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Autore: Tefnuth    07/11/2015    1 recensioni
Georg è sempre stato diverso dagli altri: ha potenti poteri psichici che ha dovuto imparare a controllare sin da piccolo. Come lui anche suo fratello minore, Gustav, ha una capacità particolare: il suo corpo genera elettricità. Sarebbe stato tutto perfetto se una sera un mostro non fosse entrato nella loro casa e non avesse ucciso i loro genitori,una rigida sera d'inverno in cui le loro vite si incrociano con quelle di Bill e Tom, due gemelli dotati anche loro di capacità particolari (per di più sono figli del leggendario Hellboy). Da quella sera la vita di Georg e Gustav non sarà più la stessa, si popolerà di cacce ai demoni in un mondo in cui loro non sono i personaggi più strani e nemmeno i più pericolosi.
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ancora non ci credeva, Georg, quando al suo risveglio vide il soffitto della sua nuova camera. La coperta gli era stata rubata da Gustav per l’ennesima volta durante la notte, tuttavia il riscaldamento gli aveva permesso di non soffrire il freddo mentre dormiva. Non sapeva che ore fossero, ma i rumori che provenivano dalla camera vicina gli dicevano che anche i gemelli si erano svegliati; il russare leggero che sentiva dietro la sua schiena, invece, gli diceva che Gustav ancora dormiva.
“Svegliaaaaaaa, dormiglioni!” la forte voce di Tom ruppe il silenzio della camera, quasi spaccando i timpani a Georg e facendo trasalire Gustav che si svegliò di soprassalto “Ma che diavolo succede?” domandò il biondo, poi vide Tom e comprese.
“Non vorrete restare a dormire tutto il giorno!” la testa di Bill aveva fatto capolino da sopra la spalla del fratello “Ok arriviamo. Dateci solo un secondo” mugugnò Gustav cercando di svegliarsi del tutto stropicciando un po’ gli occhi con le mani. Venne aiutato da Tom che si gettò a capofitto sul letto, a pochi millimetri da lui. Nonostante la corporatura esile il contraccolpo del materasso fece fare a Gustav un piccolo salto che per poco non cadde a terra; Georg aveva fatto appena a tempo ad alzarsi. La voce di Elizabeth giunse subito dall’altra stanza per criticare il comportamento dei gemelli “Ragazzi, comportatevi a modo”, se lei era seria Hellboy invece stava a stendo trattenendo una risata “Gli abbiamo solo dato una mano a svegliarsi, non abbiamo fatto nulla di male” ribattè Bill in pronta difesa del fratello “Non credo che a loro sia piaciuto. Potevate semplicemente chiamarli” Elizabeth continuava per la sua idea.

Fecero colazione tutti e sei attorno al castello che era stato portato da uno degli agenti, in realtà i porta vivande erano due (di cui uno era tutto per Hellboy) e conteneva una svariata serie di cose da bere e mangiare. Era stata Elizabeth a ordinare una colazione mista, non sapeva cosa piacesse da mangiare ai nuovi membri della famiglia e quindi non si era fatta mancare nulla “Spero ci sia qualcosa di vostro gradimento” disse la donna a Georg e Gustav; era stata fin troppo generosa nell’ordinare tutte quelle prelibatezze “Sto avendo una crisi di esistenza, non so che prendere” disse Gustav prima di optare per un waffle su cui mise su un bel cucchiaio di marmellata ai frutti di bosco. Indeciso sul da farsi, Georg iniziò con una tazza di caffè latte addolcito con un cucchiaino di zucchero e solo dopo decise di imitare il fratello con waffle e nutella.
 
Dopo la meravigliosa colazione i ragazzi si vestirono (per Georg e Gustav erano stati portati dei vestiti nuovi che gli stavano a pennello), poi uscirono e seguendo Hellboy e Elizabeth si diressero in una zona sotterranea dell’edificio, attraverso corridoi molto austeri. I due fratelli non fecero domande durante il percorso e anche i gemelli non dissero nulla, sebbene non mancarono di scambiarsi delle piccole occhiate di intesa e dei sorrisetti. Alla fine dell’ennesimo corridoio i gemelli presero una porta sulla sinistra mentre loro, assieme ai due tutor, presero quella che stava loro davanti. All’interno della porta c’era una grande sala comandi, divisa con un grosso vetro rinforzato da un’altra area vuota (ribassata rispetto a dove erano loro) con un grosso soffitto.
 
“Eccovi qui” Abraham era seduto ai comandi e accanto a lui c’era…una tuta, simile a quelle dei palombari, con dentro niente se non del fumo bianco “Guten tag” pronunciò la tuta con un perfetto accento tedesco “E lui..,.cos’è?” domandò Georg. Non era stato educato da parte sua rivolgersi a quello come ad un oggetto, ma definirlo un uomo era impossibile “Johann Krauss, sono un medium spirituale. Perdonate il mio aspetto: è stato un incidente a ridurmi così” spiegò quello strano personaggio “Aspetta…sei tu la boccia per pesci?” guardando la parte della testa a Gustav era venuta in mente la particolare espressione usata da Hellboy a Berlino “Ehm…già  – Johann guardò verso Hellboy -. Avrei voluto presentarmi prima, in effetti ieri ero a Berlino, ma sono dovuto scappare ” sicuramente Johann era imbarazzato, ma la sua condizione gli permetteva di nascondere ogni emozione.
“Allora, sono pronti i miei ragazzi?” domandò Elizabeth per cambiare discorso “Sono appena entrati” Abe indicò i gemelli che salutavano dall’altra parte del vetro, avevano indossato delle tute nere sintetiche in due pezzi “Pronti per cosa?” Gustav si sedette sulla sedia accanto all’uomo-pesce “Per il loro allenamento. Le tute che indossano hanno dei sensori che ci fanno costantemente sapere le loro funzioni vitali; il vetro serve per proteggere noi da loro” Abe aveva iniziato ad armeggiare sui tasti del computer, le finestre sullo schermo si aprivano e chiudevano in continuazione finchè non si aprirono due schede intitolate con i nomi di Bill e Tom. “Allora possiamo cominciare? Io mi sto annoiando” Bill stava bussando insistentemente sul vetro, Tom si era seduto a gambe incrociate fingendo di dormire “Ya, potete cominciare” rispose Johann per Abe.
 
Bill e Tom si posizionarono alle due estremità della sala, l’uno di fronte all’altro, un sorriso malizioso decorava i volti di entrambi. Non si dissero nulla, proprio come nel corridoio che li aveva portati fin lì, ma i loro occhi (inquadrati dalle telecamere interne) sembravano celare una lunga conversazione “Non iniziano?” domandò Gustav che non vedeva l’ora di vedere i due in azione “A momenti lo faranno, credo stiano decidendo a chi tocchi la prima mossa” rispose Hellboy, l’unico rimasto in piedi, che guardava tutto da dietro le spalle di Elizabeth “E come? Non si dicono nulla” Gustav lo stava guardando in modo molto interrogativo. Fu Georg  a dargli la risposta “Sono telepatici, vero? Anche prima, nel corridoio, sghignazzavano senza dire niente” “Sehr gut Georg! Bill e Tom hanno un legame mentale costante” esclamò Johann, per la seconda volta nella giornata i timpani di Georg rischiarono di spaccarsi. Un piccolo rumore alla loro sinistra e i due fratelli si ritrovarono presto davanti agli occhi le cartelle aperte dei gemelli: c’era un’analisi psico-fisica dettagliata fin nei minimi particolari per entrambi.
 
  • Nome: Tom
  • Data di nascita: 1-09-1989
  • Abilità: pirocinesi (le sue fiamme sono blu; nere se è alterato)
  • Caratteristiche: preferisce la lotta a mani nude in cui può usare la forza; abile nei combattimenti corpo a corpo; idoneo al lavoro di squadra tuttavia ha la tendenza a fare il leader (dimostra anche di essere impulsivo).
 
