When I'm out of love, I turn and I run. But only you can make it better[1]
Veloci, come avessero le ali ai piedi e il vento a favore.
Scappano via da quel macello rosso che hanno combinato – insieme, sempre e comunque.
Urlano come fiere, mentre le ginocchia si piegano e alzano le mani al cielo.
Perché li hanno picchiati forte, quei bastardi.
E forse li hanno ammazzati, a furia di colpi: i figli di Niobe alla fine non si muovevano più – li hanno pestati con le mazze da golf rubate al padre[2], e mentre Diana si occupava delle femmine, lui pensava ai maschi. È quanto succede a chi si azzarda a parlar male della loro madre.
Alla fine, stanchi, rallentano e si buttano a sedere sul marciapiede.
Ormai sono così lontani dal casino: attorno a loro, la città continua ad essere intontita, ancora avvolta nelle lenzuola, con l'aria viziata della notte che le pesa sopra gli occhi, pesante cappa che le impedisce di aprire le palpebre.
Nel silenzio che precede l'alba, si abbracciano teneramente, ansanti e sudati.
Ma non è l'adrenalina che fa battere veloce i loro cuori.
Note: