Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Sylvie91    09/11/2015    1 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un calore si espande sulla mia schiena, il dolore si affievolisce e sembra sbiadire; è come una candela di cera quando si scioglie… pian piano un dolce tepore si espande dal centro per andare a riscaldare le mie braccia, le mie gambe, tutto il mio essere e con la stessa lentezza questa sensazione se ne va… lasciandomi in un stato di benessere.
 
Apro lentamente gli occhi disturbati dalla luce del sole, sono su un comodo grande letto… le lenzuola sono candide e fresche, alzo un la testa lentamente, per evitare movimenti troppo bruschi, e mi guardo intorno la stanza è grande e ai suoi angoli ci sono delle colonne corinzie di marmo bianco.
Le pareti sono di grigio perla, su una c’è un grande specchio, su un'altra un grande armadio sempre bianco ma con degli intarsi argentati: come uniche decorazioni ci sono delle piante di media altezza, niente quadri e vicino al letto, una poltrona in cui c’è seduto un addormentato ospite.
Mi siedo meglio sul letto, solo allora mi accorgo della fasciatura che mi stringe il petto e come in un flash back comincio a ricordare dell’inseguimento, degli orchi,  di Thorin e della freccia sulla schiena, oltre al dolore e alla voglia di morire.
Mi avvicino al mio ospite e cerco di scuoterlo accarezzandogli il braccio, senza grandi risultati; continuo finchè non lo sento borbottare –No, amad è presto…voglio dormire.-.
Soffoco una risata, allora anche a lui piace dormire a lungo, adesso lo scuoto un po’ su una spalla e lo chiamo piano –… Sveglia… su dai…-, ma lui come risposta sbuffa e si gira.
-Filiii! Gli orchi! I mannari! Smaug! Svegliaaa!- esclamo ed ottenendo il risultato voluto, il nano si alza in piedi, mezzo addormentato e cercando di sguainare le spade che in questo momento non ha appresso.
Stropiccia gli occhi sorridendo –Beh… Tu sei molto peggio di tutte queste calamità messe assieme! Hai spaventato tutti noi!-
-Mi dispiace, non volevo farvi preoccupare… da quanto tempo sono in questa stanza? Mi sento così riposata.- chiedo un po’ rammaricata, sperando di non aver rallentato troppo il viaggio.
Fili si avvicina sorridente e si siede sul letto accanto a me – Hai dormito per un giorno intero, ma ora come stai?-
-Bene, la schiena è come nuova… non sento alcun dolore, ma dove siamo?-
-A GranBurrone, Elrond ci ha ospitato e i suoi elfi ti hanno  curato la schiena…- afferma Fili, senza mai togliere il suo sorriso, mentre noto che contrariamente a me lui ha delle brutte occhiaie e lo vedo anche un po’ stanco.
-Elrond, il Signore di Gran Burrone… non è mi è nuovo questo nome.- sussurro sottovoce, per poi guardare nuovamente il mio compagno –Lo sai credo di aver sentito la guarigione. Quando cioè sono intervenuti gli elfi.-
-Come?-
-Mentre ero svenuta ad un certo punto ho sentito un tepore che si espandeva sulla schiena, una sensazione meravigliosa.- sospiro contenta, appoggiandomi sul cuscino.
-Comunque avrai tempo per riposarti, staremo qui per cinque o sei giorni per recuperare un po’ le forze.- mi avvisa Fili, alzandosi dal letto e sistemandosi la casacca –Poi continueremo il viaggio, come da piani. Potresti stare qui finchè noi non conquistiamo Erebor… e ci raggiungi dopo.- conclude dandomi la schiena.
-Cosa? No, io devo venire con voi! Devo partecipare a questa avventura per ritornare a casa non sarà un gruppetto di nani alla Biancaneve a fermarmi!- esclamo concitata alle parole di Fili che mi hanno fatto rimanere di sasso, dopo tutto quello che ho fatto per la compagnia loro vogliono lasciarmi qui? Se lo scordano.
-Non conosco questa Biancaneve, ma il viaggio è troppo pericoloso… hai rischiato troppe volte.- afferma con un espressione seria che lo rende particolarmente simile a Thorin.
-E Bilbo? Bilbo, non ha rischiato per voi? Perché io dovrei rimanere qui?-
-Bilbo è il nostro Scassinatore… tu invece…- tenta di spiegare il nano, senza tener conto che io mi sto davvero innervosendo.
