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Autore: FrancyF    07/11/2015    2 recensioni
Era così arrabbiato, che avrebbe preferito morire. Si sarebbe stato meglio, così non sarebbe più ricascato in quella merda. Provocando solo casini: non c’è l’avrebbe fatta ad affrontare di nuovo lo sguardo compassionevole di sua madre, a confessare tutto a Lea. Non l’avrebbe di certo biasimata se, una volta saputo l’accaduto, avrebbe deciso di lasciarlo. Di andare via da lui. Ma senza di lei lui non era niente, tanto valeva affrontare la morte.
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Cosa sarebbe successo se Cory non fosse morto quel maledetto 13 luglio 2013?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un tonfo sordo fece destare Cory.
Aprì gli occhi di colpo, ma gli richiuse subito, accecato dalla luce del sole. Aveva la testa che gli pulsava e l’immagine, quasi eterea, del volto di Lea nella mente.
Oggi si doveva sposare con Lea. Era il giorno del suo matrimonio. Erano finiti i tempi delle scorribande notturne con Roy, lei era quella giusta; e lui questo l’aveva sempre saputo.
La voce di suo fratello Shaun gli giunse alle orecchie come un eco lontano.
-Cory! Forza svegliati!-.
Strizzò gli occhi un paio di volte e si mise il cuscino sulla testa, mentre prendeva contatto con la realtà: l’appartamento newyorchese era immerso in un allegro vociferare, il rumore di molti passi che correvano da una parte all’altra, era a testimonianza del caos con cui era iniziata quella giornata.
-Cory Allan Michael Monteith forza alzati e muoviti!-.
Per tutta risposta Cory grugnì.
Shaun sbuffò, prese per un braccio il fratello e lo trascinò fuori dal letto, facendolo finire per terra in un groviglio di coperte.
Cory cercò di oppure resistenza, ma sapeva benissimo che suo fratello era più alto e più forte di lui.
-Sono il tuo testimone di nozze Cor- suo fratello lo fissava con un cipiglio, era già vestito con il suo abito da cerimonia migliore –e non ti permetterò di fare tardi-.
Il canadese sbuffò e si alzò pigramente, dirigendosi in bagno. Si fece la doccia e si sistemò la barca. A Lea piaceva quando aveva la barba corta, diceva che lo preferiva e lui per lei voleva essere perfetto. Si stava quasi comportando come se quello fosse un giorno qualunque, invece non lo era. Era il giorno del suo matrimonio e , di questo, forse Cory non ne era ancora del tutto consapevole: aveva passato la sua ultima notte da celibe nell’insonnia più completa, per poi addormentasi solo verso l’alba. La sua mente era annebbiata e aveva la testa pensante a causa dei mille pensieri che la affollavano: Lea era l’amore della sua vita e l’amava con tutto se stesso. Era questa la sua unica certezza in quel momento. Però lui sarebbe stato all’altezza? Sarebbe stato un marito fedele e devoto? Sarebbe stato un buon padre per i suoi futuri figli? Temeva più di ogni altra cosa di ricadere nel tunnel della droga, un’altra dannata volta. Non poteva giurare fedeltà eterna a Lea Michele quando sapeva che l’altra sua dipendenza vitale era sempre stata l’eroina…
Aveva paura, paura che la droga gli avrebbe portato via l’unica cosa bella della sua vita. Otto mesi fa glie l’aveva fatta quasi perdere, ma adesso non poteva più rischiare.
-Sei nervoso?- Justin fece capolino nella stanza e Cory gli rivolse un debole sorriso.
-Lo prendo per un si Cor. Non devi essere così nervoso! Andrà tutto bene, la gente adora i matrimoni!-
-Veramente? Perché io non ho grandi esempi in famiglia!- era così agitato che non riusciva neanche a mettersi il gel sui capelli.
-Amico…- Justin gli battè una fraterna pacca sulla spalla –ami Lea?-.
Per una frazione di secondo Cory si concentrò solo sulle parole dell’amico, allontanando i problemi. Il solo pensare a quanto amore provasse per Lea lo calmava.
-Certo-.
Justin rise di gusto, era una risposta più che scontata. Non aveva mia visto Cory così preso da una ragazza, Lea era di certo il vero amore della sua vita.
-Allora andrà tutto bene. Insomma se continui ad impegnarti come hai fatto fino ad adesso, non c’è problema. Sarete felici, sarai felice. E se per caso , un giorno, dovessi riniziare a fare uso di quella merda beh… credo che ti prenderò a calci in culo ecco. E ora forza, usciamo da questo buco e andiamo a porre fine alla tua vita da vero uomo Monteith!-.
 
