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Autore: Onyxandopal    09/11/2015    0 recensioni
Tre ragazzi. Tre adolescenti normali, almeno in apparenza. Tra due di loro non scorre buon sangue. Ma la vita ti costringe a mettere da parte certi sentimenti. Ti costringe a mettere da parte qualsiasi cosa sia d'intralcio allo scopo finale. Luke, Kresley e Michael impareranno questa lezione. E la impareranno nel peggiore dei modi, compiendo scelte che cambieranno radicalmente le loro vite.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Scegliere di fare cambio con Luke e far coppia con Clifford era stata una gran cazzata. Mi pentii della mia scelta un secondo dopo aver detto alla prof che avrei fatto cambio con Luke. Mi guadagnai un'occhiata omicida, e credetemi Luke era un maestro in queste cose!, da parte di mio fratello e il volto di Michael si piegò in un ghigno. -Sarà molto divertente- sussurrò mentre mi sedevo di fronte a lui per fare i compiti. -No, devi fare gli esercizi, non divertirti. E sappi che ho voluto evitare una rissa, non me ne fregava niente di essere la tua compagna di banco.- sputai acidamente. Ok, forse prenderla così era sbagliato, ma mio fratello non era folle a tal punto da odiare qualcuno senza un motivo. E Michael Clifford mi stava dando dei buoni motivi per odiarlo. -Sì, certo- ok, cominciava a stare sulle balle anche a me. -Bene, prendete il libro a pagina 46 e fate gli esercizi dal numero 24 al numero 55. Veloci! E in silenzio!- gracchiò la prof. Mi gettai a capofitto sui compiti cercando di ignorare sia Mike che Luke. Mi arrivarono circa venti pallini di carta, conoscevo quel lancio, quella mira. Mi voltai verso Luke e dissi -Smettila- guardandolo furiosa. Mi voltai di nuovo verso Michael che stentava a trattenere una risata. Dopo un po' lui si sporse oltre me e disse -Hemmings, smettila o la schiena di Bella si corrode- oooook, Michael tu vuoi morire. -Io guardo mia sorella quanto mi pare e tu non chiamarla Bella, che sporchi il suo nome.- rispose tranquillamente Luke. Si voltò e cominciò a parlare fitto fitto con Corinne. Mi concentrai nuovamente sugli esercizi, ma il ragazzo con i capelli colorati non mi rendeva le cose facili. O voleva far incazzare sul serio Luke, o voleva vedere fin dove arrivava la mia pazienza. Luke's pov -Corinne?- la chiamai sottovoce. Se la prof ci beccava a parlare ci sbatteva fuori e non potevo lasciare Bella da sola con quel mostro. Come aveva osato chiamarla Bella? -Sì, dimmi- mi guardò masticando una cicca. Ok, avevo sentito i suoi commenti su di me e per una volta potevo usarli a mio favore. Non che avessi bisogno di questi mezzucci, ma... -Ho sentito i tuoi... i tuoi complimenti alla mia persona- sussurrai con voce bassa e profonda. -E allora?- rispose facendo una bolla. -Non ti imbarazzi neanche un po'?- le chiesi, nascondendo la sorpresa e la delusione. Solitamente le ragazze diventavano rosse in mia presenza. Non che fossi vanitoso, ma sapevano tutti che effetto facessi alle persone di sesso femminile. -Perchè dovrei? Sei figo e lo sai, quindi vai al punto.- mi piaceva ogni secondo di più, schietta e non si faceva intimidire. -Credo che potremmo fare un accordo...- lasciai la frase a metà, aspettando la sua reazione. I suoi occhi luccicarono, era furba e di sicuro piegarla al mio volere non sarebbe stato facile. -Che genere di accordo?