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Autore: giulianabanana    08/11/2015    4 recensioni
Naruto organizza con entusiasmo un weekend di vacanza insieme al suo Sasuke, convinto di far cosa a lui gradita. Il loro viaggio però non va esattamente come aveva sperato...
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Siccome ci ho preso gusto, eccomi a rendere pubblico questa specie di pasticcio, partorito con fatica e dolore un paio di mesi fa (precedentemente all'altra unica fanfiction che ho pubblicato). "Fatica e dolore" perchè nonostante la scarsa qualità del prodotto, ci ho impiegato interminabili ore, prima a scriverlo, e poi a correggerlo, cercando di rimediare alle ripetizioni continue di nomi e soprannomi. Da questa "opera" potrete facilmente capire quanto io non possa definirmi una vera autrice di fanfiction! Mi piace comunque mettermi alla prova, indipendentemente dal risultato CD Chi deciderà di addentrarsi lo stesso nella lettura, ora è stato avvisato... a vostro rischio e pericolo... grazie della fiducia!
 
 
Come t’organizzo la vacanza!
 
Odia viaggiare e trova stupido e infantile sprecare tante energie per organizzare tutto: scegliere il luogo, stabilire un itinerario, trovare un alloggio adeguato alle esigenze, fare, disfare, rifare e ridisfare le valigie, rigirarsi in un letto troppo duro o troppo soffice, abbracciare un cuscino ultra gonfio o ultra floscio… per non parlare del disagio di dover usare un bagno diverso dal proprio, con asciugamani soffici e profumati… una roba da femminucce!
 La scelta del treno, poi! Ovviamente per lui è il mezzo di trasporto più insopportabile fra tutti, ma si è ben guardato dal dirglielo per non vedere spegnersi quel sorriso fiero ed eccitato che non ha mai abbandonato il biondo, da quando gli ha detto di aver organizzato questo “fantastico weekend ” di vacanza.
 -Oi, dobe! Mi stai ascoltando?- con gesto stizzito gli chiude la cartina geografica che tiene sulle ginocchia.
 -Eh? Cosa?-.
 Naruto sobbalza, strappato bruscamente a quel mondo di vie e incroci stradali in cui si è immerso per quasi due ore di viaggio, tormentandosi le unghie nell’ansia di dimenticare il percorso che dovranno seguire appena scesi dal treno, per raggiungere l’albergo.
-Hai preso anche il mio accappatoio?-
Il dobe sorride a denti stretti.
-Non sarà necessario! In albergo troveremo asciugamani morbidi! -  “e al profumo di pesca” pensa fra sé e sé orgoglioso di aver definito anche questi dettagli.
Sasuke abbassa le palpebre con un sospiro di sconforto.
 “Ecco, infatti…” è ciò che pensa, ma dalla sua bocca esce un quasi convinto -Okay-.
 Naruto gli fruga insistentemente lo sguardo
-Avresti preferito il tuo accappatoio?- il tono è ingenuo e premuroso.
 -No- bofonchia, ma l’altro non ci fa caso e non riesce a trattenere una strizzatina d’occhio e un ammiccante -Magari saranno anche profumati!-.
Sasuke rabbrividisce al pensiero -Che bello!-
 Il suo tono sarcastico non scoraggia il compagno, che riprende possesso della mappa.
 -Siamo a metà strada…- inspira tutto eccitato guardando il panorama oltre il finestrino.
 L’Uchiha osserva i lineamenti del suo profilo, gli occhi azzurri sognanti, le labbra piegate in un sorriso spensierato, e tutto il suo disappunto sfuma via contro la sua stessa volontà, lasciando il posto ad una tenera ironia, il suo viso si addolcisce al pensiero: “Usuratonkachi!”.
 