  • Nome: Bill
  • Data di nascita: 1-09-1989
  • Abilità: criocinesi
  • Caratteristiche: predilige l’uso delle armi che crea lui stesso; agile e veloce; stratega
Ciò che colpì i fratelli, più del fatto di leggere le loro abilità, fu la nota aggiunta da Abraham alla voce “Altro”: “i gemelli hanno un legame telepatico molto profondo; inoltre hanno già dato prova di essere empatici (non solo per quanto riguarda le emozioni, se uno viene colpito anche l’altro ne risente fisicamente). Pertanto ritengo che non debbano essere mandati in missini separate: non so quali possano essere le reazioni dell’uno se l’altro venisse ferito in sua assenza. Di umano hanno solo l’aspetto”.
“Schederete così anche noi?” domandò Georg, l’idea non gli piaceva “Si, ma non pensate male: tutto questo serve a noi per capire quanto, e come, un soggetto può sviluppare le proprie abilità. Questo è solo un punto di partenza” spiegò la fata. Un lampo richiamò l’attenzione di tutti, Bill era stato scagliato contro il vetro all’interno di una sfera di fuoco blu. Il vetro non aveva subito danni, era stato costruito apposta, e quando le fiamme si spensero chi era all’interno della sala  vide Bill rialzarsi senza battere ciglio. Il ragazzo era completamente ricoperto da un’armatura di ghiaccio e su entrambe le braccia c’erano delle lame, la fattura era la stessa che già Georg e Gustav avevano visto la sera prima.

“Forza fratellino, fammi divertire” Tom, avvolto da una splendida spira di fiamme bluastre, incitò Bill a fare la propria mossa. Raccogliendo la sfida  Bill pose le mani a terra, la sala iniziò a ghiacciarsi in pochi istanti e quando ghiaccio arrivò ai piedi di Tom della punte fuoriuscirono dal pavimento creando una gabbia attorno a lui “Ti piace questo?” lo provocò Bill. Il momento di gloria durò poco: un’ondata di calore sciolse la gabbia e tutto il ghiaccio attorno. “Smettila di fare questi giochetti e affrontami faccia a faccia” a Tom non piacevano gli attacchi a distanza, a differenza del fratello (più veloce che forte) erano pochi quelli che potevano tenergli testa in un corpo a corpo e infatti Bill si lamentò subito “Ma così non vale, vinci sempre tu” quando faceva così sembrava un normalissimo ragazzino “Eh dai, fammi contento” lo pregò il gemello facendo gli occhioni; Bill si arrese alla scena.

Il gemello dai capelli corti iniziò a correre verso il fratello (che si era messo in posizione di guardia) e quando gli fu abbastanza vicino scivolò in terra e con calcio teso ai piedi lo fece cadere a terra mentre lui si rialzò subito. Immediatamente Tom reagì con un up-kick al mento del fratello il quale indietreggiò di qualche passo dando così modo a lui di alzarsi, andargli dietro le spalle ed infliggergli la mossa dell’anaconda cui Bill potè sottrarsi solo creando delle estroflessioni appuntite sulla propria schiena. Il contrattacco di Bill arrivò subito con un calcio al mento che il ragazzo effettuò mentre si metteva in verticale; ciò gli permise anche di effettuare dei salti per poter distanziarsi dal fratello. Tom aveva accusato il colpo ma stava ridendo “Credo che per oggi possa bastare” disse e si allontanò di qualche metro in modo da poter tornare alle loro posizioni di partenza.

Di nuovo ai lati della sala, i due prepararono le mosse finali: le fiamme di Tom si spensero per restare accese solo nella mano destra; le lame che Bill aveva alle braccia si sciolsero e sulle nocche comparvero delle punte. A un segnale convenuto (che solo i gemelli sapevano), entrambi corsero l’uno verso l’altro e quando si incrociarono due ondate (l’una gelida e l’altra infuocata) riempirono la sala. Quando tutto tornò vuoto, Georg Gustav e tutti gli altri videro i gemelli fermi al centro della sala minacciandosi l’un l’altro con i pugni fermi a pochi centimetri dai volti. In quel momento i loro volti avrebbero dovuto essere seri,  e invece i due scoppiarono a ridere prima di abbandonare le loro posizioni. Georg e Gustav erano rimasti stupefatti, tanto che gli dispiacque di non aver visto l’inizio del combattimento presi com’erano dalle schede descrittive.

“Bene, adesso tocca a voi. Chi di voi due vuole entrare per primo?” disse Abraham, era ovvio che ce l’aveva con Georg e Gustav e per i due fratelli fu uno shock “”Cosa??” esclamarono insieme, le loro gambe già tremavano “Già che siamo qui mi sembra un buon modo per iniziare” l’uomo pesce stava di nuovo premendo i tasti del computer per chiudere le schede relative ai gemelli, era facile pensare che ne stesse creando di nuove “E con chi diavolo dovremmo combattere? Non tra di noi spero” disse Georg “No davvero. Tu farai la tua prima lezione con Tom, di conseguenza Gustav la farà con Bill”.
                           

 
  
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