore batterle forte nel petto come ogni volta che si trovava fra le sue braccia.

Inuyasha con un balzò ritoccò terra poggiandola delicatamente con la schiena contro un tronco.

“Aspetta qui, non ti muovere….ora ti proteggerò io”

Debolmente Kagome annuì con la testa e vide Inuyasha correre verso il demone vampiro per ucciderlo.

Atreju le core vicino per assicurarsi che stesse bene e per proteggerla in caso di bisogno.

Kagome però avvertiva ancora le testa farle male e girle a più non posso; gli occhi le si facevano sempre più pesanti, pesanti, fino a non riuscire a tenerli più aperti.

 

“Cicatrice del vento!!!” Inuyasha sferrò il colpo decisivo a Yasu con Tessaiga uccidendolo all’istante.

Si voltò e vide il figlio accanto a Kagome ormai svenuta.

“Papà!!”

Atreju gli corse in contro e Inuyasha lo prese in braccio stringendolo forte; aveva avuto troppa paura di  non arrivare in tempo questa volta e ora vedere il suo piccolino vivo e in salute lo fece fremere di gioia.

“Va tutto bene Atreju?”

“Si…io si ma lei…” Disse indicando  Kagome.

“Non temere è solo svenuta, adesso la portiamo a casa e così mamma l’aiuterà a riprendersi”

Disse Inuyasha con un sorriso.

Raggiunse Kagome e la prese in braccio.

“Salta su anche tu Art.” Gli disse e subito il piccolo salì sulla schiena del padre.

Inuyasha con un balzò partì.

“Mi dispiace papà…..non volevo che succedesse tutto questo”

“Non avresti dovuto farlo Art. Sei stato un incosciente, senza contare che hai spaventato a morte tua madre e Shippo.”

“Mi dispiace…..io volevo allenarmi un po’ per conto mia….Shippo è troppo prudente”

“Troppo prudente?” Chiese duro Inuyasha. “E sentiamo, cosa vorrebbe dire per te troppo prudente? Forse il fatto che non ti fa andare in giro da solo per la foresta o che non ti fa combattere contro i demoni?”

“……..”

“Shippo è prudente perché non vuole che ti succeda qualche cosa.”

“Si ma….così non diventerò mai forte come te”

“Sappi aspettare Art, anche io alla tua età volevo tutto e subito e spesso mi sono trovato in situazioni non troppo piacevoli.

Tu hai la grande fortuna di avere accanto a te degli amici che ti vogliono bene e che stanno facendo di tutto per aiutarti e istruirti….senza contare che ci siamo io e la mamma e su di noi tu puoi sempre contare”

“Lo so papà”

“Ci vuole pazienza…ti dovrai allenare a lungo e con impegno, e un giorno Tessaiga sarà tua…lo sai che è l’eredità di tuo nonno e voglio che tu un giorno possa impugnarla in maniera migliore di come ho fatto io all’inizio.

Hai la possibilità di diventare cento se non mille volte migliore di me Atreju….noi tutti crediamo in te….non far si che il tuo orgoglio ti porti a commettere azioni avventate”

“Scusa papà…..”

Atreju poggiò il capo suoi capelli di suo padre stringendosi forte alle sue spalle e abbandonandosi alla stanchezza di quella lunga giornata.

Inuyasha sorrise, orgoglioso di suo figlio, uno dei doni più belli che la vita gli aveva fatto.

 

 

Chiedo scusa per il ritardo con cui ho postato questo capitolo ma purtroppo sono sotto esami, di economia per di più……la mia materia preferita ovviamente J (eh si, come no….)

Grazie a tutti…..sono commossa dalla vostra gentilezza, ogni vostra parola mi rende troppo felice.

Achaori: eheh si hai ragione, kagome fa un po’ la tontolona J…..ma se avesse capito tutto subito addio poi alla sorpresa.

Nella mia fantasia ho sempre visto un possibile erede di Inuyasha e Kagome molto simile a papà, però poi vedrai che ha anche tanto di mamma…..

Grazie ancora per le tue parole, spero di non deluderti.

Mille grazie anche a fmi89; mi dispiace per il ritardo, scusami tanto ma quando sono sotto esame mi si chiude la mente. Scusa, scusa,scusa!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Un mega grazie anche anche a Saku068, grazieeeeeeeeee!!!!!!!!!!! I tuoi commenti mi fanno sempre arrivare il sorriso alle stelle,sei carinissima e spero che questo capitolo possa piacerti come i precedenti.

Un saluto speciale anche a brooke_davis, grazie mille per la tua recensione, l’ho apprezzata tantissimo.

Mamma mia quanti grazie….basta o diventi noiosa!!!

No,no…ancora. Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!

 

 

 

  
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