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 Si guarda intorno, paonazzo, imbronciato e grondante di sudore, nel volto la delusione e il panico.
Gli occhi cadono per l’ennesima volta su quella cartina sempre più spiegazzata, della quale ormai conosce a memoria ogni centimetro quadrato, ma che non riesce a rispondere a quell’unico enigmatico quesito.
 “Ma perché?” piagnucola.
Sasuke gli si avvicina con due coppe di gelato in mano e lui lo aggredisce quasi a giustificarsi.
-Lo vedi? - indica un cartello posto all’incrocio davanti a loro -Questa è la via giusta!-.
Poi gli sventola la cartina tanto vicino al naso da farlo indietreggiare di un passo e la picchietta nervosamente con il dito indice.
 -E’ la stessa via che c’è qui! Non possono esserci due vie con lo stesso nome, no?-.
  Sasuke gli blocca il polso con sguardo impassibile e annoiato, apparentemente per niente affaticato.
-Calmati, dobe, o mi fai cadere i gelati!-.
Naruto abbassa gli occhi, devastato dalla stanchezza.
-Che cos’è che ho sbagliato allora?-
Li rialza lucidi verso il suo ragazzo, in cerca disperata di conforto.
Per tutta risposta, l’altro solleva gli occhi in gloria, gli prende la cartina di mano, la lascia cadere a terra avanti a sé e con disinvoltura ci mette il piede sopra.
 Sbuffa. -Che palle, Naruto! Abbiamo ripercorso tutta la via andata e ritorno per due volte! Se l’albergo non c’è non c’è! Adesso sediamoci all’ombra, mangiamoci questo gelato e decidiamo cosa fare! -
Il suo tono di voce, nel contempo di rimprovero e incoraggiante, e quegli occhi neri dalle sopracciglia sottili leggermente aggrottate da sempre, sono sufficienti a calmare le ire del “navigatore fallito”.
 -Hai ragione-. Abbozza un sorriso poco convinto mentre il moro gli porge la sua coppa gelato, dopo averne leccato le gocce che avevano strabordato; poi si china per recuperare lo stradario da sotto il piede di Sasuke, che però prontamente lo allontana con un calcio.
 