-Io, cosa? Perché sono una donna? Perché non posso svelarvi la mia missione? Rispondimi Fili!- esclamo.
-Perché sei una distrazione per me!- urla di rimando, mentre io comincio a tremare dopo aver capito quanto ha detto –Non è una idea della compagnia ma è mia… Tu mi distrai ed io non me lo posso permettere. Sei troppo debole.-
Non riesco a fuggire dal suo sguardo, i suoi occhi, solitamente limpidi, sembrano diventare scuri e profondi come l’oceano; io sapevo già dall’inizio dell’avventura che non ero all’altezza, ma sentirselo dire fa tutto un altro effetto.
-Allenami.- affermo sicura.
-No.- scuote la testa il nano, tanto che io esco appena fuori dal letto per bloccarla ed incastrare nuovamente il suo sguardo con il mio.
-Perché?-
-Perché ieri ho preso paura, e non ti voglio allenare per farti diventare una guerriera… rincorreresti il pericolo, non hai alcun istinto di sopravvivenza.- afferma prendendomi le mani al lati del suo viso e togliendole per incastrarle tra le sue, non so perché ma ad un gesto così dolce non riesco a nascondergli il rossore.
-Ho paura che è più probabile che io venga ferita senza allenamento, che con…- sussurro io cercando di convincerlo.
-Preferirei comunque non allenarti.- Insiste Fili accarezzandomi il dorso delle mani leggermente come se fosse una piuma, mettendomi ancora più in imbarazzo, una parte di me vorrebbe far venir meno questo contatto, ma dall’altra parte non riesco a fare a meno di questa dolce carezza.
- Fili, non capisci… anch’io all’inizio non ero così sicura degli allenamenti, ma dopo quello che ho passato sono necessari. Voglio imparare a difendermi e a difendere evitando di prendermi una freccia perché non conosco soluzioni migliori.- ribatto piccata sperando che la mia argomentazione sia abbastanza convincente.
-Ti allenerò.- sbuffa -Però dovrai promettermi che prenderai in mano le tue armi solo se strettamente necessario.-
-Te lo prometto.- affermo contenta, dandogli semplicemente un bacio sulla guancia e abbracciandolo sussurrandogli all’orecchio –Grazie Fili-; il nano sembra leggermente imbarazzato, contrariamente a quanto pensavo, è fermo, immobile come una delle colonne di marmo della stanza… solo dopo un po’ ricambia l’abbraccio.
Questo momento di pace viene interrotto da una porta che viene aperta molto rumorosamente da un certo
 Kili sghignazzante che nasconde dietro di lui anche Bilbo.
Io e Fili cerchiamo di  sciogliere velocemente l’abbraccio ritornando alle posizioni iniziali: Fili seduto sulla poltrona e io seduta sul letto con la schiena appoggiata sui cuscini.
Kili, comunque ha visto tutto, sorride come un ebete a me e a suo fratello; facendomi anche l’occhiolino –La nostra bella addormentata si è svegliata: è per caso arrivato il bacio del bel principe?- domanda il moro con voce innocente.
Le mie guance diventano di tutti i colori di questo mondo, Fili quasi soffoca e Bilbo fa una faccia tra lo stupito e l’imbarazzato cercando di tenersi occupato guardando le piante; riprendendo il controllo di me gli  lancio addosso uno dei tanti cuscini dietro la schiena.
-No, simpaticone mi sono svegliata da sola per colpa del russare di tuo fratello!-
-Sì vede che ti sei svegliata, mi mancava la tua voce a fracassarmi i timpani!- risponde di rimando il nano, rilanciandomi il cuscino e salendo sul letto dove l’attendo armata (sempre di cuscini, ovviamente).
-Sei tu che provochi!- affermo ridendo e cominciando una guerra di cuscinate tra me e Kili
Bilbo ad un certo punto interviene tossisce nervosamente e ci blocca con i cuscini mezzi in aria –Anaïs:  Gandalf e Thorin ti vorrebbero parlare più tardi , ma prima come stai? La schiena?- chiede premuroso il mio piccolo amico.
-Sto bene, Bilbo grazie… la schiena è a posto ora. Quando devo incontrare i due?-
-Stai tranquilla, puoi incontrarli quando vuoi e quando ti senti meglio.-
-Vuole dire che andrò da loro ora, mi sento meglio e sono stanca di rimanere ferma a letto.- affermo sorridente uscendo dal letto, non ricordandomi di essere vestita di solo una sottoveste bianca, Kili e Bilbo arrossiscono guardandomi, mentre ho come l’impressione che Fili mi stia passando ai raggi X al solo sguardo - Vi dispiace uscire, mi dovrei cambiare-.