-Lei è già qui mamma?-
Cory cercò di sbirciare dalla porta della sacrestia, ma la madre glie lo impedì armeggiando con il suo papillon.
-No amore, stai tranquillo ok? Quando l’ho lasciata si stava ancora preparando. E poi è tradizione che la sposa ritardi-
Il canadese le lanciò uno sguardo in tralice: non ne era del tutto convinto, anche se Lea era sempre stata puntuale.
Sua madre lo fissava con le lacrime agli occhi.
-Sono così fiera di te Cory, così fiera- lo abbracciò stretto, e Cory non potè fare a meno di stringerla a se’, le era così riconoscente. Era davvero una donna straordinaria, e per lui , la migliore mamma al mondo: Ann aveva cresciuto lui e Shaun da sola, non aveva avuto altri uomini al di fuori di loro due, e si era sempre prodigata per non farli mai mancare niente. E Cory si detestava per averla deluse tante volte, troppe volte; anche se lei era ancora al suo fianco, anche nel giorno più importante della sua vita.
-Mi dispiace mamma. Non ti ho mai ringraziata come si deve- la baciò teneramente su una guancia –ti sono così grato, ecco non sono sempre stato il figlio che meritavi. Sei meravigliosa, davvero. Credimi se non ci fosse Lea sposerei te-.
Ann gli rivolse un sorriso acquoso, prima di gettare uno sguardo alla navata: era splendida.
Cory e Lea avevano deciso di sposarsi a New York nella cattedrale di St. Patrick, lo stesso luogo dove anni prima anche Edith e Marc avevano coronato il loro sogno d’amore. Sapevano benissimo che, essendo i Monchele, non potevano contare su un matrimonio in piccolo, tuttavia si erano limitati agli amici intimi e ai parenti.
 
-Lea!- Melanie sbuffò e asciugò il trucco colato di Lea, mentre con l’altra mano reggeva la piastra.
-Che c’è?- la brunetta sollevò lo sguardo dal suo I-phone, e il mascara colò via.
-Ascolta tesoro se non stai diritta il trucco di colerà via! Siamo già in ritardo- 
-Si ma Cory non mi ha scritto neanche un messaggio questa mattina! Non riesco a stare tranquilla se non mi da’ il buongiorno. Insomma…-
Melanie si fermò: sapeva a cosa alludeva l’amica, e l’ammirava moltissimo per tutta la forza che aveva avuto in quell’ultimo anno.
-Oh no, no, no tesoro-  Edith entrò nella stanza, portando il boquet di rose bianche –non voglio sentire nessun pensiero triste e negativo oggi. E’ il tuo giorno stella, il vostro giorno. Cory sta bene e tu stai per sposarti. La tua mamma verserà già troppe lacrime di commozione oggi-.
- E se proprio ti fa stare più tranquilla tuo padre mi ha scritto che Cory ti sta già aspettando da cinque minuti-.
 