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I due ragazzi, ingombrati dalle valigie, ansimanti e con i vestiti fradici di sudore varcano l’ingresso dell’hotel. Uno dei due ha riacquistato il suo sorriso insieme alla fiducia, l’altro, ovviamente all’opposto, ha una smorfia facciale che pare una paresi.
 Si avvicinano al banco dell’accoglienza dove ad attenderli c’è un inquietante receptionist vestito da becchino.
 Naruto poggia a terra lo zaino delle escursioni e scrocchia il collo con un paio di movimenti della testa.
 Sasuke rotea gli occhi e sospira davanti a quel gesto che lo infastidisce ogni volta e il suo ingenuo amico, colto in fallo, gli accenna uno “Scusami” con il labiale, una strizzata d’occhio e una grattatina d’imbarazzo sulla nuca.
-Buongiorno! -
-Buon pomeriggio, vista l’ora- lo corregge pungente il moro .
 -Infatti siamo un po’ in ritardo! Abbiamo avuto qualche difficoltà a trovare l’albergo perché l’indirizzo non coincideva, e quindi abbiamo chiesto informazioni ad una signora che…. -
-A nome di chi è la prenotazione?- lo interrompe antipaticamente l’addetto all’accoglienza.
 -Uzumaki-Uchiha- risponde pronto l’organizzatore del viaggio.
 A quell’associazione di cognomi, ma soprattutto alla scelta di quale pronunciare per primo, i due ragazzi si scambiano uno sguardo che è tutto tranne intesa: uno con un’inclinazione del capo e un sogghigno compiaciuto, l’altro con occhi gelidi e un sopracciglio corvino tremolante.
 L’addetto al ricevimento scorre la lista delle prenotazioni sul computer.
-Non mi risulta nessuna prenotazione a questo nome-.
 -Ma sì, ho anche già pagato, ho qui la ricevuta del bonifico-.
 Il biondo, tranquillo e sicuro di sé si abbassa per aprire la cerniera dello zaino.
 -Provi a cercare Uchiha-Uzumaki, no?- suggerisce Sasuke sarcastico mentre, con viso impassibile agli occhi dell’uomo, si diverte a infastidire il compagno dandogli dei colpetti nel sedere con la punta del piede.
-Signori, questa transazione è stata eseguita verso un altro albergo -.
-Cooosa?- i due viaggiatori all’unisono.
-Il nome è questo, vedi?- Naruto entra lentamente in panico
 -E’ lo stesso nome che c’è scritto qui- gli indica il nome scritto nel documento.
 -…che è anche lo stesso nome che c’è scritto nella vostra insegna lì fuori- si gira verso l’ingresso e il suo respiro inizia ad appesantirsi.
-….che è lo stesso che è scritto anche qua- continua Sasuke con finta pacatezza prendendo dal bancone un bigliettino da visita.
L’uomo dietro il banco piega un angolo della bocca e con un cenno del capo invita i due ragazzi a guardare meglio il documento.
 -Il nome è lo stesso, è vero, ma la città non è esattamente questa, signori! La nostra è una grande catena!-.
 I due poveretti allungano timidamente il collo nel punto del documento su cui l’indice dell’uomo si è fermato, per verificare quella realtà a cui faticano ad arrendersi.
 I loro volti reagiscono naturalmente all’antitesi: l’Uchiha già sudato, impallidisce, l’Uzumaki, da paonazzo che era, si tinge di un violento color porpora fino alla punta delle orecchie.
Non hanno il coraggio di voltarsi l’uno verso l’altro ma i loro pensieri aleggiano sopra i loro sguardi abbassati  “Ti ammazzo” “Mi ammazza”. 
Silenzio pesante.
 -Gradite che vi chiami un taxi? In un paio d’ore potete raggiungere l’aeroporto e se trovate il volo, in altre due ore giungerete all’albergo in questione-.
La gentilezza dell’uomo dietro il banco ha un accento sarcastico che non sfugge a Sasuke, mentre Naruto neanche è più in grado di sentire ciò che gli viene proposto.
 Il turista forzato, pacato nell’espressione, furibondo nel cuore, poggia i gomiti sul banco e guarda l’uomo dritto negli occhi.
-Senta, signor…- lo sguardo si posa un attimo sul cartellino spillato alla giacca nera  -…Orochimaru! Siamo reduci da un lungo viaggio, stanchi, accaldati e affamati! Ci potrebbe dare una camera per questa notte, gentilmente?-.
Il tic nervoso al suo sopracciglio sottile e più nero che mai diventa a poco a poco più evidente e il tono di voce si fa minaccioso, mentre nella sua mente una voce sussurra “Trattieniti, Uchiha, trattieniti!”.
-Sì, sì, abbiamo anche la carta di credito eh!-  balbetta Naruto a sostegno del compagno.
-Mi spiace, signori, ma siamo al completo-.
 