- chiese interessata, appoggiando il mento sui dorsi delle mani intrecciate, teneva i gomiti poggiati sul banco. Sorrisi di sbiego e cominciai a parlare. Bella's pov(Kresley) In fin dei conti Michael non era tanto male. Faceva delle battute pessime, e ridevo per disperazione. E poi, se Luke complottava alle mie spalle, perché non potevo divertirmi anch' io? Oh oh. Mi stavo trasformando in Luke. No no no no no no no . Come Lucas mai. La campanella suonò e la racchia...ehm la prof se ne andò. Entrò quella di inglese, la amavo. Era una donna sulla quarantina, simpatica, disponibile e gentile. Inoltre ci trattava come se fossimo dello stesso livello, come se noi fossimo insegnanti o lei fosse una nostra compagna di classe. Se si trattava di discorsi seri ci parlava come fa con i suoi coetanei, pretendendo che capissimo dove sbagliavamo e che provassimo a comportarci come adulti, quando si trattava di ridere era peggio di noi. Una scatenata. E con la sua energia si trascinava dietro tutta la classe, ci appassionava alla sua materia. -Buon giorno ragazzi! Ben tornati!!! State tutti bene?- passò lo sguardo su ognuno di noi e quando vide me e Mike, Michael mi correggo, vicini aggrottò la fronte un secondo senza perdere il suo sorriso. Luke era rigidissimo, sembrava una statua. -Oh, bene. Allora! Vi propongo due cose da fare oggi, voglio che il primo giorno sia molto leggero almeno con me, ma da domani si ricomincia al solito ritmo.- prese a scrivere alla lavagna. Una cosa che amavo della signora Willson erano le faccine che metteva ovunque. Anche sulle verifiche.''Tema 1- Descrivi le tue vacanze, raccontando le cose che hai amato di più. Una nuova conoscenza, un cambiamento personale, una nuova canzone di qualche cantante segui o qualunque cosa tu voglia condividere con la classe'' Poteva essere carino scrivere la mia decisione di staccarmi da Luke, ma sarebbe come dichiarargli guerra. ''Tema 2- Hai letto un libro, un articolo di giornale o una storia che ti ha colpito? Descrivi per quale ragione e parla della tua parte preferita o citane una frase. Se non ricordi le parole esatte scrivine il significato che hai dato loro.' 'Tema3- scrivi un'esperienza sentimentale (amicizia, amore, famiglia) che hai vissuto o che ti è stata raccontata.'' mmmh non mi convinceva molto. ''Tema 4-parla d una canzone che ti piace'' Ecco il mio cervello aveva cominciato a scorrere la mia playlist. Una canzone fra tutte spiccò. Angels, di Robbie Williams. Quella canzone me la faceva ascoltare papà ogni giorno. Mi prendeva da parte e accendeva la radio. Faceva partire questa canzone e ci isolavamo solo io e lui. Sorrisi mentre scrivevo parole su parole, mentre la risata di papà riecheggiava nella mia mente. La sua voce mi cantava quella canzone ed il mio cuore impazziva. Erano mesi che non la sentivo, da quando se n'era andato per motivi di lavoro. Purtroppo non poteva comunicare con noi e questo ci intristiva molto. Mi accorsi che una lacrima era scivolata sul mio volto quando Michael sussurrò -Hey, tutto ok?- Mi asciugai in fretta la lacrima e sorrisi . -Sì tutto ok.- risposi. Consegnai il foglio con la descrizione alla prof e tornai a sedermi. La campanella dell'intervallo suonò e uscimmo tutti dalla classe. -Kresley Isabella Hemmings- tuonò Luke con voce autoritaria. -Luke- risposi voltandomi nella sua direzione. Mi afferrò per il gomito e mi condusse in una classe vuota. Fortunatamente nessuno osava posare gli occhi su di noi, per una volta ringraziai il cielo per la fama di Lucas. -Sei impazzita?- tuonò fissandomi negli occhi, il suo sguardo era gelido. -Come scusa?- chiesi sbigottita. Se mai, era lui il pazzo tra noi due. -Cosa ti è saltato in mente di fare eh? Ti avevo detto di evitarlo e tu cosa fai? Diventi la sua vicina di banco!- disse con una voce controllata, ma che sapevo voleva essere un urlo. -Oh, smettila Luke. Quando mi darai un buon motivo per stargli alla larga lo farò. Ma ora come ora, mi stai allontanando da te!