Gli ospiti escono salutandomi e chiudendo con cura la porta, io mi muovo un po’ sforzando la schiena senza, per mia gioia, sentire alcun dolore; mi avvicino all’armadio e lo apro sperando di trovare i miei vecchi abiti.
Invece davanti a me ci sono una serie di vestiti bianchi o comunque di tinta pastello, molto dolci e carini; opto per un vestito bianco imperiale; su un piano dell’armadio ci sono anche delle spazzole e pettini, fiocchi per i capelli e fermagli: finalmente avrò i capelli in ordine, quasi urlo al miracolo!
Faccio una veloce treccia, costatando che i capelli mi sono cresciuti di non poco, dato che mi arriva a metà schiena e cerco qualcosa da mettere ai piedi, desolata non riesco a trovare niente… un fottio di abiti e neanche una scarpetta, pazienza starò a piedi nudi per il momento.
Esco velocemente dalla stanza e mi metto alla ricerca del nostro stregone e di Thorin.
 
Giro spaesata fra i vari corridoi, cercando di trovare i due; l’interno di questo posto è meraviglioso e non vedo l’ora di vedere anche l’esterno, mentre cammino incrocio un paio di elfi che mi guardano  straniti.
-Scusate, sapete indicarmi dove si trovano Gandalf il Grigio e Thorin Scudodiquercia?- chiedo sentendomi davvero piccola di fronte a questi due elfi di almeno venti centimetri più alti di me.
-Li ho visti fuori, nel terrazzo piccolo… da qui vai dritta, poi ti troverai una scalinata che passa per un altare, la percorri ed infine a destra vedrai una vetrata che conduce al posto che cerchi.- afferma uno dei due.
-Grazie, molto gentili.- dico facendo un piccolo inchino e ricominciando il mio percorso.
Seguo le indicazioni e velocemente mi trovo davanti all’altare a cui si riferivano, c’è una statua di una donna che sorregge quella che sembra una tavola ovale, il suo viso è rivolto verso il basso come di commiato; ma anche se triste, i suoi lineamenti così delicati che la rendono comunque molto bella.
Sulla tavola ovale c’è un drappello azzurro scuro, quasi ciano e sopra a questo c’è una spada rotta, i frammenti sono stati avvicinati gli uni agli altri per far figurare la sua antica forma; l’arma è molto grande e doveva essere anche molto pesante, vedendo il spessore del metallo.
Mi giro per continuare il mio percorso, ma i miei occhi si concentrano invece su un affresco dirimpettaio alla statua, a cui lati c’erano delle decorazioni che richiamano il colore dell’orpello su cui è poggiata la spada.
L’affresco rappresenta uno scenario di guerra: c’è un grande uomo con l’armatura nera; gli occhi, che pur non si vedono dietro lo strano elmo, sembrano rossi … insanguinati, questi ha in mano una mazza; ma la cosa che viene maggiormente evidenziata è un Anello, d’oro giallo che nella rappresentazione contrasta con lo scuro essere.
A terra invece c’è un uomo piccolo che ha come unica difesa una spada alzata e niente di più… dall’impugnatura sembra la spada rotta sull’altare, do un'altra occhiata all’arma… e poi corro via! Sia  a Gandalf che a Thorin non piace aspettare!
Mi ritrovo velocemente sul piccolo terrazzo e i due stanno confabulando qualcosa appoggiati al parapetto di marmo, dandomi le spalle –Salve, è una meravigliosa giornata per stare all’aperto non credete?-
Entrambi si girano al suono della mia voce; lo stregone velocemente si avvicina a me e sorridendo –Si, lo credo anch’io.- afferma, mentre Thorin ha un viso che pare sollevato dal vedermi; forse ha dormito anche poco, i segni di un paio di occhiaie preoccupanti  gli contornano gli occhi.
-Come stai, piccola Anaïs?- continua lo stregone.
-Bene Gandalf, non ho alcun dolore e sono felice di vedervi sani e salvi.- gli rispondo sorridendogli di rimando –Bilbo, mi ha detto che mi dovete parlare.-
- Si, è vero.- interviene in quel momento Thorin avvicinandosi anche lui a me, come ha fatto lo stregone –In primo luogo ti devo ringraziare, probabilmente se non fosse stato per te io avrei già concluso la missione.-
-Non serve ringraziarmi, ogni nano della compagnia avrebbe fatto lo stesso… ognuno di loro ti avrebbe difeso come ho fatto io, se non in maniera più efficace.- rispondo sicura.