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Sul treno di ritorno.
Guarda fuori dal finestrino: il cielo si è già tinto di rosso.
 La sua mente macina pensieri: “Ma come ho fatto? Sono proprio uno stupido! Per una volta che decido di fare qualcosa di diverso… e tutto nei minimi dettagli! Sarebbe stato il nostro primo weekend di vacanza fuori da casa! Chissà quando si ripresenterà l’occasione! E anche quando succederà, non avrò più il coraggio di organizzare niente!”
 Con la coda dell’occhio guarda il suo teme, intento a leggere un libro.
 “Sarà furibondo… e ha ragione: sono un idiota”.
Sasuke si volta di scatto verso di lui, agganciandogli lo sguardo.
-Beh? Perchè mi guardi da sotto?-.
 Naruto si imbarazza ma riesce a non arrossire.
 -Non hai parlato più da quando siamo usciti da quell’albergo!-
-Non è affatto vero-
-Quando ti ho chiesto cosa volevi fare….-
 -…Ti ho risposto che era indifferente-
 -…E quando ti ho chiesto se preferivi tornare a casa….-
 -…Ti ho risposto che andava bene!- 
-…Ma non hai detto cosa avresti preferito!-
-Ma non è affatto vero che non ti ho parlato!-
 -Ah, okay! Quindi non sei furibondo con me?-  sgrana i suoi azzurrissimi occhi in attesa di risposta.
Lo specialista in indifferenza si lascia scappare un lungo sbadiglio e si stiracchia sollevando le braccia.
-Non lo sono-
 Lo stiracchiamento si conclude con un braccio intorno al collo dell’altro, che pare più che mai imbronciato mentre si accascia sul suo petto.
-Dovresti esserlo, teme!-
Rimangono in silenzio a godere dell’unico momento intimo di quella lunga, fastidiosa, faticosa giornata. Naruto chiude gli occhi con quel senso di protezione e serenità che solamente il contatto con Sasuke riesce a trasmettergli.
Il moro gli affonda una mano fra i capelli e glieli stringe in un pugno.
-Ahi!-  brontola l’altro debolmente come al solito.
E’ un gesto frequente quello, che l’uno ama fare e l’altro ama subire.
- Il prossimo fine settimana che abbiamo libero lo organizzi tu-
 -A sì? E che vorresti fare?-
 -Se lo organizzi tu, devi decidere tu! Che farai?-
 Rinvigorisce la stretta della ciocca bionda
 -Ahia!!-
-Ti sbatterò sul letto di casa nostra per tutto il sabato!-
La sua voce ironica e sensuale fa sorridere Naruto, che da quella posizione spontaneamente posa sulla cerniera dei suoi pantaloni prima l’occhio e poi una mano.
 -Ah sì? E la domenica?-
 Sasuke gli blocca la mano, spingendosela di più contro.
 -Mmm…- non ci pensa per molto
 -E la domenica mi farò sbattere da te!-
Una fugace occhiata verso il panorama ormai quasi notturno prima di concludere
 -…che poi è quello che avrei voluto fare per tutto il tempo di questo weekend-
 -Farti sbattere da me?- l’ironia di Naruto è semplice ma d’effetto e strappa un -Pfff- a Sasuke.
 -Uchiha precede sempre Uzumaki, ricordatelo, usuratonkachi!-
 -Però quando arriveremo a casa forse sarà già domenica, quindi…- Naruto schiettamente alza la faccia a cercare gli occhi delle tenebre, con un sorriso di sfida a cui non è possibile resistere.
Sasuke con uno scatto improvviso lo costringe a ribaltare la sua posizione, tirandolo per i capelli, e nel tempo che lui dice:
-Ahia, brutto stronzo, mi fai male!-, gli è già saltato sopra a cavalcioni.
 -Sarà sabato ancora per quattro ore!- lo guarda con ironico sadismo.
 Semidisteso sul sedile, con il corpo di un leone addosso, l’ingenuo giovanotto tutto sorrisi non appare affatto impaurito.
-Allora sbrigati!-.
 Occhi negli occhi, si fanno più seri e lo scherzo lascia il posto al desiderio.
La bocca del biondo abbandona il sorriso di sfida, aprendosi a quella del compagno, che vi affonda dentro la lingua senza pietà. Le mani stringono le natiche sui pantaloni, poi cercano freneticamente un ingresso, ma due dita estranee picchiettano la schiena del moro -Biglietti, prego!-.
 
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Nessun testo alternativo automatico disponibile. https://weheartit.com/entry/188830126 Ok. Se siete riusciti ad arrivare fin qui vi siete meritati il premio di consolazione! E il premio è che la fanfiction è finita u.u Se tra uno sbadiglio e l'altro, dovesse esservi scappato un mezzo sorriso, mi riterrò già più che soddisfatta^^ 
 
 
   
 
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