- Quello che ricevetti in cambio mi sconvolse. Lucas alzò una mano e la sbatté contro la mia guancia. Il colpo fu tanto forte da farmi girare il volto verso la lavagna alla mia destra. Sentii un bruciore difffondersi sulla mia pelle. Mi portai una mano sul punto dolorante e guardai Lucas. Aveva gli occhi sbarrati. Non si era mai permesso di darmi uno schiaffo. Lo guardai sdegnata. -Hai oltrepassato il confine, Lucas- sputai con astio e uscii dalla classe. Mi diressi verso il bagno senza guardarmi alle spalle. Ero sconvolta e amareggiata. Non solo mi trattava come una decerebrata incapace di badare a se stessa, ora mi picchiava pure. Mi guardai allo specchio del bagno. Era decorato di scritte fatte con l'indelebile e era sporco da far schifo. Osservai la macchia che la mano di mio fratello aveva lasciato. La rabbia si impadronì di me. Doveva imparare a rispettarmi. Andai al mio armadietto e recuperai i libri per la lezione seguente e quando chiusi l'anta, trovai mio fratello che mi fissava impassibile e in posizione da spavaldo come suo solito. Lo guardai in cagnesco prima di allontanarmi. Certo, ignorarlo sarebbe servito a poco, dato che era in classe con me. Mi sedetti al mio banco con poca eleganza, mostrando tutto il mio disappunto. Michael si sedette accanto a me e fece per parlare, ma lo fermai -non ho voglia di sentire nessuna parola. Per favore- chiesi esasperata. Lucas mi aveva rovinato la giornata. -Ok- rispose un po' preso alla sprovvista. Nella mia mente riecheggiava l'immagine di Lucas che alzava la mano e la posava con forza sulla mia guancia. La sfiorai involontariamente e mi fece un po' male. Sentivo i suoi occhi di ghiaccio addosso, ma non avrei ceduto. Non gli avrei fatto passare liscia la sua irascibilità. Se dovevo evitare qualcuno volevo un valido motivo, soprattutto se insisteva sul farmi allontanare da questo qualcuno. Cosa avesse fatto Michael Clifford di così orrendo da meritare il mio odio non lo sapevo, ma se dovevo evitarlo ad ogni costo volevo una buona ragione. E per ora l'unico motivo era che stava sul cazzo a Lucas e questa non era una buona motivazione. Appena la campanella annunciò la fine delle lezioni, e quindi la mensa mi precipitai fuori dalla classe. Non che morissi dalla voglia di mangiare quel cibo che sa di finto, o che è molliccio e con un cattivo odore, ma volevo evitare mio fratello. Mentre ero in coda, però mi raggiunse e cercò di parlarmi. Ovviamente nessuno faceva storie se lui sorpassava gli altri, perché lui era ''Luke Hemmings'' -Smettila- ringhiò. -Smettila di ignorarmi Kresley Isabella- lo guardai malissimo. -Io ho chiuso con te Lucas Robert Hemmings.-mossa sbagliata, Kresley. -Tu cosa? Non farmi ridere! Da sola non sei capace di far niente quindi fatti un favore e torna a farti proteggere da me.- disse quasi ridendo. Sperai che nessuno lo ascoltasse. Il mio cuore si frantumò per le sue parole e divenne di pietra. -Ti ascolti quando parli? Non credo, sai. Io non voglio più farmi proteggere da te. E posso farcela benissimo da sola, grazie. Sparisci Lucas- misi in quelle parole tutta la freddezza di cui ero capace. -Ok, preparati alle conseguenze.- e sparì. Andai a sedermi ad un tavolo vuoto. Poco dopo sentì qualcuno accomodarsi davanti a me. Alzai gli occhi e vidi Michael. -Hey, che hai fatto qui?-sussurrò sfiorandomi la guancia. Solo lui avrebbe potuto guardarmi e accorgersi della manata di Luke. Lui era l'unico che aveva il coraggio di guardarmi e vedermi davvero. Nascosi la parte interessata con i capelli azzurri e ingoiai a fatica il boccone che avevo smesso di masticare quando lui mi aveva toccata. -Niente.- risposi fredda. -Lucas vero?- chiese per niente sorpreso. Non risposi, non gli riguardava. Lui però intuì che aveva indovinato e ringhiò -Bastardo-. Lo guardai implorandolo con lo sguardo di lasciar perdere l'argomento. Non sarei stata capace di parlarne senza scoppiare. Avevo tracciato una linea al mio tasso di sopportazione e Lucas lo aveva superato con troppa prepotenza, lasciandomi sgomenta e esterrefatta dall'impeto con il quale era capace di devastarmi.
   
 
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