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Autore: Saphyria    09/11/2015    1 recensioni
Semplici pensieri affollano la mia mente. Siamo o non siamo semplici formiche in un formicaio?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Formiche




Eccomi,
una ragazza tra le tante.
Una semplice formichina tra la moltitudine, che cerca di non farsi schiacciare dalle altre, di sopravvivere e, possibilmente, vivere appieno la propria vita.

La felicità è effimera: appena la si raggiunge svanisce.

La vita è questo: un susseguirsi di evanescenti attimi di gioia in un mondo colmo di dolore e tristezza.
È come una grande sceneggiatura in bianco e nero: non si distingue bene tutto e le ombre fanno da padrone in quella staticità apparente, poiché tutto appare uguale e maligno, scuro, qualcosa che non conosciamo e che ci porta angoscia.

Credere di essere unici e speciali può essere un bene: non ci si accorge di quanto in realtà si è solo individui tra i tanti, che in realtà non si è nessuno se non chi pensiamo di essere.

Il mondo gira, noi veniamo trascinati.
Da cosa? Dalla routine quotidiana, dalle nostre piccolezze, dal tempo che passa e di cui non ci accorgiamo.

Veniamo travolti dalla vita e finiamo i nostri giorni trascinati dal tempo.

Nessuno è importante se non per un gruppo di persone, nessuno vedrà realizzati tutti i propri desideri più importanti.
Molti sogni si spezzano, molte vite non giungeranno al loro naturale termine, ma si arresteranno prima: il mondo è crudele, non esiste un equilibrio.

Si può fermare il tempo? Lo si può bloccare per fare ciò che veramente desideriamo?
No, nel mondo reale non è possibile. Solo la nostra mente è consapevole di ciò che vogliamo per davvero, solo i nostri desideri più reconditi rimarranno in quel piccolo spazio per tutta la durata della nostra vita, poiché sappiamo che non si potranno mai realizzare, ma continuiamo ad aggrapparci ad essi; costantemente, disperatamente.
Sbagliamo? No, siamo quello che siamo grazie a quei sogni.
Ogni formica è un individuo a sé; un essere che si distingue tra la massa, ma che resta sempre una piccola formica che contribuisce solo al funzionamento del formicaio; un piccolo ingranaggio in un orologio: inutile se preso singolarmente, ma essenziale per tutto.

La gente sa e non dice, la gente guarda e non fa niente, non agisce; passivamente lascia scorrere il tempo.

Possiamo cambiare ciò? Possiamo veramente diventare qualcuno? Cambiare qualcosa? Spezzare un ciclo infinito di azioni meccaniche, di atti di vita quotidiani e ripetitivi? Diventare ciò che veramente vogliamo e desideriamo ardentemente essere?

Possiamo essere liberi di essere chi vogliamo?
A questo mondo non so dirlo. Ogni formica deve rivestire il ruolo che le viene assegnato per la sopravvivenza del sistema.

Forse è proprio per raggiungere quei momenti in cui ci sembra di di vivere quei sogni, normalmente chiusi nel cassetto, che viviamo?
Viviamo la vita forse grazie a questi desideri irrealizzabili? O semplicemente sopravviviamo?



 


N.D.A:

scusate gli eventuali errori di grammatica, ma ho postato di fretta.
Spero sia piaciuta, per lo più spero abbia fatto riflettere.
Nel caso avessi fatto centro, vi propongo anche le altre mie due storie (che trovate ovviamente sulla mia pagina autore).
Nel caso non vi fosse piaciuta o non condivideste i miei pensieri, vi esorto a lasciarmi una recensione, poichè sono aperta a qualsiasi tipo di critica, se costruttiva.
Grazie per la semplice lettura!

_Tiger_
  
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