-E ora signor Monteith, l’auto con la sua futura sposa è arrivata- Padre Brown guidò gentilmente Cory verso l’altare, mentre gli invitati prendevano posto.
-Tutto ok fratellino?- Shaun picchiettò sulla spalla del fratello minore e gli battè una sonora pacca sulla spalla per infonderli coraggio  -avanti! Il matrimonio è divertente dopo tutto! Quando tutto questo sarà finito mi ringrazierai vedrai-.
Il ragazzo si guardò intorno nervoso, non riusciva a stare fermo e l’allegro brusio che si era diffuso in tutta la chiesa lo agitava ancora di più.
Lanciò uno sguardo timoroso verso suo fratello, accanto a lui in veste di testimone, e verso Jon il testimone di Lea. Tutto il cast di “Glee” era schierato su entrambi i lati delle panche, e poi c’erano i Bonnie Dune al posto dell’orchestra, con Amber Riley come cantante improvvisata, le sue zie e i suoi cugini, Beth e Asher, i parenti di Lea… sua madre era già in lacrime, mentre Edith era al limite… ma poi tutti loro scomparvero nel momento esatto in cui Lea entrò nella chiesa, scortata da suo padre Marc, visibilmente emozionato.
Era la cosa più bella che Cory avesse mai visto in vita sua, era davvero come se l’avesse vista per la prima volta: indossava un lungo abito bianco a sirena con un velo leggero, e i capelli neri erano sciolti, e ricadevano con grazia sulle spalle.
Non appena si fu avvicinato a lui le strinse la mano e ringraziò con un lieve cenno della testa Marc.
-Sei così… così bellissima- le sussurrò ad un orecchio facendola arrossire.
Lea gli sorrise, era radiosa.
-Anche tu non sei male Cor-.
-Ehm... ehm…- padre Brown si schiarì la voce –bene cari amici siamo qui riuniti oggi per unire quest’uomo e questa donna nel sacro vincolo del matrimonio…-.
Cory e Lea non smisero nemmeno un secondo di tenersi per mano e di lanciarsi sguardi pieni d’amore, facendo sorridere tutti i presenti.
-Bene quindi ecco, primo dello scambio degli anelli credo che i due futuri sposi vogliano dirci qualcosa non è così?- padre Brown fece ai ragazzi un lieve cenno d’assenso.
Cory strinse le mani a Lea e la guardò profondamente negli occhi: voleva che quelle parole le rimanessero nell’anima per sempre.
-Lea…- trasse un profondo respiro per calmarsi –nel momento esatto in cui tu, sei anni fa, sei entrata dalla porta dell’ufficio di Ryan e mi hai sorriso, ho capito che eri la donna della mia vita. Mia mamma non ha fatto altro che ripetermi per anni che sono incredibilmente testardo, che quando voglio una cosa mi impegno al massimo per ottenerla; ma questa mia testardaggine alla fine è stata utile no?-
Tutti i presenti risero, mentre Ann singhiozzava ancora più forte di prima.
-Insomma ti ho conquistata alla fine, e oggi siamo qui, e voglio mostrare al mondo quanto ti amo. Ti sono infinitamente grato per tutte le possibilità che mi hai dato, anche se ho fatto degli errori. Per te cercherò di essere il migliore marito del mondo, lo giuro. E voglio che tu sia fiera di me. Mi hai cambiato la vita, ti amo. Ti amo, e… e voglio passare il resto della mia vita con te. Prima di incontrarti vivevo alla giornata, adesso tutto ha un senso, perché quando sono accanto a te mi sento bene, sento che la mia vita ora è completa grazie a te. Ti amo-.
Una lacrima silenziosa gli rigò il volto, e Lea gliela asciugò.
-Ti amo anch’io. Sono così fortunata ad essere qui con te, in questo momento. Mi fai davvero sentire come la donna più fortunata in tutto il mondo, e ti prendi cura di me, ti assicuri che tutti stiano bene. Sei un uomo meraviglioso Cory.  E io sono già fiera di te, come potrei non esserlo? Non c’è un solo momento in cui pensi prima a te stesso, pensi sempre agli altri, al come farli stare bene. Sei il mio eroe davvero-.
Cory le strinse ancora più forte la mano e si sporse per baciarla, ma il prete lo fermò.
-Ancora un minuto ragazzi… ecco ora se il piccolo vuole portare le fedi…-.
Asher consegnò diligentemente le fedi.
-Perfetto. Ora per il potere conferitomi da Dio e dallo stato di New York, vi dichiaro marito e moglie. Potete baciarvi-.
Con le lacrime agli occhi dall’emoziona Cory prese il volto di Lea fra le mani e la bacio con passione, quasi sollevandola da terra, mentre la chiesa si riempiva di applausi.
Finalmente dopo sette anni d’amicizia e cinque di relazione, c’è l’avevano fatta.
Erano marito e moglie.
Erano una cosa sola.
Avevano mostrato al mondo quanto era epico il loro amore.
 
La voce calda di Matthew Morrison riempiva la sala del ricevimento, mentre Lea e Cory erano impegnati nel loro primo ballo.
“I’m thinking’bout how
people fall in love in mysterious way
maybe it’s all part of a plan
I’ll just keep on making the same mistakes
hoping that you’ll understand… “
-Seriamente tuo padre mi sta uccidendo con lo sguardo, non mi ha mai guardato così- Cory sussurrò appena nell’orecchio di sua moglie e lanciò un’occhiata preoccupata a Marc, seduto ad un tavolo che non li aveva persi di vista nemmeno un secondo.
Lea sorrise e rivolse a Cory uno sguardo rassicurante.
-Non ti preoccupare Cory. Credo sia solo triste perché ora sei tuo l’uomo della mia vita-.
A quelle parole il canadese gonfiò il petto, orgoglioso.
-Ti amo-
-Ti amo anch’io Mr. Monteith- lei lo baciò, appoggiando la testa sul suo petto.
Era così felice, aveva sposato l’uomo dei suoi sogni.
Le sembrava che tutti i suoi desideri più grandi si stavano finalmente realizzando. E sapeva che lei e Cory si sarebbero amati fino alla fine dei loro giorni.
Non poteva chiedere di  meglio.


Scusate davvero per l'attesa, ma volevo che questo capitolo fosse veramente P-E-R-F-E-T-T-O! Finalmente il capitolo del matrimonio fra Lea e Cory awww! Sono dolcissimi, e non sapete quanto avrei voluto che tutto questo diventasse realtà! Vi ringrazio davvero perchè state cnotinuando a supportare questa storia, tenendo vivo il ricordo del nostro canadese preferito. <3
Allora il link per questo capitolo è "Marry You". mentre la canzone del primo ballo al matrimonio è ( a mio parere meravigliosa come testo) "Thinking out loud" di ed Sheeran.
Intanto vi dico anche che la storia è lunga 22 capitoli, quindi ancora pochi. Ci vediamo sabato prossimo, 14 NOV.
FrancyF
   
 
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