-Tu non sei un nano, non avevi nessun dovere nei miei confronti- ribatte Thorin senza staccare il suo sguardo dal mio.
-Uffa… Io ti vedo come un Re, dalla sera della grotta e ho capito cosa vedono in te i miei compagni, ti seguirò, Thorin; ovunque questa avventura ci porterà, te lo prometto- cerco di concludere il discorso allungandogli la mano.
E lui fa una cosa inaspettata guarda la mano come seccato, la scosta e mi abbraccia e io rimango di sasso… finchè non gli dico – Non credere che basti un gesto affettuoso per farmi stare zitta e buona, sai bene che dirò sempre la mia opinione anche se contrastante alla tua.-
Si stacca, mi guarda fisso e sorride… un vero sorriso… fino ad oggi mai avrei creduto che ne fosse capace.
-Correrò il rischio.- afferma.
-Qual è la seconda cosa che dovete dirmi?- chiedo incuriosita guardando alternativamente lo stregone ed il nano.
Adesso si fa avanti Gandalf –Sì, ho detto a Thorin del libro… gli elfi l’hanno trovato mentre ti stavano curando.- guardo un attimo stupita il nano che mi fa un cenno di assenso, ora sa tutto e devo dire che ciò mi da una sensazione di sollievo.
-Dov’è la mia borsa?-
-L’ho dato a Re Elrond, per vedere se lui scopre qualcosa.-
-Va bene, agli altri della compagnia devo dirgli del libro?-
-Io preferirei di no.- interviene Thorin –Se proprio vuoi solo nei confronti di chi hai più fiducia, ho visto che hai stretto una forte amicizia con i miei nipoti, se vuoi ne puoi parlare con loro… ma preferirei che la cerchia rimanesse stretta.-
-E con Bilbo? Lui è lo scrittore.-
-No, non credo che sia una cosa saggia.- mi risponde Gandalf.
-Capisco.- affermo non proprio convinta, secondo me anche lo hobbit deve conoscere il mio segreto – Questo posto è davvero stupendo, vorrei tanto dare un giro esplorativo.-
-Non mi sembra un idea malvagia, sono sicuro che Bilbo ti accompagnerebbe l’ho visto nel giardino, andiamo!- si offre lo stregone.
-Io rimango qui, non mi interessa la architettura elfica.- brontola Thorin, rivolgendosi ancora verso il balconcino.
Ci incamminiamo io e Gandalf e grazie alla conoscenza dello stregone del posto ci muoviamo velocemente.
-Gandalf, mi stavo chiedendo una cosa…-
-Cosa?-
-Che cosa potrebbe succedere se io strappo le pagine del libro?-
-Beh non lo so, nei migliori dei casi potresti tornare indietro nel tempo, nei peggiori potresti non avere più spazio per concludere la storia e rimanere bloccata qui, ma sono solo ipotesi che mi vengono in mente ora,  niente di sicuro,  perché questa domanda?-
-Mi è venuta in mente poco fa… solo curiosità… non ho intenzione di perdere la possibilità di non tornare a casa.- rispondo seria.
-Sei sicura di voler ritornare? Ti vedo bene in questo mondo ed hai stretto amicizia velocemente coi nani, persone come te mi farebbero comodo.-
-Ho la mia vita dall’altra parte… come tu ce l’hai qui.- affermo piccata, essendo convinta di non voler rinunciare niente di ciò che ero.
-Ma anche qui ti stai costruendo qualcosa.- sorride lo stregone con aria volutamente maliziosa, probabilmente ha notato gli atteggiamenti di Fili nei miei confronti.
-Cosa intendi dire?- chiedo facendo volutamente la gnorri.
-Credo che tu lo sappia.-
-Sei peggio di un prete.- ridacchio sotto i baffi, sperando di cambiare velocemente l’argomento di conversazione.
-Che cos’è un prete?-
-Una figura del mio mondo, la classica persona che sa tutto di tutti e a cui piace dare consigli a destra e a manca.- rispondo alla ben e meglio, sarebbe troppo complicato spiegare la divisione tra i preti, la presenza del Papa e tutte le cose che ci vanno dietro
-Ce ne sono tanti?-
-Più di cinque di sicuro. Avresti maggiore concorrenza ma nessuno di loro avrebbe il tuo fascino.- 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Sylvie91